Quando è arrivato il primo comunicato che annunciava la sospensione di tutte le nostre attività, lì per lì è sembrata una precauzione esagerata, poi con il passare dei giorni e le notizie della diffusione del virus è stato chiaro che la Soka Gakkai ha saputo mettere in atto la protezione necessaria per ognuno di noi, nell’assoluto rispetto di ogni singola vita umana.
Nei giorni a seguire le NR Newsletter e il lancio della campagna “1, 2, 3 Be the Light” ci hanno aiutati a stabilire una condizione vitale alta, necessaria per sostenere i nostri compagni di fede, gli amici, le famiglie, per non abbatterci e considerare davvero questo momento come un’occasione d’oro per rafforzare la nostra fede.
A volte è stato difficile per me “riacchiappare” il filo di questa motivazione o sostenere chi l’aveva perso. E allora sono dovuta tornare a una preghiera sempre più sincera e profonda con un tempo finalmente più intimo, che scavasse nella mia vita per darle la capacità di un ascolto pieno di attenzione, pazienza e tenacia.
Non c’è stata nessuna separazione tra noi perché quella preghiera ha tirato fuori la saggezza per sostenerci uno con l’altro. È stato bellissimo e rigenerante trovarmi a sostenere al telefono una donna principiante del mio gruppo, una gioia incredibile che ha rafforzato il nostro legame. Così come ritornare a fare Daimoku in contemporanea con il mio shakubuku con un appuntamento mattutino pieno di gratitudine.
In quel “distanziamento” dovevo tirare fuori nuove capacità. Questa situazione difficile ci richiede di diventare persone capaci di progredire e di trasformare il veleno in medicina.
Con il passare dei giorni, insieme agli altri responsabili abbiamo cercato modi creativi per raggiungere il cuore di ogni persona, così abbiamo riproposto i dialoghi “cuore a cuore”, che avevamo sperimentato l’anno scorso e che abbiamo deciso di riorganizzare in modalità “virtuale”.
Dal 18 al 24 maggio piccoli gruppi di quattro persone – membri, principianti e ospiti – dai quattro angoli della Calabria, hanno dialogato tra loro per conoscersi, raccontarsi e incoraggiarsi a vicenda. Più di 150 dialoghi in cui si sono incontrate circa 500 persone!
Dai resoconti è emerso tanto entusiasmo da parte di chi ha partecipato, una grande rivitalizzazione e tanti nuovi legami.
Sono passati cinque mesi dal primo comunicato di sospensione delle attività e qualcuno mi chiede perché ancora non sia possibile incontrarci di persona, quando sembra che la vita sociale abbia ripreso il suo ritmo.
E allora rifletto per trovare una convinzione più profonda, per trasmettere che questa meravigliosa organizzazione, la cui peculiarità sta proprio negli incontri tra le persone, nelle case e nelle famiglie, sta adottando la linea della prudenza e della saggezza perché la priorità è sempre la protezione della vita.
Ogni mattina decido attraverso la preghiera di avere ancora più rispetto delle persone, di fare ancora più attenzione per essere un esempio di comportamento, e di coltivare questa convinzione che nasce dalla fiducia, dal sentirsi parte di un’Italia unita da nord a sud, mirando alla costruzione di una nuova grande rinascita attraverso queste piccole azioni virtuose.
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