Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
Guardando al ventunesimo secolo - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:06

    677

    Stampa

    Guardando al ventunesimo secolo

    In questa puntata della serie “Impariamo da La nuova rivoluzione umana”, pubblicata sul Seikyo Shimbun del 26 febbraio 2020, il vicepresidente Hiromasa Ikeda evidenzia alcuni punti salienti del sedicesimo volume

    Dimensione del testo AA

    In questa puntata della serie “Impariamo da La nuova rivoluzione umana”, pubblicata sul Seikyo Shimbun del 26 febbraio 2020, il vicepresidente Hiromasa Ikeda evidenzia alcuni punti salienti del sedicesimo volume

    Punti principali:

    • Dedicarsi alla felicità delle persone comuni
    • L’esempio del maestro
    • Il significato del Kosen-rufu Daiseido, il Palazzo del grande voto di kosen-rufu

    L’11 febbraio 2020 ha segnato il centoventesimo anniversario della nascita del secondo presidente della Soka Gakkai, Josei Toda.
    In un saggio pubblicato sul Seikyo Shimbun del 7 febbraio, dal titolo “Il centoventesimo anniversario della nascita del mio maestro Josei Toda”, Sensei afferma: «Negli ultimi anni delle loro vite, […] tutte le grandi personalità della stessa generazione del mio maestro con cui ho stretto un profondo legame, hanno riposto nella Soka Gakkai grandi speranze per il futuro» (NR, 669, 13).
    Molti incontri del presidente Ikeda con accademici e intellettuali della stessa generazione del suo maestro Toda sono stati pubblicati in diversi libri di dialoghi, tra cui Human rights in the Twenty-first century (I diritti umani nel XXI secolo), con il presidente dell’Accademia brasiliana di Lettere Austregésilo de Athayde, Dawn After Dark (L’alba dopo il buio) con lo storico dell’arte francese René Huyghe e A Lifelong Quest for Peace (L’eterna ricerca della pace), con il dottor Linus Pauling, due volte premio Nobel, per la chimica e per la pace.
    Il punto di partenza di questo viaggio di dialoghi intrapreso dal maestro Ikeda su una vasta serie di argomenti è senza dubbio il dialogo con uno dei più grandi storici del XX secolo, il professor Arnold J. Toynbee, che ebbe luogo a Londra nel maggio 1972 e nel maggio 1973, per un totale di dieci giorni. A marzo 2020 ricorre il quarantacinquesimo anniversario della pubblicazione in giapponese dei loro dialoghi, in seguito usciti in italiano con il titolo Dialoghi. L’uomo deve scegliere.
    Nel secondo capitolo del sedicesimo volume de La nuova rivoluzione umana, intitolato “Dialogo”, è descritto appunto il dialogo tra il professor Toynbee e Shin’ichi Yamamoto.
    La differenza di età tra Shin’ichi e il professor Toynbee – che aveva circa dieci anni più del presidente Toda – era tale che avrebbero potuto essere padre e figlio. Shin’ichi accettò l’invito di Toynbee a condurre un dialogo con lui poiché pensava che «forse Toynbee aveva scelto lui specificamente allo scopo di trasmettere la sua eredità spirituale al ventunesimo secolo» (pag. 105).
    Shin’ichi riconosceva l’urgente necessità di intraprendere «sforzi concertati delle migliori menti del pianeta» e una «discussione e scambio di idee tra queste persone» (Ibidem) per poter offrire all’umanità un chiaro e sicuro cammino verso la pace entro gli ultimi trent’anni del ventesimo secolo.
    Durante i loro dialoghi discussero di vari argomenti, tra cui il ruolo della religione. Toynbee espresse la sua opinione secondo cui le minacce all’esistenza umana potevano essere superate solo attraverso una «rivoluzione spirituale a livello individuale» (pag. 144), e condivise le sue grandi speranze per il movimento della rivoluzione umana promosso dalla Soka Gakkai.
    Nella sua opera L’approccio di uno storico alla religione, Toynbee illustra le ragioni dell’ampia diffusione del Cristianesimo in tutto il mondo, sottolineando che la dedizione dei cristiani ai bisogni della popolazione contribuì a stabilire delle solide fondamenta nei primi anni, e ciò permise la sua rapida espansione come religione.
    Allo stesso modo, le fondamenta della diffusione della Soka Gakkai in tutto il mondo sono state costruite dalle innumerevoli esperienze realizzate dai pionieri del nostro movimento, semplici persone comuni che nonostante fossero ridicolizzate come «un’accozzaglia di poveri e malati» (NRU, 7, 133), sono riuscite a trasformare radicalmente le loro vite.
    Per ognuno di loro, tutto ciò costituisce l’orgoglio più grande.
    Dedicarsi alla felicità delle persone comuni è l’impegno costante e immutabile che la Soka Gakkai continua a portare avanti fino in fondo, con grande convinzione. Per quanto i tempi possano cambiare, non dobbiamo mai dimenticare questo punto fondamentale.

    Il pensiero sempre rivolto ai compagni di fede

    Convinto che «il 1972 sarebbe stato un anno estremamente importante nel determinare la direzione futura della maestosa corrente di kosen-rufu» (NRU, 16, 2), Shin’ichi si dedicò con tutto se stesso a incoraggiare i suoi compagni di fede. Il primo capitolo del sedicesimo volume, “Anima e cuore”, descrive in modo dettagliato questo suo incessante impegno.
    Il 2 gennaio 1972 si tenne la prima riunione generale dei gruppi universitari, a cui parteciparono da studenti ed ex studenti di centotredici università giapponesi. Consapevole che la maggior parte dei partecipanti avrebbe compiuto cinquant’anni all’inizio del ventunesimo secolo, Shin’ichi chiese loro di assumersi la responsabilità del futuro di kosen-rufu: «Vi affido il ventunesimo secolo, che sarà un secolo decisivo» (pag. 22).
    Il 15 gennaio, inoltre, Shin’ichi partecipò a una sessione fotografica con i responsabili di gruppo del quartiere Shinjuku di Tokyo, furono scattate tredici foto con i membri dei vari Gruppi. In questa occasione, incoraggiò senza sosta le donne, gli uomini e i giovani. Rivolgendosi a coloro che stavano celebrando il giorno della maggiore età, Shin’ichi dichiarò: «Qualunque cosa accada, è importante che non abbandoniate mai la fede nel Gohonzon né la Soka Gakkai, che sono la strada per la vera felicità» (pag. 36).
    Shin’ichi «rifletteva sempre seriamente su quel che poteva fare per ispirare i membri, per aiutarli a diventare persone capaci e leader affidabili, e per assicurarsi che continuassero a camminare sul sentiero della felicità assoluta, senza mai abbandonare la fede» (pag. 81).
    Alla base di tutte le sue azioni vi era lo spirito di non dualità di maestro e discepolo, per cui «la voce di Toda risuonava sempre nella vita di Shin’ichi» (pag. 5). A tal proposito, il maestro Ikeda scrive in questo capitolo: «Fin quando riusciamo a mantenere vivo nel nostro cuore l’esempio del nostro maestro, possiamo trionfare sulle nostre debolezze personali» (Ibidem).
    Durante una sua visita a Okinawa nel gennaio del 1972, il presidente Yamamoto incoraggiò uno dei responsabili con le seguenti parole: «Coloro che seguono il sentiero di maestro e discepolo di kosen-rufu non si troveranno mai a un punto morto. Attraverso la mia esperienza, ho concluso che quando siamo completamente uniti nello spirito col nostro maestro, sgorga una forza illimitata» (pag. 42).
    Shin’ichi si impegnò anima e corpo per incidere lo spirito di maestro e discepolo nel cuore di ogni singola persona che incontrava.
    Allineando il nostro spirito con quello del maestro, avanziamo ulteriormente continuando a «portare avanti nel nostro cuore un dialogo quotidiano» con lui (pag. 41).

    Benefici illimitati ed eterni

    Nel secondo capitolo del sedicesimo volume, intitolato “Alzarsi in volo”, è riportata la storia del tempio principale (in giapponese Sho-Hondo), completato nell’ottobre 1972. Questo evento segnò l’entrata della Gakkai nella seconda fase del movimento di kosen-rufu.
    Alcuni anni prima, in occasione della cerimonia di posa della prima pietra (12 ottobre 1967), Shin’ichi concluse il suo discorso condividendo il suo voto di realizzare kosen-rufu:
    «È vitale che noi, i discepoli di Nichiren Daishonin dell’Ultimo giorno della Legge, promettiamo con fermezza di fare del nostro meglio per diffondere gli insegnamenti del Buddismo giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno» (pag. 219).
    Nel suo discorso alla cerimonia di completamento, Shin’ichi sottolineò ulteriormente che lo Sho-hondo «non era un simbolo dell’autorità religiosa, ma un edificio dedicato al bene della gente comune» (pag. 233).
    Continuò affermando: «Lo Sho-Hondo è un grandioso palazzo dove gli stessi praticanti del Buddismo del Daishonin offriranno preghiere per la pace duratura e per il sano sviluppo della civiltà mondiale» (Ibidem). In altre parole, lo Sho-Hondo fu costruito per le persone comuni e il suo scopo fondamentale era esclusivamente la realizzazione di kosen-rufu.
    A soli ventisei anni dal suo completamento, lo Sho-Hondo fu demolito dal patriarca Nikken, che con quel gesto violento calpestò la sincerità di otto milioni di credenti e di tutti coloro che avevano contribuito alla costruzione del tempio. Sebbene l’edificio non esista più, la fortuna e i benefici accumulati dai membri della Soka Gakkai che hanno offerto donazioni in denaro con cuore sincero sono «illimitati ed eterni» (pag. 271). L’attuale progresso della Soka Gakkai come organizzazione buddista internazionale è una testimonianza di tutto questo.
    A novembre del 2013 è stato completato il Kosen-rufu Daiseido, il Palazzo del grande voto di kosen-rufu. Sull’iscrizione del maestro Ikeda incisa sulla targa posta all’ingresso si legge: «Questo palazzo è il luogo del voto condiviso di maestro e discepolo dove noi, persone comuni, preghiamo profondamente per il rissho ankoku nel mondo (realizzare la pace nel mondo attraverso la diffusione degli insegnamenti umanistici e degli ideali del Buddismo del Daishonin), e partiamo verso la vittoria della rivoluzione umana nostra e degli altri, senza temere nessuno dei tre ostacoli e quattro demoni» (NR, 526, 12).
    Lo scopo del Daiseido è che i membri che lo visitano possono pregare per la pace nel mondo e la felicità e la sicurezza propria e degli altri, nonché formulare il proprio voto per kosen-rufu. Questo è anche il significato delle cerimonie di Gongyo che si tengono al suo interno.
    Nel suo messaggio in occasione della cerimonia di Gongyo per l’inaugurazione del Daiseido [8 novembre 2013], il maestro Ikeda scrive: «Il cuore del grande voto di kosen-rufu e lo stato vitale della Buddità sono la stessa cosa. Perciò, quando dedichiamo le nostre esistenze a questo voto, possiamo far emergere la suprema nobiltà, la forza e la grandezza delle nostre vite» (Ibidem, 9).
    Indipendentemente dall’epoca, non può esserci gioia o onore più grande di vivere le nostre vite basandoci sul voto di lottare insieme, fianco a fianco con il nostro maestro, la Soka Gakkai e i nostri compagni di fede.

    • • •

    NRU, volume 16

    Contenuti principali

    Capitolo “Anima e cuore”
    Nel 1972, Shin’ichi continua a dare guide in cui infonde tutto il suo spirito, in occasione della riunione dei gruppi universitari, in ogni zona di Tokyo e a Okinawa.

    Capitolo “Dialogo”
    Shin’ichi parte per l’Europa e l’America. A maggio, si reca in visita presso l’abitazione dello storico Arnold Toynbee, con il quale inizia una serie di dialoghi intitolata “Guardando al ventunesimo secolo”.
    Il loro dialogo, che tocca diversi temi, tra cui quello della civiltà e della religione, dura più di quaranta ore.

    Capitolo “Alzarsi in volo”
    Shin’ichi incoraggia i compagni di fede colpiti dalle inondazioni causate dalle forti piogge. Il 12 ottobre viene completato lo Sho-Hondo. Dopo ventisei anni, lo Sho-Hondo verrà demolito a causa delle azioni sconsiderate del sedicente “patriarca” Nikken.

    ©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata