Di seguito un ampio estratto della terza puntata della serie Verso un secolo della salute. La saggezza per realizzare buona fortuna e lunga vita”
La Soka Gakkai è nata dal “voto condiviso di maestro e discepolo” del primo presidente Tsunesaburo Makiguchi e del secondo presidente Josei Toda. Entrambi si sono alzati con risolutezza, innalzando il vessillo del grande voto di kosen-rufu.
Lo spirito della Soka Gakkai risplende eternamente nella pratica altruistica di dedicarsi alla propagazione della Legge “senza lesinare la propria vita” portata avanti fino in fondo dai maestri e discepoli Soka. […]
Naturalmente, l’espressione “senza lesinare la propria vita”, che si riferisce al concetto buddista di dedicare la propria vita per la Legge, non significa rinunciare alla nostra esistenza dandole poco valore. La vita infatti è insostituibile, è un tesoro inestimabile. Il punto è per quale scopo utilizziamo la nostra vita, in che modo viviamo la nostra esistenza così preziosa.
In conclusione, si tratta di scegliere di condurre una vita basata sul rispetto di tutte le persone, esposto dal Sutra del Loto, e di percorrere fino alla fine la grande strada di “kosen-rufu e della vita”.
Si tratta di continuare a vivere fino in fondo per la Legge mistica, per il nobile obiettivo di kosen-rufu e per portare a compimento la nostra preziosa missione. Questa è la “fede per godere di una vita lunga e in buona salute”.
Il voto condiviso di maestro e discepolo
Makiguchi abbracciò il Buddismo del Daishonin nel 1928, quando aveva cinquantasette anni. Da quel momento, dedicò tutte le sue energie alla propagazione della Legge. […] Non si lasciò fermare nemmeno dalle repressioni del governo militarista e, per realizzare kosen-rufu, continuò a condividere il Buddismo del Daishonin prendendo sempre l’iniziativa. […] Dopo la morte di Makiguchi, il secondo presidente Josei Toda assunse la guida del movimento di kosen-rufu, e lo portò avanti fino all’ultimo istante della sua vita, fino a realizzare l’obiettivo di settecentocinquantamila famiglie. A sua volta, trasmise a noi giovani il suo spirito forte e combattivo, che si esprime nelle parole: «Non abbassate mai la guardia!».
[…] I maestri Makiguchi e Toda hanno mostrato con la loro vita che lo spirito di coloro che continuano a lottare non invecchia mai. Kosen-rufu, infatti, è una lotta eterna tra il Budda e le funzioni demoniache, proprio come spiega il Daishonin: «Rafforzate la vostra fede giorno dopo giorno e mese dopo mese. Se la vostra determinazione cala anche solo un po’, i demoni prenderanno il sopravvento» (Le persecuzioni che colpiscono il santo, RSND, 1, 885).
È fondamentale continuare ad avanzare, senza mai fermarsi. Se il nostro spirito dovesse invecchiare facendoci indietreggiare, non saremmo in grado di sconfiggere le funzioni demoniache. Non solo, non riusciremmo mai a realizzare la nostra missione di kosen-rufu. Quando parlava, il maestro Makiguchi diceva sempre: “noi giovani” e, pieno di energia e vitalità, puntava costantemente a migliorare e ad avanzare. Tutto questo rispecchia perfettamente le parole del Daishonin: «Diventerai più giovane e accumulerai fortuna» (RSND, 1, 410). A prescindere dall’età anagrafica, una persona che vive fino in fondo dedicandosi alla propria missione è in grado di avanzare con uno spirito sempre giovane, di espandere la propria condizione vitale e di creare una vita traboccante di soddisfazioni e di realizzazioni.
In questa lezione, attraverso lo studio di alcuni passi del Gosho, approfondiamo i concetti di “saggezza e fede per godere di una vita lunga e in buona salute”.
L’umanesimo del Buddismo del sole
Nel Gosho L’offerta del riso il Daishonin scrive: «Il primo di tutti i tesori è la vita stessa. È scritto che nemmeno i tesori dell’intero sistema maggiore di mondi possono uguagliare il valore del proprio corpo e della propria vita. Persino tutti i tesori di un intero sistema maggiore di mondi non possono sostituire la vita» (RSND, 1, 997).
La Soka Gakkai sta diffondendo l’umanesimo del Buddismo del sole in tutto il mondo.
È importante credere fermamente nella Buddità degli amici che abbiamo di fronte, pregare per la felicità degli altri e agire impegnandosi con tutte le forze in questa direzione. Vivere facendo sempre tesoro di ogni singolo individuo significa ereditare i princìpi esposti nel Sutra del Loto della dignità della vita e del rispetto per tutte le persone. Nel Gosho L’offerta del riso, Nichiren Daishonin rivela l’illimitata dignità della vita e afferma che offrire del cibo – che ci mantiene in vita – equivale a offrire la vita stessa. Egli inoltre sottolinea che le persone comuni possono conseguire la Buddità attraverso una «determinazione sincera». […]
Il Daishonin dichiarò: «Persino tutti i tesori di un intero sistema maggiore di mondi non possono sostituire la vita» (Ibidem). Niente è più prezioso della vita di una singola persona. Il Buddismo di Nichiren Daishonin spiega chiaramente che la vita è come una gemma inestimabile e che la dignità della vita dovrebbe essere considerata un valore assoluto. Tutto ciò è espresso anche in un’altra lettera indirizzata a una discepola caduta gravemente malata (la monaca laica Toki, n.d.t.), in cui il Daishonin afferma: «La vita è il più prezioso di tutti i tesori. Anche un solo giorno di vita in più ha maggior valore di dieci milioni di ryo d’oro» (Il prolungamento della vita, RSND, 1, 848); e ancora: «Un giorno di vita è molto più prezioso di tutti i tesori del sistema maggiore di mondi» (Ibidem). Con queste parole Nichiren Daishonin, oltre a sottolineare con forza la preziosità della vita, incoraggia la sua discepola affermando che la cosa essenziale è vivere pienamente fino all’ultimo giorno. […]
La missione dei Bodhisattva della Terra
Anche noi membri della Soka Gakkai, direttamente collegati a Makiguchi e Toda, siamo Bodhisattva della Terra nati insieme in questa esistenza formulando il voto di diffondere il Buddismo della dignità della vita e del rispetto per l’essere umano. Rispettare la vita di ogni persona basandoci sul principio buddista per cui tutti possiedono la natura di Budda: questa è l’essenza delle nostre azioni per realizzare kosen-rufu. Allo stesso tempo è fondamentale che ciascuno di noi, la cui vita è così nobile e preziosa, continui a vivere fino in fondo, qualsiasi cosa accada, per portare a compimento la propria missione, sempre sostenendoci a vicenda.
Nel diciassettesimo capitolo del Sutra del Loto, “Distinzioni dei benefici”, si legge: «È nostro desiderio avvalerci nelle epoche future delle nostre lunghe vite per salvare gli esseri viventi» (SDL, 328). […]
Riportando tutto ciò alla nostra pratica concreta, si tratta di pregare con la determinazione di vivere fino in fondo, qualsiasi cosa accada, e dedicarsi agli altri agendo per il loro bene. Naturalmente, prima o poi giungerà per tutti il tempo di morire. Alla luce di ciò, è fondamentale mostrare la prova concreta del “prolungamento della vita” grazie alla fede nella Legge mistica, vivendo senza alcun rimpianto, sempre fedeli a se stessi. E per riuscirvi, è essenziale far emergere la “saggezza per godere di una vita lunga e in buona salute”. […]
La preghiera per godere di buona salute
Diventando saggi, possiamo vivere a lungo e in buona salute. La cosa essenziale è porre il Daimoku alla base di tutto, in quanto il Daimoku è la miglior medicina per la nostra vita.
La buona salute equivale alla saggezza. Dormire a sufficienza ogni giorno è un requisito fondamentale per mantenersi in salute. È quindi importante trovare, con saggezza e creatività, il modo per riuscire a dormire bene: la sera, ad esempio, possiamo cercare di andare a letto il prima possibile. Condurre la vita quotidiana senza accumulare stanchezza, dipende dalla saggezza che scaturisce dall’ichinen con cui pratichiamo.
Un altro punto essenziale è pregare specificamente per vivere a lungo e in buona salute. È importante pregare per rimanere in buone condizioni fisiche e riuscire a compiere fino in fondo la nostra missione in questa vita – il voto dei Bodhisattva della Terra – senza permettere al demone della malattia di avvicinarsi. Ciò significa pregare con l’incrollabile determinazione di essere in buona salute per la nostra famiglia, per i compagni di fede, per kosen-rufu. Una preghiera altruistica pervasa da un ampio stato vitale che desidera dedicarsi agli altri, riceverà sicuramente risposta dal Gohonzon, e anche le funzioni positive della vita e dell’ambiente si attiveranno senza dubbio per proteggerci.
I tesori del cuore sono i più preziosi
È del tutto naturale che, con l’avanzare dell’età, si riescano a fare sempre meno cose in modo autonomo. Tuttavia, già solo determinando: “Farò tutto quello che posso”, oppure: “Reciterò comunque Daimoku per i successori, per i futuri leader del nostro movimento”, si contribuisce a kosen-rufu in modo decisivo. Il solo fatto di partecipare agli zadankai, infonde nei compagni di fede un profondo senso di sicurezza. Più di ogni cosa, la vostra lunga vita costituisce di per sé la prova concreta della pratica buddista, un simbolo di vittoria e speranza per tutta la comunità.
[…] Inoltre, anche se siete costretti a letto, già solo attraverso uno sguardo o un sorriso, il vostro cuore arriverà sicuramente agli altri. Tutte queste azioni pervase da un forte ichinen pianteranno senza alcun dubbio dei semi nel cuore di chi vi circonda. Anche se nessuno dovesse lodarvi per questo, il Daishonin è sicuramente a conoscenza del vostro cuore sincero e dei vostri sforzi per kosen-rufu, che si trasformeranno in benefici e buona fortuna che adorneranno la vostra esistenza.
I «tesori del cuore» (RSND, 1, 755) che avete accumulato con costanza e tenacia nel corso di molti anni, non verranno mai distrutti. Così come afferma il Sutra del Nirvana: «Un elefante impazzito può distruggere il vostro corpo, ma non distrugge la vostra mente» (Sulla recitazione del Daimoku del Sutra del Loto, RSND, 2, 208); anche se doveste venire a mancare prematuramente, essere inaspettatamente vittime di un incidente o venire colpiti da demenza senile, i tesori del cuore che avete accumulato come praticanti del Sutra del Loto sono i più preziosi, sono indistruttibili.
Il Daishonin dichiara: «Più preziosi dei tesori di un forziere sono i tesori del corpo e prima dei tesori del corpo vengono quelli del cuore» (I tre tipi di tesori, RSND, 1, 755).
I tesori del forziere e quelli del corpo non sono eterni. Al contrario, i tesori del cuore rimangono incisi nella vita, non solo nell’esistenza presente, ma attraversano le tre esistenze di passato, presente e futuro, per l’eternità. Proprio per questo, il Daishonin afferma: «Sforzati di accumulare i tesori del cuore!» (Ibidem).
Coloro che abbracciano e sostengono la Legge mistica, sono in grado di accumulare nuovi tesori del cuore anche in un solo giorno.
Nella parte finale del Gosho L’apertura degli occhi, si legge: «Sono stato condannato all’esilio, ma è una piccola sofferenza da sopportare nell’esistenza presente, non tale da piangerci sopra. Nelle vite future godrò di immensa felicità, un pensiero che mi riempie di grande gioia» (RSND, 1, 261). È difficile nascere come esseri umani, ed è ancora più difficile incontrare la Legge mistica. Non c’è quindi alcun dubbio che coloro che nascono in questa esistenza e abbracciano e sostengono il Sutra del Loto stanno già percorrendo il cammino della felicità eterna, attraverso le tre esistenze. Con le sue parole, il Daishonin ci sta promettendo che tutte le sofferenze e le difficoltà che sperimentiamo nell’esistenza presente sono in realtà poca cosa se paragonate all’immensa felicità di cui godremo nelle vite future.
Nella Raccolta degli insegnamenti orali si legge: Le parole “quattro lati” indicano la nascita, l’invecchiamento, la malattia e la morte. Noi usiamo gli aspetti di nascita, invecchiamento, malattia e morte per adornare la torre che è il nostro corpo. E quando, mentre siamo in questi quattro stati di nascita, invecchiamento, malattia e morte, recitiamo Nam-myoho-renge-kyo, facciamo sì che essi diffondano la fragranza delle quattro virtù.
Nam rappresenta la paramita della felicità, myoho la paramita del vero io, renge la paramita della purezza e kyo la paramita dell’eternità» (cfr. BS, 114, 45).
[…] Le quattro sofferenze di nascita, invecchiamento, malattia e morte sono le sofferenze fondamentali dell’essere umano, a cui nessuno può sfuggire. L’insegnamento del Daishonin è stato esposto per aiutare le persone ad aprire una breccia tra queste sofferenze. Il Buddismo del Daishonin è la grande via che permette a tutti gli individui di aprire una condizione vitale pervasa dalle quattro nobili virtù di “eternità, felicità, vero io e purezza”. Coloro che vivono in accordo con la Legge mistica non hanno nulla da temere. Per noi, infatti, l’invecchiamento, la malattia e anche la morte sono tesori che adornano la torre preziosa della nostra vita. Questo brano afferma che i quattro lati della torre preziosa sono costituiti dalle quattro sofferenze di nascita, invecchiamento, malattia e morte, e che proprio queste quattro sofferenze, grazie al potere della Legge mistica, possono diffondere la fragranza delle quattro virtù di eternità, felicità, vero io e purezza, facendo così risplendere la torre preziosa della nostra vita.
Le quattro virtù sono la felicità assoluta
Analizziamo ora in modo più dettagliato queste quattro virtù di eternità (jo), felicità (raku), vero io (ga) e purezza (jo).
Jo, eternità, indica la natura eterna della Buddità, inerente ai Budda e agli esseri viventi, che attraversa le tre esistenze di passato, presente e futuro.
Raku, felicità, si riferisce a una condizione vitale priva di sofferenza, in cui si prova un costante senso di pace e sicurezza.
Ga, vero io, indica il vero io, che corrisponde alla natura di Budda; è un solido senso di identità e indipendenza che non può essere distrutto da nulla.
Jo, purezza, è il potere della vita che sgorga puro e copioso, come una sorgente limpida, anche nel mondo più impuro.
Possiamo dunque affermare che queste quattro virtù di eternità, felicità, vero io e purezza costituiscono per un essere umano la condizione vitale di felicità assoluta, e risplendono in una persona dal carattere risoluto.
Ne La raccolta degli insegnamenti orali, Nichiren Daishonin spiega che i caratteri di Nam-myoho-renge-kyo rappresentano le quattro virtù. La chiave che ci permette di aprire in noi stessi una condizione vitale permeata da eternità, felicità, vero io e purezza, quindi, non è altro che la pratica per sé e per gli altri del Daimoku di Nam-myoho-renge-kyo.
Espandere il nostro stato vitale attraverso la Legge mistica è l’obiettivo della pratica buddista. Proprio perché esistono le quattro sofferenze di nascita, invecchiamento, malattia e morte, è fondamentale pregare di fronte al Gohonzon. Ed è proprio pregando di fronte al Gohonzon che emerge in noi il coraggio di affrontare queste sofferenze. Così come il profumo del sandalo si fa più intenso quando soffia il vento, la fede nella Legge mistica ci permette di espandere ancora di più la nostra condizione vitale nel mezzo dei venti impetuosi delle sofferenze, e di forgiare un carattere forte e meraviglioso. Non solo, la fragranza delle quattro virtù emanata dalla torre preziosa della nostra vita si diffonderà in lungo e in largo, infondendo così gioia e coraggio in innumerevoli persone.
Non credo ci sia nemmeno bisogno di dire che la profondità della nostra preghiera non dipende dalla quantità di Daimoku o dal tempo che dedichiamo.
Nichiren Daishonin spiega chiaramente in vari Gosho che anche la recitazione di un singolo Daimoku ha un potere benefico immenso:
«Quando recitiamo una volta queste parole del Daimoku, richiamiamo intorno a noi la natura di Budda di tutti gli esseri viventi e in quel momento verranno richiamati e si manifesteranno i tre corpi della natura del Dharma che esistono in noi: il corpo del Dharma, il corpo di ricompensa e il corpo manifesto. Questo si chiama “conseguire la Buddità”. Per chiarire con un esempio, quando un uccello in gabbia canta, i molti uccelli che volano in cielo si raccolgono tutti immediatamente intorno a lui» (Conversazione tra un santo e un uomo non illuminato, RSND, 1, 118)».
E ancora:
«Una recitazione di Nam-myoho-renge-kyo è equivalente a recitare una volta l’intero Sutra del Loto, esattamente così come prescrive il sutra e con retta comprensione del suo significato, e che dieci recitazioni [di Nam-myoho-renge-kyo] equivalgono a recitare dieci volte il sutra, cento recitazioni al recitarlo cento volte e mille recitazioni al recitarlo mille volte, tutte esattamente come il sutra stesso prescrive» (Sui dieci fattori, RSND, 2, 78). Potrebbero verificarsi delle circostanze per cui non riusciamo più a recitare Daimoku con voce chiara e vibrante. In quei momenti, è importante continuare a recitare nel proprio cuore. Il maestro Toda spiegò che anche questo tipo di Daimoku porta grandi benefici. La cosa fondamentale è avere un cuore che desidera recitare Daimoku, e una sincera intenzione. Se la nostra determinazione è forte, la buona fortuna arriverà sicuramente. Avvolti dal Daimoku di Nam-myoho-renge-kyo che recitiamo nella fase finale della nostra vita, e da quello dei nostri familiari e compagni di fede, riusciremo ad adornare la nostra vita con un profondo senso di appagamento.
Pace e sicurezza nel nostro cuore
[…] Il Daishonin afferma: «Nessun luogo è sicuro. Mantenete la convinzione che la dimora finale è la Buddità» (Risposta al prete laico di Ko, RSND, 1, 435)».
La «dimora finale» indica un luogo a lungo anelato, in cui si vive in pace e serenità, che si riesce infine a raggiungere. Questo “palazzo di pace e sicurezza” eterne è costituito proprio dallo stato vitale di eternità, felicità, vero io e purezza che costruiamo nel nostro cuore e che non verrà mai distrutto attraverso le tre esistenze di passato, presente e futuro. Il mio maestro Josei Toda affermò: «Nella vita la speranza è essenziale. Se abbiamo speranza riusciamo ad avanzare, a lottare nonostante tutte le avversità che possiamo incontrare e a vivere fino in fondo. Un’altra cosa fondamentale è la perseveranza. Se siamo tenaci, riusciamo a vincere sulla lamentela. Coloro che continuano ad avanzare sono pieni di energia e vitalità. Sono allegri e gioiosi. Se avanziamo con gioia e con lo spirito di non smettere mai di praticare, riusciremo sicuramente a vincere».
Egli inoltre diede la seguente guida: «Quando trabocchiamo di forza vitale, il mondo pervaso dalla lamentela a causa di problemi, sofferenze o povertà, diventa allegro e divertente». […]
Continuiamo ad avanzare ancora
Le persone di tutto il mondo stanno ricercando sempre più l’umanesimo buddista basato sulla dignità della vita. Proprio per questo la solidarietà del bene della Soka Gakkai si è diffusa in tutti e cinque i continenti.
Dedicandoci costantemente e fino in fondo a kosen-rufu, riusciremo sicuramente a realizzare una vita vittoriosa, pervasa dalle quattro nobili virtù di eternità, felicità, vero io e purezza. Puntando al novantesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai, continuiamo ad avanzare, avanzare e ancora avanzare!
(Daibyakurenge, ottobre 2019)