Nel suo editoriale di aprile, il maestro Ikeda scrive: «In qualunque circostanza si trovi, grazie al potere della recitazione di Nam-myoho-renge-kyo, una persona può manifestare la luminosa condizione vitale della Buddità. Il Daishonin paragona questo principio a “una lanterna che rischiara un luogo rimasto buio per cento, mille o diecimila anni” (RSND, 1, 820)».
In questo periodo segnato dagli sforzi che l’umanità intera sta compiendo per bloccare la diffusione del Coronavirus, le parole del maestro Ikeda e del Gosho sono una fonte luminosa da cui trarre la forza e la speranza per trasformare il veleno in medicina.
Il 3 maggio è il giorno della Soka Gakkai e il giorno delle madri Soka. Quest’anno ricorrono i sessanta anni dalla nomina di Daisaku Ikeda a terzo presidente.
Abbiamo dedicato alcune pagine al significato del 3 maggio, che noi membri della Soka Gakkai consideriamo come un capodanno, il giorno in cui ripartiamo con una fresca determinazione verso i nostri obiettivi (a partire da pag.15).
In un suo recente scritto, Sensei ci incoraggia così:
«Dal 2 aprile
puntando al 3 maggio:
questo è il momento per i discepoli
di riportare la loro vittoria al maestro.
Questo è il momento di ripartire
con la solenne promessa al maestro
di realizzare una nuova,
grande vittoria» (pag. 11).
Guardando al 3 maggio del 2030, regaliamo a Sensei le nostre storie di rivoluzione umana, di trasformazione del veleno in medicina e del karma in missione.
Buona lettura,
La redazione