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Il movimento dello studio nella Soka Gakkai - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:47

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Il movimento dello studio nella Soka Gakkai

Quest’anno si terranno anche gli esami di Buddismo di quarto livello. Approfondiamo in queste pagine, insieme al Dipartimento di studio, lo spirito dello studio nella tradizione della Soka Gakkai 

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Quest’anno si terranno anche gli esami di Buddismo di quarto livello. Approfondiamo in queste pagine, insieme al Dipartimento di studio, lo spirito dello studio nella tradizione della Soka Gakkai

L’esempio del maestro

Nel volume 24 de La nuova rivoluzione umana, il presidente Ikeda parla a lungo dell’Anno dello studio stabilito dalla Soka Gakkai nel 1977.  Lo slogan di quell’anno fu proposto per compiere un grande avanzamento nella nuova fase di kosen-rufu: «Era necessario che tutti i compagni di fede incidessero nella loro vita il Gosho più di quanto avessero fatto fino ad allora», scrive sensei (cap. 2, vol. 24).
Oltre ad affermare l’importanza di studiare, quell’anno il presidente Ikeda rinnovò l‘attività dello studio attraverso azioni concrete: tenne un ciclo di lezioni su alcuni Gosho fondamentali, che furono pubblicate sul Daibyakurenge e sul Seikyo Shimbun. Inoltre in tutte le riunioni incoraggiava le persone attraverso le parole di Nichiren Daishonin, determinato a chiarire i princìpi della Legge buddista per rivitalizzare le persone e la società.
Questo impegno costante nel promuovere lo studio diede impulso e rivitalizzò molte altre iniziative, come l’incoraggiamento individuale e la cura nel preparare zadankai attraenti e stimolanti.
Nichiren Daishonin insegna: «Impegnati nelle due vie della pratica e dello studio. Senza pratica e studio non può esservi Buddismo» (RSND, 1, 342). Non ci sono parole più chiare per dirci che non possiamo comprendere il profondo significato del Buddismo e applicarlo alla vita quotidiana, né approfondire la fede, se non coniughiamo lo studio e la pratica, giorno dopo giorno, per tutta la vita. Incidere il Gosho e i princìpi buddisti nella vita è l’unico antidoto per non essere sconfitti dalle funzioni negative, che cercano di ostacolare la pratica in modo insidioso, come descrive il Daishonin: «Quando la pratica progredisce e aumenta la conoscenza, i tre ostacoli e i quattro demoni emergono in maniera disorientante, facendo a gara per interferire» (RSND, 1, 255). In definitiva lo studio è indispensabile sia per alimentare la rivoluzione umana individuale, sia per far progredire kosen-rufu e trasformare il karma dell‘umanità.

Tornare allo studio del Gosho

Tutte le risposte che cerchiamo sono contenute nel Gosho: con questa fiducia e convinzione possiamo “tornare” a studiare gli scritti di Nichiren Daishonin, anche quelli che già ci sembra di conoscere, tenendo in mente i consigli del maestro Ikeda, che possiamo approfondire nella lezione  “Fede, pratica e studio: le basi del Buddismo di Nichiren Daishonin” (BS, 185, 53):

  1. Leggiamo gli scritti del Daishonin come se fossero indirizzati proprio a noi.
  2. Perseveriamo nello studio buddista in mezzo alle difficoltà.
  3. Leggiamo il Gosho quando giungiamo a un punto morto.
  4. Impregniamo di Buddità la nostra vita.

Questi punti si riferiscono a uno spirito di ricerca attivo, che non è limitato alla conoscenza teorica, ma desidera imparare direttamente dal maestro per migliorare se stessi, mettendo in pratica ciò che si scopre della profonda e meravigliosa filosofia buddista.

Studio e vita quotidiana

Data l’importanza dello studio nella pratica buddista, viene da chiedersi quale sia il modo più efficace di incoraggiare le persone a partecipare in modo attivo alle riunioni di studio.
Durante un corso europeo, Masaaki Morinaka, responsabile del Dipartimento di studio della SGI, ha sottolineato che il nostro movimento di studio consiste nello studiare con gioia il Buddismo e le guide del maestro insieme a tutti i membri affinché possano ricevere benefici, risvegliando in ognuno la passione per la propagazione e permettendo così a tutti di realizzare la propria missione per kosen-rufu.
L‘importante è rendere lo studio parte della vita quotidiana, leggere tutti i giorni il Gosho, gli incoraggiamenti e le guide del nostro maestro pubblicate sulle riviste e sui libri.
Non c’è un unico modo per portare avanti questa attività, ma sicuramente a ogni livello è possibile migliorare quello che si sta già facendo, attraverso iniziative concordate insieme, avendo sempre ben chiaro lo scopo dello studio del Buddismo che, ripetiamolo, è quello di incoraggiare ogni singola persona ad alzarsi basandosi sul Gosho e sulle guide del maestro per ricevere benefici e rafforzare la fede.
È possibile usare il Gosho, le guide del maestro Ikeda, La rivoluzione umana e La nuova rivoluzione umana, in tanti tipi di attività, come durante gli incoraggiamenti personali, gli incontri tra responsabili, ogni volta studiando insieme, costruendo così legami profondi tra noi.

Gli esami di Buddismo

Gli esami in Italia sono di quattro livelli.
Il primo livello si ripete ogni anno per incoraggiare soprattutto i nuovi membri ad approfondire i princìpi fondamentali e sperimentare il beneficio di studiare insieme agli altri.
Essere promossi o meno non è lo scopo primario, ma come ci incoraggia Daisaku Ikeda, è la volontà e lo sforzo di applicarsi nello studio, pur tra mille impegni, che rende quest’attività una significativa esperienza di fede personale.
Gli altri livelli sono distanziati negli anni, soprattutto il terzo e il quarto livello, e non solo per meri problemi organizzativi.
Gli esami, dopo anni di pratica e di esperienza insieme ai compagni di fede, servono a verificare il proprio spirito di ricerca rivolto a kosen-rufu, in unità con il maestro.
Esiste sempre il rischio di basarsi solo sulle proprie capacità, di pensare di aver capito tutto, di dare spazio anche senza accorgersene alle proprie idee personali sulla fede, tutte cose che possono bloccare l’ulteriore progresso della propria rivoluzione umana e in alcuni casi creare anche problemi di relazione con gli altri.
Da questo punto di vista, gli esami di livello più alto non servono solamente per il miglioramento personale, ma anche indirettamente per lo sviluppo di kosen-rufu nella propria comunità.
In Italia quest’anno – e solo quest’anno – i responsabili nazionali e di regione dei quattro gruppi – donne, uomini, giovani – e i responsabili di territorio donne e uomini che non hanno ancora il quarto livello, sono chiamati a sostenerlo con una prova scritta nel mese di dicembre 2018 e una prova orale nella primavera del 2019.
Questa modalità, in prospettiva, servirà a sviluppare ulteriormente il movimento di studio ed è un’occasione per poter incoraggiare tutti i membri nelle varie regioni.

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Il programma di studio per l’esame di quarto livello è pubblicato nello spazio aderenti: servizi.sgi-italia.org/aderenti/

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