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Condividiamo esperienze ispirandoci al Gosho e a La nuova rivoluzione umana - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 14:15

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    Condividiamo esperienze ispirandoci al Gosho e a La nuova rivoluzione umana

    «In generale, che i discepoli di Nichiren, preti e laici, recitino Nam-myoho-renge-kyo con lo spirito di “diversi corpi, stessa mente”, senza alcuna distinzione fra loro, uniti come i pesci e l’acqua, questo si chiama eredità della Legge fondamentale della vita. In ciò consiste il vero scopo della propagazione di Nichiren» 

    (L’eredità della legge fondamentale della vita, RSND, 1, 190)

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    «In generale, che i discepoli di Nichiren, preti e laici, recitino Nam-myoho-renge-kyo con lo spirito di “diversi corpi, stessa mente”, senza alcuna distinzione fra loro, uniti come i pesci e l’acqua, questo si chiama eredità della Legge fondamentale della vita. In ciò consiste il vero scopo della propagazione di Nichiren» 

    (L’eredità della legge fondamentale della vita, RSND, 1, 190)

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    Uniti come i pesci e l’acqua

    da La nuova rivoluzione umana, vol. 30, cap. 2, p.ta 32

    «[…] Vorrei precisare qual è il principio fondamentale da tener presente per il vostro futuro e per la realizzazione di kosen-rufu: è l’indistruttibile e incrollabile unità di “diversi corpi, stessa mente”.

    Il Daishonin dichiara: “In generale, che i discepoli di Nichiren, preti e laici, recitino Nam-myoho-renge-kyo con lo spirito di “diversi corpi, stessa mente”, senza alcuna distinzione fra loro, uniti come i pesci e l’acqua, questo si chiama eredità della Legge fondamentale della vita. In ciò consiste il vero scopo della propagazione di Nichiren. Se è così, anche il grande desiderio di un’ampia propagazione potrà realizzarsi” (RSND, 1, 190).

    Qui è riportata la linea guida fondamentale che tutti “i discepoli di Nichiren, preti e laici”, ovvero tutti noi che viviamo dedicandoci alla causa di kosen-rufu, dovremmo adottare. Innanzitutto, con le parole “senza alcuna distinzione fra loro”, il Daishonin ci esorta ad abbandonare ogni discriminazione o separazione tra noi e gli altri, tra questo e quello. Tra le persone si riscontrano vari tipi di differenze derivanti dalla nazionalità, l’etnia, la cultura, le consuetudini, oppure dallo status sociale, l’età, il luogo di provenienza, o ancora dal modo di vedere o sentire le cose. Il punto d’origine al quale bisogna sempre tornare è proprio l’atteggiamento di non lasciarsi condizionare da alcuna differenza, è la consapevolezza che siamo tutti, allo stesso modo, compagni di fede e Bodhisattva della Terra. Dovremmo inoltre tutti prendere coscienza dello stretto, indissolubile legame che ci unisce come compagni di fede, esemplificato dall’espressione “uniti come i pesci e l’acqua”, e di conseguenza rispettarci e proteggerci l’un l’altro.

    Pensare quindi, che siccome non ci piace un tal responsabile, non ci va di far parte dell’organizzazione o di fare attività, significa contraddire le auree parole del Daishonin.

    Questo modo di pensare è la dimostrazione che ci stiamo lasciando sconfiggere dal nostro ego. Non è assolutamente un caso se ci troviamo, in questo momento, a impegnarci insieme nella pratica del Buddismo del Daishonin. Siamo infatti nati nell’Ultimo giorno della Legge per adempiere al voto formulato insieme, uniti da un profondo legame sin dal tempo senza inizio. Quando i compagni di fede svilupperanno reciprocamente la consapevolezza di essere ciò che sono oggi in virtù di tale relazione, creeranno dei saldi legami tra loro e faranno emergere un’immensa forza che li spingerà ad avanzare ulteriormente verso la realizzazione di kosen-rufu».

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