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Fede per superare gli ostacoli  - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:23

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Fede per superare gli ostacoli 

La vita è immancabilmente accompagnata da difficoltà. E di certo le incontreremo anche nei nostri sforzi per kosen-rufu. In questa parte esploriamo i vari tipi di ostacoli e impedimenti che sorgono nel corso della pratica buddista e approfondiamo il significato di “fede per superare gli ostacoli”

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La vita è immancabilmente accompagnata da difficoltà. E di certo le incontreremo anche nei nostri sforzi per kosen-rufu. In questa parte esploriamo i vari tipi di ostacoli e impedimenti che sorgono nel corso della pratica buddista e approfondiamo il significato di “fede per superare gli ostacoli”

Poiché lo scopo della pratica buddista è il conseguimento della Buddità in questa esistenza, è importante mantenere la fede e la pratica per tutta la vita. Tuttavia il Buddismo insegna che, se continuiamo a praticare con perseveranza, sorgeranno immancabilmente ostacoli e difficoltà per impedirci di farlo. Perciò è cruciale essere preparati a questo e impegnarsi a costruire una fede che non venga mai scalfita da alcun problema o avversità.
Per quale motivo una persona che abbraccia l’insegnamento corretto incontra ostacoli?
Anzitutto perché credere nell’insegnamento corretto e praticarlo per manifestare lo stato vitale di Buddità equivale a trasformare la propria vita al livello più profondo. 
Qualsiasi trasformazione o riforma incontra sempre un certo grado di resistenza, ma la pratica buddista suscita un’opposizione particolarmente intensa al cambiamento, sia all’interno della nostra vita sia nelle relazioni con gli altri. 
Ciò si può paragonare alle onde prodotte dalla resistenza dell’acqua sullo scafo di una barca in movimento.
Gli impedimenti che sorgono quando pratichiamo il Buddismo allo scopo di ottenere l’Illuminazione sono spesso classificati come i “tre ostacoli e quattro demoni”. 
Inoltre il Sutra del Loto insegna che un devoto del Sutra del Loto, cioè una persona che pratica correttamente e si adopera per diffondere questo insegnamento nell’epoca malvagia e impura dell’Ultimo giorno della Legge, incontrerà l’opposizione dei cosiddetti “tre potenti nemici”.
Essi rappresentano le persecuzioni che si verificano ogniqualvolta ci sono persone che, dopo la morte di Shakyamuni, praticano il Sutra del Loto e si impegnano a diffonderlo ampiamente per permettere a tutte le persone di conseguire la Buddità. 
La persecuzione da parte dei tre potenti nemici è la prova che una persona è un’autentica devota o praticante del Sutra del Loto.

1) I tre ostacoli e i quattro demoni

In Lettera ai fratelli Nichiren Daishonin scrive: «In un passo dello stesso volume [il quinto volume di Grande concentrazione e visione profonda di T’ien-t’ai] si legge: “Quando la pratica progredisce e aumenta la conoscenza, i tre ostacoli e i quattro demoni emergono in maniera disorientante, facendo a gara per interferire. […] Non dovete farvi influenzare né spaventare da loro. Se vi fate influenzare da loro, sarete trascinati nei sentieri del male. Se vi fate spaventare, vi sarà impedito di praticare il corretto insegnamento”. Questa spiegazione non si applica solo a Nichiren, ma è anche una guida per i suoi discepoli. Imparatela rispettosamente e trasmettetela come verità di fede alle generazioni future» (RSND, 1, 446).
Come afferma questo passo, quando crediamo nell’insegnamento buddista corretto e lo pratichiamo, progredendo nella pratica e approfondendo la fede, sorgeranno delle funzioni per ostacolare il nostro progresso, chiamate i tre ostacoli e i quattro demoni.
Nella stessa opera il Daishonin spiega dettagliatamente ognuno dei tre ostacoli e dei quattro demoni: «I tre ostacoli in questo passo sono: l’ostacolo delle illusioni e dei desideri, l’ostacolo del karma e l’ostacolo della retribuzione. L’ostacolo delle illusioni e dei desideri corrisponde agli impedimenti nella pratica personale che sorgono da avidità, collera, stupidità e da cose di questo genere; l’ostacolo del karma sono gli impedimenti rappresentati dalla moglie o dai figli, e l’ostacolo della retribuzione sono gli impedimenti causati dal proprio sovrano o dai genitori. Dei quattro demoni, le funzioni del re demone del sesto cielo sono di quest’ultimo tipo» (Ibidem).

I tre ostacoli

Nei “tre ostacoli”, la parola “ostacoli” indica le funzioni che intralciano la nostra fede e la nostra pratica: l’ostacolo delle illusioni e dei desideri, l’ostacolo del karma e l’ostacolo della retribuzione.
L’ostacolo delle illusioni e dei desideri corrisponde alla condizione in cui le illusioni e i desideri, ovvero gli impulsi o le afflizioni come l’avidità, la collera o la stupidità (chiamati “i tre veleni”), ci impediscono di progredire nella fede e nella pratica.
L’ostacolo del karma riguarda gli impedimenti alla fede e alla pratica che sono effetto delle azioni malvagie commesse in questa vita. Un esempio, citato in questo passo di Lettera ai fratelli, è l’opposizione da parte dei familiari, come il coniuge o i figli.
L’ostacolo della retribuzione descrive gli impedimenti alla pratica buddista dovuti alle circostanze difficili nelle quali siamo nati o in cui viviamo. Esse sono considerate retribuzioni negative che originano dal cattivo karma creato nelle vite passate. In Lettera ai fratelli il Daishonin le collega all’opposizione delle persone al cui volere siamo costretti a sottostare, come il sovrano del paese o i propri genitori.

I quattro demoni

Nell’espressione “quattro demoni”, la parola “demone” indica le funzioni interne al cuore e alla mente di coloro che credono nel Buddismo e lo praticano. Queste funzioni ostacolano e privano del suo splendore la vita delle persone, che di per sé è entità della Legge mistica. I quattro demoni sono: 
1) l’impedimento delle cinque componenti1;
2) l’impedimento delle illusioni e dei desideri;
3) l’impedimento della morte; 
4) l’impedimento del re demone.
L’impedimento delle cinque componenti sorge dalla disarmonia fra le funzioni del corpo e della mente dei praticanti, cioè delle loro “cinque componenti”.
L’impedimento delle illusioni e dei desideri si riferisce all’apparizione nella vita di afflizioni come l’avidità, la collera e la stupidità che operano per distruggere la fede.
L’impedimento della morte si verifica quando la pratica di una persona viene interrotta dalla morte. Inoltre possiamo dire di essere stati sconfitti dal demone o impedimento della morte anche quando la morte di una altro praticante o di una persona vicina a noi ci fa dubitare della pratica buddista.
Infine c’è l’impedimento del re demone. “Re demone” è un’abbreviazione per “Re demone del Cielo in cui si gode liberamente delle creazioni illusorie degli altri”, cioè il re che sfrutta a suo piacimento i frutti degli sforzi altrui per il proprio piacere. Viene chiamato anche “re demone del sesto cielo” e nel Buddismo costituisce la funzione demoniaca fondamentale.
Nichiren Daishonin afferma che «l’oscurità fondamentale si manifesta come re demone del sesto cielo» (RSND, 1, 988). 
Ciò significa che questa funzione demoniaca è qualcosa che emerge dall’illusione fondamentale inerente alla vita stessa. Si rivela in diverse forme e impiega vari mezzi per perseguitare e opprimere coloro che praticano correttamente il Buddismo. Nella sua forma più tipica si manifesta nella vita di persone di potere che hanno una forte influenza sui praticanti.

Il saggio si rallegrerà, mentre lo stolto indietreggerà

È chiaro dunque che nel corso della pratica buddista emergeranno ostacoli e difficoltà per impedirci di andare avanti. Tuttavia è importante essere consapevoli che le illusioni e i desideri come l’avidità, la collera e la stupidità, oppure i coniugi, i partner, i figli, i genitori, il nostro corpo, la nostra mente e persino la morte non sono di per sé ostacoli e demoni. Svolgono questa funzione a causa della debolezza della nostra forza vitale che fa sì che ne veniamo influenzati negativamente.
Persino il Budda Shakyamuni poté ottenere l’Illuminazione riconoscendo lucidamente che le varie illusioni, che sorgevano dalla sua mente, erano funzioni demoniache che cercavano di impedirgli di raggiungere il suo scopo.
Per noi la chiave per sconfiggere le funzioni demoniache è sviluppare una fede abbastanza forte da non farsi scuotere da niente.
A questo proposito Nichiren Daishonin afferma: «Si verifica sempre qualcosa fuori dal comune all’alzarsi e all’abbassarsi delle maree, al comparire e scomparire della luna, al passaggio dalla primavera all’estate, dall’estate all’autunno e all’inverno; lo stesso avviene quando una persona comune consegue la Buddità. In quel momento i tre ostacoli e i quattro demoni invariabilmente appariranno: il saggio si rallegrerà, mentre lo stolto indietreggerà» (RSND, 1, 568).
Quando i tre ostacoli e i quattro demoni appaiono è essenziale avere la convinzione che è proprio il momento in cui si può compiere un grande passo avanti verso il conseguimento della Buddità e, in quanto persone sagge che gioiscono davanti a tali difficoltà, perseverare nella fede e superarle.

I tre potenti nemici

Il tredicesimo capitolo del Sutra del Loto Esortazione alla devozione descrive in una sezione di venti versi i tre tipi di potenti avversari che perseguiteranno coloro che si impegnano per diffondere gli insegnamenti del Sutra nell’Ultimo giorno della Legge, definiti i tre potenti nemici: 1) laici arroganti; 2) preti o monaci arroganti e 3) falsi santi arroganti.
Sono chiamati tutti “arroganti” perché mostrano varie forme di altezzosità e disprezzo, ritenendosi superiori alle altre persone.
1) I laici arroganti sono persone ignoranti di Buddismo che perseguitano i praticanti del Sutra del Loto. Il sutra spiega che essi insulteranno i praticanti, li malediranno e parleranno male di loro, e li attaccheranno armati di spade e bastoni.
2) I monaci arroganti sono membri del clero buddista che offendono i praticanti del Sutra del Loto. A causa della loro scarsa capacità di comprensione e del loro cuore distorto non riescono ad afferrare la verità degli insegnamenti buddisti. Tuttavia si attaccano alle proprie idee e credenze, ritenendosi superiori agli altri e perseguitando coloro che abbracciano l’insegnamento corretto.
3) I falsi santi arroganti sono monaci o preti dall’apparenza rispettabile che le persone considerano come santi. Di solito risiedono in luoghi appartati dal mondo e, consumati dall’avidità e dal desiderio di profitto, nutrono animosità nei confronti dei praticanti del Sutra del Loto e cercano modi per danneggiarli o ingannarli. La loro tattica di solito consiste nell’avvicinare i governanti, gli alti funzionari o comunque persone di potere, e formulare false accuse sui praticanti, dicendo per esempio che diffondono idee sbagliate, cercando di farli perseguitare.
Il Sutra del Loto descrive la condizione di qualcuno la cui mente è caduta sotto questa influenza nella frase: «Demoni malvagi si impossesseranno di altre persone» (SDL, 13, 272). E insegna che nell’Ultimo giorno della Legge coloro che praticano il Sutra saranno ripetutamente assaliti e scacciati dalle persone che hanno ceduto a questi impulsi malvagi.
Dei tre potenti nemici si dice che il primo e il secondo possano essere ancora sopportati, ma il terzo è il più temibile e nefasto, perché è assai difficile riconoscere la vera natura di queste figure religiose così rinomate che godono di una posizione elevata, cioè dei falsi santi arroganti.
Nell’Ultimo giorno della Legge, ovunque ci siano persone che diffondono gli insegnamenti del Sutra del Loto, appariranno questi tre potenti nemici che cercheranno di ostacolare i loro sforzi. 
Fu proprio a causa del suo impegno costante nel diffondere il Sutra del Loto che Nichiren Daishonin subì le persecuzioni suscitate dai tre potenti nemici, proprio come predice il Sutra, e ciò dimostra che egli è il devoto del Sutra del Loto nell’Ultimo giorno della Legge.

(continua)

1. Cinque componenti: gli elementi costitutivi di forma, percezione, concezione, volizione e coscienza che si uniscono temporaneamente per formare il singolo essere vivente.

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