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Il sentiero della gratitudine - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 15:57

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    Il sentiero della gratitudine

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    Quando parlo con i giovani, mi capita di domandare loro chi li ha sostenuti nel corso della vita. Coloro che rispondono subito con una lista di nomi risplendono di una luce pura. Le persone che sono grate agli altri brillano di intelligenza, e chi ripaga i propri debiti di gratitudine ha una forte personalità. Il carattere cinese per “debito di gratitudine” contiene due ideogrammi che significano “causa” e “mente”. Avere a “mente” chi ci ha aiutato a diventare ciò che siamo oggi, ripagandone la gentilezza e il sostegno, è la causa per realizzare una grande vittoria nella vita.

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    Quando frequentavo la scuola media, vivevo vicino a un ragazzo nato nella penisola coreana. Era molto gentile e intelligente, ma durante la guerra scomparve insieme a tutta la sua famiglia. Sento ancora che saremmo potuti diventare buoni amici se non ci fosse stata la guerra. La guerra è un male assoluto. È causata dalla tendenza distruttiva inerente alla vita, che cerca di dominare e sopraffare gli altri. Affrontare la storia della guerra è il punto di partenza per estirpare le profonde radici del male.

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    Il Buddismo espone il principio dell’“origine dipendente” (engi), che spiega che tutte le cose esistono o si verificano solo in relazione ad altri esseri o fenomeni. Ogni cosa esiste in risposta a cause e condizioni. Nessuno di noi può esistere in completo isolamento. Tutti viviamo grazie al sostegno, l’influenza e la cooperazione degli altri. Essere in grado di riconoscere e apprezzare questi legami invisibili di interdipendenza è un aspetto importante della cittadinanza globale.
    Cari amici del Gruppo futuro, voi siete ciò che siete perché i vostri genitori e i vostri familiari si sono presi cura di voi e vi hanno cresciuti.
    E i vostri genitori esistono perché i vostri nonni hanno fatto la stessa cosa per loro. C’è qualcuno in qualche luogo che ha cucito i vestiti che state indossando, e ha coltivato il cibo che avete mangiato oggi. Le nostre relazioni con gli altri non hanno limiti, trascendono il tempo e lo spazio e ci uniscono al mondo intero. Le vite di tutte le persone sono collegate. Per questo dobbiamo creare la pace. Le nostre esistenze quotidiane sono sostenute dal sudore e dalle lacrime di numerose persone. Quando diventiamo consapevoli di questo, sorge in noi un senso di gratitudine. Allo stesso tempo, poiché siamo tutti interconnessi, quando recitiamo Nam-myoho-renge-kyo e agiamo con uno spirito rinnovato basato sulla gratitudine, possiamo trasformare il nostro ambiente e influenzare coloro che ci circondano in direzione positiva. L’origine dipendente è un principio di speranza che conduce alla rivoluzione umana, alla pace nel mondo.

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    Durante il mio secondo viaggio nella Corea del Sud, nel 1998, fui invitato nel campus dell’Università Kyung Hee per ricevere un dottorato onorario. Era il 15 maggio, che in quel paese è il giorno degli insegnanti. Ciò che anima i miei sforzi nel promuovere l’amicizia tra Giappone e Corea del Sud è il desiderio di dimostrare gratitudine per l’eredità culturale che il mio paese natale ha ricevuto da questo paese, e la determinazione di ripagare il debito di gratitudine verso i nostri
    maestri Makiguchi e Toda, realizzando il loro sogno di pace. Nichiren Daishonin scrive: «Ho sempre considerato che fosse della massima importanza comprendere la gratitudine che si deve agli altri e che il mio primo dovere fosse di ripagare tali debiti di gratitudine» (RSND, 1, 109).
    La determinazione dei discepoli di ripagare il debito di gratitudine verso i propri maestri è il cuore della Soka Gakkai. Makiguchi visse per proteggere fino in fondo lo spirito del Buddismo di Nichiren Daishonin. Toda si alzò da solo nella devastazione del Giappone postbellico ricostruendo la Soka Gakkai. È grazie a questi maestri che oggi siamo in grado di condurre vite felici. Mentre apprendete la storia della Soka Gakkai, spero che studiate con impegno a scuola, che vi alleniate raggiungendo una crescita meravigliosa così da diventare individui capaci, in grado di dimostrare apprezzamento per la famiglia Soka e per i vostri genitori! Il nobile sentiero Soka è il sentiero della gratitudine e della vittoria!

    (la puntata intera è pubblicata su ilvolocontinuo.it)

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    Domande e risposte con il presidente Ikeda

    da D. Ikeda, Il mondo vi attende, pag. 68

    Alcuni ragazzi chiedono per quanto tempo dovrebbero recitare Daimoku

    Recitare Daimoku è un diritto, un privilegio. Quindi vi prego di farlo per il tempo che desiderate, senza pensare che sia un dovere. Non vi è una specifica prescrizione negli insegnamenti del Daishonin che stabilisca il tempo che dobbiamo trascorrere a recitare Daimoku. Soprattutto per voi che siete studenti, al momento la vostra priorità è lo studio, quindi non preoccupatevi eccessivamente di quanto Daimoku dovreste recitare. Se al mattino andate di fretta e avete solo il tempo di recitare tre volte Nam-myoho-renge-kyo, la vostra determinazione arriverà comunque al Gohonzon.
    Ricordate che anche un singolo Daimoku ha un potere inimmaginabile.

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