«Se vi preoccupate anche solo un po’ della vostra sicurezza personale, dovreste prima di tutto pregare per l’ordine e la tranquillità in tutti e quattro i quadranti del paese» (RSND, 1, 25)
«La sicurezza personale non è qualcosa che si può costruire isolandosi. Affinché ognuno di noi abbia una vita sicura è cruciale che nell’ambiente naturale e della società in cui viviamo ci siano pace e stabilità. Perciò se davvero ricerchiamo la sicurezza personale dobbiamo andare oltre il nostro piccolo io dominato dall’egoismo e lavorare per costruire la pace e la sicurezza della società» (D. Ikeda, BS, 175, 52).
La base del Rissho ankoku ron è la profonda empatia del Daishonin verso il dolore delle persone. Per lui la felicità delle persone ha sempre la massima priorità. Non si tratta di sentimentalismo o di semplice solidarietà, ma di far sì che le persone possano godere di felicità e sicurezza, mettendole in grado di sviluppare pienamente la propria umanità. Questa è la missione del Budda, una missione che implica una lotta accanita contro la natura demoniaca intrinseca nella vita che causa sofferenza alle persone. Oggi questo spirito lo hanno ereditato la Soka Gakkai e i moderni Bodhisattva della Terra che lottano insieme al maestro Ikeda.
Il concetto di sicurezza collettiva è al centro della filosofia di Nichiren Daishonin e di questo trattato che implica prima di tutto un’azione specifica e individuale: mettere come riferimento fondamentale della propria vita e del proprio comportamento l’insegnamento del Sutra del Loto, che riconosce la sacralità della vita, senza discriminazioni. Questo cambiamento del singolo permetterà, una volta diffuso nel proprio ambiente, anche un significativo cambiamento nella direzione delle attività umane verso una maggiore sicurezza nella società. L’individuo e i suoi simili, la vita umana e l’ambiente sono interrelati e dipendenti reciprocamente. Nella dimensione fondamentale della vita esiste l’indissolubilità fra esseri umani e fenomeni ambientali, sociali e naturali, perché i fenomeni dell’universo sorgono tutti senza eccezione dall’unica Legge della vita (Nam-Myoho-renge-kyo).
Per questo il Buddismo considera l’unità come massimo bene e la disunità come funzione distruttiva.
La visione della vita, le convinzioni, i pregiudizi che ogni essere umano porta in sé, consapevolmente o meno, influenzano i comportamenti, le relazioni con gli altri, le scelte che si compiono in ogni ambito e si rispecchiano anche nei fenomeni naturali.
La specie umana in particolare ha un forte impatto sul resto della natura.
Queste complesse interrelazioni danno luogo ad altrettante complesse reti di cause ed effetti, che si ripercuotono sull’esistenza di ognuno e delle collettività.
La religione ha una forte influenza sul comportamento delle persone: può orientare verso il bene, verso il rispetto per la dignità della vita.
Per il Buddismo è fondamentale sia proteggersi dai disastri naturali prevenendoli o alleviandone il danno, sia proteggere la vita delle persone preservando la pace. Lo scopo della “pace del paese”, significa allora che i valori originali espressi dal Buddismo, e anche da altri pensieri religiosi e non, debbano esser considerati come base delle attività umane.
La crisi globale che stiamo vivendo ci dà una straordinaria opportunità di approfondire e rilanciare la sfida di riaffermare e praticare il rispetto per la sacralità della vita, sia nel nostro modo di vivere personale che nella collettività, facendo nostro lo spirito del Daishonin.