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Gruppo Futuro - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 15:58

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    Gruppo Futuro

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    In questo mese

    5 marzo
    1966 Fondazione del Gruppo uomini

    16 marzo
    1958 6.000 giovani si riuniscono al Taiseki-ji con il secondo presidente Josei Toda
    Giorno di kosen-rufu

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    Le nostre storie / Nobile e felice
    di Arianna, 17 anni, Livorno

    Ero una ragazza timida e chiusa, non parlavo mai e non riconoscevo il mio valore. A tredici anni ho cominciato a praticare il Buddismo e da allora è iniziato il mio cambiamento.
    Poco tempo dopo mio padre iniziò a sentirsi poco bene. Praticava da tanti anni ed è sempre stato un esempio per me. Un giorno andai in ospedale e lo trovai sorridente come sempre, anche se era consapevole che sarebbe stata l’ultima volta in cui ci saremmo visti. Pochi giorni dopo morì. Fu un brutto colpo per me e la mia famiglia ma grazie alla pratica trovai la forza di andare avanti e passai gli esami di terza media.
    Iniziai il primo anno del liceo sportivo ma, nonostante fossi stata sempre molto brava nello studio, trovai tante difficoltà. Avevo quasi tutte le materie insufficienti, stavo male, litigavo sempre con mia mamma e mi stavo allontanando dalla pratica buddista. Solo quando ricominciai a fare Daimoku e Gongyo regolarmente cambiarono le cose. Anche con mia madre il rapporto cambiò radicalmente. A giugno venni rimandata con tre materie ma grazie all’impegno nello studio alla fine venni ammessa. Ero fiera di me, quella fu un’importante prova concreta.
    All’inizio del nuovo anno scolastico sembrava che tutto andasse bene, poi si sono presentate le stesse problematiche: voti bassi e litigi in casa. Questa volta però ero preparata: sveglia alle cinque di mattina e un’ora di Daimoku prima di andare a scuola. Il 7 giugno 2016 diventai membro della Soka Gakkai. Poco dopo scoprii che non ero stata ammessa all’anno successivo e mi ricadde il mondo addosso.
    Le cose non potevano cambiare, ma sapevo che potevo cambiare il mio modo di vedere le cose. Dopo una lunga riflessione mi iscrissi al liceo artistico di Pisa e iniziai a impegnarmi nella mia passione più grande, il softball, che pratico da quando ho otto anni.
    Nel 2017 venni chiamata per giocare in una squadra di Bologna, una proposta che non potevo rifiutare! Non conoscevo nessuno ma in poco tempo costruii un rapporto meraviglioso con l’allenatore e le mie compagne di squadra, al punto che fui nominata capitano. Mi allenavo tra Firenze e Bologna, studiavo a Pisa, vivevo a Livorno… ma nonostante ciò ho sempre fatto Daimoku e Gongyo mattina e sera, prima e dopo le partite, e ho fatto tanto shakubuku. Grazie a tutti gli sforzi a scuola sono stata promossa con buoni voti.
    A luglio ero indecisa se partecipare o meno al corso nazionale Futuro perché coincideva con una partita importante e io non ne avevo mai saltata una. Decisi di partecipare al corso ma presi una profonda determinazione: “Il capitano recita Daimoku, la squadra vince!”.
    Infatti la squadra ha vinto la partita e siamo arrivate seconde in campionato! In quei giorni dovevo decidere se trasferirmi a Bologna. Non sapevo cosa fare; alla fine non mi sono trasferita ma sono stata ingaggiata da un’altra squadra: quella che era arrivata prima in campionato.
    Dopo i giorni meravigliosi del corso Futuro, armata di fiducia e di un forte legame con il mio maestro Ikeda, ho partecipato a vari tornei in Europa e in Italia, con diverse squadre.
    Ho anche giocato con una squadra americana e ho fatto il mio primo punto fuoricampo… Ero felicissima! L’allenatore mi ha proposto di andare a giocare in California.
    Adesso mi sto impegnando molto nello studio, utilizzando ogni difficoltà per fare la mia rivoluzione umana e portare gioia e armonia nella mia famiglia. Mi sto preparando per realizzare il sogno di andare a giocare negli Stati Uniti, con l’obiettivo di vincere una borsa di studio.
    Nel 2016 non ho realizzato nemmeno un obiettivo, nel 2017 ho vinto su tutto e prometto a me stessa e al mio maestro che il 2018 sarà un anno di brillanti realizzazioni! Come dice sensei: «Una persona che vive con obiettivi chiari e lotta per realizzarli è nobile e felice» (La mappa della felicità, 23 febbraio).

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    Spiegate le ali verso il futuro / Il sentiero dell’amicizia in Argentina
    di Daisaku Ikeda

    I cuori si uniscono trascendendo le distanze e le vite risuonano indipendentemente dall’età e dalle circostanze: questo è il potere dell’amicizia. In tutto il mondo ho dei cari amici con cui condivido dei legami così. Circa venti anni fa, diventai amico di un gruppo di studenti di una scuola elementare argentina, un paese dell’America Latina che si trova dall’altro lato del globo rispetto al mio paese natale, il Giappone. Avevano letto in classe alcuni dei miei libri per bambini e mi scrissero delle lettere per farmi delle domande. Le loro domande erano sincere, mirate e dirette. Una era: «Qual è la cosa più importante?». Risposi scrivendo francamente: «L’amicizia. Ho imparato che tutto nasce da lì. L’amicizia è un tesoro. L’amicizia è fonte di felicità. È come una ghirlanda di fiori che incorona le nostre esistenze. Esse si espandono e si rafforzano nella misura in cui noi espandiamo e rafforziamo le nostre amicizie. L’amicizia raddoppia la felicità e dimezza la tristezza». Nel febbraio del 1993, quando visitai l’Argentina, feci degli incontri indimenticabili con molti giovani membri del Gruppo futuro. Adesso, sono tutti cresciuti diventando dei bravi giovani leader, attivi nei rispettivi paesi.

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    Da allora è passato quasi un quarto di secolo e la SGI argentina è cresciuta e si è sviluppata enormemente. Questo agosto (2016), per celebrare il bicentenario dell’indipendenza, circa novemila membri della SGI argentina hanno fatto una riunione generale sulla cultura giovanile. Molte personalità invitate hanno applaudito con entusiasmo le performance di questi giovani che stanno dando meravigliosi contributi alla società argentina. Uno degli ospiti era l’attivista argentino per i diritti umani e premio Nobel per la pace Adolfo Pérez Esquivel. Io e Pérez Esquivel ci siamo incontrati a Tokyo nel dicembre del 1995. Ricordo vividamente il suo portamento solenne, gli occhi che brillavano di convinzione e il caldo sorriso: qualità che caratterizzano un vero campione dei diritti umani. Parlammo a lungo di molti temi, inclusa la solidarietà, il potere del dialogo e l’importanza di far crescere i giovani. Abbiamo continuato a dialogare per corrispondenza e nel 2009 abbiamo pubblicato il nostro dialogo in giapponese. Pérez Esquivel ha anche parlato nelle scuole Soka e nell’Università Soka in Giappone. La sua vita, dedita alla realizzazione della sua missione, è stata spettacolare e ricca di eventi. È stata una vita dedita all’ideale della giustizia; per questo motivo le sue parole hanno un peso così grande e comunicano un importante messaggio alle generazioni future.

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    Nel corso del dialogo, Pérez Esquivel ha condiviso un aneddoto interessante. C’era un imprenditore agricolo il cui mais veniva sempre premiato. Quando gli fu chiesto come fosse possibile, rispose che il motivo era che condivideva i semi migliori con gli agricoltori vicini. Affermò: «Il vento raccoglie il polline del mais maturo e lo porta di campo in campo. Se i miei vicini coltivassero mais più scadente del mio, l’impollinazione peggiorerebbe continuamente la qualità del mio prodotto. Se voglio ottenere un buon mais, devo aiutarli a coltivare il meglio, offrendo loro i semi migliori». Attraverso questo esempio, Pérez Esquivel ha spiegato che se vogliamo vivere in pace, dobbiamo far sì che anche i nostri vicini siano in pace. Questo modo di pensare ha molto in comune con lo spirito di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese” presente nel Buddismo di Nichiren Daishonin che scrive: «Se vi preoccupate anche solo un po’ della vostra sicurezza personale, dovreste prima di tutto pregare per l’ordine e la tranquillità in tutti e quattro i quadranti del paese». In esatto accordo con queste parole, i membri della famiglia Soka di tutto il mondo, inclusi molti dei vostri genitori e familiari, si stanno sforzando al massimo per la felicità delle persone, giorno dopo giorno, come nobili “esperti di amicizia” e “costruttori di pace”. L’amicizia è condivisione delle gioie e dei dolori e reciproco incoraggiamento; è agire insieme con saggezza e in armonia per costruire una società felice e pacifica; è la forza per avanzare in unità. Il sentiero dell’amicizia è il percorso più vero e splendente che gli esseri umani possano seguire.

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    L’autore dell’amato libro Il piccolo principe, lo scrittore francese Antoine de Saint-Exupéry, visse per un certo periodo in Argentina. Era un pilota che portava la posta, attraversando di notte i cieli dell’America Latina. Nella storia, il piccolo principe, che proviene da una lontana stella, dice all’amico di guardare le stelle in cielo poiché là si trova anche la sua. Continua dicendo: «Allora, tutte le stelle, ti piacerà guardarle…Tutte, saranno tue amiche». Una singola amicizia può spalancare un nuovo mondo e uno splendente futuro. La vera amicizia si ha quando le vite di entrambi gli amici risplendono e illuminano l’ambiente circostante. Come giovani che sostenete la Legge mistica, potete recitare Nam-myoho-renge-kyo per la felicità dei vostri amici, avanzare e crescere insieme a loro. Una tale amicizia è il legame umano più nobile. Gli amici di tutto il mondo vi stanno aspettando, membri del Gruppo futuro, futuri leader di un’epoca di pace. La vostra amicizia porterà gioia e, senza alcun dubbio, la pace. Cominciamo tutti a scrivere in allegria nuove storie di amicizia!

    (Trovate la puntata intera su ilvolocontinuo.it)

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    Dialoghi con il Gruppo futuro
    da D. Ikeda, Il mondo vi attende, pag. 68

    Il 16 marzo

    Il 16 marzo, giorno di kosen-rufu, è l’anniversario del giorno in cui il presidente Toda passò ai giovani il testimone della relazione maestro e discepolo

    Ikeda: In quel giorno del 1958 circa seimila giovani si riunirono intorno a Toda per la cerimonia in cui egli affidò il testimone di kosen-rufu a noi, i successori della generazione futura. Questa solenne cerimonia sottolineò l’importante dichiarazione secondo cui i giovani sono i protagonisti di kosen-rufu. Essendo sempre stato al fianco di Toda, compresi perfettamente i suoi sentimenti in quella giornata. Noi, i giovani che ereditarono il suo spirito, abbiamo provocato un enorme movimento di rivoluzione umana: siamo usciti vittoriosi da qualunque forma di persecuzione e abbiamo superato ogni difficoltà per il bene di Toda e per realizzare kosen-rufu. Lo consideriamo il più grande onore. Nichiren Daishonin scrive: «Serrate le fila e seguitemi» (RSND, 1, 679).
    Voi siete coloro che si alzeranno e assumeranno la guida per lo sviluppo globale di kosen-rufu nel futuro. Qui e ora affido il testimone dello spirito di maestro e discepolo a voi, giovani amici.

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