Siamo giunte all’ultimo capitolo del Sutra del Loto, un riepilogo dell’intero sutra, che si conclude con parole di incoraggiamento. Scrive Ikeda: «Non c’è forza più grande dell’incoraggiamento.
Se abbiamo avuto successo nella propagazione, è proprio perché ci siamo costantemente dedicati a incoraggiare le persone. Per quanto forte sia la nostra determinazione, ci sono momenti in cui possiamo scoraggiarci.
Per questo mi sono sforzato in tutti i modi di dare a tutti speranza e coraggio. L’epoca che il mondo attraversa dopo la morte del Budda è un’epoca corrotta in cui i buoni sono pochi mentre i cattivi sono molti. […] l’unità, il sostegno e l’incoraggiamento reciproci sono cruciali» (pag. 414).
Venerare come fossero Budda i compagni di fede
La saggezza del Sutra del Loto, volume 3, capitolo XXVIII: Gli incoraggiamenti del Bodhisattva Virtù Universale (brani scelti da pag. 417 a pag. 432)
Incoraggiare fino in fondo
Lo scopo della Soka Gakkai è aiutare chi sta soffrendo e le riunioni sono il nostro mezzo. Sarebbe privo di senso se il nostro solo scopo fosse quello di tenere riunioni. Dobbiamo scoprire quali persone stanno soffrendo e in quali zone l’attività ristagna. C’è sicuramente qualche problema e, una volta scoperto, dobbiamo andare a risolverlo di persona, offrendo i nostri consigli e il nostro incoraggiamento. Quando incontro qualcuno, faccio del mio meglio per incoraggiarlo fino alla fine. Anche se dovesse trasferirsi nel più remoto angolo della terra o dovesse prendersi una breve pausa nella fede, io continuerei a fare tutto ciò che posso per incoraggiarlo.
Il mio desiderio è che tutti coloro che stanno pensando di abbandonare la fede possano godere dei portentosi benefici della Legge mistica, anche se ciò volesse dire portarli in braccio o sulle spalle, o trascinarmeli dietro. Se gli altri percepiscono il nostro sincero desiderio di vederli felici, si muoveranno da soli, senza bisogno di stimolarli. Bisogna pregare affinché riescano a sentire il nostro cuore. (pagg. 417-8)
Per il bene delle persone e per la pace
I miei sforzi di realizzare kosen-rufu non sono nati dal semplice desiderio di diffondere la mia religione, ma dalla consapevolezza che più sono le persone che recitano e sostengono la Legge mistica, e più il mondo andrà in direzione della pace. Questo appare evidente in una prospettiva a lungo termine. Se dovesse scoppiare un conflitto nucleare, la Terra sarebbe distrutta. Durante la Guerra Fredda nessuno poteva garantire che non scoppiasse una terza guerra mondiale. Può sembrare presuntuoso che io dica questo, ma ho diffuso in tutto il mondo l’insegnamento della Torre preziosa della vita contenuto nel Sutra del Loto. […]
Il presidente Toda era solito dire: «Io sto lottando ora per il bene delle persone di duecento anni a venire». Io penso esattamente la stessa cosa e mi chiedo: «Come posso guidare oggi tutti gli esseri umani, insieme ai loro figli e ai loro nipoti, verso la felicità e la pace?». Quando cominciai ad agire con questo senso di responsabilità, fu come se un vento di saggezza soffiasse nella mia mente, e fui in grado di prendere l’iniziativa. (pagg. 429-430)