In questo mese
2 gennaio
1928 Nasce Daisaku Ikeda
26 gennaio
1975 Fondazione della SGI
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Terzo festival futuro della Lombardia
Domenica 19 novembre presso il Centro culturale Ikeda di Milano per la pace, in occasione del giorno della fondazione della Soka Gakkai, si è svolto il festival del Gruppo futuro della Lombardia, giunto alla sua terza edizione. Alla sua realizzazione hanno partecipato circa sessanta ragazzi e ragazze da tutta la regione, per presentare sul palco della sala grande del Centro spettacoli di canto, ballo e poesia.
L’appuntamento era di prima mattina, per recitare Daimoku e Gongyo per la meravigliosa riuscita della riunione. A seguire, le prove generali. In ogni angolo della sala si vedevano giovani che leggevano, cantavano, preparavano gli strumenti o ripassavano i passi di danza. Anche i giovanissimi delle “1000 Gru”, bambini e bambine delle scuole elementari, erano pieni di energie e pronti per cantare la loro canzone intitolata È quello che sento, scritta per l’occasione.
Appena aperta la sala persone di tutte le età hanno velocemente preso i posti a sedere. La sala era completamente piena di gente: il coinvolgimento ha toccato l’apice durante le bellissime coreografie, le stupende canzoni e le musiche originali prodotte dai ragazzi. L’emozione è stata toccante con le letture delle poesie scelte e scritte dai ragazzi e il racconto dell’esperienza di una ragazza del Gruppo futuro.
Al momento dei saluti tutti erano felici e soddisfatti, in una bellissima giornata di sole e di vittorie!
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Le nostre storie / Mai rinunciare ai nostri sogni
di Leonardo Panetta, 18 anni, Cambridge – Roma
Sono nato in una famiglia Soka e recito Daimoku da quando ho memoria. Ho sempre avuto un profondo amore per la lingua inglese. Questo amore è stato accompagnato dall’obiettivo chiaro di trasferirmi in un paese anglofono.
Al terzo anno del liceo arrivò l’occasione per un’esperienza di studi all’estero. Le borse di studio di cui necessitavo non erano però applicabili a tutte le destinazioni, quindi non potei inserire nella domanda né gli Stati Uniti, né l’Inghilterra.
In quel periodo ricevetti da un’amica un regalo inaspettato: un viaggio a Cambridge! Scoprii anche che alcuni miei compagni di classe avrebbero proseguito gli ultimi due anni proprio a Cambridge. Sembrava proprio l’occasione fatta apposta per me! Sfruttai il viaggio per fare un colloquio con la scuola dove avrebbero studiato i miei compagni, che andò bene. Fui accettato, ma ne uscii pieno di dubbi: sarei stato in grado di affrontare una svolta così drastica nella mia vita? Ne parlai con mia madre e facemmo insieme tanto Daimoku. Lei era pronta a lasciarmi andare, mentre mio padre era più apprensivo.
Emerse in me la convinzione che da settembre 2016 sarei stato di certo in Inghilterra. Feci l’iscrizione al college, pur non avendo ancora un posto dove vivere, e tantomeno la sicurezza economica di poterlo fare. Vivevamo in una condizione economica instabile, ma i miei genitori mi hanno sempre insegnato a non pormi limiti.
Poi un lunedì sera di aprile, a una settimana dal mio diciassettesimo compleanno, mio padre morì improvvisamente. Rinunciai subito all’idea di trasferirmi, ma mia madre mi incoraggiò ricordandomi che niente avrebbe mai dovuto fermarmi nel realizzare i miei sogni.
Continuavo a recitare Daimoku. Mia sorella maggiore ricevette il Gohonzon. Sentivo che la perdita di mio padre mi stava rendendo più forte, come se avessi ereditato la sua immensa forza. È stato un uomo che si è sempre sforzato di incoraggiare chiunque incontrasse, di riconoscere in ognuno la Buddità. Il suo funerale, pieno di gente commossa e grata, fu magnifico.
Avevo deciso di non partire più, ma una sera, pochi giorni dopo il funerale, una ragazza che conosceva mio padre mi disse che lui le aveva raccontato di aver pregato e trovato il coraggio di lasciarmi partire. Questa per me fu una conferma importante e rilanciai.
Arrivò l’estate. A pochi giorni dal pagare l’affitto della mia futura stanza mi venne lo sconforto dettato dall’insicurezza economica. Mia madre recitava ore di Daimoku, anche di notte. Anche io continuavo sempre a praticare. Nel Gosho si legge: «[…] i tre ostacoli e i quattro demoni invariabilmente appariranno: il saggio si rallegrerà, mentre lo stolto indietreggerà» (RSND, 1, 568). Il giorno della scadenza mi arrivò la risposta di sensei alla determinazione che avevo mandato. Il pomeriggio andai a trovare mia nonna paterna che mi volle regalare una somma di denaro. Mi fu chiaro che mai avrei dovuto rinunciare ai miei sogni. Quando ci infiliamo in una situazione che ci sembra più grande di noi, la vita si allarga per contenerla.
Ora sono in Inghilterra e in questi giorni sto organizzando la prima riunione Futuro della storia di Cambridge, che si terrà a casa mia questo gennaio. Mi sento più determinato che mai.
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Spiegate le ali verso il futuro / Una limpida giornata a Glasgow
di Daisaku Ikeda
Vorrei condividere con voi questi versi del grande poeta scozzese Robert Burns (1759-96):
Tesori e piaceri,
mai portan lunghe gioie;
è il cuore, solo il cuore
che fa felici.
La felicità proviene dal nostro cuore. La vittoria fiorisce dal nostro cuore. Il futuro si crea nel nostro cuore. Iniziamo ogni giorno con forza, facendo sorgere ogni mattina con Gongyo e Daimoku il sole del coraggio nei nostri cuori!
Conservo molti ricordi piacevoli e indimenticabili della Scozia. Ho visitato Glasgow, la più grande città della Scozia, nel giugno del 1994 e sono stato sulle sponde del famoso lago Loch Lomond, celebrato in una nota canzone tradizionale scozzese. Fui accolto dal caratteristico suono delle cornamuse dei grandi altipiani scozzesi, portato dal vento come una eco sul lago. Il cielo, riflesso nelle acque, luccicava di un blu nitido. I membri della SGI del posto che vennero a salutarmi erano rallegrati da quel cielo senza nubi e dissero che non avevano mai visto una giornata così limpida. In quella zona piove molto frequentemente ma c’è un aspetto positivo anche nei giorni piovosi: gli splendidi arcobaleni che appaiono dopo la pioggia. Gli scozzesi chiamano poeticamente la loro terra, dove il sole è cosa rara, la “terra dell’arcobaleno”. Sono veramente saggi e ottimisti.
[…] In una lettera a Goethe, lo storico scozzese Thomas Carlyle (1795-1881) citò le parole del poeta Schiller: «Infinita è la forza che un essere umano trasmette a un altro essere umano». Quanta verità! Solo nei rapporti con gli altri, imparando da loro e venendone incoraggiati, possiamo diventare grandi persone. Gli incontri sono tesori preziosi che contribuiscono alla nostra crescita. Gli incontri sono bellissime opere teatrali che adornano le nostre vite. Gli incontri sono fonti di energia che creano la storia. All’inizio del nuovo anno scolastico, incontrate persone nuove e fate nuove amicizie. Se parlate con i vostri amici a cuore aperto, potete scoprire una forza che non sapevate di avere. In questo senso gli incontri con gli altri sono opportunità per incontrare una parte nuova di voi stessi.
[…] La cerimonia di conferimento del dottorato onorario da parte dell’Università di Glasgow fu veramente grandiosa e solenne. […] Quando giunse il mio turno, J. Forbes Munro, segretario del senato dell’Università di Glasgow, lesse la mia nomina. Con voce chiara e risonante dichiarò: «Fu nel 1947 che la sua esistenza assunse un corso ben definito, quando incontrò e divenne discepolo di Josei Toda». Fin dal nostro primo incontro, quando avevo appena diciannove anni, ho vissuto la mia esistenza come fedele discepolo di Toda. Per aiutarlo negli affari, dovetti rinunciare a frequentare le scuole serali ma lui si prese la piena responsabilità della mia educazione. Toda mi educò privatamente fino alla fine della sua vita. Questa è stata l’“università Toda” che io ho avuto l’onore di frequentare. A quel tempo scrissi nel mio diario: «Toda è straordinariamente calmo e il suo stato vitale è indescrivibilmente alto. Non mi importa delle sofferenze che dovrò affrontare perché l’onore di aver potuto studiare sotto la sua guida costituirà per me la felicità più grande e più nobile». Feci il voto che un giorno avrei fatto conoscere al mondo la grandezza del mio maestro, ripagando il debito di gratitudine che avevo verso di lui. La voce di Munro che pronunciava il nome di Josei Toda riecheggiò più volte nella sala. La sento ancora.
[…] La mia gioia più grande è avere incontrato il mio maestro Josei Toda. Grazie a lui, ho potuto seguire il corretto sentiero dell’esistenza. Oggi ci siete voi, miei cari giovani successori del Gruppo futuro, a cui io posso affidare tutto. Niente mi rende più felice. Toda era solito dire: «Sono così felice che ci sei tu accanto a me, Daisaku». Io sentivo la stessa cosa. E io sono felice di avere voi, membri del Gruppo futuro, accanto a me. Miei cari amici, fate del vostro meglio in questo anno scolastico a venire! Andiamo avanti insieme con gioia ed entusiasmo!
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Appunti dal diario giovanile
da D. Ikeda, Diario Giovanile, pag. 119
6 gennaio 1951 – nuvoloso
Sono andato dal signor Toda alle 11.30. Un Capodanno leggermente freddo. Insieme abbiamo riordinato i documenti commerciali della società. Sono rimasto a casa sua per tutta la serata e l’ho aiutato in una serie di cose. Mi ha anche dato dei consigli e degli incarichi da svolgere. Percepisco chiaramente la sua straordinaria risolutezza.
Il signor Toda è come Masashige e io come Masatsura1. Sua moglie ha pianto. Per tutta la mia vita non dimenticherò mai l’emozione, la solennità, le lacrime, il senso di missione, il legame karmico e il valore della vita che ho potuto sperimentare oggi. È stato deciso che sarò il suo successore.
È iniziato un anno burrascoso, che va avanti istante dopo istante. Superando tutte le difficoltà mi sforzerò per quest’anno sia come uomo sia come giovane. Voglio far sì che questo sia l’anno in cui la Soka Gakkai e la nostra azienda risorgeranno.
1. Masashige e Masatsura: Susunoki Masashige (? -1336) era capo dei guerrieri della provincia di Kawachi. Viene considerato una personificazione delle virtù del coraggio e della lealtà. Suo figlio Masatsura lo sostenne nella sua lotta.