I benefici che sbocciano nella vita di chi pratica il Buddismo a volte sono immediati, come l’aprirsi di un fiore, altre richiedono un percorso graduale che col tempo diventa visibile. Questi sono un patrimonio per il singolo e per la collettività poiché, quando vengono condivisi con gli altri, esprimono il significato autentico contenuto nell’etimologia dell’ideogramma giapponese, kudoku: ku estinguere il male e doku far emergere il bene. “Benefici” è l’argomento suggerito per le riunioni di discussione in questo numero.
Scrive il presidente Ikeda: «[gli zadankai sono] un’occasione di confronto e dialogo tra persone comuni, che arricchisce la società di vitalità e saggezza. Ascoltando i benefici degli altri, possiamo rinnovare la determinazione: “Quelle persone hanno lottato tenacemente e hanno vinto; allora anch’io posso cambiare il mio destino”».
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