«Oggi si gettano le basi di un’alleanza umanistica in Europa». È datata 12 maggio 1973 questa ipotetica lettera che arriva da Parigi, scritta all’epoca della costituzione della Conferenza europea della Soka Gakkai. Sede: il piccolo appartamento parigino della giovane coppia Yamazaki, decisa a dedicarsi allo sviluppo del movimento di kosen-rufu nel nostro continente.
Richard Coudenhove-Kalergi, uno dei principali sostenitori dell’unificazione europea caro al presidente Ikeda, amava dire: «Il regno della pace può essere conquistato solamente un passo alla volta e un concreto passo avanti ha più valore di mille passi immaginari». Quel giorno del 1973 fu proprio Ikeda a dare l’avvio a questo nuovo progetto per l’Europa. Quel primo passo concreto nei quarant’anni successivi ha portato a maturare l’esperienza singola di ogni paese membro della Soka Gakkai ma anche a rafforzare un’identità collettiva.
Nell’ottobre del 2012 l’Europa è stata insignita del premio Nobel per la pace perché «per oltre sei decenni ha contribuito all’avanzamento della pace e della riconciliazione della democrazia e dei diritti umani in Europa».
Lo scorso marzo alla porta della Soka Gakkai europea è stato appeso un fiocco celeste: in mezzo all’Oceano Atlantico, a 1.400 chilometri dal Portogallo, è stato fondato un nuovo settore nelle Azzorre. Un ulteriore contributo a questo processo di pace.
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