Questa versione agostana presenta interamente il recente capitolo “Luce di felicità” della Nuova rivoluzione umana. Il romanzo, giunto al venticinquesimo volume, è la storia del cammino spirituale e concreto degli appartenenti alla Soka Gakkai. Ed è un appuntamento sicuro – vista la pubblicazione quasi giornaliera sul quotidiano giapponese – con l’incoraggiamento di Daisaku Ikeda: dalle sue pagine, infatti, prendono vita storie e personaggi che diventano fonte d’ispirazione per proseguire sulla strada della “rivoluzione umana”. Si tratta di una trasformazione interiore che diventa un modo nuovo di guardare al futuro dove anche l’antagonismo fra le parti può manifestare aspetti positivi.
Tsunesaburo Makiguchi, all’inizio del secolo scorso, prematuramente immaginava un mondo nel quale ci fosse spazio per «una “competizione umanitaria”, in cui “si protegge, si sostiene e si fa progredire la vita degli altri mentre si agisce per se stessi” e “si beneficia e si serve agli interessi degli altri, mentre si trae vantaggio in prima persona”». Una visione utopistica che vuole tradursi in realtà. «Se dovessimo tradurre la visione di Makiguchi con i suoi echi di filosofia buddista in realtà contemporanea – scrive Ikeda nell’estratto dalla Proposta ambientale presentata a Rio de Janeiro a giugno – assisteremmo alla trasformazione della competizione militare nello sforzo tra le nazioni di impiegare le proprie capacità non solo per la sicurezza nazionale, ma anche per la “sicurezza umana” in settori quali il controllo della diffusione di malattie infettive e la prevenzione e riduzione dei disastri. Ecco perché un tipo di competizione che stimoli a impegnarsi per affrontare e superare minacce comuni porterà un auspicabile beneficio reciproco a tutte le nazioni».
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