Una passata di colore per restituire alla realtà i suoi toni originali: il murales acquista vivacità e il ragazzo e le ragazze si riappropriano dei loro colori individuali. Quello che accade nell’immagine di copertina, è ciò che ci siamo immaginati succeda quando si avvia il processo di illuminare l’esistenza con la forza e l’energia di Nam-myoho-renge-kyo.
Il 28 aprile 1253 Nichiren Daishonin volle far sapere al mondo che esisteva un mezzo per rendere ogni essere umano libero e pienamente responsabile: la recitazione del Daimoku. Ogni volta che si recita Nam-myoho-renge-kyo si può infatti risvegliare la natura di Budda perfetta e completa, come si legge nei “Principi del Buddismo”.
La solennità della recitazione di Nam-myoho-renge-kyo è stata sottolineata anche durante la riunione nazionale dei responsabili: «È importante anche che la pronuncia del Sutra del Loto sia chiara – si è ricordato – quindi occorre impegnarsi per migliorarla ogni giorno». E «non è una formula magica che funziona a prescindere dalla motivazione, dalla convinzione, dall’intensità con cui viene pronunciata. Non basta dirlo, quello che conta è quanto si sta cercando di manifestare la Buddità».
Anche Asa Nakajima nell’editoriale ricorda che «la creazione di valore Soka si realizza nella vita di ogni giorno. È vero che non c’è lavoro, che non ci sono soldi né sicurezza, ma con un Daimoku combattivo possiamo trasformare qualunque situazione in un’opportunità per crescere».
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