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Facciamo nostro lo spirito di Shin’ichi Yamamoto - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:34

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    Facciamo nostro lo spirito di Shin’ichi Yamamoto

    In questa puntata della serie “Impariamo da La nuova rivoluzione umana”, pubblicata sul Seikyo Shimbun del 23 ottobre 2019, il vicepresidente Hiromasa Ikeda evidenzia alcuni punti salienti del dodicesimo volume

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    In questa puntata della serie “Impariamo da La nuova rivoluzione umana”, pubblicata sul Seikyo Shimbun del 23 ottobre 2019, il vicepresidente Hiromasa Ikeda evidenzia alcuni punti salienti del dodicesimo volume

    Punti principali:

    • Il potere del dialogo
    • I punti essenziali per far crescere i giovani
    • Il significato della fondazione delle scuole Soka

    Nel secondo capitolo del volume 12 de La nuova rivoluzione umana, “Spirito comunitario”, viene descritto in modo dettagliato come i membri di Matsushiro, una città della prefettura di Nagano, si sostennero a vicenda durante un difficile periodo di continui terremoti, iniziati nel 1965 e che si sarebbero protratti per oltre cinque anni. Oltre ai danni fisici a persone e cose, i terremoti causarono delle profonde ferite a livello psicologico negli abitanti della zona. Nonostante queste terribili condizioni, però, i membri di Matsushiro continuarono a impegnarsi per espandere all’interno della comunità una rete di sostegno e incoraggiamento.

    Fino a pochi giorni fa [dal 2 al 20 ottobre 2019], un tifone ha causato danni catastrofici in tutto il Giappone. Desidero esprimere la mia più sincera vicinanza e solidarietà alle persone colpite dal disastro. Sto pregando con tutto me stesso affinché possano tornare quanto prima a condurre le loro vite in pace e sicurezza, nonché per una rapida ricostruzione e rinascita delle zone colpite.

    Le puntate del dodicesimo volume de La nuova rivoluzione umana sono state pubblicate sul quotidiano giapponese Seikyo Shimbun a partire dal 20 aprile 2001; è stato quindi il primo volume pubblicato nel nuovo secolo. Queste puntate sono state davvero cruciali per noi, in quanto hanno scandito il ritmo del progresso di kosen-rufu nel ventunesimo secolo.

    Il primo capitolo del dodicesimo volume, “Nuova speranza”, si apre con una descrizione della riunione generale dei responsabili di centro del 3 maggio 1967, settimo anniversario della nomina di Shin’ichi Yamamoto a terzo presidente della Soka Gakkai. Shin’ichi si rivolse ai partecipanti affermando: «I prossimi sette anni rappresentano un periodo ancora più significativo di quello cominciato con la fondazione della Soka Gakkai e che ci ha portato fino a oggi. Sarà il tempo di solidificare le fondamenta del nostro movimento, il tempo in cui verrà decisa la nostra vittoria definitiva o la nostra sconfitta» (pag. 5).

    Nei sette anni successivi alla nomina di Shin’ichi, le famiglie aderenti alla Soka Gakkai passarono da 1,4 milioni a 6,25 milioni. Non solo, anche il numero di capitoli aumentò in modo rapido e sbalorditivo, da 61 a 3.393 solo in Giappone. In questo periodo di incredibile sviluppo di kosen-rufu, Shin’ichi annunciò ai membri il motto di ogni regione. Ad esempio, il motto dello Shikoku era: «Siate riformatori che costruiscono una terra di felicità» (pag. 168), mentre quello della regione del Tohoku era: «Sii una cittadella di persone capaci» (Ibidem).
    Questi motti sono diventati il simbolo dello spirito dei membri di ogni regione e fanno parte ancora oggi dell’orgogliosa tradizione di kosen-rufu.

    Nel nostro movimento, i motti sono sempre stati utilizzati per infondere nei membri un senso di orgoglio per la propria comunità e per trasmettere l’importanza di compiere la propria missione nel luogo in cui ci si trova ora, in questo momento.
    Tornando ai contenuti del dodicesimo volume, nel 1967 – periodo in cui la Soka Gakkai stava puntando a consolidare le fondamenta di kosen-rufu attraverso un ulteriore progresso – Shin’ichi riportò l’attenzione sull’importanza di realizzare kosen-rufu nella propria comunità locale. Nell’ottobre dello stesso anno incontrò il conte Richard Coudenhove-Kalergi – uno dei primi fautori dell’unificazione europea – intessendo con lui quello che è diventato un “dialogo tra civiltà”. Come descritto nel terzo capitolo, “La danza della vita”, Shin’ichi «considerava Richard Coudenhove-Kalergi un “vero compagno” che come lui cercava ansiosamente i mezzi per raggiungere la pace mondiale» (pag. 228). Per il presidente Yamamoto, chiunque condividesse lo stesso scopo e avanzasse con lo stesso spirito era un “vero compagno”, indipendentemente dalle differenze religiose. Proprio perché i suoi dialoghi erano sempre fondati su un autentico rispetto per l’altra persona, generavano una profonda risonanza a livello spirituale e portavano alla creazione di forti legami cuore a cuore.
    Nello stesso capitolo viene inoltre descritta la convinzione di Shin’ichi per cui «la comprensione reciproca e l’amicizia potevano nascere solo da incontri faccia a faccia» (pag. 225).
    Questo è il potere del dialogo. La pace mondiale ha inizio nel momento in cui ci impegniamo a creare e coltivare l’amicizia con la persona a noi più vicina.
    In questo senso, il nostro movimento volto a espandere la rete del dialogo nelle nostre comunità locali sta assumendo un’importanza sempre maggiore.

    Facciamo crescere i giovani

    «Il compito di realizzare kosen-rufu è responsabilità del Gruppo giovani» (pag. 110).
    Questa è l’aspettativa costante di Shin’ichi Yamamoto nei confronti dei giovani.
    Nel primo capitolo, “Nuova speranza”, viene descritto il momento in cui Shin’ichi condivise quattro punti essenziali:

    • «Determinare fermamente di sostenerli nel diventare persino più capaci di noi, dando loro la possibilità di sviluppare il proprio potenziale» (pag. 30);
    • «Aiutarli ad acquisire una piena comprensione del modo di pensare e di agire di un leader di kosen-rufu» (Ibidem);
    • «Affidare loro incarichi specifici e dar loro l’opportunità di assumerne la responsabilità» (cfr. pag. 31);
    • «Ascoltarli attentamente, discutere con loro dei loro problemi e incoraggiarli a usare le difficoltà come occasioni per approfondire la loro fede» (pag. 32).

    Questi quattro punti costituiscono la formula universale per far crescere il Gruppo giovani della Soka Gakkai.
    Nel dodicesimo volume vengono inoltre riportate in modo dettagliato le dure lotte dei giovani che vivono all’estero, nonché le difficoltà affrontate da alcuni giovani che si esibirono al festival culturale di Tokyo di quell’anno (15 ottobre 1967). Non si tratta semplicemente di storie del passato; questi resoconti sono dei veri e propri incoraggiamenti per i giovani d’oggi che possono trovarsi in circostanze simili a quelle affrontate dai giovani di allora, quali ad esempio difficoltà sul lavoro o malattie.
    In un’altra occasione, Shin’ichi esortò i giovani esprimendo le sue grandi aspettative nei loro confronti: «Ognuno di voi deve sforzarsi con lo spirito di alzarsi da solo, senza dipendere dagli altri. […] Spero che vi risveglierete al vostro ruolo di protagonisti di kosen-rufu nel grande palcoscenico della vita e supererete ogni difficoltà come campioni di fede» (pag. 40).
    Queste parole sono senza dubbio rivolte anche ai giovani d’oggi. Attualmente i membri del Gruppo giovani di tutto il mondo, a partire dai giovani dell’India, stanno studiando La nuova rivoluzione umana e si stanno impegnando a fare proprio lo spirito di Shin’ichi Yamamoto. Piuttosto che considerare le scene descritte ne La nuova rivoluzione umana come separate dalle nostre vite, vediamole come qualcosa che ci appartiene – come dei messaggi e degli incoraggiamenti che ci vengono dati personalmente – e facciamo del nostro meglio per metterli in pratica. Un tale spirito di ricerca sarà la fonte della nostra crescita personale.

    Diffondere lo spirito dei fondatori

    Il 18 novembre di quest’anno ricorrerà il settantacinquesimo anniversario della scomparsa del primo presidente della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, padre dell’educazione Soka. Oggi l’educazione Soka continua a diffondere la sua luce in tutto il mondo. Ad esempio, nel 2017, è stato inaugurato in Brasile il liceo Soka, che ha completato il sistema scolastico Soka brasiliano [dall’asilo alle scuole superiori].
    All’interno del quarto capitolo, “Futuro glorioso”, vengono descritti i sentimenti di Shin’ichi Yamamoto riguardo all’istituzione delle scuole Soka (medie e superiori) in Giappone, una visione affidatagli dal suo maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda: «Come terzo presidente della Soka Gakkai, Shin’ichi Yamamoto considerava quale suo compito personale la fondazione delle scuole Soka che avrebbero provato ampiamente la correttezza del maestro Makiguchi, e la veridicità della sua filosofia educativa» (pag. 265).

    Il 18 novembre, anniversario della scomparsa di Makiguchi, viene designato come il giorno della fondazione delle scuole Soka in Giappone. In altre parole, le scuole Soka fondate da Shin’ichi sono l’espressione del suo voto di ereditare e promuovere la filosofia educativa del presidente Makiguchi.

    Shin’ichi aveva quarant’anni quando, nel 1968, furono inaugurate le prime scuole Soka a Kodaira, Tokyo.
    I presidenti Makiguchi e Toda erano nati a distanza di ventinove anni l’uno dall’altro, mentre il presidente Toda e Shin’ichi erano nati a distanza di ventotto anni.
    Shin’ichi era profondamente commosso dalla meravigliosa e mistica coincidenza per cui tra lui e gli studenti della prima classe vi era circa la stessa differenza d’età.

    Al secondo “festival della gloria” delle scuole Soka, tenutosi il 17 luglio 1969, il presidente Yamamoto affermò con immensa emozione: «”Voi comincerete il ventunesimo secolo più o meno all’età che ho io adesso. […]
    Non vedo l’ora di incontrarvi nel 2001.
    Fino ad allora continuerò a sforzarmi per aprirvi la strada, e veglierò con calore su di voi. Questa è la mia gioia più grande e lo scopo della mia vita“.
    Incidendo nel cuore le parole di Shin’ichi, questi studenti spiccarono il volo verso il nuovo secolo, compiendo passi da giganti nei rispettivi ambiti» (pag. 307).
    Il quarto e ultimo capitolo, “Futuro glorioso”, si conclude proprio con la descrizione della riunione tenutasi il 16 settembre 2001, il “Raduno del ventunesimo secolo delle scuole Soka”; le puntate [de La nuova rivoluzione umana] in cui è rappresentato questo raduno furono pubblicate sul Seikyo Shimbun appena tre mesi dopo che l’evento stesso ebbe luogo.
    Oggi, tutti coloro che hanno studiato presso le scuole Soka stanno contribuendo in modo significativo nei vari settori della società, ad esempio svolgendo le professioni di medico, avvocato o commercialista. I semi dell’educazione Soka piantati da Shin’ichi per realizzare concretamente la visione dei presidenti Makiguchi e Toda sono cresciuti fino a diventare magnifici fiori che stanno sbocciando nel ventunesimo secolo.

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    NRU, volume 12

    Contenuti principali

    Capitolo “Nuova speranza”
    Shin’ichi Yamamoto adorna il settimo anniversario della sua nomina a presidente della Soka Gakkai con una grande vittoria, e si reca in Europa e negli Stati Uniti.

    Capitolo “Spirito comunitario”
    Shin’ichi visita la città di Matsushiro, nella prefettura di Nagano, che é stata colpita da una serie di terremoti, e in seguito si reca a Takayama, nella regione di Hida.

    Capitolo “La danza della vita”
    A ottobre del 1967, Shin’ichi partecipa al festival culturale di Tokyo. Dialogo con il conte Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi.

    Capitolo “Futuro glorioso”
    Prima cerimonia di apertura dell’anno scolastico delle scuole Soka.

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