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Storie di donne, storia dell’umanità - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:23

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Storie di donne, storia dell’umanità

Le figure femminili ricordate dal presidente Ikeda in questa terza parte dell’intervento dedicato ai responsabili esprimono, tramite le loro parole e azioni, aspetti importanti anche nella pratica buddista

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Le figure femminili ricordate dal presidente Ikeda in questa terza parte dell’intervento dedicato ai responsabili esprimono, tramite le loro parole e azioni, aspetti importanti anche nella pratica buddista

Helen Keller (1881-1968), che diventò una famosa attivista sociale negli Stati Uniti nonostante fosse sorda e cieca, scrisse: «Il nostro peggior nemico non è una sorte avversa ma uno spirito vacillante». In altre parole, il nostro più grande avversario non è l’avversità stessa; le circostanze, buone o cattive che siano, non controllano la nostra vita. Noi invece lo facciamo. Noi siamo i protagonisti della nostra vita. Keller disse anche: «Non è l’ambiente che fa cambiare un essere umano, ma le forze dentro di lui». Questo concetto è molto simile alla nostra filosofia della rivoluzione umana.
Ciò che più conta è trovare la nostra realizzazione personale; i vittoriosi nella vita sono coloro che possono dichiarare, noncuranti delle opinioni altrui: «Ho fatto il mio massimo e ho vinto!».
Helen Keller scrisse inoltre: «Le nostre gioie più durature sono quelle che nascono da un desiderio incondizionato di servire gli altri allo scopo di creare un nuovo modo di vivere nel mondo». Noi stiamo lavorando per il bene della società, per portare speranza e nuova ispirazione agli altri e per compiere la nostra missione personale. Siamo certi, in tal modo, di poter condurre vite realizzate e piene di gioia.
Nel mio dialogo con la dottoressa Hazel Henderson, la futurologa americana, abbiamo parlato di Rachel Carson (1907-1964), pioniera del movimento ambientalista americano. A proposito dei suoi sogni giovanili, Carson disse: «A volte perdo di vista il mio scopo, poi di nuovo mi balena in mente, riempiendomi di una nuova determinazione a mantenere la “visione splendida” davanti ai miei occhi. Potrei anche non arrivare a una completa realizzazione dei miei sogni, ma, come disse il poeta inglese Robert Browning: “Le capacità di un uomo devono andare oltre la sua portata, altrimenti a cosa serve il paradiso?”». È importante avere grandi ideali e sforzarsi di realizzarli. Iniziamo quindi ogni giorno con rinnovata determinazione dicendo: «Farò del mio meglio anche oggi!», «Andrò a trovare questa persona!», pieni di un vibrante e positivo spirito giovanile, non importa quale sia la nostra età. Questo è il modo di vivere di coloro che praticano il Buddismo della vera causa – lo spirito di ripartire sempre da questo momento in poi.
Le persone che lavorano duramente per kosen-rufu brillano di una luce particolare; sono intensamente “vive”; per questo, uno dei nostri ospiti ha lodato “la radiosità” dei membri della Divisione donne. Praticare il Buddismo di Nichiren Daishonin lucida le nostre vite, facendole risplendere d’ineguagliabile bellezza.
Eleanor Roosevelt (1884-1962), moglie del presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt (1882-1945), non fu soltanto un indispensabile sostegno per il marito dopo che la poliomielite lo confinò su una sedie a rotelle, ma fu anche un’instancabile attivista a favore della pace e dei diritti umani. Ella scrisse: «È solo un’approssimazione [del sogno di perfezione] che ognuno può raggiungere, ma più si cerca di avvicinarsi a esso, più si cresce».
Molte donne sono impegnate nelle attività per kosen-rufu, mentre sostengono i mariti, crescono i figli e tengono unite le loro famiglie. Ogni loro azione in questo senso accresce e innalza immensamente il loro stato vitale.
La scrittrice francese Madame de Staël (1766-1817), rimproverando i poteri assolutistici del suo tempo, espose in maniera chiara i mali insiti negli individui e nella società dell’epoca. Madame de Staël dichiarò che l’arroganza e il disonore sono mali che provengono dalla vanità. Ella aggiunse: «Il calcolo è il bracciante del genio, il servo della sua anima; ma se ne diventa il padrone non c’è più niente di grande o di nobile in un uomo». Queste parole potrebbero essere usate per descrivere il pietoso declino del clero della setta Nikken. Come voi tutti ben sapete, non solo Nikken e il suo seguito, ma anche tutte quelle persone malevole che hanno perseguitato la Soka Gakkai, nel suo operato a favore della verità e giustizia, hanno tracciato un sentiero irreversibile verso la propria rovina. Al contrario, la Soka Gakkai ha vinto contro ogni ostacolo, confermando le parole del Daishonin: «Il Buddismo è vincere o perdere» (SND, 5, 113). Questa vittoria è stata ottenuta soprattutto grazie all’impegno di donne e giovani donne, alla loro forte fede e alle loro preghiere risolute.
Madame de Staël disse anche: «Solo la filosofia, fondata sulla religione, può ispirare un’inalterabile determinazione di fronte a ogni eventualità della vita». Esprimo la mia più profonda gratitudine per gli sforzi dei membri delle Divisioni donne e giovani donne per il progresso del nostro movimento.
Raissa Gorbaciov, moglie dell’ex presidente dell’Unione Sovietica Michail Gorbaciov, è stata una persona che né io né mia moglie potremo mai dimenticare. Siamo stati immensamente fortunati a poterla incontare ripetute volte. È morta nel 1999, ma la sua espressione saggia e sorridente rimane ancora oggi viva nel mio cuore.
Nel novembre del 1997, invitammo i Gorbaciov a visitare le scuole Soka nel Kansai. Furono molto felici della calda accoglienza riservatagli dagli studenti e spesso, in seguito, ebbero modo di ricordare quell’occasione con piacere. Quel giorno, al culmine della stagione autunnale, circondati dallo splendore di quella gioventù, segnò l’ultimo nostro incontro con Raissa Gorbaciov. Ella espresse profonda comprensione e simpatia verso il nostro movimento. Una volta disse: «Ho percepito ancora una volta la grandezza della Soka Gakkai. I suoi membri sono tutte persone così meravigliose, così piene di vita ed esprimono un grande orgoglio di appartenere a questo movimento».
Una volta fu portata a visitare Kyoto in macchina da un membro del nostro staff autisti. Quando apprese che la persona che l’accompagnava era in realtà il presidente di una grande compagnia che si era offerto volontario come autista, la signora Gorbaciov lo ringraziò così: «È meraviglioso vedere una persona che dà il proprio contributo alla società come individuo, senza badare alla fama o alla posizione sociale. La Russia ha molto da imparare da questo spirito».
“Come individuo”. I pensieri della signora Gorbaciov partivano e finivano sempre lì. Mentre la Russia stava attraversando cambiamenti drammatici, molti individui hanno ceduto all’odio e alla distruzione, ma Raissa, angosciata da tali sviluppi, ha parlato da semplice essere umano: «La distruzione è necessaria al progresso? Ciò va contro il buon senso. Sono assolutamente convinta che solo ciò che è costruttivo può rendere felice la gente».
La signora Gorbaciov ha lavorato instancabilmente per far sorgere un’era in cui le donne potessero realizzarsi pienamente “come individui”. Durante una conferenza ella disse: «Le donne e la pace sono inseparabili. Per loro natura, le donne portano pace e cooperazione nella società».
I coniugi Gorbaciov hanno fatto il massimo per il progresso delle riforme sociali, economiche e politiche nel periodo della perestroika, i cui atti hanno voluto conservare, fondando gli Archivi e la Biblioteca della perestroika per evitare che essi venissero cancellati.
Durante la sua visita alle scuole Soka di Kansai, la signora Gorbaciov fece alcune considerazioni proprio su questo punto: «In passato ho pensato che la realtà e la storia fossero entità fisse e immutabili che non potevano essere confutate.
Adesso so che gli storici guardano solo gli aspetti della storia che scelgono di trattare; in questo modo, anche gli eventi più semplici possono essere distorti. Questo è il motivo per cui è così importante lasciare una testimonianza scritta di ciò che è realmente accaduto».
Affermare la verità implica una lotta. Senza un impegno profondo per assicurare che i fatti vengano correttamente documentati e trasmessi, gli eventi storici verranno mistificati e distorti, e questa è la peggiore delle sfortune. La stessa cosa si può dire della nostra lotta per kosen-rufu. Se noi falliamo, il cammino dell’umanità verso la felicità e la pace sarà sbarrato per sempre. Questo è il motivo per cui noi non possiamo perdere. Vi esorto quindi con tutte le mie forze, per il bene futuro dell’umanità, a non risparmiare le vostre parole e i vostri sforzi per la causa della giustizia e della verità.
Soong Ching-ling (1892-1981), moglie di Sun Yat-sen, padre della rivoluzione cinese, fu anche una grande riformatrice: «L’educazione della generazione futura è compito della nazione […] educare i nostri successori alla nostra grande impresa […] il nostro legame con loro non deve essere solo di natura materiale ma, cosa ancora più importante, dobbiamo trasmettere loro il nostro spirito rivoluzionario». Il compito più nobile e anche il più difficile è quello di educare dei successori per kosen-rufu all’interno delle nostre famiglie e della nostra comunità; e il fattore determinante in questo caso è, come afferma la signora Soong, il senso di responsabilità di coloro che se ne fanno carico. Il senso di responsabilità si manifesta con la preghiera e con l’azione che a loro volta rafforzano ulteriormente il senso di responsabilità. È di cruciale importanza recitare con determinazione per far emergere persone capaci che possano dare il loro prezioso contributo. Tutto comincia da questo.
La signora Soong aveva un messaggio anche per i giovani: «Dovete andare a imparare fra la gente […] dovete avanzare insieme alla gente». Perché? La gioventù è il periodo della vita in cui ci si pongono quesiti fondamentali come: «Chi sono?» e «Come dovrei vivere la mia vita?». Ella dice che le risposte a tali domande devono essere trovate fra la gente, avanzando passo dopo passo insieme alla gente.
La signora Soong ha chiamato in causa anche le donne dell’Asia: «L’innegabile realtà di fronte a noi è la vittoria finale della gente […] Prendiamo coraggio! Con ancor più grande sforzo e concentrazione, lottiamo!».
Viviamo in tempi difficili: c’è un preoccupante aumento del crimine anche in Giappone. Vorrei che tutti poteste vivere sicuri e raggiungere la felicità. Questa è la mia preghiera più profonda. Come ho già detto molte volte, vi prego di assicurarvi che le riunioni finiscano in orario e non permettete che le discussioni successive si protraggano fino a tarda ora. Vorrei che le giovani donne in particolare osservassero attentamente questo consiglio, anche se ciò dovesse significare eccedere in cautela. Chiedo specialmente alle nostre giovani donne di non andare in giro da sole di notte; è più sicuro camminare in gruppi di almeno due o tre persone. Se per qualsiasi motivo doveste tornare a casa più tardi del previsto, vi prego di avvisare la vostra famiglia. Spero che i responsabili facciano di tutto per garantire la sicurezza dei nostri membri. I veri leader nella fede prestano attenzione a questi particolari.
Nichiren Daishonin scrisse al suo giovane discepolo Nanjo Tokimitsu dell’importanza di trattare i propri genitori con gentilezza e rispetto. Il Daishonin sottolineava “quattro virtù” insegnate dai saggi cinesi delle epoche passate: «La prima virtù, l’obbedienza ai tuoi genitori, significa che, anche se essi si comportano in modo irragionevole e ti dicono parole offensive, tu non devi mai arrabbiarti o apparire dispiaciuto. Né devi mai minimamente contraddirli» (GZ, 1527). Anche se i vostri genitori dovessero rimproverarvi sempre, provate a non reagire in modo negativo. Piuttosto cercate di percepire i sentimenti che si celano dietro alle loro parole. Questo sforzo da parte vostra spesso è sufficiente a rassicurarli. Tutti i genitori si preoccupano per i figli. Naturalmente le circostanze di ognuno sono diverse, ma la cosa importante è mantenere aperto un canale di comunicazione.
Il Daishonin prosegue dicendo: «Ricordati sempre di procurare [ai tuoi genitori] delle cose buone, e se questo non è possibile, allora dovresti almeno donargli un sorriso due o tre volte al giorno». Questo consiglio è veramente toccante. Sorridi e chiedi a tuo padre come sta, o ringrazia tua madre per il suo duro lavoro. Soltanto questo può essere sufficiente a far comparire lacrime di gioia negli occhi di un genitore.
La cosa più importante è la considerazione che abbiamo degli altri. Questa è compassione e dalla compassione sorgono una saggezza e una speranza illimitate. Tale principio non è valido soltanto nell’ambito della famiglia; la considerazione per gli altri è anche la base per costruire fiducia all’interno delle comunità e, su scala ancora più vasta, fra le nazioni.
Il nostro movimento per kosen-rufu non è altro che lo sforzo di espandere la compassione buddista nella nostra comunità, nella nostra società e nel mondo intero.

(continua)

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