L’intervento di Francesco Liverini al corso nazionale per responsabili di capitolo della Divisione uomini affronta gli aspetti meno conosciuti della gestione dell’Istituto Buddista, con particolare riguardo ai temi amministrativi e finanziari
«Negli ultimi tempi – ha esordito Francesco Liverini – si è moltiplicato l’interesse dei fedeli riguardo alla struttura dell’Istituto e del suo funzionamento amministrativo. Ecco perché è stato deciso di includere nel programma del corso questa spiegazione». Ecco una sintesi del suo intervento e degli approfondimenti scaturiti da una sessione di domande e risposte.
Ovunque nel mondo, il movimento della Soka Gakkai persegue lo scopo di permettere a ogni persona di conoscere e abbracciare la pratica del Buddismo di Nichiren Daishonin e di permettere a coloro che già lo praticano di incoraggiarsi a vicenda nella fede, nella pratica e nello studio del Buddismo. A tal fine, fin dall’inizio della sua storia, svolge l’attività “istituzionale” che conosciamo, basata sulle riunioni di discussione tra piccoli gruppi di persone, organizzata per gruppi, settori e così via, fino a unità di livello nazionale e internazionale, con i relativi livelli di responsabilità. Questa attività si esplica, oltre che nell’incontro e nell’incoraggiamento reciproco, anche nella stampa di riviste e materiale di studio, nello svolgimento di corsi, nell’organizzazione di mostre e altre iniziative, nella gestione di Centri culturali.
Per poter permettere il migliore svolgimento di questa attività, in ogni paese dove esista un certo numero di membri della Soka Gakkai, il movimento ha necessariamente, accanto alla sua struttura “sostanziale”, una veste “formale” che gli permette di esistere anche giuridicamente, in accordo con le leggi vigenti nei vari paesi. In Italia, questa veste ha assunto nel corso del tempo diverse forme, prima di associazione culturale, poi di Ente religioso, e ciò comporta l’esistenza di una struttura formale, di organi con diverse funzioni, di regole di funzionamento, di bilanci. Tutte cose che sono materia di questo intervento.
La struttura dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, Ente religioso riconosciuto come tale dallo Stato Italiano con D.P.R. (Decreto del Presidente della Repubblica, n.d.r.) del 20 novembre 2000, è formata da un Consiglio (il Consiglio dei Ministri di Culto) che si occupa dell’aspetto confessionale-religioso e funge in questo senso da organo di indirizzo, da un organo che amministra il patrimonio (il Comitato Direttivo Finanziario) il cui operato è sottoposto al controllo di un Collegio dei Revisori dei Conti. Inoltre esiste un organo consultivo, che è la Consulta Nazionale (composta dai responsabili “istituzionali” nazionali e di area).
Il Consiglio dei Ministri di Culto è composto dai Ministri di Culto, in numero di tredici, nominati per quattro anni e rinnovabili, e ha un Presidente (attualmente Mitsu-hiro Kaneda). Gli altri componenti sono: Tamotsu Nakajima, Tadayasu Kanzaki, Asa Nakajima, Francesco Geracitano, Andrea Bottai, Franco Malusardi, Fausta Cianti, Anna Conti, Giovanni De Pasquale, Riccardo Pacci, Pierpaolo Muzzolon e Roberto Minganti. Nessun compenso spetta ai Consiglieri e al Presidente per le loro funzioni.
Il Comitato Direttivo Finanziario è composto da un Direttore (attualmente Giovanni Littera) e da sei membri. I componenti sono Flavia Zini e Mario Finelli di Roma, Carlo Lizza di Milano, Cristina Marsili Libelli, Giuseppe Liuzzo e Francesco Liverini di Firenze. Nessun compenso spetta ai membri del Comitato Direttivo Finanziario e al Direttore per le loro funzioni. Il Comitato Direttivo Finanziario ha poteri circa le decisioni riguardanti la ordinaria e la straordinaria amministrazione dell’Istituto, vi è una limitazione al suo operato nel caso di acquisto, alienazione, permuta di immobili, rilascio di garanzie reali (ad esempio fideiussioni, iscrizioni di ipoteche ecc.) o comunque atti e operazioni che possano diminuire o impegnare in modo rilevante il patrimonio dell’Istituto. In questi casi, la delibera del Comitato Direttivo Finanziario deve essere presa a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, in ogni caso con il voto favorevole del Direttore e dopo avere ottenuto il benestare del Consiglio dei Ministri di Culto.
Ci sono altri due casi in cui delibere formali debbono essere prese dai due organi riuniti in seduta congiunta: quando si deve modificare lo statuto e quando deve essere sciolto l’Istituto.
Come dicevamo il Comitato Direttivo Finanziario gestisce il patrimonio dell’Ente, approva, prima dell’inizio di ogni anno, un bilancio preventivo predisposto in base alla previsione (anche su indicazione del Consiglio dei Ministri di Culto) delle attività che verranno svolte nell’anno successivo. Al termine di ogni esercizio (ogni anno) predispone e approva, entro il 31 maggio dell’anno successivo, il bilancio consuntivo riferito alle attività svolte nell’anno precedente. Questo bilancio è accompagnato anche da una relazione descrittiva delle attività e da una relazione del Collegio dei Revisori dei Conti in merito alle verifiche effettuate da questo organo. Dal 2002 inoltre – nell’ottica di fornire maggiore chiarezza in merito alla gestione e per presentarsi all’intesa con lo Stato italiano con il massimo della trasparenza – il bilancio dell’Istituto è anche certificato da una società di revisione di rilevanza internazionale, la Reconta Ernst & Young S.p.a. Il bilancio è a disposizione di chi vuole consultarlo presso le sedi dell’Istituto.
Attualmente, il bilancio dell’Ente ha la stessa forma di quello delle società commerciali (IV direttiva CEE) e quindi non facilmente comprensibile da chi non è addetto ai lavori, ma avrà presto quella dei bilanci degli enti non-profit, suggerita dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti Italiani. l’Istituto anticipa così spontaneamente un obbligo che, probabilmente, scatterebbe dal 2005. Secondo il nuovo schema di bilancio, le spese saranno ordinate per destinazione, sarà quindi di maggiore comprensibilità e chiarezza e verrà corredato di una serie di documenti che lo renderanno di maggiore accessibilità a tutti gli interlocutori dell’Istituto.
Il Collegio dei Revisori dei Conti è composto di tre membri (dei quali uno ha la funzione di Presidente), dotati di requisiti professionali specifici (sono iscritti a un apposito albo tenuto presso il Ministero di Grazia e Giustizia) e retribuiti per il loro incarico al fine di garantirne l’indipendenza (come avviene nelle società commerciali). Attualmente essi sono: Anna Cacciarru, di Cagliari, Presidente; Laura Battiston, di Torino; Marco Berton, di Milano. Il Collegio verifica i bilanci e i conti dell’Istituto e il rispetto delle vigenti norme.
L’Istituto, per il suo funzionamento, ha un certo numero di dipendenti (vedi riquadro).
Per gestire l’attività commerciale pura – consistente nella vendita di accessori al culto e nella produzione di pubblicazioni varie inerenti l’attività istituzionale – a suo tempo venne presa la decisione di costituire una società a sé stante. Nacque così la Creacommercio S.r.l., con sede a Milano, di proprietà dell’Istituto (controllata al 100%), che gestisce la vendita degli accessori per il culto e dei libri editi da Esperia presso alcuni Centri, per corrispondenza e durante i principali corsi che vengono organizzati dall’Istituto. I suoi utili finora sono sempre stati reinvestiti per lo sviluppo della società stessa. Ha un Consiglio di Amministrazione composto da un Presidente, attualmente Franco Malusardi, che percepisce un regolare compenso, e un consigliere, Giovanni Littera, che percepisce solo un rimborso spese.
In occasione di eventi particolari quali ad esempio la mostra sui diritti umani o l’organizzane di qualche festival a livello nazionale (per esempio Ali, il festival tenuto a Milano nel ’94 in occasione dell’ultima visita del presidente Ikeda), l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai promuove la costituzione di comitati che consistono in un’entità a sé stante, anche dal punto di vista giuridico e, quindi, contabile. Questo è molto utile per avere un inquadramento preciso di tali attività e per poter ricevere senza complicazioni contributi da parte di enti pubblici. Molti di questi, infatti, hanno chiesto di contribuire alla realizzazione di tali eventi (come nel caso della mostra La città dei diritti umani). Nel 2001, proprio per gestire la preparazione e gli allestimenti della mostra La città dei diritti umani, è stato costituito il Centro Ashoka, comitato per l’educazione alla pace e ai diritti umani il cui presidente è Andrea Bottai. Come per gli altri organi dell’Istituto anche le cariche all’interno del Centro Ashoka non sono retribuite.
Mentre gli aspetti legati alla fede e all’insegnamento di Nichiren Daishonin non cambieranno mai, gli aspetti giuridici organizzativi sono cambiati già molte volte nel corso della storia della Soka Gakkai in Italia e presumibilmente continueranno a cambiare e a migliorare per adattarsi alla realtà giuridica del paese, alle fasi di crescita del movimento e alle esigenze dell’epoca.
• • •
I dipendenti dell’Istituto
ROMA
Anna Conti Buddismo e Società
Maria Lucia De Luca Buddismo e Società
Roberto Minganti Buddismo e Società / P.R.
Gino De Simone C.E.D. (informatica)
Clara Mancini Segreteria
Manuela Rossi Marcelli Amministrazione
Silvia Solari Amministrazione
MILANO
Francesco Dettori Segreteria
Yuji Matsunaga Segreteria
Romano Jeran Amministrazione
FIRENZE
Andrea Bottai Settore editoriale
Erica Galligani Il Nuovo Rinascimento
Stefano Niccoli Il Nuovo Rinascimento
Tamiko Kaneda Il Volo Continuo
Maki Okano Segreteria
Katsuhiko Sakaki Segreteria
Valeria Venturi Segreteria
Simonetta Amadori Amministrazione
Daniele Pecori Amministrazione
Yoshimasa Takagi Custode
• • •
Francesco Liverini
Ragioniere commercialista di professione e da oltre venti anni membro della Soka Gakkai, Francesco Liverini si occupa dal 1983 degli aspetti amministrativi del movimento buddista Soka Gakkai in Italia, attraverso tutte le fasi che esso ha attraversato: da movimento spontaneo, ad Associazione culturale, a Ente religioso. È membro del Comitato Direttivo Finanziario dell’Isitituto Buddista Italiano Soka Gakkai.