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Berta von Suttner - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:19

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    Berta von Suttner

    «Io sono contro la guerra. Sono assolutamente contrario alla guerra!» (Daisaku Ikeda, For the Sake of Peace, Prefazione)

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    «Io sono contro la guerra. Sono assolutamente contrario alla guerra!» (Daisaku Ikeda, For the Sake of Peace, Prefazione)

    Berta von Suttner, Premio Nobel per la Pace nel 1905

    Ricevendomi alla Casa Bianca, il 17 ottobre 1904, Roosvelt mi disse: «La pace mondiale arriverà, arriverà sicuramente, ma solo un passo dopo l’altro».
    Ed è proprio così. È un obiettivo che possiamo immaginarci distintamente, che sembra vicino, a portata di mano, ma il cammino per raggiungerlo dev’essere percorso un passo per volta, superando infiniti ostacoli lungo la via.
    Inoltre abbiamo a che fare con un obiettivo che milioni di persone ancora non sentono o, se lo sentono, considerano un sogno utopistico. Vi sono implicati inoltre potenti interessi occulti, interessi che cercano di mantenere il vecchio ordine e impedire che l’obiettivo venga raggiunto. I partigiani del vecchio ordine hanno un alleato potente nella legge fisica d’inerzia che è connaturata all’essenza stessa dell’umanità come una sorta di difesa naturale contro il cambiamento. Così il pacifismo ha di fronte una battaglia tutt’altro che facile. Se debba prevalere la violenza o la legge nei rapporti fra le nazioni è il problema più cruciale della nostra epoca densa di eventi e il più serio per le sue ripercussioni. Gli effetti positivi di una pace mondiale assicurata sono quasi inconcepibili ma ancor più inconcepibili sono le conseguenze di una minacciosa guerra mondiale che molti scriteriati sono pronti a far scoppiare. I sostenitori del pacifismo sono ben consci della scarsità delle proprie risorse in termini di potere e influenza personali. Sanno di essere ancora pochi di numero e con poco potere, ma se riflettono realisticamente su se stessi e sull’ideale che professano comprendono di essere al servizio della più grande di tutte le cause.
    (dal discorso per il conferimento del premio Nobel, 18 aprile 1906)

    La cosa più stupefacente, a me sembra, è che gli uomini si possano mettere da soli, volontariamente, in uno stato simile; che gli uomini che hanno visto cose simili non cadano in ginocchio prestando il giuramento più appassionato di fare la guerra alla guerra e, se sono re o principi, non gettino via la loro spada e, se invece non hanno il potere, non consacrino almeno la loro attività di parola, di penna, di pensiero, d’insegnamento e di azione ad uno scopo: abbasso le armi!
    (Berta von Suttner, Giù le armi, Ed. Gruppo Abele, Torino, 1989)

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