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Johan Galtung - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:05

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    Johan Galtung

    «Io sono contro la guerra. Sono assolutamente contrario alla guerra!» (Daisaku Ikeda, For the Sake of Peace, Prefazione)

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    «Io sono contro la guerra. Sono assolutamente contrario alla guerra!» (Daisaku Ikeda, For the Sake of Peace, Prefazione)

    (tratto da J. Galtung, Pace con mezzi pacifici, Esperia, 2000)

    Ho argomentato a lungo a favore di un concetto di pace allargato, costruito su un concetto di violenza più ampio di quello di violenza diretta, che includa la violenza strutturale (indiretta) e culturale (legittimante). Pace = pace diretta + pace strutturale + pace culturale. Ma questa definizione ha un difetto di base: è troppo statica. Perciò, è stato introdotto un concetto di pace più dinamico: la pace è ciò che abbiamo quando una trasformazione creativa del conflitto ha luogo in modo nonviolento. Quindi la pace è vista come una caratteristica sistemica, un contesto all?interno del quale certe cose possono accadere in un particolare modo. La prova del budino sta nel mangiarlo. La verifica di un matrimonio si ha quando il percorso si fa accidentato; la verifica della pace sta nella capacità di gestire il conflitto. Questa definizione implica tre punti: il conflitto può essere trasformato (i conflitti non sono risolti) se le persone lo gestiscono creativamente, trascendono le incompatibilità ? e agiscono nel conflitto senza ricorrere alla violenza.
    Ciò richiede alcune condizioni del sistema di conflitto e degli attori in esso coinvolti. Gli attori devono essere nonviolenti e creativi. E la trasformazione (le parti interne ed esterne, i dialoghi e le conferenze, ecc.) deve essere pacifica in se stessa, cioè a bassa violenza strutturale e culturale. Quando un processo di trasformazione è in corso di realizzazione, le strutture verticali, elitarie, dovrebbero essere evitate (o almeno non sostenute). Il processo deve avere luogo entro una cultura di pace che legittimi la gestione creativa e nonviolenta del conflitto, escludendo la violenza fisica e verbale.
    La pace è una proposizione rivoluzionaria. È necessaria non solo una cultura di pace, ma anche una struttura di pace: le due caratteristiche sistemiche della pace, che formano gli attori nonviolentemente e creativamente, e viceversa.

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