«Io sono contro la guerra. Sono assolutamente contrario alla guerra!» (Daisaku Ikeda, For the Sake of Peace, Prefazione)
Daisaku Ikeda, presidente della Soka Gakkai Internazionale, nella proposta di pace presentata all’ONU alla vigilia del fondamentale rapporto degli ispettori al consiglio di sicurezza, ha ribadito l’importanza di rinnovare gli sforzi per trovare soluzioni pacifiche ai conflitti globali al momento in corso.
Partendo dalla constatazione che «è impossibile non essere preoccupati dall’attuale dura posizione statunitense, caratterizzata dal possibile uso di attacchi preventivi» contro la minaccia terroristica, Ikeda auspica un approccio basato maggiormente sul dialogo, sul «potere morbido», focalizzato su valori e interessi universali dell’uomo.
L’impegno a portare avanti un dialogo, secondo Ikeda, è essenzialmente una lotta spirituale che mette alla prova la capacità del dominio di sé. Questo impegno si evidenzia attraverso i «continui sforzi per affrontare il “male” rappresentato da tutti coloro che scelgono di far tacere con la violenza gli avversari».
Nell’ottica di offrire maggiore sicurezza a tutti gli esseri umani, Ikeda fa un appello per un rinnovato impegno a favore degli sforzi per un disarmo internazionale multilaterale, come il Trattato di non proliferazione nucleare, il Trattato per la messa al bando dei test nucleari e i controlli dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Il ventesimo secolo ha visto la nascita di zone che in base a trattati sono libere da armi nucleari, zone che si estendono per quasi tutto l’emisfero meridionale del pianeta. Se si considera che la decisione di non sviluppare o non detenere armi nucleari è stata una «decisione politica di buon senso» da parte dei governi dell’emisfero meridionale, Ikeda definisce la creazione di un emisfero settentrionale libero da armi nucleari come la sfida fondamentale per l’umanità nel ventunesimo secolo.