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Itai doshin, insieme per la pace - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:19

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    Itai doshin, insieme per la pace

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    Leggendo alcune guide del presidente Ikeda, appare lampante come egli stia cercando di responsabilizzare la Divisione giovani nel mondo affinché siano essi i promotori di kosen-rufu in tutti gli angoli di ogni paese. Questo è a mio parere la cosa ovvia, la cosa più scontata che da queste parole possiamo desumere.
    C’è invece una verità che si cela dentro queste parole, una verità che se afferrata, capita e accettata renderebbe molto più uniti i membri e gli sforzi per la pace nel mondo. Ikeda indirizza le sue parole soprattutto ai giovani, perché, come un buon dirigente d’azienda, sa benissimo che investire sui giovani è sicuramente più efficace e meno dispendioso. Egli sa però che i giovani diventeranno uomini e donne col passare degli anni, e questo non farà di loro delle vecchie ruote di scorta, o delle auto che ormai è meglio non far circolare più perché troppo antiquate. Sa che siamo esseri umani, e che il bagaglio di esperienze e cultura che ci portiamo dietro, è per sempre, anzi si accresce ogni giorno di più.
    Nella Divisione adulti sicuramente si va affievolendo lo spirito indomito del guerriero, diminuiscono le energie fisiche che si possono dedicare, ma cresce l’esperienza, la saggezza, non quella del Budda che tutti abbiamo, ma quella degli anni che inevitabilmente ti portano a un numero sempre maggiore di esperienze vissute.
    Io credo che in realtà, le parole di Ikeda siano rivolte a tutti, anche agli uomini e alle donne, e non ai soli giovani, perché penso che egli sia ormai un anziano presidente con ancora il cuore giovane e lo spirito inarrestabile dell’educatore convinto di ciò che propaga.
    Ikeda sta dando responsabilità ai giovani ma non le sta togliendo agli adulti, anzi gli sta dando un compito ancora più gravoso… quello di educare i giovani. E ce ne sono persone da cui vale la pena di essere educati… certo se prendiamo alla lettera le guide senza leggere tra le righe e senza afferrarne le sfumature, allora potremmo porci in una condizione di arroganza che sta creando sempre più conflitto tra giovani e adulti. Gli adulti devono essere fiduciosi nei giovani perché essi rappresentano quel compromesso di vitalità, volontà, caparbietà e determinazione utili nel processo di pace che la SGI deve portare inesorabilmente avanti con gli sforzi di tutti.
    Gli adulti devono educare alla pace nel mondo i giovani, affinché essi possano educare alla pace altri giovani. I giovani devono accettare l’educazione degli adulti come accetterebbero la relazione tra maestro e discepolo. Se lo sforzo degli adulti è per una costante educazione di pace, allora dobbiamo ascoltare, e con le orecchie ben aperte, imparare tutto quello che ancora non sappiamo. La pace nel mondo si otterrà solo così, attraverso un continuo flusso di cultura di pace dagli individui più anziani a quelli più giovani, come accade tra maestri e allievi, tra padri e figli, tra Ikeda e noi tutti.
    Ci sono adulti seduti che non si muovono, probabilmente anche tra i responsabili, ma ce ne sono certi che fanno anche per chi si è seduto… io pratico il Buddismo da poco ma ne conosco qualcuno… bisogna però che tutti noi apriamo gli occhi e ci mettiamo dietro le orme delle persone attive, senza nasconderci invece dietro quelle inattive ed egoiste.
    Del resto, io lo ripeto, pratico da poco, ma ho avuto modo di vedere anche qualche giovane già seduto da tempo, magari responsabili, magari indirizzati verso cariche più elevate. È questo il modo? È questo che Nichiren ci ha tramandato? Alzare barriere nello spirito?
    La risposta è no… non alziamo i muri che persone come Makiguchi, Toda, Ikeda hanno impiegato anni a distruggere.
    Alzare muri adesso significa diffondere ancora una volta una cultura di guerra e non di pace. Ma dove vogliamo andare? Solo la coesione tra tutti, porta alla diffusione dei valori ideali per la reale propagazione di questo Buddismo e della pace nel mondo.
    Agli adulti che si stanno muovendo e si mantengono attivi nel processo di kosen-rufu dedicherei un grazie e un incoraggiamento per continuare così, mentre ai giovani di cui faccio parte, direi di cuore che abbiamo ancora molto da imparare e che sicuramente noi siamo e saremo il futuro di questo mondo, ma solo insieme agli sforzi di tutte le Divisioni della SGI. Senza paura, Nichiren ha affrontato molte persecuzioni, e mai si è arreso. Proseguiamo come lui, con coraggio, e orgogliosi di essere buddisti, naturalmente tutti insieme per la pace.

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