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Uno spazio nel cuore - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:26

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    Uno spazio nel cuore

    Accogliere fisicamente coloro che arrivano nei Centri culturali sviluppa la facoltà di rispettare profondamente ogni persona, di considerarla e farla sentire preziosa e unica

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    Accogliere fisicamente coloro che arrivano nei Centri culturali sviluppa la facoltà di rispettare profondamente ogni persona, di considerarla e farla sentire preziosa e unica

    Nel 1987 Kimiko Kaneda, allora responsabile nazionale delle donne pensò di creare un gruppo allo scopo di sostenere le byakuren nell’attività di protezione. Queste donne, mosse dal desiderio di offrire il loro Daimoku e il loro tempo, realizzarono la prima attività ufficiale nel 1988 a Trets, col nome di Gruppo del Sole.
    Nel giro di quattro anni le donne del sole si moltiplicarono da Nord a Sud e quando nel 1992 il presidente Ikeda visitò l’Italia, erano già così tante da costituire un vero e proprio staff a cui egli stesso diede il nome di Corallo.

    Provengo dal Nord Italia ma vivo da diversi anni nelle vicinanze di Chiusi (Si). È da qui che parto con il treno quando ho il mio turno di protezione presso il Centro culturale di Firenze. All’inizio e per molto tempo, fare questa attività è stato molto gratificante per il mio ego. Già, perché inconsciamente io cerco di dare il meglio di me per essere “accolta” e accettata dalle persone che incontro. Ma, grazie proprio ai turni di protezione del Corallo, ho preso coscienza della mia tendenza e ho compreso il profondo significato di questo staff, che è l’accoglienza. Sto imparando ad accogliere, accettare, sentire e far sentire ogni singola persona un essere umano dotato dell’essenza vitale illuminata. Mi predispongo a essere lì per gli altri, chiunque essi siano e prego per la loro felicità.
    Luisa Naso

    Da quando ho iniziato a praticare ho sempre fatto attività per gli altri, ma è proprio nello staff Corallo che ho iniziato a sviluppare la compassione, l’umiltà e il senso di missione. Ogni volta che ho il turno al Centro culturale, prego sinceramente davanti al Gohonzon di arrivare al cuore di ogni singola persona con un sorriso, un gesto, una parola. Ogni volta sento tanta gioia, serenità e profonda gratitudine perché la mia fede cresce ogni giorno di più!
    Giuliana Fusi

    Faccio parte dello staff Corallo dal 1991, quando si chiamava Gruppo del Sole. Recitammo Daimoku per un anno per proteggere la visita del presidente Ikeda che, in quell’occasione, parlò della felicità, come scopo fondamentale della vita, la cui essenza andava ricercata nel nostro cuore. Parlò anche di Leonardo da Vinci e di ciò che espresse prima di morire: «Io continuerò». Dentro il mio cuore decisi di impegnarmi e di perseverare in questa attività, per provare vera felicità e fare esperienze con le quali incoraggiare tante altre donne a intraprendere questa meravigliosa attività. Con questa decisione sono riuscita a provare gioia e coraggio anche nei momenti più bui. Oggi nel mio territorio ci sono quaranta donne Corallo che negli ultimi tempi mi hanno fatto piangere di gioia per le esperienze importanti che hanno fatto grazie all’impegno in questo staff.
    Vera Bernini

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