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Le spade del bene e del male - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:53

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Le spade del bene e del male

Yagenta Dono Gohenji (Zen Aku Nito Gosho)
Gosho Zenshu pag. 1226
Gli scritti di Nichiren Daishonin vol. 4 pag. 197

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Yagenta Dono Gohenji (Zen Aku Nito Gosho)
Gosho Zenshu pag. 1226
Gli scritti di Nichiren Daishonin vol. 4 pag. 197

Nichiren è la persona più perversa di tutto il Giappone. Il motivo è questo: Nichiren proclama che, poiché tutta la gente riverisce Amida, Dainichi, Yakushi e altri Budda ancor più dei propri genitori e dei propri signori, le tre calamità e i sette disastri che ci colpiscono superano quelli del passato e i disastri naturali sono ora più terribili che mai. Io ricordo loro in continuazione che finiranno per cadere in rovina e distruggeranno il proprio paese in questa esistenza e che dopo la morte precipiteranno nell’inferno Avichi. Per questo ho subìto tale persecuzione. Io sono come una farfalla che vola sulla fiamma di una candela o come un topo che si precipita incontro al gatto. Sono come un animale che sa di essere in pericolo, ma non se ne cura. Io scelgo deliberatamente di rischiare la vita; per questo motivo, io, Nichiren, sono una persona perversa.
È vero che certe pietre vengono spaccate per le gemme che racchiudono, che i cervi sono uccisi per prenderne la pelle e la carne, che i pesci vengono pescati per il loro sapore, che il martin pescatore viene ucciso per le sue splendide penne e che una bella donna è sempre invidiata. Lo stesso accade a Nichiren. Poiché è il devoto del Sutra del Loto, egli ha subìto ogni genere di persecuzioni a opera dei tre potenti nemici. Essere diventato discepolo o seguace di una simile persona è una cosa meravigliosa.
Deve esistere una ragione profonda. Abbi sempre una forte fede e raggiungi la Terra Pura del Picco dell’Aquila.
Ho ricevuto le due spade, una lunga e una corta, come offerta. La spada lunga deve essere opera di un rinomato fabbro. È del tutto simile alle leggendarie spade Amakuni, Onikiri e Yatsurugi[ref] Amakuni, Onikiri e Yatsurugi: famose spade giapponesi. La spada Amakuni fu costruita da un fabbro dello stesso nome durante il periodo di Nara (710-784). La spada Onikiri era proprietà del clan Minamoto e la spada Yatsurugi è la spada sacra del tempio Yatsurugi.[/ref] o alle famose spade cinesi Kan-chiang e Mo-yeh[ref] Kan-chiang e Mo-yeh: un uomo e sua moglie che insieme forgiarono due superbe spade cui diedero il proprio nome.[/ref]. Tu hai offerto questa spada al Sutra del Loto. Quando la portavi al fianco era una spada del male, ma ora che l’hai offerta al Budda è diventata una spada del bene, proprio come un demone che si sia convertito. Che cosa mistica! Nella prossima vita questa spada sarà il bastone cui appoggiarti.
Il Sutra del Loto è il bastone che sostiene tutti i Budda delle tre esistenze sul sentiero dell’Illuminazione. Dovresti tuttavia affidarti a Nichiren e farne il tuo bastone. Se usiamo un bastone non cadremo lungo gli scoscesi sentieri di montagna o sulle strade ripide e soprattutto, se siamo presi per mano, non inciamperemo. Nam-myoho-renge-kyo sarà il tuo bastone per superare le montagne della morte.
I Budda Shakyamuni e Taho e i quattro bodhisattva guidati da Jogyo ti condurranno per mano nel tuo viaggio. Se io, Nichiren, dovessi morire prima di te, ti verrò incontro; se tu dovessi morire prima di me, riferirò ogni cosa sul tuo conto al re Emma. Tutto ciò che ti dico è vero. Secondo il Sutra del Loto, Nichiren è la guida per la difficile strada dell’Illuminazione. Dedicati con tutto il cuore alla fede e raggiungerai il Picco dell’Aquila.
Il denaro serve per tutte le varie necessità. Lo stesso vale per il Sutra del Loto: esso sarà un faro nell’oscurità o una barca per una traversata. A volte sarà acqua e a volte fuoco. Per questo il Sutra del Loto ci assicura «pace e sicurezza in questa vita e circostanze favorevoli nella prossima».
Fra tutti i luoghi del Giappone, Nichiren è nato nella provincia di Awa. Si dice che la dea del sole, quando scoprì la terra del Giappone, abitò dapprima in quella provincia. Il santuario della dea del sole si trova ad Awa.
Questa dea è la madre compassionevole dell’intera nazione, perciò questo luogo deve racchiudere un importante significato. Quale destino ha fatto sì che Nichiren nascesse proprio in questa provincia? Non potrebbe esistere retribuzione maggiore.
Questo non è il punto più importante della lettera, perciò non entrerò in ulteriori dettagli, ma rifletti su ciò che intendo dire.
Io pregherò gli dèi con tutto il cuore. Tu mantieniti saldo nella fede e realizzerai i tuoi desideri. Riferisci a tua moglie tutto ciò che ho detto.
Con profondo rispetto,
Nichiren
Il 21 febbraio

Cenni storici

Questa lettera è indirizzata a Hojo Yagenta, un credente laico, per ringraziarlo delle due spade che gli aveva donato. Si suppone sia stata scritta il 21 febbraio 1274 dall’isola di Sado, durante le ultime settimane del suo esilio. In realtà il 14 febbraio il governo aveva concesso la grazia al Daishonin, ma egli non ne era ancora a conoscenza, perché l’inviato del governo arrivò a Sado con l’ordine di perdono solo l’8 marzo. Un mese dopo aver scritto questo Gosho, Nichiren lasciò l’isola di Sado, dove era stato confinato per quasi due anni e mezzo e il 26 marzo tornò a Kamakura come libero cittadino. Hojo Yagenta apparteneva alla stessa famiglia Hojo che era al governo, perciò in qualche modo egli era a conoscenza del rilascio del Daishonin. Non si sa precisamente quando si sia convertito, ma sembra che Yagenta provò molto interesse e un profondo rispetto per il Daishonin quando questi presentò il Rissho ankoku ron alle autorità.

Spiegazione

Nichiren è la persona più perversa di tutto il Giappone… e raggiungi la Terra Pura del Picco dell’Aquila.

Il 28 aprile 1253 Nichiren recitò per la prima volta Nam-myoho-renge-kyo e dichiarò i suoi insegnamenti; da quel momento attirò su di sé difficoltà e persecuzioni, che si intensificarono dopo la presentazione del Rissho ankoku ron.
All’inizio di questo Gosho Nichiren afferma di essere «la persona più perversa di tutto il Giappone». Da questa frase possiamo comprendere quanto Nichiren venisse giudicato negativamente nella sua epoca. Agli occhi delle persone comuni, infatti, egli appare un perverso, poiché afferma continuamente che la causa dei disastri e delle calamità risiede negli insegnamenti errati seguiti dal popolo giapponese. Nichiren continuò ad affermare tale verità alla luce dei sutra buddisti, anche se la gente pensava che non avrebbe subìto l’esilio a Sado se non avesse attaccato con fermezza tali insegnamenti.
Nel tredicesimo capitolo del Sutra del Loto, Esortazione alla devozione (Kanji), leggiamo che nell’epoca di mappo colui che mette in pratica correttamente l’insegnamento del Sutra del Loto viene attaccato dai tre potenti nemici. [Il termine “tre potenti nemici” deriva dalle persecuzioni predette nel tredicesimo capitolo del Sutra del Loto (SDL, 13 253). Essi sono: 1) laici ignoranti di Buddismo che attaccano i devoti del Sutra del Loto e li colpiscono con spade e bastoni; 2) preti astuti e arroganti che, pur avendo una scarsa conoscenza del Buddismo, si vantano di aver raggiunto la verità assoluta e offendono i devoti del Sutra del Loto; 3) preti onorati come santi che godono del rispetto generale, i quali, nel timore di perdere fama e profitto, inducono le autorità a perseguitare i devoti del Sutra del Loto, n.d.r.].
Subire le sofferenze create dai tre potenti nemici è la prova che Nichiren è il devoto del Sutra del Loto: dal punto di vista della gente comune appare come un perverso, ma alla luce degli insegnamenti buddisti è il devoto del Sutra del Loto e proprio per questo, come predice il sutra, viene attaccato dai tre potenti nemici.
Nell‘Apertura degli occhi, scritta a Sado nel febbraio 1272, è scritto: «Io, Nichiren, sono l’unica persona in tutto il Giappone che capisce questo. Ma se pronuncio anche una sola parola al riguardo, allora genitori, fratelli e maestri sicuramente mi criticheranno, e le autorità governative prenderanno provvedimenti contro di me. D’altronde, sono pienamente consapevole che se non parlo apertamente, manco di compassione. Ho riflettuto su quale strada prendere alla luce degli insegnamenti del Sutra del Loto e del Nirvana. Se rimango in silenzio, posso evitare problemi in questa vita, ma nella prossima cadrò sicuramente nell’inferno della sofferenza incessante. Se parlo, sono pienamente consapevole che dovrò lottare contro i tre ostacoli e i quattro demoni. Ma di queste due strade, quella da scegliere è sicuramente la seconda» (SND, 1, 108-9).
Nichiren non volle mai scendere a compromessi circa le verità del Buddismo, per questo scrive: «Sono come un animale che sa di essere in pericolo, ma non se ne cura. Io scelgo deliberatamente di rischiare la vita; per questo motivo, io, Nichiren, sono una persona perversa». Potremmo dire che quella di cui parla Nichiren è una “perversità nobile”, per la causa della Legge: grazie al suo grande coraggio di essere «la persona più perversa di tutto il Giappone» possiamo oggi abbracciare il Gohonzon e manifestare la nostra Buddità in questa esistenza.
Gli esempi della pietra, del cervo, del martin pescatore e della bella donna spiegano che chi possiede qualcosa di grande valore è destinato a incontrare grandi ostilità proprio per questo motivo. La stessa cosa accade a Nichiren, proprio perché è il devoto del Sutra del Loto.
È davvero incredibile che Hojo Yagenta, membro del clan del governo, sia diventato discepolo di Nichiren! Non doveva essere facile per lui avere come maestro un uomo disprezzato e perseguitato come un criminale: questo testimonia la forza e il coraggio della sua fede e il profondo legame con il Daishonin.

Ho ricevuto le due spade, una lunga e una corta … questa spada sarà il bastone cui appoggiarti.

Il Daishonin loda la fede pura e sincera di Yagenta e apprezza l’offerta delle due spade preziose, realizzate da un famoso artigiano. Nella società giapponese del 1200 per un samurai la spada rappresentava la vita, e quelle realizzate da famosi artigiani venivano tramandate come tesoro di famiglia. È probabile che Yagenta, avendo saputo dell’imminente perdono del Daishonin, gli avesse inviato le due spade affinché si potesse difendere in caso di necessità durante il viaggio di ritorno da Sado.
La spada è uno strumento che veniva usato generalmente per uccidere. Ma avendole offerte al Daishonin, si sono trasformate da spade del male in spade del bene, «proprio come un demone che si sia convertito».
Nella Saggezza del Sutra del Loto (4, 205-7) il presidente Ikeda scrive: «Il fatto che le dieci fanciulle demoni promettono la loro protezione dimostra che praticando la vera Legge possiamo trasformare persino i demoni malvagi in divinità benevolenti. […] Quando il mondo di Buddità emerge dal profondo della nostra vita […] tutte le coscienze vengono purificate e cominciano a funzionare positivamente. Quando abbiamo una forte fede e decidiamo di impegnarci seriamente per kosen-rufu, anche i demoni malvagi si trasformano in forze benevolenti e gli ostacoli diventano un aiuto».
Il Buddismo insegna il principio di “trasformare il veleno in medicina” (giapp. hendoku-iyaku). In qualunque circostanza possiamo trovarci, comunque siano le difficoltà che dobbiamo affrontare, attraverso la fede nella Legge mistica possiamo far emergere un grande beneficio nella nostra vita e trasformare quelle difficoltà in una occasione di crescita.
Durante un corso della Divisione donne in Giappone, il presidente Akiya ha spiegato che dal punto di vista del Buddismo non c’è niente che non si possa trasformare: ogni circostanza, anche la più difficile o disperata, si può risolvere grazie alla fede nel Gohonzon. Dovremmo considerare i vari problemi come gocce di rugiada sulle foglie, al mattino: quando sorge il sole spariscono. Per questo non dovremmo preoccuparci più del necessario, ma andare avanti con fiducia, facendo risplendere le nostre vite di gioia, allegria e speranza. Recitando Nam-myoho-renge-kyo con forza, coraggio e convinzione riusciamo ad alzare il nostro stato vitale, e in questo modo i problemi si risolvono velocemente. In questi momenti così difficili è importante non scoraggiarsi, ma guardare avanti, verso il futuro, con fiducia, consapevoli che un “grande male si trasforma in un grande bene”, “l’inverno si trasforma sempre in primavera” e “più buia è la notte, più vicina è l’alba”.
Il Buddismo ci insegna che tutte le cose, sia negative che positive, hanno un significato per la nostra vita, tutte le cose saranno utili: approfondendo la nostra fede giorno dopo giorno ogni difficoltà diventa un’occasione per un ulteriore sviluppo. E la vita dell’individuo, così com’è, può manifestare Nam-myoho-renge-kyo, senza bisogno di fuggire dall’ambiente in cui vive o di diventare diversi da ciò che si è. Ovunque siamo, comunque siamo fatti, attraverso una forte preghiera possiamo manifestare la Buddità nella nostra vita quotidiana e realizzare pienamente la nostra missione.
Nel Gosho Grande bene e grande male Nichiren scrive: «Quando accade un grande male, seguirà un grande bene. […] Che motivo avete di lamentarvi? Benché non siate il venerabile Mahakashyapa, dovreste saltare di gioia! Benché non siate Shariputra, dovreste mettervi a danzare» (SND, 7, 213).
Come spiega il presidente Ikeda nel Mondo del Gosho (“La trasformazione del karma”, in Buddismo e società, n. 102, pagg. 64-65): «Le grandi difficoltà ci danno l’opportunità di forgiare e temprare la vita. I momenti di maggior sofferenza sono quelli in cui possiamo maggiormente arricchire la nostra umanità. Descrivendo in sintesi il suo atteggiamento rispetto all’esilio a Sado e alle grandi persecuzioni che aveva incontrato, il Daishonin afferma [nell’Apertura degli occhi]: «Questo io affermo: che gli dèi mi abbandonino. Che tutte le persecuzioni mi assalgano. Io continuerò a dare la mia vita per la Legge!» (SND, 1, 194). Sta affermando che anche se gli portassero via tutto, anche se i cieli lo abbandonassero, egli continuerebbe serenamente a seguire le sue convinzioni. Niente può nuocere a una persona così risoluta. E la fede ci consente di costruire dentro di noi questa forza d’animo. Per questo le grandi difficoltà sono occasioni senza pari […]. E, mentre le affrontiamo, ci danno l’occasione per manifestare l’immenso stato vitale della Buddità. […] Una persona che ha costruito una grande forza vitale, ed è perciò capace di superare ogni sorta di avversità nella vita, considera le difficoltà una fonte di grande gioia».

Il Sutra del Loto è il bastone che sostiene tutti i Budda … e raggiungerai il Picco dell’Aquila.

«Il Sutra del Loto è il bastone che sostiene tutti i Budda […] sul sentiero dell’Illuminazione» non indica il Sutra del Loto di Shakyamuni, bensì la vera entità di tutti i fenomeni, la Legge attraverso la quale tutti i Budda del passato, del presente e del futuro raggiungono l’Illuminazione. Questa Legge è Nam-myoho-renge-kyo, rivelata da Nichiren per il bene di tutta l’umanità. Per questo subito dopo scrive: «Dovresti affidarti a Nichiren e farne il tuo bastone».
Questo significa basare la nostra vita sulla Legge, rivelata e incarnata da Nichiren come Budda originale, che manifesta l’unicità di Persona e Legge. Secondo l’insegnamento di Nichiren Daishonin, la Persona e la Legge sono una cosa sola (ninpo ikka). La Persona è Nichiren Daishonin, il Budda dell’Ultimo giorno della Legge; la Legge è Nam-myoho-renge-kyo. Il Daishonin comprese e manifestò la Legge eterna di Nam-myoho-renge-kyo, per questo egli è il Budda che è una cosa sola con la Legge (cfr. DuemilaUno, n. 78, pagg. 57-58)
«Nichiren è la guida per la difficile strada dell’Illuminazione. Dedicati con tutto il cuore alla fede e raggiungerai il Picco dell’Aquila»: com’è incoraggiante! Il percorso dell’Illuminazione non è facile, ma l’importante è continuare ad approfondire la nostra fede e migliorare la qualità della nostra pratica, un po’ ogni giorno, mettendo al centro della nostra vita il Gohonzon, e sforzandoci di mantenere vivo il nostro spirito di ricerca attraverso lo studio del Gosho e delle guide dei tre presidenti della Soka Gakkai. In questo modo sicuramente raggiungeremo «la Terra Pura del Picco dell’Aquila», cioè otterremo l’Illuminazione in questa esistenza.

Il denaro serve per tutte le varie necessità … mantieniti saldo nella fede e realizzerai i tuoi desideri.

Le immagini «un faro nell’oscurità o una barca per una traversata» compaiono nel Sutra del Loto (SDL, 23, 383). Qui “oscurità” indica l’oscurità fondamentale (o ignoranza, illusione, in giapponese mumyo), origine di ogni male e sofferenza. Questa oscurità fondamentale ci porta a non credere che nella vita di ciascuno di noi esista la natura di Budda.
Nam-myoho-renge-kyo è la lanterna per illuminare tale oscurità, e recitando costantemente Nam-myoho-renge-kyo arriviamo a percepire che la nostra vita – e quella di tutti gli esseri viventi – è infinitamente preziosa, perché in essa c’è la natura di Budda. Giorno dopo giorno ci “risvegliamo” al tesoro della Buddità che è in noi e allora emerge un profondo rispetto sia verso la nostra vita, sia verso la vita delle altre persone, insieme a una grande fiducia nelle nostre potenzialità e in quelle degli altri. Nichiren era perfettamente consapevole che la sua vita e quella di tutte le persone contengono il bene e il male, l’ombra e la luce, l’oscurità e la Buddità, ma recitando Daimoku, qualunque sia lo stato vitale di partenza, emerge sempre la Buddità e la nostra vita si armonizza con essa. Per questo in Felicità in questo mondo è scritto: «Non c’è felicità più grande per gli esseri umani che recitare Nam-myoho-renge-kyo» (SND, 4, 157).
Cosa significa per noi la frase successiva che dice: «Il Sutra del Loto promette “pace e sicurezza in questa vita e buone circostanze nella prossima”»?
«Raggiungere uno stato di “pace e sicurezza in questa vita” – scrive il presidente Ikeda – non significa dunque un’esistenza libera da ogni difficoltà, ma vuol dire che di fronte a qualsiasi difficoltà possa sorgere, senza esserne minimamente scossi, si è capaci di chiamare a raccolta il coraggio e la convinzione per lottare e superarla. Alla luce della frase di un sutra “se vuoi conoscere gli effetti che si manifesteranno in futuro, guarda le cause che esistono nel presente”, stabilire pace e sicurezza in questa vita è la prova che in futuro avremo come effetto buone circostanze, cioè nasceremo in un luogo che permette un’ulteriore crescita» (D. Ikeda, Gli eterni insegnamenti di Nichiren Daishonin, Esperia, pagg. 167-8).
Alla fine della lettera Nichiren scrive al suo discepolo: «Mantieniti saldo nella fede e realizzerai i tuoi desideri». Lo incoraggia così (e in realtà sta incoraggiando tutti noi, suoi discepoli) a continuare il cammino della fede, senza stancarsi mai, giorno dopo giorno, istante per istante, mantenendo vivo nel cuore lo spirito di ricerca e il grande desiderio del Budda di rendere felice ogni persona e realizzare al più presto la pace in tutto il mondo.

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