Sono nata a Hiroshima tre giorni dopo la bomba atomica. A causa degli effetti collaterali delle radiazioni, ho sempre avuto problemi di salute e un sistema immunitario debole. Ma mia madre mi ha sempre incoraggiato a pensare che a ogni malattia che mi colpiva dovevo scegliere: o usarla come un’opportunità per progredire e creare qualcosa di nuovo o indietreggiare. Grazie alla mia pratica buddista ho sempre usato ogni situazione per crescere. La mia cattiva salute non è mai stata un ostacolo, anzi sfidandola sono diventata più forte e più saggia.
Oggi a Hiroshima ci sono tre gruppi di persone. Ci sono quelli che sono ancora profondamente adirati per ciò che è successo a loro e alle loro famiglie tanti anni fa. C’è un secondo gruppo che non vuole parlarne, che cerca di rimuovere completamente ciò che è accaduto. Un terzo gruppo, che comprende i membri della Soka Gakkai, è costituito dalle persone che vogliono davvero che quell’evento non succeda mai più e si adoperano in prima persona per promuovere la pace nel mondo. Lo slogan della città di Hiroshima è “Niente più Hiroshima”.
Circa quindici anni fa alcuni soldati americani che erano membri della SGI vennero a Hiroshima e incontrarono alcuni sopravvissuti, anch’essi membri della SGI: entrambi i gruppi piansero, ma nessuno di loro si sentì particolarmente vittima o carnefice; entrambi compresero di essere vittime delle loro stesse cause. Allo stesso tempo compresero che poiché avevano posto le cause per trovarsi in quella situazione erano solo loro a poterle cambiare e lavorare per un nuovo mondo. Fu una riunione di grande intensità e forza.
Se io fossi un’educatrice, educherei le persone; se fossi un politico, darei il mio contributo in questo ambito. Ma sono una moglie, un essere umano, una nonna e una buddista. Credo che come buddista io possa insegnare agli altri il rispetto fondamentale per la vita, insegnare agli altri come diventare un grande essere umano, e che, per diventare grandi esseri umani non è necessario distruggere gli altri, né nutrire sentimenti simili. Ci sono molte persone che dentro di sé sanno che non si dovrebbe distruggere un’altra vita, che non bisogna uccidere o far del male agli altri, ma fanno delle eccezioni, non pensano che ciò valga “in qualsiasi circostanza”. Il Buddismo insegna il rispetto fondamentale per la vita umana, in qualsiasi circostanza.
Una grande rivoluzione nella vita di una singola persona può cambiare il destino dell’umanità e del nostro pianeta. Il Buddismo e il Sutra del Loto incoraggiano le persone a diventare consapevoli di questo potere, a tirarlo fuori e usarlo. Il Buddismo dà alle persone il mezzo per sviluppare pienamente se stessi e aprire gli occhi al potere illimitato che esiste nella loro vita.
Io posso dire veramente che se mi fosse data la facoltà di scegliere una vita diversa dalla mia non lo farei. Non ho rimpianti. Il mio più grande beneficio è la capacità di vivere, con o senza. Mi spiego meglio: con i soldi o senza soldi, con la salute o senza la salute, con il tempo e senza il tempo. Posso condurre una vita felice.
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