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Le piccole azioni quotidiane - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 21:05

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Le piccole azioni quotidiane

Solo i leader politici che posseggono la “virtù invisibile” di perseguire la felicità della gente avranno un duraturo successo e creeranno prosperità nel loro paese. Lo stesso principio anima il movimento per kosen-rufu basato sugli sforzi piccoli e poco appariscenti di tante persone di diverse provenienze per far crescere il frutto visibile della pace mondiale

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Solo i leader politici che posseggono la “virtù invisibile” di perseguire la felicità della gente avranno un duraturo successo e creeranno prosperità nel loro paese. Lo stesso principio anima il movimento per kosen-rufu basato sugli sforzi piccoli e poco appariscenti di tante persone di diverse provenienze per far crescere il frutto visibile della pace mondiale

Il poeta indiano Rabindranath Tagore (1861-1941) dichiarò: «Il benessere umano è l’unica meta a cui dovrebbe tendere il fervore religioso». La religione esiste per il solo scopo della felicità umana – questa è una verità importante, ed è anche la base fondamentale del pensiero di Nichiren Daishonin e lo spirito del Budda Shakyamuni. La Soka Gakkai sta operando in perfetto accordo con questo insegnamento. Qualsiasi religione che si allontani dal corretto sentiero dell’impegno per la felicità umana è destinata al declino e alla rovina.
George Washington (1732-1799), primo presidente degli Stati Uniti, disse: «La ragione e l’esperienza ci impediscono di credere che l’etica della nazione possa prevalere in mancanza di principi religiosi». È ragionevole pensare che gli ideali religiosi costituiscano la base della moralità. Washington disse inoltre: «È sostanzialmente vero che i principi morali sono una forza propulsiva necessaria per un governo popolare». Una sana democrazia e un governo ideale – per non parlare della felicità delle persone – rimarranno concetti vaghi in mancanza di ideali religiosi e di alti principi morali. Come membri della SGI, stiamo lavorando per diffondere in tutto il mondo la dottrina fondamentale per realizzare la vera felicità umana e la prosperità sociale. La cosa importante è avere la pazienza e il coraggio di affrontare qualsiasi ostacolo e mantenere un cuore aperto e pieno di calore che accolga tutte le persone.
Alla notizia che uno dei suoi discepoli, forte della sua fede, stava affrontando vittoriosamente varie persecuzioni, Nichiren Daishonin scrisse: «Mi sento sollevato come se finalmente fosse spuntato il giorno dopo una lunga notte» (SND, 5, 113). La Soka Gakkai ha lottato e ha vinto innumerevoli battaglie contro i tre potenti nemici del Buddismo. L’alba dell’epoca Soka, un’epoca in cui, secondo le parole del Daishonin, «la Legge mistica fiorirà in tutto il paese» (SND, 4, 12), è infine arrivata. Quando il sole sorge nel cielo, le stelle svaniscono. Forze arroganti come la setta Nikken che hanno vessato e calunniato i nostri membri, sono state infine sconfitte e stanno inesorabilmente andando incontro alla rovina. Riceveranno severe retribuzioni in accordo con la legge di causa ed effetto, esattamente come scrive il Daishonin: «Al cane che abbaia a un leone si decompongono le viscere e all’asura che scocca una freccia contro il sole, la testa si spacca in sette pezzi» (SND, 5, 153). La legge di causa ed effetto non ammette compromessi.
Ho una meravigliosa notizia da comunicarvi: un altro paese si è aggiunto alla nostra organizzazione in Oceania, dove il movimento di kosen-rufu compie il suo quarantesimo anniversario. Mi riferisco alle isole Marshall situate nell’Oceano Pacifico fra l’Australia e le Hawaii e famose in tutto il mondo per essere un paradiso tropicale. Le isole sono disposte a cerchio e sembrano una collana di perle adagiata sul mare azzurro.
Nichiren Daishonin scrive: «È certo che la propagazione della Legge sarà infine realizzata in tutto il mondo» (GZ, 816). La SGI ha provato la verità della profezia del Daishonin.
Molte personalità da vari paesi del mondo celebrano il 3 maggio insieme a noi. Ho ricevuto una grande quantità di messaggi di congratulazioni. Uno di questi proviene da Jao Tsung-I, emerito professore del Dipartimento di studi cinesi dell’Università di Hong Kong, considerato uno dei maggiori studiosi del suo paese e soprannominato il “Leonardo da Vinci dell’Est” per la sua genialità e la versatilità dei suoi studi. Il suo sapere spazia dal Buddismo, al Confucianesimo, al Taoismo, l’archeologia, gli studi Dunhuang, la linguistica, la calligrafia e la pittura. Ha ottantasette anni, ma la sua passione per la conoscenza e l’espressione creativa è ancora ardente. Il professore Tsung-I ci ha scritto: «Desidero porgere le mie più sincere congratulazioni in occasione del 3 maggio, giorno della Soka Gakkai… Il Sutra del Loto espone l’Illuminazione universale e la grande saggezza dell’uguaglianza e nessuno più di lei, presidente Ikeda, ha messo in pratica questo spirito nella società e nel mondo. Al tempo della sua nomina a presidente della Soka Gakkai, avvenuta il 3 maggio del 1960, la sua organizzazione era limitata al Giappone e contava circa un milione e quattrocentomila famiglie. Oggi, quarant’anni dopo, quel numero è cresciuto fino a oltre dieci milioni di persone in tutto il mondo. Mantenendo fede al suo stesso nome, la Soka Gakkai (Società per la creazione di valore), ha creato un valore straordinario nella società, dando particolare importanza alla cultura, all’apprendimento e all’educazione e dimostrando in modo ammirevole lo spirito buddista della compassione e della tolleranza. Nutro il più profondo rispetto per il modo in cui la Soka Gakkai sta portando avanti contemporaneamente numerose attività benefiche in tutto il mondo, conducendo il genere umano verso la pace. Sono stato informato che quest’anno cade il trentesimo anniversario dalla sua prima lezione presso una università straniera e che da allora lei ha tenuto oltre trenta lezioni in alcuni dei più prestigiosi atenei del mondo, come la UCLA a Los Angeles e le università di Harvard, Beijing e Bologna. Lei suscita una grande ammirazione come studioso di ampie conoscenze e dotato di grande senso analitico […] e sono convinto che tutti i suoi sforzi serviranno a illuminare il cuore degli uomini con grande saggezza e filosofia».
Oggi la nostra filosofia e il nostro movimento godono di fiducia e rispetto. Esponenti della cultura mondiale hanno una visione chiara della SGI, ci sostengono e guardano ai nostri sforzi con grandi aspettative. Viviamo in un tempo in cui il futuro del mondo è avvolto nell’incertezza, per questo dobbiamo far in modo che niente distrugga la Soka Gakkai. Vorrei che la nostra organizzazione raggiungesse uno sviluppo e una crescita ancora più grandi, e affido questo compito alla gioventù. Lottare con determinazione e vincere immancabilmente è il modo in cui dovremmo vivere. È lo spirito di una persona di fede, lo spirito di un membro della Divisione giovani. Giovani, conto assolutamente su di voi! Il vostro momento è finalmente giunto. Io stesso presi la completa responsabilità del movimento di kosen-rufu quando avevo appena trent’anni, e da allora sono sempre avanzato lottando.
Perché la Soka Gakkai è riuscita a realizzare uno sviluppo di tale portata nonostante le numerose persecuzioni e gli attacchi ricevuti a più riprese? [Diversi sociologi in tutto il mondo hanno studiato il nostro movimento; citiamo solo alcuni dei libri sulla SGI pubblicati: A Time to Chant di Bryan Wilson e Karel Dobbelaere, Practicing Universal Values – Soka Gakkai’s Malaysia’s Movement for Peace, Culture and Education, di Pu Wenqi e Soo Khin Wah, Soka Gakkai in America di Phillip Hammond e David Machacek, Il Budda che è in noi di Maria Immacolata Macioti, n.d.r.]. Lo sviluppo della Soka Gakkai è avvenuto grazie alla forte unità di tutti i suoi membri e alle loro attività dalla “virtù invisibile”. La SGI è formata da persone di diverse culture, professioni e ceti sociali; in tal senso possiamo considerarci “molti nel corpo” [Daisaku Ikeda si sta riferendo al principio di itai doshin che significa “diversi corpi, stessa mente” e che inglese viene chiamato “many in body, one in mind”: “molti nel corpo, uno nella mente”, n.d.t.]. Allo stesso tempo, tutti insieme stiamo lottando coraggiosamente per realizzare kosen-rufu, per dirigere il mondo verso la pace, per raggiungere la nostra felicità personale insieme a quella degli altri. Per questo motivo, siamo anche “uno nella mente”. Il progresso della SGI si è basato unicamente sul principio di “molti nel corpo, uno nella mente”.
“Virtù invisibili” sono le azioni lodevoli che passano inosservate. Le attività quotidiane della SGI non sono appariscenti: ci impegniamo in dialoghi cuore a cuore con gli altri, ci riuniamo in piccoli gruppi e organizziamo riunioni di discussione. Non ci sono riflettori su di noi e le nostre attività non finiscono sui giornali o in televisione. Al contrario, possiamo venire criticati a causa di incomprensioni e gelosie. Nonostante ciò, sia che veniamo lodati o meno, continuiamo lo stesso a dedicarci alla causa di kosen-rufu, ricercando sempre la virtù invisibile. Questo è il motivo per cui la Soka Gakkai è riuscita a vincere. Il Daishonin scrisse: «Le virtù invisibili portano retribuzioni visibili» (SND, 6, 177) e: «Virtù invisibili portano ricompense visibili» (SND, 5, 126). Egli ci dice con certezza che coloro che agiscono per il bene degli altri senza ricercare l’approvazione o la lode, raccoglieranno benefici concreti e visibili, come anche le loro famiglie e i loro discendenti. Questo è il modo in cui dovremmo sforzarci di vivere. Ricercare un miglioramento superficiale solo per fare colpo sugli altri, diventare ricchi in breve tempo o raggiungere improvvisamente il successo senza fare alcuno sforzo per la nostra crescita individuale o per contribuire alla felicità altrui, tutto ciò non è altro che vuoto egoismo e vanità. È come dare la caccia ai fantasmi. Coloro che posseggono un cuore così superficiale non possono assaporare la vera felicità.
Le parole del Daishonin appena citate erano indirizzate al suo fedele discepolo Shijo Kingo. Quando il maestro subì inesorabili persecuzioni, come descritto nel Sutra del Loto, molti dei suoi discepoli cominciarono a nutrire dubbi. «Abbiamo iniziato a praticare questa fede per diventare felici, allora, perché siamo sempre perseguitati? Perché dobbiamo soffrire in questo modo?». Tali erano i timori che turbavano i loro cuori. Ci furono persino alcuni discepoli che rimproverarono il Daishonin, ritenendolo responsabile di tutte le loro difficoltà. Le persone persero la fede a causa della loro codardia. Molti abbandonarono il loro maestro; altri, dimenticando il loro debito di gratitudine, gli voltarono le spalle e divennero suoi nemici. A quel tempo Shijo Kingo e sua moglie Nichigen-nyo lottarono coraggiosamente per proteggere il Daishonin. Questo è il motivo per cui molte delle sue lettere sono indirizzate a tutti e due. Kingo fu al suo fianco durante la persecuzione di Tatsunokuchi, pronto a morire insieme a lui. Egli rappresenta il discepolo ideale e ancora oggi è fonte d’ispirazione per tutti. Durante l’esilio a Sado, Kingo si precipitò a far visita al suo maestro, affrontando un viaggio pieno di pericoli che noi, dotati di tutte le comodità dei moderni mezzi di trasporto, non possiamo neanche immaginare. Divenne egli stesso bersaglio delle persecuzioni del prete Ryokan, che odiava il Daishonin, e di altri samurai, invidiosi del suo valore. Tutti questi individui sparsero calunnie sul suo conto cercando di screditarlo agli occhi del suo signore [Ema, signore di Shijo Kingo era un fedele sostenitore di Ryokan, n.d.r.]. Non solo rischiò di vedere tutti i suoi beni confiscati e di essere esiliato in un’altra provincia, ma subì diversi attentati che misero in pericolo la sua vita. Imperterrito, Kingo lottò coraggiosamente contro tutte queste difficoltà, mettendo in pratica la “strategia del Sutra del Loto”, proprio come gli aveva insegnato il Daishonin.
Lavorando a fianco del mio maestro Josei Toda, anch’io ho lottato contro i tre potenti nemici e contro i tre ostacoli e i quattro demoni. In particolare, quando i suoi affari attraversarono un periodo di grandi difficoltà, lo sostenni con ogni mezzo a costo di molti sacrifici. Fui l’unico a rimanergli vicino in momenti così drammatici. Guardando indietro, posso dire che quello fu il periodo più felice della mia vita. È grazie a tutti gli sforzi fatti allora che la Soka Gakkai esiste oggi. Shijo Kingo, che si sforzò nella fede seguendo i consigli del Daishonin, realizzò una grande vittoria finale. Riconquistò largamente la fiducia del suo signore e della società e ricevette territori tre volte più estesi di quelli che aveva posseduto in passato. Nichiren Daishonin esultò con tutto il cuore per la vittoria del suo discepolo, dicendogli più o meno così: «È proprio come ti ho sempre detto “Virtù invisibili portano ricompense visibili”. Tu hai incontrato persecuzioni terribili per aver cercato di diffondere l’insegnamento corretto del Buddismo ma, ripensando al passato, che magnifica condizione vitale sei stato in grado di conseguire!» (vedi SND, 5, 125-30). La giustizia alla fine prevale. Per quanto difficili siano le prove da affrontare per la causa del Buddismo, perseverando con fede coraggiosa, potremo senza dubbio superarle tutte. E, cosa ancora più importante, conseguiremo uno stato vitale immenso, al di là di ogni immaginazione.
Ci sono persone che non cercano altro che la ricompensa visibile, per esempio la fama o il benessere materiale. Ma queste sono cose transitorie. Possiamo accumulare un’eterna, indistruttibile buona fortuna solo attraverso atti di virtù invisibile. Posso affermarlo senza ombra di dubbio, basandomi sulla ragione e sull’esperienza. Il principio di “virtù invisibili portano ricompense visibili” rappresenta una severa e imparziale legge di speranza, sulla base della quale coloro che lavorano instancabilmente dietro le quinte, riceveranno la più grande ricompensa. Questo è l’insegnamento del Buddismo, è il motivo per cui è così importante partecipare alle attività della Soka Gakkai. Sebbene lavorare per kosen-rufu implichi talvolta duri sforzi, tutti voi percorrete questo cammino in accordo con gli insegnamenti del Daishonin. La vita è eterna. Abbiate fiducia nel fatto che la buona fortuna e i benefici che state accumulando grazie alle vostre azioni si estenderanno anche alle vostre famiglie e a tutti i vostri cari.
Come vostro rappresentante ho ricevuto fino a oggi 156 riconoscimenti accademici da istituti educativi di tutto il mondo. Sono onori immensi che potremmo considerare come una ricompensa visibile dal regno del sapere. L’origine di questa ricompensa, come ho già detto, è la virtù invisibile che deriva dall’aver sostenuto il mio maestro durante il periodo più difficile della sua vita, rinunciando per questo a frequentare l’università, e dall’aver protetto la Soka Gakkai con la mia stessa vita, facendomi carico di tutte le persecuzioni subite.
Si pensa che il Daishonin abbia tratto la citazione del principio “virtù invisibili portano ricompense visibili” da un antico classico cinese intitolato Huai-nan Tzu. [L’Huai-nan Tzu è un testo filosofico risalente alla prima dinastia Han ed è formato da una serie di saggi scritti o compilati da studiosi alla corte di Liu An (122 ca A.C.), nipote del primo imperatore Han. Nel diciottesimo volume di quest’opera, intitolato Lezioni sull’umanità si legge: «Persone dalla virtù nascosta riceveranno senza dubbio una ricompensa visibile; persone che hanno compiuto buone azioni lontano dall’altrui sguardo, guadagneranno sicuramente onore manifesto», n.d.r.]. Questo testo descrive come la virtù invisibile di sovrani illuminati che dedicarono le loro energie alla felicità della gente, portò, come ricompensa visibile, una prosperità duratura al loro regno. Per contro, spiega come i regnanti che non si preoccuparono di lavorare per il benessere del loro popolo, videro il loro regno cadere nella miseria e nella rovina. Dal fatto che un leader politico possegga o meno la virtù invisibile, che deriva degli sforzi silenziosi per il benessere e la felicità della gente, dipendono la prosperità o il declino futuri. Lo stesso principio si applica al movimento di kosen-rufu. Non esistono persone più forti e degne di ammirazione di coloro che accumulano umilmente virtù invisibili. Noi siamo impegnati a creare un’epoca in cui la verità e la giustizia domineranno, rimanendo sempre vigili contro la natura demoniaca del potere. Questa è la causa di cui ci siamo fatti carico; il Daishonin ci insegna che questa è la nostra missione.
Il 3 maggio, è anche il Giorno della Madri della Soka Gakkai, un giorno in cui rendiamo omaggio alle nobili mamme di kosen-rufu. Chiedo ai giovani in particolare, di prendersi cura delle loro madri; spero che almeno oggi, avrete per loro parole gentili come: «Oggi sono completamente a tua disposizione», offrendo loro il vostro tempo ed esprimendo il vostro apprezzamento per tutto ciò che fanno. Qualche mamma, di fronte a un’offerta del genere, potrebbe rispondere: «Non preoccuparti per me. Piuttosto, perché non vai a fare Gongyo?». Vorrei esprimere, la mia più profonda gratitudine per i membri delle Divisioni donne di tutto il mondo.
Attualmente sono impegnato in un dialogo con una ricercatrice americana, la dottoressa Elise Boulding, nota per i suoi studi sulla pace. Boulding afferma che una cultura di pace inizia con l’ascoltare sinceramente ciò che gli altri hanno da dire. La Soka Gakkai sta costruendo, attraverso le sue attività, una cultura di pace; un punto di cruciale importanza a riguardo è che gli uomini, i responsabili in particolare, ascoltino sinceramente e umilmente le opinioni delle donne, le rispettino e imparino dalla loro saggezza. Un atteggiamento del genere è fondamentale per lo sviluppo e la solidità della nostra organizzazione. È provato dalla storia che le società in cui le donne vengono discriminate e non possono realizzare le loro potenzialità sono destinate al declino; al contrario, le società che rispettano le donne e le valorizzano, godono di una durevole prosperità. Il Buddismo di Nichiren Daishonin è un insegnamento di uguaglianza; egli afferma chiaramente nei suoi scritti che non dovrebbe esserci alcuna discriminazione fra uomini e donne.
Vorrei citare un passo di una lettera che il Daishonin scrisse a Myomitsu. Lodando questo discepolo laico che lottava coraggiosamente per kosen-rufu, gli conferì il titolo di “Onorato” (in giapponese “Shonin”). Questo era il comportamento del Budda nell’Ultimo giorno della Legge. Affermando che tutto comincia da una persona, il Daishonin scrive: «In tutta la nazione del Giappone sono la sola persona che ha recitato Nam-myoho-renge-kyo. […] Due persone, tre persone, dieci persone, cento persone si uniranno a recitare [il Daimoku] fino a che esso si diffonderà in una provincia, in due province, in tutte le sessantasei province del Giappone fino alle due isole Iki e Tsushima. Anche coloro che ora mi offendono reciteranno e tutti, dal governante fino alla massa del popolo comune, reciteranno Nam-myoho-renge-kyo con una sola voce, come afferma il capitolo Jinriki del Sutra del Loto. Anche se gli alberi desiderano la quiete, il vento non cesserà di soffiare, anche se vorremmo che rimanga sempre primavera, verrà l’estate» (SND, 7, 190).
Come i germogli appena sbocciati e le brezze profumate che ci allietano in questa stagione dell’anno, anche per il nostro movimento di kosen-rufu è arrivata l’opportunità di una nuova rigogliosa crescita. I Budda e bodhisattva delle tre esistenze e delle dieci direzioni così come gli dèi buddisti Brahma e Shakra sono in movimento e stanno lavorando per noi. Miriadi di divinità buddiste in tutto l’universo e persino i demoni malvagi, avendo fatto questa promessa di fronte al Budda al Picco dell’Aquila, stanno proteggendo tutti coloro che si dedicano alla nobile causa di propagare la Legge mistica. La nostra vita sarà pervasa di benefici e d’immensa fortuna mentre ci adoperiamo affinché più persone possibile si uniscano alla nostra grande alleanza per la pace e l’umanesimo. Noi abbracciamo la fede del Buddismo del Daishonin che ci insegna che nessuna preghiera rimarrà senza risposta e che niente è più potente della strategia del Sutra del Loto. Inoltre possediamo anche l’unità di itai doshin che ci mette in grado di realizzare qualsiasi traguardo. Avanziamo quindi con coraggio per raggiungere gli altri, allacciando nuove amicizie e mettendo in grado le persone di formare un legame con il Buddismo. Anche un’unica persona, rompendo i suoi limiti può provocare un impatto potente che si diffonderà in tutta l’organizzazione generando un grande slancio di crescita. Il Daishonin ci offre questa allegoria: «È come quello che succede alle giunture di una canna di bambù: se ne viene spezzata una, anche le altre si divideranno» (SND; 9, 62). Spero che dovunque andiate, incidiate una storia piena di valore, superando qualsiasi limite.
Perché pratichiamo il Buddismo del Daishonin? Per raggiungere una felicità eterna. Le nostre attività per la Soka Gakkai ci permettono di trasformare il nostro karma, realizzare la nostra rivoluzione umana e portare pace al mondo intero. Il presidente Toda aveva un atteggiamento molto severo verso quei responsabili che si lamentavano sempre e non si sforzavano per kosen-rufu. Si comportava così perché sapeva che alla fine avrebbero sofferto se avessero mancato di dedicarsi al Buddismo. La sua posizione era particolarmente inflessibile con certe categorie di persone: per esempio, responsabili che avevano studiato gli insegnamenti del Daishonin ma trascuravano le loro attività per la Gakkai; responsabili che pur conoscendo la grandezza del Gohonzon, non nutrivano una fede sincera e soccombevano all’arroganza e alla lamentela; responsabili egoisti, che usavano il mondo della fede per i loro scopi personali; e infine, responsabili che cercavano di fare bella figura a spese degli altri, stando alla larga dal duro lavoro e dagli attacchi, e criticando coloro che invece si sforzavano sinceramente per kosen-rufu. Toda paragonava queste persone a “un gatto che entra di soppiatto in cucina per rubare gli avanzi” e dichiarava: «È impossibile che queste persone possano ottenere l’immenso beneficio di raggiungere l’Illuminazione. La loro è una fede egoista guidata dal mondo di Animalità». Era estremamente severo. Proprio perché i primi membri della Soka Gakkai hanno ricevuto un allenamento così severo da Josei Toda, sono stati capaci di costruire le solide fondamenta che la nostra organizzazione ancora possiede.
«Coloro che tradirono la rivoluzione, finirono come povere nullità con cui nessuno avrebbe voluto avere a che fare» diceva il premier cinese Zhou Enlai (1898-1976). Non c’è nulla di più miserevole della vita di coloro che tradiscono ciò in cui credono e i loro compagni.
Il primo presidente americano George Washington esortava a «osservare la buona fede e la giustizia verso tutte le nazioni, con esse coltivare la pace e l’armonia; la religione e la morale esortano a questa condotta». Con un comportamento onesto e retto nei confronti delle altre nazioni la guerra e i conflitti sparirebbero. La religione e la morale formano le basi per costruire una pace duratura. Questa era la convinzione di Washington.
Lo scrittore russo Lev Tolstoj (1828-1910) dichiarò: «La vita è una cosa gioiosa, ma anche la morte lo è». Il Buddismo insegna l’inseparabilità di vita e morte. Se viviamo godendo e apprezzando la nostra vita, anche la nostra morte sarà un’esperienza gioiosa e pacifica. La vita e la società odierne sono piene di lotte e di tensioni. Il Buddismo è vincere o perdere; se lotteremo per i nostri scopi lanciandoci nella sfida con gioia, otterremo risultati che ci faranno apprezzare le nostre stesse difficoltà e susciteranno l’ammirazione di tutti. Se ci sforziamo fino alla fine, saremo vittoriosi in tutti i campi della nostra vita.

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