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La trasmissione del voto ai discepoli - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

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6 dicembre 2025 Ore 12:36

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La trasmissione del voto ai discepoli

39. Il Daishonin rivela le tre grandi Leggi segrete per l’Illuminazione di tutta l’umanità e ne affida la propagazione al nascente movimento di kosen-rufu

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39. Il Daishonin rivela le tre grandi Leggi segrete per l’Illuminazione di tutta l’umanità e ne affida la propagazione al nascente movimento di kosen-rufu

IKEDA: Ripagare i debiti di gratitudine (SND, 2, 115) è uno degli scritti più importanti di Nichiren Daishonin, scritto per onorare la memoria di Dozen-bo[ref]Dozen-bo (m.1276): prete del tempio Seicho nel quale il Daishonin entrò all’età di dodici anni. Quando il Daishonin espose per la prima volta la sua dottrina al Seichoji nel 1253, Dozen-bo, timoroso di contrastare il signore del luogo, Tojo Kagenobu, che era furibondo per la refutazione del Nembutsu da parte del Daishonin, non osò difendere il suo precedente allievo. Vari anni più tardi Dozen-bo aderì parzialmente agli insegnamenti del Daishonin ma morì prima di essersi pienamente convertito.[/ref], il suo primo maestro all’ingresso nel clero, che era da poco defunto.

MORINAKA: Il Daishonin indirizzò il trattato ai preti Joken-bo e Gijo-bo che erano stati suoi superiori al tempio Seicho-ji e che in seguito divennero suoi seguaci, chiedendo loro di leggerlo ad alta voce sulla tomba di Dozen-bo.

SAITO: Per ripagare il debito di gratitudine nei confronti del suo maestro, il Daishonin spiega le tre grandi Leggi segrete. Dapprima descrive come, dopo essersi fatto prete, ricercò l’insegnamen­to corretto del Buddismo e le sue azio­ni successive per propagarlo. Poi rivela le tre grandi Leggi segrete[ref]Tre grandi Leggi segrete: l’oggetto di culto dell’insegnamento essenziale, il Daimoku dell’insegnamento essenziale e il santuario dell’insegnamento essenziale. «Insegnamento essenziale» qui significa Nam-myoho-renge-kyo.[/ref], che rappresentano il culmine della sua ricerca e della sua pratica.
Il Daishonin afferma che le tre grandi Leggi segrete costituiscono la benefica medicina per l’Illuminazione di tutte le persone dell’Ultimo giorno della Legge, mai diffuse in precedenza nemmeno dai più eminenti maestri buddisti in India, Cina e Giappone durante il Primo e il Medio giorno della Legge.

IKEDA: Nichiren Daishonin trasferisce a Dozen-bo tutti i benefici da lui ottenuti propagando il supremo insegnamento delle tre grandi Leggi segrete, che egli ha rivelato per consentire a tutte le persone dei diecimila anni e più dell’Ultimo giorno della Legge di ottenere l’Illuminazione. Dozen-bo era il maestro sotto il quale aveva cominciato a studiare il Buddismo e quindi il miglior modo di ripagare il debito di gratitudine nei suoi confronti consisteva nel realizzare kosen-rufu, l’ampia propagazione della dottrina corretta per la felicità di tutta l’umanità, che è l’aspirazione fondamentale del Budda.

MORINAKA: Oggi molte persone ritengono che il concetto di ripagare i debiti di gratitudine sia un residuo obsoleto dell’epoca feudale.

IKEDA: Ciò deriva dalla tendenza a considerare i benefici o i favori ricevuti (che si traducono così in debito di gratitudine) in maniera unilaterale, come un’elargizione dall’alto in basso: ad esempio un favore concesso da un signore al suo vassallo o da un genitore al figlio. Secondo questa prospettiva ricevere un favore da parte di qualcuno assume l’aspetto di una pesante e vincolante obbligazione nei suoi confronti. Ma il Daishonin ha un’idea molto più universale del ripagare i debiti di gratitudine, basata sul concetto di origine dipendente[ref]Origine dipendente: dottrina buddista che esprime l’interdipendenza di tutte le cose. Essa insegna che tutti gli esseri o fenomeni vengono all’esistenza o accadono in risposta a cause interne e condizioni esterne, cioè che nulla può esistere indipendentemente o accadere isolatamente da tutto il resto.[/ref], uno dei più fondamentali principi del Buddismo.

SAITO: I caratteri cinesi usati nei sutra per denotare l’espressione «ripagare i debiti di gratitudine» (giapponese: ho’ on; cinese: bao en) sono la traduzione del sanscrito krita-jna che letteralmente significa «riconoscere (jna) ciò che è stato fatto nel nostro interesse (krita)».

IKEDA: Non saremmo mai potuti diventare ciò che siamo senza l’aiuto e il sostegno di molte persone. Riconoscere profondamente questo e a nostra volta sforzarci per gli altri con un profondo apprezzamento per tutta l’assistenza che abbiamo ricevuto è il significato originale di ripagare il debito di gratitudine.
Secondo il Sutra del Loto, che espone l’ottenimento universale della Buddità, la maniera fondamentale di ripagare i debiti di gratitudine è ripagare il debito che abbiamo nei confronti di tutti gli esseri viventi. È, in altre parole, la pratica della compassione, la pratica di kosen-rufu, cioè propagare ampiamente la Legge mistica per la felicità di tutta l’umanità. Nel Sutra del Loto il desiderio di ripagare il proprio debito nei confronti di tutti gli esseri viventi si accorda con il voto del Budda di aiutare tutte le persone a conseguire l’Illuminazione.

SAITO: Riguardo al debito di gratitudine nei confronti di tutti gli esseri viventi, il Daishonin scrive: «Se non fosse per essi [tutti gli esseri viventi], non sarebbe possibile fare il voto di salvare innumerevoli esseri viventi. Inoltre, se non fosse per le persone malvagie che li perseguitano, come potrebbero i bodhisattva accrescere i loro meriti?» (SND, 7, 134). Il «voto di salvare innumerevoli esseri viventi» è il primo dei quattro voti universali[ref]Quattro voti universali: 1) salvare innumerevoli esseri viventi; 2) sradicare innumerevoli desideri terreni; 3) conoscere a fondo innumerevoli insegnamenti buddisti; 4) raggiungere la suprema Illuminazione.[/ref] che i bodhisattva formulano quando intraprendono per la prima volta il sentiero della pratica buddista. È il voto di salvare tutte le persone dalla sofferenza.

IKEDA: Si tratta del primo voto, perché assumere il compassionevole impegno di adoperarsi per la felicità di tutte le persone è il primo passo verso il conseguimento della Buddità. Le persone che stanno soffrendo sono i nostri benefattori perché la loro presenza suscita in noi questo altruistico impegno. Inoltre anche le persone malvagie che ci perseguitano e ci attaccano sono nostri grandi benefattori perché ci permettono di temprarci e diventare forti. Questo insegna il Daishonin.

MORINAKA: Discutendo il quarto capitolo del Sutra del Loto, Fede e comprensione, negli Insegnamenti orali, il Daishonin accenna all’enorme debito di gratitudine degli esseri viventi nei confronti dell’Onorato dal mondo, il Budda Sha­kyamuni, e afferma che possiamo ripagarlo abbracciando il Sutra del Loto e conducendo tutte le persone all’Illuminazione[ref]Negli Insegnamenti orali il Daishonin, commentando il brano del Sutra del Loto «L’Onorato dal mondo nella sua grande benevolenza…» (SDL, X, 121), afferma: «L’Onorato dal mondo è il Budda Shakyamuni. La grande benevolenza è Nam-myoho-renge-kyo. Se desideriamo ripagare la grande benevolenza del Budda Shakyamuni dovremmo abbracciare e sostenere il Sutra del Loto. Questo è il modo di esprimere la propria gratitudine per la benevolenza del Budda Shakyamuni. […] Che adesso Nichiren e i suoi discepoli recitino Nam-myoho-renge-kyo con l’intenzione di salvare tutto il popolo del Giappone, non è forse un esempio della grande benevolenza dell’Onorato dal mondo?» (GZ, 727).[/ref].

IKEDA: L’idea di ripagare i debiti di gratitudine del Daishonin è esattamente quella che si trova nel Sutra del Loto e perciò si accorda perfettamente con il voto del Budda di permettere a tutte le persone di conseguire l’Illuminazione. Perciò il Daishonin dichiara di aver realizzato il suo voto dopo aver rivelato le tre grandi Leggi segrete che, nella Lettera di accompagnamento a Ripagare i debiti di gratitudine definisce «argomenti di estrema importanza» (SND, 2, 220).

MORINAKA: C’è un brano famoso che tutti abbiamo riletto molte volte: «Se la compassione di Nichiren è veramente grande, Nam-myoho-renge-kyo si diffonderà per diecimila anni e più, per tutta l’eternità, perché ha il benefico potere di aprire gli occhi ciechi di tutte le persone del Giappone e sbarrare la strada che conduce all’inferno di incessante sofferenza. I suoi benefici superano quelli di Dengyo e di T’ien-t’ai e anche quelli di Nagarjuna e Mahakashyapa.
«I benefici di cento anni di pratica nella terra della perfetta beatitudine non si possono paragonare ai benefici ottenuti in un solo giorno di pratica in questo mondo impuro. Duemila anni di propagazione nel Primo e nel Medio giorno della Legge sono inferiori a un’ora di propagazione nell’Ultimo giorno della Legge» (SND, 2, 216).

SAITO: La prima parte della frase viene di solito considerata l’enunciazione da parte del Daishonin di possedere le tre virtù di sovrano, maestro e genitore. «Se la compassione di Nichiren è veramente grande» si riferisce alla virtù del genitore, «il benefico potere di aprire gli occhi ciechi di tutte le persone» indica la virtù del maestro e «sbarrare la strada che conduce all’inferno di incessante sofferenza» è la virtù del sovrano. Questa dichiarazione comunica intensamente l’immensa compassione del Daishonin in quanto Budda dell’Ultimo giorno della Legge animato del desiderio potente e incrollabile di condurre tutte le persone all’Illuminazione, dal presente sino all’infinito futuro.

IKEDA: Il Daishonin parla di «aprire gli occhi ciechi di tutte le persone» e «sbarrare la strada che conduce all’inferno di incessante sofferenza». L’affermazione di aver «sbarrato» il cammino che porta all’infelicità fondamentale degli esseri umani è particolarmente significativa: rivelando le tre grandi Leggi segrete egli aveva assicurato la strada per l’Illuminazione a tutta l’umanità.

SAITO: Il nucleo delle tre grandi Leggi segrete è Nam-myoho-renge-kyo. Perciò possiamo affermare che con l’azione stessa di aver iniziato a recitare Nam-myoho-renge-kyo il 28 aprile 1253 egli aveva rivelato il grande insegnamento con cui tutte le persone dell’Ultimo giorno della Legge possono ottenere la Buddità. Lo spiega egli stesso negli Insegnamenti orali[ref]Negli Insegnamenti Orali il Daishonin afferma: «Nam-myoho-renge-kyo che adesso io, Nichiren, sto recitando permetterà a tutte le persone dei diecimila anni e più dell’Ultimo giorno della Legge di raggiungere la Buddità. Non è forse giusto allora dire “quello in cui ho sperato a lungo ora si è realizzato?” (SDL, 2, 45). “Ora si è” si riferisce al Daimoku che ho recitato per la prima volta il ventottesimo giorno del quarto mese del quinto anno dell’era Kencho (1253). Dunque possiamo considerarlo qualcosa che ha già avuto luogo» (GZ, 720).[/ref]. Ciò non significa che avesse finito di adempiere il suo voto per kosen-rufu. Infatti è importante comprendere che si trattava solo dell’inizio.
Da un certo punto di vista, istituendo il Daimoku di Nam-myoho-renge-kyo egli portò a compimento la ricerca intrapresa in gioventù per diventare la persona più saggia del Giappone e ripagare così il proprio debito di gratitudine nei confronti dei genitori e delle persone intorno a lui. Ma l’enunciazione della propria dottrina era solo il punto di partenza di kosen-rufu.
Dopo aver proclamato il proprio insegnamento, ebbe inizio la battaglia del Daishonin contro le persecuzioni. E infine, durante la persecuzione di Ta­tsu­nokuchi (1271) egli abbandonò la sua condizione transitoria e rivelò la sua vera identità di Budda dell’Ultimo giorno della Legge. Nella battaglia contro le forze demoniache, il Daishonin dimostrò con il suo esempio che una persona comune può manifestare l’immensa condizione vitale della Buddità.
Egli diede anche espressione concreta a questo stato vitale del Budda dell’Ultimo giorno della Legge, iscrivendolo in forma di Gohonzon, che definì lo specchio limpido che consente a tutte le persone di manifestare la propria Buddità innata. Così egli creò il mezzo per l’Illuminazione universale e in un certo senso «aprì la strada». L’iscrizione stessa del Gohonzon non rappresentava ancora per lui il completo adempimento del suo voto di condurre le persone all’Illuminazione. Realizzare fino in fondo il suo voto significava assicurare la strada di kosen-rufu fino all’infinito futuro.

IKEDA: In Ripagare i debiti di gratitudine il Daishonin, con un metafora facile da comprendere, paragona la Legge buddista a una medicina.

MORINAKA: Egli fa notare che, via via che il tempo passa dal Primo e Medio giorno della Legge fino a giungere all’Ultimo, la saggezza delle persone si fa sempre più superficiale mentre la dottrina buddista diviene sempre più profonda. «Come una malattia lieve può essere curata con delle comuni medicine mentre una grave malattia richiede un elisir, così un uomo debole ha bisogno di forti alleati che lo proteggano» (SND, 2, 214).

IKEDA: Il Daishonin asserisce che «una grave malattia richiede un elisir» cioè una medicina di straordinaria efficacia. Nell’Ultimo giorno della Legge le persone vivono immerse nei tre veleni di Avidità, Collera e Animalità e per liberarle per sempre dalla sofferenza fondamentale occorre una medicina eccellente in grado di curare qualsiasi male.
Ma nell’Ultimo giorno della Legge molte persone rifiutano di assumere prontamente questa medicina benefica, anche quando viene loro offerta, perché i veleni dell’incredulità e dell’offesa nei confronti della Legge mistica sono penetrati profondamente nella loro vita. È questa la «grave malattia» che affligge le persone dell’Ultimo giorno della Legge.

SAITO: Le persone dell’Ultimo giorno della Legge sono come i figli nella parabola dell’abile medico e dei figli malati[ref]La parabola narra di un abile medico che ha molti figli. Un giorno, mentre è lontano da casa, i figli per errore bevono del veleno ed escono di senno. La parabola simboleggia la condizione delle persone dopo la morte del Budda, che soffrono per aver creduto a insegnamenti erronei.[/ref], narrata nel sedicesimo capitolo del Sutra del Loto, Durata della vita del Tathagata: il veleno è penetrato profondamente in loro facendogli perdere il senno.

IKEDA: Per questo occorrono i messaggeri del Budda; il loro compito è aprire gli occhi alle persone e questi messaggeri sono i Bodhisattva della Terra.
Le persone dubitano dell’efficacia della grande e benefica medicina e perciò, invece di prenderla, offendono e perseguitano coloro che gliela offrono. Ma è grazie alla presenza di tali messaggeri del Budda, che insistono a diffondere questa medicina e a dichiararne i benefici anche di fronte alle persecuzioni, che alla fine le persone riescono ad assumerla e ottenerne beneficio. Questo significa il brano della parabola del capitolo Durata della vita «invia un messaggero che annuncia» (SDL, 16, 300).

SAITO: Nel Vero oggetto di culto il Daishonin dice: «Quando il sutra afferma: “egli invia a casa un messaggero che annuncia” si riferisce ai Bodhisattva della Terra» (WND, 372 – la citazione manca nell’attuale edizione italiana, n.d.t.).
Nel Primo e nel Medio giorno della Legge, in cui le persone assumevano immediatamente la medicina che veniva loro presentata, non c’era bisogno di un elisir tanto potente. Ma nell’Ultimo giorno della Legge le persone non riuscirebbero a conseguire l’Illuminazione se non esistesse tale elisir e non ci fossero coloro che ne riconoscono il vero valore e si adoperano affinché anche gli altri lo comprendano.

IKEDA: Questo compito può essere svolto soltanto dai coraggiosi Bodhisattva della Terra, che continuano a propagare l’insegnamento corretto in un’epoca impura incontrando le tempeste delle «calunnie e dell’abuso», dell’«odio e della gelosia». In altre parole, per realizzare il voto del Daishonin, oltre alla rivelazione delle tre grandi Leggi segrete è necessaria l’apparizione di un flusso incessante di discepoli che si impegnino vigorosamente per kosen-rufu con lo stesso spirito del Daishonin.

MORINAKA: Come avevamo osservato nel capitolo precedente, il Daishonin realizzò lo scopo della sua comparsa in questo mondo, cioè l’iscrizione del Dai-Gohonzon per l’Illuminazione di tutta l’umanità, dopo aver visto il coraggio dei credenti di Atsuhara, che avevano dimostrato di «non risparmiare la loro vita» per la fede. Il Daishonin poté realizzare lo scopo della sua vita e adempiere il suo voto per kosen-rufu proprio grazie all’apparizione di discepoli che se ne sarebbero fatti carico.

IKEDA: La perpetuazione del suo voto da parte dei discepoli significa che ogni persona sviluppa una fede solida dedita a realizzare kosen-rufu con la decisione di non risparmiare la propria vita. Portare avanti questo spirito di dedizione altruista al Buddismo rappresenta l’eredità della fede.
Per perpetuare il voto del Daishonin è altrettanto vitale un’organizzazione armoniosa che, basandosi su questo tipo di fede, si adoperi al massimo per kosen-rufu.

MORINAKA: L’inizio della propagazione vera e propria in varie parti del Giappone, da parte dei discepoli che nutrivano lo stesso spirito del Daishonin e dei quali il giovane Nikko Shonin era l’alfiere, equivale allo sforzo di costruire un’organizzazione basata su una fede votata a realizzare kosen-rufu.

IKEDA: Fu proprio nel bel mezzo di quello sforzo che furono rivelate le tre grandi Leggi segrete e si realizzò il voto del Daishonin.
Le tre grandi Leggi segrete rappresentano l’entità della Legge che il Daishonin comprese e manifestò compiutamente nella sua vita, battendosi incessantemente per kosen-rufu. Perciò senza fede, cioè senza sforzi concreti volti alla realizzazione di kosen-rufu, non si può dire di aver abbracciato Nam-myoho-renge-kyo delle tre grandi Leggi segrete. Per far questo è essenziale portare avanti il voto di kosen-rufu.

SAITO: Nella dedizione totale e nella battaglia del Daishonin sono implicitamente contenute le tre grandi Leggi segrete.
Secondo il Daishonin «l’oggetto di culto dell’insegnamento essenziale» rappresenta il nobile stato di Buddità che pervade il suo essere ed è una sola cosa con la Legge mistica; è il Myoho-renge-kyo intrinseco della vita stessa del Daishonin. Perciò si dice che il Gohonzon è l’oggetto di culto per osservare la nostra mente, la nostra Buddità intrinseca.

MORINAKA: Basandosi sull’oggetto di culto dell’insegnamento essenziale, il Daishonin mise in atto il suo voto saldo e incrollabile di combattere tutte le forze negative e le funzioni demoniache. La sua battaglia è un esempio di «osservazione dei precetti» che significa prevenire l’errore e porre fine al male; perciò ogni luogo in cui si trova il Daishonin diviene il santuario dell’insegnamento essenziale, cioè il luogo in cui vengono osservati i precetti.
Per noi discepoli del Daishonin questo non significa banalmente che il luogo in cui custodiamo il Gohonzon diventi automaticamente il «santuario dell’insegnamento essenziale»; lo diventa soltanto quando portiamo avanti il voto del Daishonin di sforzarsi attivamente per kosen-rufu.

IKEDA: Il «Daimoku dell’insegnamento essenziale» è rappresentato dalla pratica del Daishonin per sé e per gli altri, cioè la pratica di abbracciare la fede nel Gohonzon, recitare Daimoku, che è la prova di quella fede, e insegnare agli altri a fare lo stesso. In Ripagare i debiti di gratitudine il Daishonin afferma che egli recita il «Daimoku dell’insegnamento essenziale», Nam-myoho-renge-kyo, senza risparmiare la sua voce. Ciò significa che alla base del Daimoku dell’insegnamento essenziale c’è la fede basata sullo spirito di non risparmiare la propria vita.
In queste tre diverse forme il Daishonin stabilì l’entità della legge che praticava. Rivelò le tre grandi Leggi segrete affinché la totalità della sua vita e della sua pratica potesse essere portata avanti eternamente. Al cuore delle tre grandi leggi segrete c’è la perpetuazione del voto per kosen-rufu. In altre parole, le tre grandi Leggi segrete costituiscono l’entità della Legge che il Daishonin rivelò per far sì che anche noi potessimo manifestare la Legge mistica nella nostra vita, nel nostro paese e nel mondo intero.
Per abbracciare le tre grandi Leggi segrete è essenziale una forte fede con la quale combattere fino in fondo le forze demoniache come fece il Daishonin. In un’epoca malvagia solo i Bodhisattva della Terra sono in grado di risvegliare una simile fede per vincere le forze demoniache e abbracciare le tre grandi Leggi segrete.
Per propagare l’insegnamento corretto nell’epoca malvagia successiva alla morte del Budda è vitale anche l’esistenza di un’armoniosa comunità di credenti, una rete di Bodhisattva della Terra che abbiano ereditato il voto del Daishonin. Questa comunità è l’ambito in cui i compagni di fede possono riunirsi e riaffermare la propria missione di seguaci di Nichiren. Così essi riconfermano il loro legame in quanto Bodhisattva della Terra dediti al progresso di kosen-rufu in accordo con la volontà di Nichiren.

SAITO: Le riunioni della SGI sono davvero i luoghi in cui i Bodhisattva della Terra si incontrano per rafforzare e approfondire il proprio voto per kosen-rufu.

IKEDA: Esatto, sono assemblee di Bodhisattva della Terra che si adoperano attivamente per kosen-rufu. Le nostre riunioni sono le «Cerimonie nell’Aria» di quest’epoca.
È ciò che intende il Daishonin quando afferma «Questo non è dovuto al tempo?»[ref]Scrive il Daishonin: «Duemila anni di propagazione nel Primo e nel Medio giorno della Legge sono inferiori a un’ora di propagazione nell’Ultimo giorno della Legge. Questo non dipende in alcun modo dalla saggezza di Nichiren, ma semplicemente perché i tempi sono maturi. In primavera sbocciano i fiori, in autunno appaiono i frutti. L’estate è calda, l’inverno è freddo. Questo non è dovuto al tempo?» (SND, 2, 216).[/ref] L’epoca attuale, che i sutra descrivono come un’epoca malvagia in un kalpa impuro, è esattamente il tempo in cui dobbiamo far progredire kosen-rufu con energia ancora maggiore.
Questa è l’opinione che hanno condiviso i primi tre presidenti della Soka Gakkai.
Durante la Seconda guerra mondiale il nostro fondatore Tsunesaburo Makiguchi, convinto che fosse tempo di opporsi al nazionalismo, continuò a tenere le riunioni di discussione senza farsi turbare dalla severa vigilanza della polizia politica giapponese. Il secondo presidente Josei Toda, di fronte alla devastazione del Giappone del dopoguerra, fece voto di convertire 750mila famiglie, convinto che quello fosse il tempo di propagare la Legge mistica.

SAITO: E adesso lei, presidente Ikeda, in un’era in cui l’oscurità minaccia di inghiottire l’umanità, sta portando il sole di kosen-rufu in tutto il mondo e costruendo un sodalizio mondiale di umanesimo e di pace attraverso la forza illuminante del dialogo umanista. Le sue attività stanno dando avvio a un’epoca in cui le persone consapevoli di tutto il mondo nutrono immense speranze nei confronti del potere del Buddismo di Nichiren.

IKEDA: Il presidente Toda dedicò la vita a liberare il mondo dall’infelicità e dal dolore. Solo quando un discepolo condivide il grande voto per kosen-rufu del proprio maestro, e si sforza di realizzarlo con dedizione e altruismo, sta veramente percorrendo il sentiero di maestro e discepolo.
Tenere alti gli insegnamenti del Buddismo di Nichiren, impegnarsi per sbarrare la strada che conduce all’inferno di incessante sofferenza e aprire la via di kosen-rufu che continuerà «per diecimila anni e più, per tutta l’eternità», così come fece Toda prima di me. Questo è il modo di ripagare il debito nei confronti del mio maestro.

(continua)

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