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3 maggio 2005 - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 15:36

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3 maggio 2005

In tutto il mondo si è commemorato il 3 maggio, tradizionale giorno della Soka Gakkai in cui Josei Toda (nel ’51) e Daisaku Ikeda (nel ’60) assunsero la guida del movimento di kosen-rufu. Di seguito due brevi resoconti dall’Italia e dalla Gran Bretagna

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In tutto il mondo si è commemorato il 3 maggio, tradizionale giorno della Soka Gakkai in cui Josei Toda (nel ’51) e Daisaku Ikeda (nel ’60) assunsero la guida del movimento di kosen-rufu. Di seguito due brevi resoconti dall’Italia e dalla Gran Bretagna

Una miriade di eventi in tutta Italia ha salutato quest’anno il 3 maggio.
A Vercelli si sono organizzate due giornate d’incontro il cui argomento principale è stata proprio la vita dei tre presidenti. In particolare sono stati evidenziati i motivi e le vicende che hanno portato questi tre uomini a dedicare le loro esistenze alla trasmissione dei principi buddisti.
Qualche chilometro più in là, a Novara, è stato messo in scena uno spettacolo incentrato sulla rappresentazione ironica delle riunioni di discussione, corredato dall’esibizione del coro che ha trasmesso una grande gioia ai presenti.
Più simile a una festa è stato invece l’evento organizzato dal capitolo Poggetto di Firenze. Canzoni, balletti, poesie ma soprattutto molto calore umano hanno allietato i centotrenta partecipanti, di cui quaranta ospiti, che hanno trovato posto nel pub cittadino scelto per l’evento.
A Palermo invece è stato il cinema Ariston a ospitare i quattrocento partecipanti del Territorio Sicilia Ovest. Oltre ad affrontare il tema del rapporto fra maestro e discepolo, un gruppo di educatori ha presentato un lavoro sull’opera pedagogica di Makiguchi, a cui ispirare anche nel futuro varie iniziative concrete. Inoltre, in chiusura di riunione, è stata ufficializzata la nascita di alcuni nuovi gruppi, fra cui quello sulla lontana isola di Pantelleria. Un segno che il vento dell’umanesimo buddista spira ormai in tutte le direzioni.
contributi di Liza Binelli, Claudio Gladiolo, Gianna Falciani, Emanuele Zimmardi

Il 3 maggio rappresenta da sempre una tappa importante della Soka Gakkai verso la realizzazione di kosen-rufu. Richard Causton, primo direttore generale del Regno Unito, aveva deciso di commemorare il 3 maggio 2005 al Royal Albert Hall di Londra, un teatro con cinquemila posti a sedere e, anche dopo la sua scomparsa, i membri inglesi hanno serbato in cuore il desiderio di realizzare questo scopo.
Così il 7 maggio 2005 presso il Royal Albert Hall si sono riuniti, per la prima volta nella storia della SGI-UK, seimila membri tra spettatori, artisti e vari staff provenienti da tutto il Regno Unito. Moltissime persone si sono dedicate alla preparazione dell’evento fin dal 2004. Non sono mancate le esperienze, le danze multietniche, il coro e l’orchestra. Durante la riunione si è potuto toccare con mano lo sviluppo del movimento di kosen-rufu grazie all’esperienza di Eddie Cahill, membro fin dagli anni sessanta, che ha dato inizio a una “catena di shakubuku“. Mentre raccontava la sua esperienza ha invitato sul palco tutti i suoi amici che hanno aderito alla Soka Gakkai e lo hanno raggiunto oltre duecento persone. Il direttore generale Robert Samuels ha concluso invitando tutti a incontrarsi ancora al Royal Albert Hall il 3 maggio 2010.
di Tamiko Kaneda

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Daisaku Ikeda cittadino onorario a Demonte

Il 3 maggio a Demonte (CN) i membri dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai hanno festeggiato due volte: per il conferimento, l’8 aprile, della cittadinanza onoraria a Daisaku Ikeda, presidente della SGI, da parte del sindaco Bertarione e per la riunione organizzata in concomitanza in occasione della data “storica” del 3 maggio. Il presidente Ikeda è il primo cittadino onorario straniero di Demonte, infatti finora i riconoscimenti erano stati conferiti a personaggi come Nuto Revelli, partigiano e scrittore famoso, Lalla Romano, pittrice di fama internazionale, e Stefania Belmondo campionessa mondiale e olimpica di sci di fondo; sulla targa dedicata a Ikeda la motivazione di questo premio per «il rispetto inviolabile dei diritti umani, in riconoscimento della sua attività di promotore di pace». Quasi un quarto dei cittadini di Demonte (CN) avevano visitato la mostra Semi di cambiamento, organizzata a Demonte dal 28 aprile al 1 maggio. Dopo il forum tenutosi il 30 aprile, dal titolo Pace, ambiente e sviluppo umano: tre pilastri per un futuro sostenibile al quale hanno partecipato varie realtà associative della Valle Stura, è scaturita l’idea di una collaborazione con i membri dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai su progetti di comunicazione ed educazione ambientale per gli studenti e le famiglie della valle.

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Editoria buddista a confronto

A partire da quest’anno tutti coloro che lavorano nell’ambito editoriale della SGI italiana si sono dati una serie di appuntamenti al Centro culturale di Firenze per confrontarsi e approfondire insieme lo studio del Buddismo. Dopo il primo incontro, avvenuto il 20 febbraio, i redattori delle tre testate dell’Istituto (Il Nuovo Rinascimento, Buddismo e società e Il Volo continuo), della casa editrice Esperia, i fotografi e i grafici delle riviste, i membri del Dipartimento di studio, il gruppo dei traduttori dal giapponese e dall’inglese si sono incontrati di nuovo sabato 30 aprile.
«Il vostro lavoro di trasmettere il Buddismo di Nichiren Daishonin attraverso la parola scritta, è molto difficile – ha spiegato il direttore Tamotsu Nakajima nella consueta lezione mattutina – vi dovreste impegnare con tutti voi stessi nel far coincidere le teorie buddiste con la vita quotidiana, vivendole in prima persona. Inoltre prima di scrivere è fondamentale recitare Daimoku». Il cammino di crescita e di confronto reciproco è appena iniziato.

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Giornata di cultura buddista a Siena
di Nicola Cascino

Domenica 20 marzo 2005 si è tenuta a Siena, presso la sede del Centro di culture contemporanee Corte dei Miracoli, una giornata di cultura buddista dal titolo: “Trasformazione interiore: il movimento che crea un’ondata globale di pace”, organizzata dai membri dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. L’iniziativa, che si colloca nell’ambito del programma di forum interreligiosi promossi dalla Regione Toscana, è nata per creare un’occasione di incontro e dialogo tra persone appartenenti a comunità religiose differenti. Hanno partecipato, oltre ai rappresentanti buddisti, la chiesa valdese, quella ebraica e le comunità islamica e induista Vashnava.
L’evento ha avuto inizio nel primo pomeriggio, con l’apertura di una stanza appositamente dedicata alla recitazione del Daimoku a cui chiunque lo desiderasse poteva partecipare. Poi, baciati da uno splendido sole marzolino, nel giardino circostante si sono costituiti piccoli gruppi di discussione sul tema del dialogo come strumento di pace.
A metà pomeriggio ha debuttato “Cuore Libero”, nuovo coro dell’hombu Siena, la cui esibizione ha coinvolto i presenti in un gioioso canto di speranza e, in serata, al fianco dei numerosi ospiti, è andata in scena la rappresentazione teatrale del gruppo Artisti di Siena, di recentissima costituzione. Sempre nel corso della serata hanno preso la parola i rappresentanti delle varie comunità religiose, ciascuno dei quali ha iniziato o concluso il proprio intervento con una preghiera per la pace.
Un filo comune ha legato tutti gli interventi: ogni religione, nella sua diversità d’ispirazione, di culto e di riti, è l’espressione del sentimento religioso di singoli individui, che in essa trovano il mezzo per la propria piena valorizzazione in quanto esseri umani. In questa prospettiva, il dialogo tra le religioni non è soltanto possibile ma necessario.

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IV riunione nazionale udenti e non udenti
di Mariaceleste Gentili

Il 17 aprile, presso il Centro culturale di Roma, si è svolto il quarto Meeting Nazionale Sordi e Udenti organizzato da un gruppo di membri, che in tutta Italia, si sta impegnando da tempo a far conoscere il mondo delle persone sorde all’interno della Soka Gakkai. Ad attendere i partecipanti, su ogni sedia, un foglio plastificato che riportava la preghiera di Gongyo. Per i sordi infatti risulta più facile essere a ritmo con gli altri se il testo dei due capitoli del Sutra del Loto è contenuto su un unico foglio. Alcuni interpreti della lingua italiana dei segni (LIS), presenti all’incontro, hanno permesso a tutti di seguire i diversi interventi. A partire da quello di apertura di Michela Pini, non udente, responsabile di capitolo di Milano. «La pratica buddista – ha detto Michela – è un’occasione unica e irripetibile di conoscenza dei propri limiti, un motivo di crescita personale per ognuno, udenti e non udenti». Nel corso del meeting sono poi state raccontate l’esperienza di una ragazza udente e di una donna sorda, testimonianze preziose di vittorie realizzate sulla base della recitazione del Daimoku. Ha concluso la riunione l’intervento di Francesco Geracitano, vicedirettore dell’Istituto Buddista Italiano, che ha illustrato il principio buddista di itai doshin (diversi corpi, stessa mente): «Ognuno con le proprie differenze individuali rappresenta un tesoro unico dal valore inestimabile. Alla base dell’unità c’è il rispetto di ogni diversità che arricchisce e che permette di aprire la vita di coloro che, uniti dallo stesso spirito, cioè dalla fede, si affidano al Gohonzon per far sì che l’impossibile diventi possibile».

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Un ciliegio per Firenze
Forse le recitazioni di Daimoku per accogliere il presidente Ikeda in Italia, che si susseguono ogni lunedì al Centro fiorentino con la presenza di centinaia di persone ogni volta, sono arrivate all’orecchio, o meglio, al cuore, di sensei. Nel mese di marzo Ikeda ha deciso di dedicare alla città di Firenze un albero di ciliegio (nella foto) del parco che circonda il Makiguchi Memorial Hall di Tokyo. Fra le numerose iniziative promosse dai membri fiorentini, la diffusione in vari quartieri della città della mostra “I semi del cambiamento”, realizzata dalla SGI in collaborazione con l’Iniziativa per la Carta della Terra, che, dalla periferia della città, giungerà, dal 4 al 6 giugno, nella storica e centrale Piazza Santa Croce per la giornata cittadina della solidarietà dedicata al giornalista e pacifista Tiziano Terzani, recentemente scomparso.

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Madri, figli e… affini
di Irene Feroce

“Sviluppare la propria fede per realizzare una famiglia armoniosa”. Con il primo dei cinque eterni principi della Soka Gakkai nel cuore, le donne dell’hombu Sud di Milano si sono trovate domenica 8 maggio al Centro culturale per parlare di sentimenti e figli. L’idea, nata dall’esigenza manifestata da alcune madri, è di affrontare dal punto di vista della filosofia buddista situazioni quotidiane come la difficoltà di trovare il tempo per recitare Gongyo e Daimoku, o come rapportarsi ai figli che chiedono di frequentare l’ora di religione a scuola e fare la comunione. Ma anche come affrontare la sofferenza delle relazioni sentimentali travagliate o che tardano a concretizzarsi. La riunione si è aperta con lettura del messaggio per il 3 maggio del presidente Ikeda. Con il racconto delle loro esperienze hanno incoraggiato i presenti: Cristiana, futura mamma; Monica, neo mamma e Maria Rosa che alla fine del mese si sposerà con il rito buddista.

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Due paesi, un solo cuore
di Carmen Prisco

Domenica 15 maggio presso il Centro culturale di Milano ha avuto luogo la “Seconda giornata dell’amicizia ItaliaAfrica” – la prima si era svolta nel maggio 2004 – che ha visto la partecipazione di membri giunti da tutta Italia. Dopo il canto ivoriano e una danza di donne africane, sono state numerose le esperienze raccontate da compagni di fede come l’egiziano Pico, il congolese Jeff, il camerunense John o l’ivoriano Felicien; il nigeriano Alfi è stato la voce dei poeti africani. Leonardo Gazzola dell’Associazione Interculturale Mascherenere ha parlato di arte come ponte tra culture differenti. Nel dialogo tra Marita Bombardieri, che rappresentava l’Istituto Buddista, e Maurizia Pellizzar di Legambiente sono emersi principi e obiettivi comuni, con particolare riferimento al concetto di non-dualità tra essere vivente e ambiente.
Il filo conduttore dell’intera giornata è stata la consapevolezza – sulla base del desiderio di contribuire alla pace e alla prosperità del continente africano – che la rivoluzione umana di una singola persona può arrivare a trasformare l’ambiente circostante. E quanto sia fondamentale una personale presa di coscienza, che ci permetta di contribuire attivamente alla protezione della sacralità della vita.
In concreto, le determinazioni scaturite sono che in ogni stato dell’Africa sia presente la SGI, che entro la fine dell’anno in ogni paese africano dieci nuove persone si avvicinino al Buddismo e, consapevoli dell’importanza dell’educazione per lo sviluppo umano, che venga fondata al più presto la Soka University africana. Per il prossimo anno si pensa già a organizzare un corso di due giorni.

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Imprevedibilmente vicini
di Tiziana Vecchio

Prologo: 1 luglio 2004. Il Nuovo Rinascimento pubblica “Un mondo in miniatura”, saggio di Daisaku Ikeda, dedicato alla Divisione centri residenziali giapponesi, «per favorire lo sviluppo di relazioni umane meravigliose fra individui che, per qualche legame profondo, si ritrovano a convivere nello stesso edificio». «Che bello!», penso, profondamente colpita, poi sospiro «…si sa, in Giappone sono anni luce avanti…». Nel 2003 ho comprato casa nel quartiere Mostacciano a Roma, e l’ho offerta subito per le riunioni del gruppo Europa, che si tengono di mercoledì sera. Con le persone del mio condominio – otto scale immerse nel verde di un giardino simile a un orto botanico – però non ho stretto rapporti.
12 aprile 2005. Il sindaco di Roma Veltroni lancia l’iniziativa Prima festa dei vicini di casa. È un invito a organizzare una festa per il 7 maggio con le persone che ci abitano accanto. Obiettivo: sviluppare armonia, solidarietà e comprensione. L’iniziativa mi entusiasma. È l’occasione per fare il primo passo nella direzione indicata dal presidente Ikeda in quel saggio! Decido di realizzarla nel mio condominio. Ne parlo alla mia corresponsabile Barbara che, entusiasta, propone di invitare alla festa tutto il gruppo di discussione, in quanto parte del microcosmo che vive gli spazi del condominio.
23 aprile 2005. Walter Veltroni visita il Centro culturale di Roma.
27 aprile 2005. Vengo a sapere che nel salone condominiale il mercoledì si tiene un corso di asana (posizioni) yoga. Colgo l’occasione per presentarmi alla maestra, Bruna, e invitare i partecipanti al corso alla Festa dei vicini di casa, spiegandole che saranno presenti anche i membri del gruppo buddista che si riunisce a casa mia. Inaspettatamente Bruna si mostra molto interessata a conoscere, e far conoscere alle sue allieve, la nostra pratica. Così propone un incontro congiunto da tenersi uno dei prossimi mercoledì in sala condominiale. Accetto d’istinto ma poi torno a casa piena di interrogativi, subito risolti dalla lettura del saggio di Daisaku Ikeda Le idee sono semi (NR, 326, 15 aprile, pag. 3). La stessa sera, per organizzare insieme la Festa dei vicini, vengono a casa mia per la prima volta Francesca e Luciano, una simpatica giovane coppia che abita al piano di sopra.
30 aprile 2005. Un altro Gohonzon è in arrivo nel condominio! È quello di Maria Rita che sta per trasferirsi da un’altra zona di Roma. Ci scambiamo reciprocamente una breve visita a casa in compagnia dei rispettivi partner.
7 maggio 2005. Festa dei vicini di casa. All’aperitivo in sala condominiale partecipa un gruppetto di persone: Francesca del piano di sopra, alcune allieve del corso di yoga, altri abitanti del condominio, Barbara e una responsabile del nostro settore. È stato bello vedere persone presentarsi con “nome e scala”, portare da bere e da mangiare e con tanta simpatia, dimostrare sinceramente di volersi relazionare. Io e Barbara confermiamo la partecipazione del gruppo Europa all’incontro con gli allievi del corso di yoga del mercoledì successivo.
11 maggio 2005. L’incontro riesce oltre ogni previsione, malgrado la maestra Bruna non sia potuta venire. Nei fatti si è trattato di una vera e propria riunione di discussione con recitazione di Daimoku e Gongyo, domande, esperienze di fede. L’argomento: Nam-myoho-renge-kyo ha un potere illimitato che conduce sicuramente alla felicità. I partecipanti: quattordici, sette buddisti e altrettanti “yogi”. E, dietro le quinte, a sostenere questa iniziativa inconsueta, tutti i membri del capitolo Progresso, arrivati da Mostacciano, Spinaceto, Tor de Cenci, Torrino, Vitinia. In perfetta unità, tutti insieme, abbiamo determinato il successo dell’esperimento. È stato strepitoso far recitare sette persone nuove tutte in una volta, di cui quattro inquilini del condominio, nel salone condominiale che rimbombava di una fortissima energia.
Epilogo: Le conseguenze? Imprevedibili (ma non troppo)!

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I girasoli
di Alessio, Alexandra, Andrea, Federica, Gaia, Giulia

Questo è il nome del nostro gruppo di giovanissimi. Ci incontriamo a Sesto Fiorentino (FI), due volte al mese, il mercoledì pomeriggio, per fare Gongyo, Daimoku e scambiarci opinioni, sulla pratica e altro. La nostra età varia dai nove ai quindici anni e siamo tutti figli di praticanti. Abbiamo deciso di fondare questo gruppo perché ci siamo resi conto che non esistevano attività specifiche per noi. Lo abbiamo chiamato “Girasoli” perché questi fiori hanno la caratteristica di voltarsi verso il sole che è una cosa positiva e noi adoriamo le cose positive. Prima avevamo due responsabili un po’ più grandi di noi, Nadia e Alessia, che ora sono impegnate nel lavoro e nello studio quindi non possono più fare i meeting con noi. Un po’ ci dispiace ma ce la caviamo lo stesso. Il nostro gruppo non esiste da molto tempo, anzi siamo ancora agli inizi. In più, per motivi di studio, non sempre possiamo partecipare a questa attività. Dopo aver recitato ci raccontiamo delle esperienze ma spesso ci distraiamo e parliamo di qualcos’altro. Vi scriviamo anche perché speriamo che altri si uniscano a noi, specialmente per la loro felicità.

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