La rosa di Sharon è il fiore nazionale coreano, che dopo aver sopportato indenne la calura estiva continua a sbocciare per tutto l’autunno. È un esempio di indomabile forza vitale, dice Ikeda, simile alla passione per kosen-rufu che non si ferma davanti a nessun ostacolo e che conduce a scoprire in sé l’energia e la gioia della Buddità
Se diffondiamo la Legge mistica, è assolutamente impossibile che la nostra vita si concluda miseramente. Il Daishonin afferma: «Coloro che praticano il Sutra del Loto nell’Ultimo giorno della Legge, saranno protetti dalle divinità celesti» (GZ, 750). E ancora: «Quando uno abbraccia questo mandala [il Gohonzon], tutti i Budda e tutti gli dèi si raduneranno intorno a lui accompagnandolo come un’ombra e proteggendolo notte e giorno» (SND, 7, 245). Le forze protettrici dell’universo vigileranno su chi si impegna attivamente per fare avanzare kosen-rufu.
E ciò vale in particolar modo per i membri stranieri che oggi sono qui con noi e che si stanno sforzando per kosen-rufu in circostanze estremamente impegnative. Indubbiamente tutti i Budda e le divinità celesti vi proteggeranno puntualmente.
Decenni fa, agli albori del nostro movimento, la Soka Gakkai era ridicolizzata e denigrata come “accozzaglia di poveri e malati”. Ma ora, nel ventunesimo secolo, molti affermano che sotto ogni punto di vista la Soka Gakkai è diventata un solido pilastro del Giappone.
Gli insegnamenti del Buddismo sono corretti. Chi dedica sinceramente la propria vita a diffondere la Legge mistica si assicura la vittoria suprema. Ogni giorno, quando uscite per andare a fare le vostre attività, spargete e coltivate i semi della felicità. I fiori potrebbero non spuntare immediatamente, ma al momento opportuno, sbocciano senz’altro enormi e profumati fiori di felicità e fortuna. Aver fiducia in questo è l’essenza della fede e del Buddismo.
Lo scrittore brasiliano Érico Veríssimo (1905-75) ha detto che la felicità è la certezza che le nostre vite non stanno trascorrendo senza significato. Siete tutti degli esperti nell’arte della felicità, che vi fate largo nella vita con fiducia, pieni ogni giorno di sincera soddisfazione, gioia e fortuna. La felicità non si trova in un posto lontano dalla realtà quotidiana. Neppure cose come denaro o fama garantiscono la felicità, anzi in molti casi possono essere causa di problemi e sfortuna. Ciò che conta è il nostro cuore, la nostra fede. Come scrive il Daishonin: «Solo la fede è realmente importante» (SND, 4, 194). Coloro che in cuor loro abbracciano la fede nell’insegnamento corretto del Buddismo, sono le persone più felici di tutte e riusciranno a raggiungere una felicità eterna.
Negli ultimi dieci anni, la SGI-Italia ha realizzato una crescita fenomenale, guidando lo sviluppo del movimento di kosen-rufu in Europa. Grazie ai nostri amici italiani! Nel 1994 in Italia c’erano 3 aree e 15 territori. Oggi, quel numero è balzato a 19 aree e 52 territori e si è creata un’organizzazione davvero magnifica. I membri sono più che raddoppiati e il loro numero continua a crescere.
La SGI-Italia riversa molte energie nelle riunioni di discussione che, a quanto mi è stato riferito, si tengono in 3800 case con la partecipazione di molti ospiti che prendono parte attiva al dialogo. L’organizzazione della SGI esiste nell’interesse di kosen-rufu e per la felicità dei suoi membri. Fin che ricordiamo questo scopo fondamentale che motiva l’esistenza della nostra organizzazione, il nostro movimento non sarà mai in stallo. Sono desideroso di vedere il continuo progresso della SGI-Italia unita secondo il principio di “diversi corpi, stessa mente” sotto la guida del direttore generale Tamotsu Nakajima e della responsabile della Divisione donne Asa Nakajima.
Prendersi cura dei più giovani d’età o d’esperienza e farli diventare persone ancor più capaci di noi: questo spirito di generosità altruistica era il cuore del fondatore della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi. I responsabili “anziani” autentici sono coloro che fanno crescere i più giovani nella fede fino a farli diventare leader di kosen-rufu ancor più validi di loro. Le persone arroganti che adottano un modo di fare accondiscendente verso i più giovani nella fede o li criticano aspramente, non sono “membri anziani”: sono individui privi di compassione che non meritano di esser chiamati responsabili.
Certo, prendersi cura dei più giovani nella fede richiede tempo ed è un’impresa impegnativa poco riconosciuta o poco apprezzata ma in futuro, quando quei giovani compagni di fede saranno diventati persone di grande talento, chi ha dato loro una mano a crescere riceverà grandi benefici. Il Buddismo insegna una legge della vita che è profonda e infinitamente imparziale. Non c’è legame più solenne nel Buddismo di quello che si stabilisce tra membri anziani e giovani nella fede e in particolare tra maestro e discepolo. Nel 1952, l’anno dopo la nomina di Josei Toda a secondo presidente della Soka Gakkai, l’organizzazione aveva circa una dozzina di capitoli in tutto il paese e i capitoli più attivi crescevano al massimo di un centinaio di famiglie al mese. A questo ritmo, kosen-rufu non si sarebbe mai realizzato e Toda era estremamente preoccupato.
Nel mio cuore feci voto di sostenere il mio maestro a qualunque costo. Toda diceva [a proposito della crescita lenta della Gakkai]: «Non arriveremo da nessuna parte se continuiamo così. Daisaku, è ora che tu passi all’azione!». Dopo aver assunto la carica di consigliere del capitolo Kamata, lo guidai a stabilire un nuovo record incrementando la propagazione mensile di oltre 200 famiglie. Fino a oggi ho sempre superato gli ostacoli e aperto nuove strade continuando ad avanzare deciso verso la realizzazione del voto che formulai nel remoto passato. Toda era un campione di kosen-rufu. Io sono il suo discepolo. Non temo niente. Makiguchi aveva Toda e Toda aveva me. La Gakkai ha pienamente ereditato l’eredità spirituale di queste tre generazioni di maestro e discepolo e così facendo si è ingrandita di centinaia e migliaia di volte, costruendo una vasta rete mondiale di pace e cultura che risplende negli annali del Buddismo.
Discutendo il brano del Sutra del Loto che si riferisce al rinascere costantemente assieme al proprio maestro nelle varie terre del Budda [«Dopo l’estinzione di quel Budda, / le persone che avevano udito la Legge / dimorarono in varie terre del Budda, / rinascendo di continuo insieme ai loro maestri» (SDL,180)] Toda ha scritto: «La relazione maestro discepolo che condivido con Tsunesaburo Makiguchi non è limitata a questa sola vita. Quando io sono il maestro, Makiguchi diventa il discepolo, quando Makiguchi è il maestro, io divengo il discepolo. Siamo compagni inseparabili sia nel passato che nel futuro».
La relazione maestro e discepolo nel Buddismo sopravvive in eterno attraverso le tre esistenze di passato, presente e futuro. Fino a quando esisteranno questi forti legami di maestro e discepolo, la Soka Gakkai continuerà ad affermarsi e a prosperare.
La rivista mensile affiliata alla Soka Gakkai, Todai (Faro), ha iniziato a pubblicare a puntate il mio dialogo con il presidente della Società Thoreau, Ronald Bosco, e con il segretario Joel Myerson, incentrato sui pensatori del Rinascimento americano Thoreau ed Emerson. Il titolo della serie è Rinascimento della vita e splendore dello spirito poetico: discussione sulla vita e il pensiero di Thoreau ed Emerson. Bosco e Myerson sono lieti che la pubblicazione della serie dei nostri dialoghi prenda il via nell’agosto di quest’anno, in concomitanza con il centocinquantesimo anniversario della pubblicazione del grande classico di Thoreau, Walden.
«C’è un’arte – ha detto Emerson – che è migliore della pittura, della poesia, della musica o dell’architettura; migliore della botanica, della geologia o qualunque altra scienza». Qual è quest’arte impareggiabile? La conversazione. Emerson ha anche osservato: «Una conversazione dotta, colta, geniale è il supremo fiore della civiltà e il miglior risultato che la vita ha da offrirci…». Chi è più abile nell’arte della conversazione, nell’uso del potere del dialogo? Le donne, conclude Emerson. Infatti la vittoria della Soka Gakkai è la vittoria del dialogo saggio delle nostre donne e giovani donne. È la vittoria dello scambio di idee coraggioso. Permettetemi di applaudire ancora una volta l’ammirevole lotta delle donne Soka che hanno inaugurato un rinascimento del dialogo e un rinascimento della vita.
Emerson ha inoltre osservato: «In ogni ragguardevole sviluppo religioso nel mondo, le donne hanno avuto un ruolo predominante». Ha commentato che le nobili virtù delle donne come la loro natura affettuosa, il loro acuto intuito e la fede profonda, hanno giocato un ruolo fondamentale nella crescita e nel progresso di molte religioni.
Lo sviluppo della SGI, una religione mondiale per il ventunesimo secolo, sta progredendo in accordo con la stessa formula.
Nel Huai-nan Tzu (anche conosciuto come Huainan zi), l’antico testo cinese citato anche da Nichiren Daishonin nei suoi scritti, c’è un brano che recita pressappoco così: «Le cose si esauriscono quando la sorgente è bloccata. Le cose avvizziscono e muoiono quando si dimenticano le basi». Se col passare del tempo vi dimenticate le nobili promesse fatte quando eravate giovani, bloccate la sorgente della fortuna e troncate le radici della prosperità della vostra famiglia e delle persone amate. Per favore non permettete che ciò accada. Solo restando fedeli alle promesse fatte in gioventù è possibile risplendere di autentica vittoria nella vita.
In uno dei suoi noti scritti Risposta a Yasaburo, il Daishonin scrive: «Quest’anno guarda il mondo come se fosse uno specchio. Dal momento che molti sono morti, il fatto che tu sia sopravvissuto fino a ora è perché tu possa affrontare questa prova. È qui che attraverserai il fiume Uji. È qui che attraverserai il Seta» (SND, 8, 174). [Il fiume Uji è il tratto mediano del fiume Seta, che nasce sulla sponda meridionale del lago Biwa, scorre attraverso la prefettura di Kyoto e sfocia nella baia di Osaka. In tempi antichi, segnava la linea di difesa sud-orientale della capitale e fu sede di diverse battaglie famose. A causa della sua importanza strategica, riuscire o meno ad attraversare il fiume Uji determinava la vittoria o la sconfitta di una delle due parti. L’area del Seta, situata proprio di fronte alla sorgente, di questo fiume, era un altro punto difensivo strategico. Pertanto, “attraversare il fiume Uji” e “attraversare il Seta” hanno lo stesso significato di vincere un combattimento decisivo, n.d.r.].
Tutti voi siete nati in questo pianeta per poter essere qui in questo preciso momento di kosen-rufu e avete la missione di costruire la pace e condurre gli altri verso una felicità duratura. Ecco perché vorrei che lasciaste ai posteri una testimonianza meravigliosa di come avete lottato per realizzare questa missione, senza arretrare di un solo passo e senza badare alle difficoltà lungo il cammino. Altrimenti a che cosa serve la vita, a che cosa serve la fede?
Il fiore nazionale sudcoreano, mugunghwa o rosa di Sharon – una varietà di ibisco – sta fiorendo incurante del caldo estivo nell’area attorno alla sede della Soka Gakkai di Shinanomachi e anche nei giardini dell’Università Soka e del Makiguchi Memorial Hall di Hachioji, a Tokyo. Questi bei mugunghwa, il cui nome in coreano significa “fiore immortale”, sopravvivono intrepidamente alla calura estiva e fioriscono fino ad autunno inoltrato. Sono fiori dotati di una indomabile forza vitale che assomiglia alla passione per kosen-rufu che avete dimostrato voi superando tutte le barriere per tracciare nuovi confini. Kosen-rufu fa grandi progressi quando superiamo i tre ostacoli e i quattro demoni che fanno a gara per attaccarci e impedire il nostro sviluppo. Si può raggiungere lo stato vitale di Buddità quando si affrontano audacemente i tre potenti nemici del Buddismo. Questa è una verità fondamentale della fede.
An Ch’angho (1878-1938), uno degli artefici dell’indipendenza coreana, ha detto: «Senza una forza unita, anche la più lodevole linea di condotta non può essere attuata». Dove c’è unità, c’è progresso, c’è speranza, ci sono benefici, c’è vittoria. «Solide fondamenta – ha anche detto An Ch’angho – sono indispensabili per una costruzione solida. Radici forti sono indispensabili per la crescita di bei fiori e frutti». Voi membri della Corea del Sud avete costruito nel vostro paese una base incrollabile per il movimento di pace e cultura della SGI basato sugli ideali del Buddismo. I benefici che avete accumulato nella vostra vita sono incommensurabili. Un altro eroe dell’indipendenza coreana, Han Yongun (1879-1944) ha scritto: «Non esistono avversità per chi ha coraggio, per chi ha una profonda saggezza». La massima sorgente di coraggio e saggezza è la fede. Per chi ha una forte fede nessuna difficoltà è insormontabile.
Han Yongun ha anche affermato: «Per chi non lesina gli sforzi, ogni momento è un’opportunità. Le opportunità non si presentano a chi rimane immobile». I vostri compagni di fede in tutto il Giappone e in tutto il mondo osservano e applaudono i vostri sinceri sforzi. Non c’è altra occasione d’oro che il presente.
Quali sono i requisiti per lo sviluppo di kosen-rufu? Innanzitutto, Nichiren Daishonin sottolinea ripetutamente l’importanza dell’unità di «diversi corpi, stessa mente». Nel Gosho Alleggerimento della retribuzione karmica, indirizzato a tre suoi seguaci, Nichiren scrive: «C’erano due fratelli chiamati Chudapanthaka. Quando qualcuno chiamava Chudapanthaka, rispondevano entrambi. Voi tre credenti siete come loro: se uno di voi viene a trovarmi, mi sembra che siate tutti e tre qui» [WND, 199. La traduzione è stata corretta rispetto all’edizione italiana: SND, 4, 93, n.d.r.]. I legami d’amicizia tra i credenti che sono un tutt’uno con il maestro nel loro spirito di ricerca, sono solidi. Quando i compagni di fede si uniscono seriamente, incoraggiandosi gli uni con gli altri, sostenendosi reciprocamente e progredendo insieme verso kosen-rufu, sgorga infinita fortuna.
Il Daishonin scrive: «La Legge non si propaga da sola. Poiché sono le persone a propagarla, sia le persone che la Legge sono degne di rispetto» (GZ, 856). Nessuno è più degno di rispetto dei nostri membri che stanno facendo avanzare kosen-rufu. È mio sentito desiderio che tutti voi che siete impegnati ad aprire la strada verso kosen-rufu siate protetti, felici, e conduciate vite piene di fiducia e gioia. Considero questa la ragione assoluta della mia esistenza.
Il comportamento dei responsabili dalla mentalità ristretta, che pensano soltanto a se stessi, preoccupati solo di ottenere prestigio e crogiolarsi sotto i riflettori, va contro i principi del Buddismo di Nichiren Daishonin. Persone simili abusano della loro posizione e si approfittano del mondo della fede. Non dobbiamo mai permettere che la nostra organizzazione venga distrutta da individui senza scrupoli. Il primo presidente della Soka Gakkai Tsunesaburo Makiguchi era molto severo con chi cercava di distruggere l’armoniosa unità dei membri. Con tono perentorio diceva: «Se ci fossero persone che guidate da idee arbitrarie e arroganti, cercassero di distruggere l’armoniosa assemblea dei credenti che si dedicano a kosen-rufu, i loro nomi dovrebbero essere depennati dalle liste dei membri. Non c’è alcun bisogno di seguire quei responsabili. [Come dice il Sutra del Nirvana:] “Segui la Legge e non la persona”». Precisamente a quale genere di persone si riferisce? Per esempio, a persone che rivestono una posizione di responsabilità nell’organizzazione eppure a livello personale non si allenano nella fede, nella pratica e nello studio e non fanno altro che criticare i loro compagni di fede. Si riferisce ai responsabili che sfruttano l’organizzazione per i loro scopi, tengono una condotta disonesta, mentono, creano disarmonia e spaccature tra i membri e in generale causano problemi alla Soka Gakkai e ai suoi membri. Indica responsabili rosi dal desiderio di fama e fortuna, le cui azioni vanno contro gli insegnamenti del Daishonin e il cui atteggiamento ostacola il progresso di kosen-rufu. Intende anche responsabili che con tracotanza pensano di essere speciali, che rifiutano di prestare attenzione a consigli o ammonimenti dell’organizzazione o dei responsabili con maggiore esperienza e che causano sofferenza a tutti. Non bisogna riporre fiducia in simili responsabili. Non si deve passar sopra a questo modo di fare.
Il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda ha detto severamente: «Tra le schiere di quelli che definiamo responsabili ci saranno inevitabilmente individui che provocheranno scandali o che spezzeranno l’armoniosa unità dei credenti. Questo era vero al tempo di Makiguchi. È vero adesso. E sarà vero in futuro. Ricordate, è necessario che riusciate a individuare le loro vere intenzioni e prendere severe misure nei loro confronti. Così facendo si protegge kosen-rufu e il benessere dei membri». All’epoca di Toda, noti responsabili dell’organizzazione lo attaccarono. Anche ai miei tempi un certo numero di individui arroganti hanno spezzato l’armonia della nostra organizzazione, tra questi c’erano perfino dei vice presidenti della Soka Gakkai e dei membri eletti alla Camera dei Rappresentanti. Hanno tutti, senza eccezione, causato la propria rovina, come senza dubbio saprete.
A beneficio della posterità, la Divisione giovani ha compilato un elenco degli individui senza scrupoli che hanno ingannato i loro amici membri, il loro mentore e la Soka Gakkai per trarre profitto personale collaborando con la stampa scandalistica giapponese al fine di costruire storie sensazionalistiche su di noi. Ancora adesso, occasionalmente, ricevo lamentele e critiche sul comportamento di certi responsabili di lunga data o di rappresentanti eletti che hanno fatto parte di varie assemblee di governo.
Il presidente della Soka Gakkai Akiya ha invitato tutti ad applicare le normative dell’organizzazione in modo perfino più rigoroso da adesso, per proteggere la nostra armoniosa comunità di credenti. Chiedo ai membri di sorvegliare e ammonire i responsabili che si comportano male, cosicché nessuna persona corrotta o disonesta possa mettere radici nella Soka Gakkai, una organizzazione che si dedica al nobile scopo di kosen-rufu. È vitale che i responsabili proteggano i membri sinceri, che sono le persone più importanti, e assicurino lo sviluppo futuro della nostra preziosa assemblea di praticanti uniti nella causa di diffondere la Legge mistica.
Ricorre quest’anno il trentennale del mio dialogo con lo scrittore, storico e attivista francese André Malraux (1901-76). Malraux, per inciso, era anche un “ambasciatore culturale” che lavorò indefessamente per esporre in Giappone il capolavoro di Leonardo, la Monnalisa. In uno dei suoi romanzi Malraux osserva che l’autentica riforma è condotta da politici e altri gruppi di esperti che si sono temprati attraverso le lotte e i conflitti. Lo stesso Malraux fu un combattente nelle schiere della Resistenza francese.
Nel maggio del 1974, mi fece visita negli uffici del Seikyo shimbun a Tokyo e l’anno seguente continuammo la nostra discussione a casa sua a Parigi. Io e mia moglie siamo ancora in contatto con la sua vedova Marie-Madeleine. [Il dialogo tra Ikeda e André Malraux è stato pubblicato in giapponese con il titolo di Cambiamenti interiori: La rivoluzione umana contrapposta alla condizione umana, n.d.r.]. Durante il nostro dialogo, guardando al ventunesimo secolo, disse: «L’umanità ha sperimentato svariate rivoluzioni che potrebbero essere chiamate rivoluzioni spirituali…. Non c’è alcuna prova che una rivoluzione spirituale come quella determinata in Europa nel passato dal Cristianesimo, non possa essere ripetuta dal Buddismo». Disse ancora: «Se un’organizzazione come la Soka Gakkai, un movimento dedicato alla costruzione del carattere umano, si rafforza davvero, e decide di assumersi il compito di sviluppare il carattere del popolo giapponese, sarà un modello per il resto del mondo». In questo modo espresse le sue aspettative per lo sviluppo globale del nostro movimento di rivoluzione umana.
Malraux era anche un esperto di studi napoleonici. Menzionò Napoleone anche nel nostro dialogo, auspicando l’apparizione nella nostra epoca di leader dotati di grande convinzione in grado di rivoluzionare la storia e, nel 1930, anno della fondazione della Soka Gakkai, pubblicò una biografia sul grande condottiero francese, della quale è uscita proprio quest’anno la traduzione giapponese a opera di Masahiro Komiya. Voglio citarne due frasi: «La presenza del generale è indispensabile [in ogni aspetto della battaglia]» e «La virtù essenziale di un generale è la forza d’animo». Sono parole che i leader di kosen-rufu dovrebbero imparare a memoria.
Napoleone, che realizzò molte riforme a beneficio dei cittadini francesi, diceva: «Energia! Energia! Non possiamo far del bene alla gente senza sfidare le idee delle persone grette e ignoranti» Inoltre scrisse che la tolleranza è il principale tesoro dell’umanità. Decidiamo a nostra volta di difendere a spada tratta quel supremo tesoro dell’umanità che è la libertà di credo.