Dialogare a fondo, con una persona dopo l’altra è la strada maestra per risvegliare in ognuno la consapevolezza di appartenere ad un’unica famiglia umana. Una strada che Daisaku Ikeda, ispirato dal suo maestro Josei Toda, sta continuando tenacemente a percorrere
Il 7 settembre è il centottantaquattresimo anniversario dell’indipendenza del Brasile, e oggi si tengono numerose parate e festeggiamenti in tutto il paese sudamericano, dove diverse migliaia di giovani membri di gruppi e bande musicali della SGI locale sono state invitate a esibirsi in una ventina di città. Sono tutti entusiasti di avere l’opportunità di partecipare a questa celebrazione nazionale. In Brasile moltissime persone hanno una grande stima della Soka Gakkai, compreso il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva. Nel 2003, il presidente della SGI brasiliana, Eduardo Taguchi era presente alla cerimonia di insediamento di Lula in mia vece. Viva, viva il Brasile!
Il numero di riconoscimenti che ho ricevuto dalle istituzioni accademiche di tutto il mondo, in qualità di vostro rappresentante raggiungerà presto i duecento. È un onore che non ha precedenti, e sto continuando a ricevere messaggi di congratulazioni da esponenti della cultura di tutto il mondo e da molte personalità giapponesi, che definiscono questi riconoscimenti «un omaggio agli sforzi intrapresi per unire le persone» «un imperituro risultato» e «motivo d’orgoglio per il Giappone». Sono fermamente convinto che tutti questi premi sono l’effetto dell’educazione ricevuta in quella che amo definire “l’università Toda” e sono ulteriore prova della clamorosa vittoria dei miei grandi predecessori, i presidenti Toda e Makiguchi.
Il Buddismo non è un’astrazione. La sua verità viene dimostrata nella vita di tutti i giorni, rendendoci capaci di realizzare una vittoria certa. Questi numerosi premi e onorificenze che ho ricevuto sono il simbolo della brillante saggezza e dell’onore di cui tutti voi, che avete condiviso le mie battaglie e i miei trionfi, godrete vita dopo vita. Recito per questo con tutto il cuore, e la Legge mistica assicura che sarà così.
Un nuovo decollo
Vorrei dare un calorosissimo benvenuto ai membri che vengono dall’estero! Grazie per essere venuti fin qui in Giappone per questo corso! Tutti dovremmo accogliere con calore gli amici che vengono da lontano. Così come esorta il Sutra del Loto, quando vediamo dei compagni di fede, dovremmo alzarci e salutarli da lontano, mostrando loro lo stesso rispetto che avremmo per un Budda (vedi SDL, 28, 435). A noi che viviamo in un paese relativamente piccolo, capita a volte di lamentarci perché dobbiamo fare molta strada per recarci a una riunione, ma tra i membri presenti oggi c’è chi ha fatto davvero viaggi incredibilmente lunghi per arrivare qui, come gli statunitensi, gli europei e i brasiliani e, in più, spesso lavorano per kosen-rufu in situazioni davvero difficili. Ciò è veramente ammirevole e nobile. Questo assiduo e onesto impegno per comprendere sempre meglio l’insegnamento buddista e metterlo in pratica vi porterà benefici al di là di ogni immaginazione. Non è soltanto il Buddismo che lo afferma ma posso confermarlo anche con la mia esperienza diretta. In questo momento, i membri di centonovanta paesi nel mondo stanno dando un vertiginoso incremento allo sviluppo di kosen-rufu. È tempo di effettuare un nuovo potente decollo e ho preso personalmente in mano i comandi per assicurarmi che ciò avvenga.
Pochi giorni fa, il 3 settembre, oltre quattordicimila membri in Brasile hanno sostenuto gli esami di studio e, in Europa, la Divisione giovani ha intrapreso una grande attività con un’iniziativa intitolata “Centomila amici per la pace”. Posso annunciarvi che in tutto il mondo si sta diffondendo un vigoroso approfondimento della pratica e dello studio. Ogni sforzo per imparare il Buddismo contribuirà alla vostra crescita. La pratica buddista è fonte di eterni benefici, vi permetterà di accumulare le cause per la vostra vittoria e anche per la fortuna della vostra famiglia e dei vostri cari.
La corona dell’arcipelago giapponese
Che bella cosa avere l’intenso desiderio di partecipare a un riunione, pieni di spirito di ricerca e senza farsi spaventare dalle distanze o dagli ostacoli, per riunirsi con i compagni di fede e godere dell’energia di kosen-rufu! Qualsiasi luogo in cui si riuniscono i membri che si dedicano allo scopo di kosen-rufu è il Picco dell’Aquila. [Il Picco dell’Aquila è il luogo in cui Shakyamuni predicò il Sutra del Loto e signfica anche “Terra del Budda”, n.d.r.].
I membri dell’Hokkaido stanno facendo grandi progressi nello shakubuku e nell’incrementare i lettori del Seikyo Shimbun nella loro vasta regione, che adorna l’arcipelago giapponese come una corona scintillante. Inoltre la Divisione giovani dell’Hokkaido è all’avanguardia in tutto il paese.
Toda mi disse una volta: «L’Hokkaido avrà un grande sviluppo in futuro. Per il bene di kosen-rufu, ti prego, fa in modo che laggiù emergano moltissimi membri. Non trascurare mai l’importanza dell’Hokkaido, la mia regione d’origine. Assicurati che cresca e si sviluppi». Il 6 luglio del 1958, l’anno della morte di Toda, mi trovavo in Hokkaido e scrissi sul mio diario: «La mia vita è interamente dedicata a lottare per realizzare la visione del presidente Toda, la sua ultima volontà. È la mia unica missione in questo mondo. Chi vuole ridere rida pure. E chi è arrabbiato con me, si accomodi. […] Realizzare questa missione nel corso di tutta la mia vita è assolutamente corretto dal punto di vista della fede. Che tutti i bodhisattva e i Budda delle dieci direzioni nelle tre esistenze di passato, presente e futuro possano vegliare su di me. […] Adoro il vento, la luna e il verde dell’Hokkaido. Amo tutto ciò» (Daisaku Ikeda, Diario giovanile, Esperia 2001, pag. 563).
Non dimenticate mai chi si è impegnato strenuamente
Molto presto, ogni mattina, quando i suoi pensieri vanno a chi si impegna nelle consegne del Seikyo Shimbun, a mia moglie piace ascoltare alla radio le trasmissioni del mio romanzo La nuova rivoluzione umana. [Il romanzo viene trasmesso quotidianamente, tra le cinque e le sei del mattino, a puntate della durata di dieci minuti ciascuna, dal lunedì al venerdì sulla rete Bunka Hoso diffusa in tutto il Giappone, n.d.r.]
Pochi giorni fa è andata in onda Rapide impetuose (NRU, 8, 227) che racconta la coraggiosa lotta di un giovane responsabile del nostro movimento per kosen-rufu nella Corea del Sud, che continuò a perseverare nella fede anche davanti ad aspre forme di repressione, tra cui l’arresto e la reclusione. Il capitolo si basa sulla storia di Choi Kyu Won (Choi Jeong Yeol, nel romanzo), che trionfò con coraggio su quella raffica di persecuzioni. Aveva giurato a se stesso di combattere per la giustizia, dal momento che praticava questo Buddismo per la prosperità della sua terra. Negli anni ci teneva sempre informati delle sue attività e con mia moglie abbiamo sempre cercato di proteggere la sua sincera e assidua battaglia, recitando Daimoku per lui. Oggi il signor Choi, a settantotto anni, è ancora un tenace e determinato responsabile di kosen-rufu e continua a darsi da fare insieme alla moglie Park Ok Cho e ai tre figli, anch’essi in prima linea nel movimento di kosen-rufu. A lui vanno tutte le nostre congratulazioni; non dobbiamo mai dimenticare i compagni che hanno lottato così strenuamente per il nostro movimento.
Un dialogo dopo l’altro
Avevo quarant’anni quando intrapresi il dialogo con il grande storico britannico Arnold J. Toynbee (1889-1975). Nel maggio 1973, quando si concluse la seconda parte delle nostre conversazioni, gli chiesi: «Cosa le piacerebbe fare di più, in questo momento?». E lui rispose con vigore che avrebbe voluto occuparsi esattamente di ciò che stavamo facendo noi: dialogare. Disse che le nostre discussioni avevano rappresentato un nobile sforzo per riunire l’umanità e farla sentire come un’unica famiglia. Fino a oggi, ho continuato a impegnarmi per promuovere in tutto il mondo la strada unificatrice del dialogo, il compito affidatomi da Toynbee. Tuttora porto avanti un dialogo dopo l’altro, proprio come mi hanno insegnato il mio nobile amico Toynbee e il mio maestro Josei Toda.
Il 5 dicembre 1974 incontrai il premier cinese Zhou Enlai (1898-1976). Durante il Congresso popolare nazionale che si tenne a Pechino il mese successivo, egli si appellò ai cinesi affinché progredissero in quello che avevano realizzato sino a quel momento e si unissero per conseguire ulteriori vittorie. Il nostro movimento Soka sta vivendo attualmente un’onda di vittoria. Dobbiamo cavalcare quell’onda e unirci per andare verso trionfi ancora maggiori. Facciamo del nostro meglio, lavorando insieme per il bene del nostro paese, per la pace, per lo sviluppo di Soka, e per realizzare duraturi successi personali! Zhou Enlai disse anche che le più grandi vittorie della storia non sono mai casuali ma si ottengono solamente col sostegno di innumerevoli persone pronte a dare la loro vita per una causa. È un’osservazione perspicace: a kosen-rufu non si arriva “per caso”. Non è qualcosa che accadrà inevitabilmente, col passare del tempo. La Soka Gakkai che conosciamo oggi è il risultato di battaglie fino all’ultimo respiro condotte da milioni di cittadini comuni. È perché abbiamo dato valore a ogni individuo, dato il massimo nelle piccole riunioni e infuso nuova energia e vitalità nelle persone, che siamo stati in grado di far diventare la nostra organizzazione l’incrollabile pilastro del Giappone che è oggi.
Vi prego di tenere sempre a mente la nostra storia e allo stesso tempo di non tollerare mai le azioni di chi tradisce la fiducia della gente o cerca di distruggere la nostra fortezza delle persone comuni.
Una preziosa miniera di saggezza
Per aiutare Toda nei suoi affari, interruppi i miei studi scolastici e in cambio Toda aprì per me la sua “università Toda”, promettendo di insegnarmi tutto. Era un valido matematico: da giovane aveva scritto Guida deduttiva all’aritmetica, un libro di testo famosissimo, che aveva venduto un milione di copie. Toda era il rettore della sua università e io ero suo studente; mi dava anche lezioni sul significato della fede buddista. Se non si studiano le cose essenziali della vita, qualsiasi conoscenza che acquisiamo non avrà un valore reale.
Nell’istruirmi sulla fede, Toda adottò un approccio che era al tempo stesso erudito, universale e aperto alla società. Il suo metodo era davvero geniale. Una volta mi disse: «Il Buddismo del Daishonin è la Legge fondamentale dell’universo. È la miniera del tesoro della saggezza. È il corretto sentiero di una persona saggia». La fede nella Legge mistica ci permette di costruire un carattere della massima integrità. «È la spada affilata della saggezza», diceva. In altre parole, la fede è una forte spada, più potente di qualsiasi autorità politica o accademica. Toda continuò dicendo: «Il Buddismo del Daishonin è una grande, eterna filosofia. È la grande via per la pace. È l’arte di ottenere la felicità suprema. È l’insegnamento che ci proietta nella direzione della vittoria». Tutto ciò che ci serve per vincere nella vita si trova nella nostra pratica del Buddismo di Nichiren Daishonin. Ricordo con affetto questi consigli del mio maestro. Toda mi impartì lezioni quasi tutte le mattine per circa dieci anni, con sessioni straordinarie a casa sua nei fine settimana, durante le feste, e talvolta anche la sera tardi. Il beneficio di aver studiato alla “università Toda” si è poi manifestato nelle molte onorificenze che ho ricevuto dalle più eminenti istituzioni educative di tutto il mondo; lo ritengo un effetto dell’aver seguito il vero sentiero di maestro e discepolo.
Sono alla ricerca di persone che siano in grado di provare la correttezza di questa grande strada. Desidero far crescere persone di questo tipo. Il futuro dipende dalla presenza e dall’emergere continuo di tali persone. Giovani, conto su di voi! Spero inoltre che i responsabili più maturi incoraggino e ispirino vigorosamente i più giovani. Che sfortuna sarebbe per i giovani, se chi è più anziano nella fede mancasse di energia ed entusiasmo. Incoraggiamo con calore i giovani in modo che possano adempiere con successo alla propria missione nel mondo. Questo deve essere un obiettivo chiave per la Soka Gakkai.
Le riunioni di discussione
Ho incontrato due volte Nelson Mandela, paladino dei diritti umani ed ex presidente del Sud Africa, durante le visite che effettuò in Giappone (nell’ottobre del 1990 e nel luglio 1995). Ricordo come se fosse adesso quando lo accolsi per la prima volta nello spiazzo antistante l’edificio del Seikyo Shimbun, insieme a una folta rappresentanza di membri della Divisione giovani. Era stato Mandela in persona a volere quell’incontro. Il capo di stato sudafricano aveva passato ventisette anni e mezzo in carcere a causa delle sue convinzioni, e fu proprio in quel periodo che venne a conoscenza di ciò che facevo e delle cose che avevo scritto.
Mandela disse: «Il mio paese è ricco di minerali e gemme nel sottosuolo, ma io ho sempre saputo che la ricchezza più grande è la sua gente, più splendida e genuina del diamante più puro». Sono parole meravigliose. Applicando questa stessa metafora alla Soka Gakkai, qual è il nostro tesoro più prezioso? Sono i nostri splendidi e genuini compagni di fede. Molti intellettuali del nostro tempo stanno studiando l’invincibile potere della gente comune che si avverte nella Soka Gakkai. La nostra organizzazione è composta da persone normali, ma dotate di una filosofia positiva. È davvero una cosa straordinaria. I responsabili devono apprezzare i membri. Chi non tiene nella massima considerazione le persone che si impegnano sinceramente per kosen-rufu, ne subirà senza alcun dubbio le conseguenze negative. Inoltre Toda diceva spesso che non dobbiamo permettere che le persone disoneste la passino liscia e i responsabili dovrebbero ricordarlo sempre.
La prima linea della pratica buddista
Molti studiosi e intellettuali in tutto il mondo manifestano un interesse crescente per le riunioni di discussione della Soka Gakkai, in quanto modelli di dialogo democratico, forza trainante per dare nuova linfa vitale alle comunità umane e forum in grado di promuovere una cultura di pace. Le comunità in cui i nostri membri si impegnano nel tenere riunioni di discussione stanno crescendo in maniera positiva e dinamica. Toda diceva che la Soka Gakkai avrebbe sempre dovuto considerare le riunioni di discussione un’attività primaria, e insisteva affinché tutti i massimi responsabili partecipassero a più riunioni possibili. Diceva: «Il presidente Makiguchi andava tra la gente e conduceva continuamente riunioni di discussione, dedicandosi ad aiutare una persona dopo l’altra a superare i propri problemi e sofferenze. Questa è la storia della Soka Gakkai, di cui andare orgogliosi». Mi auguro che tutti i nostri massimi responsabili partecipino al maggior numero possibile di riunioni di discussione ogni mese, in modo da sentirsi coinvolti e impegnati insieme alla base della nostra organizzazione.
Le riunioni di discussione costituiscono l’attività più importante della Gakkai e la prima linea della nostra pratica buddista. Fin da giovane, ho partecipato a riunioni di discussione in ogni regione, dove incoraggiavo i compagni di fede e introducevo persone nuove al Buddismo di Nichiren Daishonin. Una volta si assieparono così tante persone in una stanza da far letteralmente sprofondare il pavimento. Fortunatamente nessuno rimase ferito, anche se la casa del nostro ospite riportò dei danni, e ora tutto ciò è solo un caro ricordo. Toda diceva: «Il Buddismo di Nichiren Daishonin è la forma più alta di democrazia che esista e le riunioni di discussione ne sono l’emblema». Esse sono il posto ideale dove poter incontrare i compagni di fede che stanno lottando in prima linea per kosen-rufu e gli amici che li hanno accompagnati. Non sarebbe bello nei loro confronti se i responsabili accampassero scuse per non partecipare.
Non considerate mai poco importanti le riunioni di discussione. Il Daishonin scrive: «Tutti coloro che aspirano alla Via dovrebbero riunirsi insieme» (Lettera da Teradomari, SND, 6, 75). Queste riunioni, dove ci troviamo insieme, studiamo insieme, ci lodiamo e incoraggiamo l’un l’altro, sono assemblee di kosen-rufu che rispecchiamo fedelmente le indicazioni del Daishonin.
Per una discussione bastano due persone
Il presidente Toda era un grande ammiratore del filosofo americano Ralph Waldo Emerson (1803-82), e mi esortava spesso a leggere le sue opere. Le grandi filosofie hanno sempre qualcosa in comune col Buddismo perché spesso i grandi pensatori svolgono l’opera dei bodhisattva o hanno una funzione protettiva. Emerson osservava: «È assolutamente certo che una conversazione sincera e serena raddoppia le nostre energie». Allo stesso modo, le riunioni significative e piacevoli sono la forza trainante di kosen-rufu. Sarebbe un grave errore pensare che kosen-rufu possa progredire con i discorsi a senso unico da un podio, così come non serve a niente limitarsi a ripetere le stesse cose già sentite e risentite. Alle riunioni dobbiamo dire cose nuove, interessanti e che siano di ispirazione ai partecipanti. Emerson scrisse anche: «Se siete con la compagnia giusta, emergono inevitabilmente nuovi, grandi valori». Riuniamoci, quindi, coi nostri amici, la “giusta compagnia” che ritroviamo alle riunioni di discussione, impegnandoci per promuovere e incoraggiare la propagazione di nuovi valori.
Per una discussione bastano due persone: se ci sono due persone può già esserci una bella riunione di discussione. Quindi, se a una riunione si presenta solo una persona, datele calorosamente il benvenuto dicendole: «Ottimo! Così avremo l’opportunità di sviscerare l’argomento in profondità». Poi trascorrete la riunione ad ascoltare i suoi problemi e le sue riflessioni. Toda diceva: «Alle riunioni della Gakkai, anche se sono presenti solo una o due persone, è importante prestare loro una completa attenzione, parlar loro del Buddismo del Daishonin e impegnarsi in una discussione sincera e ispiratrice».
Toda capiva profondamente l’importanza delle riunioni di discussione, per questo dava indicazioni dettagliate su come condurle ed era anche molto severo riguardo all’atteggiamento dei responsabili verso di esse. Vorrei leggervi alcune sue indicazioni in proposito:
«Se ci sono sempre le stesse persone che dicono ogni volta le stesse cose, finirete per avere riunioni di discussione scontate e monotone, nelle quali si è perso di vista lo spirito di condurre nuove persone a praticare il Buddismo del Daishonin. Vi prego di tenere a mente l’importanza di portare persone nuove alle riunioni di discussione».
«Le riunioni di discussione non devono essere l’occasione per ascoltare qualche importante responsabile che parla, ma il luogo dove i membri si impegnano in conversazioni a cuore aperto, su questioni relative alla fede. Esse hanno inizio da un’interazione sincera da persona a persona».
«Sia che parlino a una riunione di discussione o tengano una lezione di studio, i responsabili devono risvegliare lo spirito della Gakkai nei cuori delle persone».
«Se la figura centrale ha una fede forte, anche la riunione di discussione può manifestare i mondi di Buddità e Bodhisattva».
«Diventate validi parlatori! Diventate buoni ascoltatori! A seconda del modo in cui parlate, la gente farà volentieri ciò che chiedete. Le persone non si incoraggiano con i rimproveri, le pressioni o gli ordini».
Mi auguro che teniate a mente queste importanti indicazioni e le mettiate in pratica. Toda era molto severo anche riguardo alle persone elette a cariche governative grazie al sostegno dei membri della Gakkai e che poi si sono rivelate arroganti e corrotte. «Sono degli ingrati – diceva, – più interessati a se stessi e al proprio tornaconto piuttosto che a governare bene o alla Gakkai. Dovete riprenderli con severità!» Non rimanete mai in silenzio davanti alla corruzione o alle malefatte. Denunciate pubblicamente con forza questo tipo di comportamento.
«Non permettete mai che un rappresentante ingrato, dopo essere stato eletto, nuocia o turbi la nostra nobile organizzazione. Cacciate questi malscalzoni dalla Gakkai, il più armonioso gruppo di credenti del mondo. Affrontateli direttamente, rinfacciando loro ciò che hanno fatto, e ponete rapidamente fine alla loro arroganza!», ci ingiungeva solennemente Toda. Chiedo ai giovani di prendere fermamente posizione e agire concretamente contro ogni persona corrotta e arrogante che possa apparire tra noi. Unitevi saldamente per difendere con coraggio la nobile fortezza della gente comune.
Parlando dei candidati degni del nostro sostegno, Toda diceva che dobbiamo individuare persone di carattere e integrità che non possano essere influenzate da tentazioni di vantaggi o guadagno personale. «Sono davvero troppi i politici che fingono di preoccuparsi del benessere e della felicità delle persone, mentre in realtà usano la loro posizione per accumulare ricchezze personali», tuonò una volta Toda. È inevitabile che il potere politico corrompa chi lo esercita. Ecco perché noi, gente comune, dobbiamo diventare ancora più forti e saggi. Toda ammoniva: «Solo la spada affilata della fede è in grado di ammazzare il mostro rappresentato dalla natura demoniaca del potere, perché quel mostro viene dalle profondità del cuore umano. Solo il Budda può trionfare su questa invisibile natura demoniaca». È una verità eterna che spero terrete sempre a mente.