Nel 2003 è stata realizzato il primo corso di studio europeo, oggi diventato una tradizione indispensabile nell’approfondimento della filosofia buddista. Dal 19 al 23 agosto Katsuji Saito, responsabile del Dipartimento di studio della Sgi e dell’Europa, ha tenuto una serie di lezioni e di sessioni di domanda e risposta con i rappresentanti di ventisette paesi
Senza deludere le aspettative, questa quarta edizione del corso di studio europeo tenuto da Katsuji Saito al Centro europeo di Trets dal 19 al 23 agosto ha fornito, ancora una volta, ottimi strumenti per fare un passo avanti nella comprensione della filosofia buddista. Come ha detto lo stesso Saito, nella nostra epoca «diventa importante essere in grado di pensare globalmente e di agire localmente, ma con questi corsi siamo andati oltre questo principio, riuscendo a riportare in scala globale un’esperienza locale. L’idea di organizzare questi corsi interamente dedicati allo studio, di cui l’Europa è stata l’avanguardia, è stata esportata anche negli Stati Uniti e probabilmente verrà realizzata presto anche in Giappone».
Katsuji Saito, responsabile del Dipartimento di studio della SGI e del Vecchio Continente, ha salutato i 170 rappresentanti di ventisette paesi, rivolgendo loro parole di grande apprezzamento: «Questi corsi ogni volta hanno rappresentato anche per me una grande occasione per approfondire ulteriormente alcuni concetti buddisti. Le vostre domande sono profonde e stimolanti e spero di essere in grado di soddisfare la vostra sete di conoscenza». Un impegno che Saito ha mantenuto fino alla fine con serietà e umiltà e che lo ha portato a scusarsi più volte con la platea perché sentiva di non essere stato sufficientemente esaustivo nelle sue risposte, un impegno che si è infine tramutato in nuova decisione e nella promessa di continuare a riflettere, una volta tornato a casa, sulle questioni sollevate dai partecipanti.
Appuntamenti fondamentali di questo lungo allenamento di studio sono state tre lezioni basate sui commenti del presidente Ikeda ai Gosho L’apertura degli occhi e Il raggiungimento della Buddità (tradotte magistralmente da Marie Iwakuni in lingua inglese e in francese in occasione della lezione aperta agli ottocento membri giunti da tutta la Francia), riunioni a piccoli gruppi di preparazione per individuare le domande di interesse generale da porre a Saito e tre sessioni di domanda e risposta.
Più volte è stato ricordato che lo studio buddista non è studio fine a se stesso, ma si tratta di “studio attivo con spirito combattivo”, un’espressione coniata da Saito e fondamentale nella Soka Gakkai. Secondo il principio buddista delle tre prove, dopo le prime due, quella teorica e quella documentaria, viene quella pratica. Solo manifestando tutti e tre questi aspetti, si può concretizzare quella frase di Gosho che invita a impegnarsi “nelle due vie della pratica e dello studio” (SND, 4, 235). Lo studio del Gosho è centrale nella Soka Gakkai, perché è attraverso gli scritti di Nichiren Daishonin che si può far emergere la saggezza innata mettendo in pratica nella vita quotidiana i principi in esso contenuti. Anche lo studio promosso dal presidente Ikeda negli ultimi venti anni si è basato sugli scritti di Nichiren Daishonin ed è volto a sconfiggere le funzioni negative e l’oscurità presente nella vita degli esseri umani, per esempio sottolineando in modo chiaro alcuni concetti estratti dal Gosho, come le espressioni «il cuore è la cosa più importante» o il «Buddismo è vincere o perdere».
L’obiettivo comune dell’Europa per i prossimi mesi è lo studio relativo allo sviluppo del movimento buddista in questa terra: «Nell’ottobre 1961 il presidente Ikeda visitò per la prima volta il continente europeo. A distanza di quarantacinque anni il movimento di kosen-rufu nel Vecchio Continente ha raggiunto traguardi allora impensabili – ha spiegato Hideaki Takahashi, attuale responsabile della Soka Gakkai europea – e per questo motivo vogliamo far diventare questo evento un’ulteriore occasione di spinta e di crescita attraverso lo studio di tre materiali di Ikeda: i brani della Nuova rivoluzione umana dove egli racconta delle sue esperienze in Europa; la conferenza di gennaio pubblicata sul NR n. 346 a pagina 3 col titolo I miei amici europei; il saggio su Eiichi Yamazaki, primo presidente della Soka Gakkai europea, pubblicato recentemente sul Seikyo Shimbun e in corso di traduzione».
Lasciato Trets, l’impegno europeo di Saito di quest’anno si è concluso con una lezione tenuta il 24 agosto nella sede della SGI-D a Bingen, nei pressi di Francoforte.
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I tesori del domani
Dal Piemonte, dall’Umbria e dalla Toscana, tre resoconti di attività organizzate per e con i bambini, semi preziosi per un futuro diverso.
Givoletto (TO)
di Annick Charton
Volti sorridenti, risate, corse, voci, grida: sono le bambine e i bambini dei membri della Soka Gakkai. Oggi, 11 giugno 2006, sono loro i veri protagonisti della festa organizzata dagli educatori e dai genitori. La festa si è svolta a Givoletto, paesino immerso nel verde a trentacinque chilometri da Torino, che già in precedenza aveva ospitato la mostra sui Costruttori di pace. Questo è il momento conclusivo di una serie di incontri fra educatori e genitori buddisti durati un anno e caratterizzati dal Daimoku e da riflessioni comuni sui problemi che riguardano genitori e figli e il rapporto con la scuola. In modo spontaneo si è sviluppato un clima di fiducia reciproca che ha favorito la valorizzazione delle capacità individuali, tanto che una ventina di educatori e molti genitori si sono ritrovati al Centro culturale torinese ogni sabato, affrontando problematiche come le dipendenze e il bullismo, il rapporto dei ragazzi con i mass-media, l’ora alternativa di religione, la relazione educativa e il conflitto genitori-figli. Oltre a questo, bambini e genitori si riunivano con cadenza pressoché mensile, ogni volta un bambino o una bambina guidava la recitazione del Daimoku, poi veniva letta e illustrata una fiaba buddista.
Fra gli interventi alla festa, notevole quello dello scrittore per l’infanzia Angelo Petrosino, che ha ricordato l’importanza della lettura attraverso l’adulto, atto che crea un rapporto empatico dove adulto e bambino sognano insieme. La festa è stata animata da vari altri interventi, canzoni, brani musicali, per terminare con i clown e lo scambio di regali. Le parole del maestro Ikeda, secondo cui i bambini sono i preziosi tesori del futuro, hanno permeato tutto il percorso dai primi incontri fino alla festa, rendendo palpabile lo spirito di itai doshin.Le parole del nostro maestro Ikeda, secondo cui i bambini sono i preziosi tesori del futuro, hanno permeato tutto il percorso dai primi incontri fino alla festa, rendendo palpabile lo spirito di itai doshin.
Grosseto
di Sonia Soncin e Diego Mariano Salcedo
«Se non piantiamo degli alberelli, gli alberi alti e forti non nasceranno. E se aspettiamo a piantarli quando avremo bisogno di alberi alti e forti sarà troppo tardi». È questo lo spirito dell’educazione Soka ed è ora anche lo spirito che anima il nuovo gruppo Futuro nato a Grosseto il 10 giugno. È il frutto di un forte desiderio sentito proprio dai bambini (tra i dieci e i sedici anni) che, negli ultimi mesi, sono diventati sempre più numerosi alle riunioni Leonardo. E sono stati proprio i leonardini che, accogliendo con grande slancio l’invito dei più piccoli, si sono attivati per coinvolgere gli educatori in un ampio progetto “Futuro”.
L’incontro, il primo di un nuovo appuntamento pomeridiano mensile, si propone di essere un gioioso momento di conoscenza e apprendimento allo studio dei principi buddisti, pensato e preparato nel rispetto delle esigenze e dei tempi dell’infanzia, primi fondamentali passi nel lungo cammino di kosen-rufu. A noi non resta che sostenere e proteggere questi piccoli bodhisattva.
Spoleto (PG)
di Cecilia Metelli
Un giardino, spazioso. Una tavola, imbandita. Tanti giochi. Questi gli elementi che hanno preso vita il 24 giugno scorso a Spoleto grazie alla partecipazione di tanti bambini alla “festa” organizzata in via del tutto sperimentale da una mamma buddista. L’iniziativa è nata dal desiderio di creare un’occasione d’incontro tra genitori buddisti e i figli sotto i dieci anni. Perché? Per offrire anche ai più giovani l’opportunità di stabilire nuove relazioni e di scoprire attraverso il gioco un mondo forse ancora sconosciuto, ovvero quello del Buddismo. E il modo per rendere la scoperta più avvincente è sembrato quello di lasciare che i bambini interagissero tra loro liberamente e con persone diverse dai genitori, senza l’obbligo di dover sottostare a regole precise (come a scuola).
Questo dovrebbe essere il primo di una serie di appuntamenti ancora tutti da programmare, che potrebbe regalare l’opportunità a coloro che lo desiderano di dare il proprio contributo nella ricerca del linguaggio più adatto a far conoscere al pubblico dei piccoli il messaggio buddista, per esempio attraverso la lettura delle celebri fiabe riproposte in versione fumetto o teatrale. I bambini, veri protagonisti dell’iniziativa, saranno invitati a partecipare attivamente anche con suggerimenti, idee e loro creazioni nel tentativo di costruire un dialogo comune.
Scambio, confronto, gioco, partecipazione attiva e “creazione di valore” sono le parole chiave. Ma anche e soprattutto divertimento, perché Ludovico di sette anni, intervistato dopo la festa, possa dire di voler continuare l’esperienza anche domani e che i bambini presenti erano “tutti molto simpatici, anche quelli appena conosciuti”. Perché in futuro oltre al gioco del “Lupo-mangia-tutto” (che è una specie di “acchiaparella”) i bambini possano inventare chissà… il gioco del “Generale Tigre di Pietra”! E per concludere, un incoraggiamento del presidente Ikeda: «Allo stesso modo in cui ci prendiamo cura dei bambini, essi estenderanno liberamente le radici che daranno loro forza per sopravvivere e fare un cammino vittorioso nella vita» (Il Volo Continuo, 177, 5).
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La saggezza del Sutra del Loto
La collana Oscar Mondadori si arricchisce di una nuova opera del presidente della SGI.
Esce il secondo volume della Saggezza del Sutra del Loto di Daisaku Ikeda. Questo testo, la cui versione precedente era in forma di dialogo, deriva da una serie di conversazioni che il presidente della SGI intrattenne per alcuni anni con tre responsabili del Dipartimento di studio della Soka Gakkai. Il contenuto di tali dialoghi mirava a illustrare i significati che il Sutra del Loto può avere ai nostri giorni e la grandezza degli insegnamenti di Nichiren Daishonin. In questo volume vengono presi in considerazione i capitoli del Sutra del Loto che vanno dal sesto al quattordicesimo, concludendo, così, la prima metà del Sutra. Capitoli che contengono parabole conosciute come quella della città fantasma e il racconto dell’apparizione della magnifica Torre Preziosa.
D. Ikeda, La saggezza del Sutra del Loto, vol. 2, Oscar Mondadori, 216 pagine, E 10,40
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“Il potere dei giovani crea il futuro”, questo lo slogan della giornata dedicata ai giovani che si è svolta il 25 giugno al Centro culturale di Bologna, su un’idea lanciata dagli adulti del settore Arcoveggio che desideravano incoraggiare e far sentire il loro caloroso sostegno alla Divisione giovani. Alcuni temi tratti dalla proposta di pace di Ikeda del 2006, tra cui la dignità umana, l’importanza di costruire dei legami d’amicizia, il condividere i benefici e la gioia che deriva dal fare attività all’interno dell’organizzazione, sono stati al centro degli interventi. Il racconto di esperienze e una bellissima canzone di Janis Joplin cantata da una donna hanno chiuso l’incontro.
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Divisione giovani
nome
Alessia
cognome
Viale
età
36
da quanto pratichi
10 anni
grazie a chi
mia mamma
il tuo difetto maggiore
l’insicurezza
il tuo punto di forza
la costanza
il tuo shakubuku più originale/più difficile
a Vienna in tedesco a una ragazza ungherese
l’azione più coraggiosa nella fede
continuare a praticare
quando alla tua famiglia hai detto che sei diventata buddista, come hanno reagito?
non ha fatto scalpore perché aveva già iniziato mia mamma
e quando hai detto che sei diventata responsabile nazionale dei giovani?
papà è stato orgoglioso, mamma diffidente
i tuoi amici sanno che sei buddista?
sì, tutti
hai incontrato ostacoli sul lavoro per la tua fede?
non direttamente, ma il mio stile di vita in generale risulta un po’ strano per alcuni colleghi più “conservatori” (sono single e vivo da sola, questo incuriosisce alcuni colleghi, non necessariamente anziani!)
che tipo di attività preferisci?
byakuren
riesci a dire grazie, e a chi ti è più difficile dirlo?
in generale ci riesco, ma con la mia famiglia trovo che sia difficile
ti arrabbi spesso?
non particolarmente
il tuo Gosho preferito
Il generale tigre di pietra
cosa non sopporti negli adulti
mi infastidisce quando danno per scontato che i giovani debbano agire
la caratteristica più simpatica degli adulti
il cuore sincero e caloroso delle donne riesce sempre a commuovermi!
essere responsabile nazionale ha cambiato qualcosa nel tuo modo di vivere la pratica buddista?
cerco di approfondire di più la mia fede…
e nella tua quotidianità?
nella misura in cui riesco ad approfondire la fede!
in una frase esprimi il sogno che vorresti realizzare
diventare una campionessa di shakubuku!