Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
È l'azione che conta - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 15:57

350

Stampa

È l’azione che conta

Dimensione del testo AA

Un filosofo ha detto che senza azione non si può creare niente che abbia valore. Sono dello stesso avviso. Tutte le cose sono in costante movimento. Il nostro pianeta azzurro ruota intorno al sole alla velocità stupefacente di trenta chilomentri al secondo. Anche il sole è una palla infuocata, che si muove attraverso lo spazio producendo un’energia di immense proporzioni, qualcosa come 386 miliardi di miliardi di megawatt al secondo. Momento per momento ogni particella dell’universo si muove, in un flusso ritmico di infinita trasformazione. E quel movimento non cessa mai, nemmeno per un istante.
Una volta il primo presidente della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, disse: «Dagli scopi nascono le azioni. Se una freccia punta un bersaglio vago, non lo colpirà mai». E il secondo presidente, Josei Toda, era solito ripeterci spesso queste parole con severità. Quando gli scopi sono chiari si agisce con decisione, e solo intraprendendo grandi azioni si realizzano grandi obiettivi. A quale scopo supremo possiamo dedicare senza rimpianti la nostra esistenza? La filosofia e la religione esistono proprio per rispondere a questa domanda.
«In nessun tempo e in nessun luogo le persone hanno mai potuto vivere senza religione», scriveva lo scrittore russo Leone Tolstoj. Senza una filosofia di vita corretta l’umanità non è in grado di conoscere il suo vero scopo. Come diceva Platone: «Il fine di tutte le nostre azioni è il bene ed è per il bene che si dovrebbero fare tutte le altre cose». È proprio così.
La saggezza del Buddismo di Nichiren Daishonin non è semplicemente astratta e teorica. Sin dal tempo di Shakyamuni, la base del Buddismo è la “pratica”, l’azione, lo sforzo di raggiungere il bene più alto di tutti, cioè kosen-rufu. Il nucleo del Buddismo risiede nel principio di gyotai soku shinjin [gyo=pratica, azione; tai=corpo, contegno; soku=essere, manifestare; shinjin=fede. Vale a dire che è nelle azioni e nell’atteggiamento nella vita quotidiana che si manifesta realmente la fede, n.d.r.]. Lo scopo dell’apparizione nel mondo di Shakyamuni era insegnare il Sutra del Loto, del quale il capitolo Durata della vita è il cuore. E in quel capitolo si afferma: «Io non ho tralasciato l’opera del Budda nemmeno per un solo istante» (SDL, 16, 298). Da questa frase, il mio maestro Josei Toda trasse il suo motto: «Non smetterò mai di agire per realizzare l’opera del Budda, cioè kosen-rufu».
Nichiren Daishonin affermava solennemente: «Senza pratica e studio, non può esservi Buddismo» (Il vero aspetto di tutti i fenomeni, SND, 4, 235). Il presidente Makiguchi ci esortava a non dimenticare mai che la parola “pratica” (gyo) compare nel nome di ciascuna delle quattro guide dei Bodhisattva della Terra, che promisero solennemente di realizzare kosen-rufu nell’Ultimo giorno della Legge: Pratiche superiori (Jogyo), Pratiche illimitate (Muhengyo), Pratiche pure (Jyogyo) e Pratiche salde (Anryugyo).
Il Buddismo espone i quattro principi mistici di “realtà, saggezza, pratica e livello” (vedi anche NR, n. 301, pag. 16). Realtà è la verità che ci sforziamo di conseguire. Rispetto alla nostra posizione di responsabilità nella Soka Gakkai, l’organizzazione dedita a realizzare il mandato del Budda, potremmo dire che si riferisce alla nostra missione individuale. Per realizzare ciò dobbiamo fare appello a tutta la nostra saggezza e sforzarci con tutte le nostre energie nell’azione, vale a dire nella “pratica”. Questo condurrà a una elevazione del nostro “livello” vitale secondo la prospettiva del Buddismo.
Non importa quanto sia elevata la posizione di responsabilità di una persona, se non compie azioni concrete per adempiere al suo compito in quella specifica posizione, il suo “livello” o condizione vitale diminuirà, cioè retrocederà nella fede. Guardate invece le azioni costanti e colme di dedizione dei membri della Divisione donne! Senza fanfare, senza che nessuno le veda o le lodi, si impegnano sinceramente per il Buddismo e il benessere degli altri. Non dimentichiamo mai che esse sono entrate nell’orbita della gloria eterna, della fortuna e dei benefici e che saranno lodate senza riserve e protette in ogni circostanza dal Daishonin e da tutte le forze benevole dell’universo.
Il poeta inglese William Blake disse che sono solo le azioni che creano la storia. Il 3 maggio 1960 succedendo al mio maestro in qualità di terzo presidente promisi solennemente di costruire fondamenta indistruttibili per la Soka Gakkai, lavorando per kosen-rufu con altruismo e senza risparmiarmi. Dopo due anni dalla mia nomina, guidai l’organizzazione a realizzare il numero di tre milioni di famiglie, adempiendo così alla promessa che avevo fatto al mio maestro. Dopo dieci anni avevamo raggiunto sette milioni e mezzo di famiglie. Sapevo che far conoscere alle altre persone il Buddismo del Daishonin era l’unico modo per dimostrare la mia gratitudine al mio maestro in totale unità d’intento con i suoi ideali e al tempo stesso era la maniera fondamentale per ripagare il mio debito di gratitudine nei confronti di Nichiren Daishonin, il Budda dell’Ultimo giorno della Legge. Nei primi dodici anni della mia presidenza fondai anche l’associazione concertistica Min-on (1963), il partito del Komeito (1964; ora Nuovo Komeito) le scuole Soka (1968), l’università Soka (1971) e il museo Fuji (1973). Inoltre nel 1968 chiesi la normalizzazione delle relazioni fra Giappone e Cina e nel 1972 ebbe inizio il mio dialogo con lo storico britannico Arnold J. Toynbee.
Come monito ai suoi discepoli il Daishonin cita le parole del Gran Maestro T’ien-t’ai: «Quando la pratica progredisce e aumenta la conoscenza, i tre ostacoli e i quattro demoni emergono in maniera disorientante, facendo a gara per interferire. Non dovete farvi influenzare né spaventare da loro. Se vi fate influenzare da loro, sarete trascinati nei sentieri del male. Se vi fate spaventare, vi sarà impedito di praticare il corretto insegnamento» (Lettera ai fratelli, WND, 501). Come tutti ben saprete i tre ostacoli e i quattro demoni, così come i tre potenti nemici del Buddismo, assumono veramente ogni forma concepibile e io mi sono impegnato in una battaglia senza riserve, ben deciso a vincerli. Lo scrittore francese Victor Hugo esortava all’azione, impavida e coraggiosa, e questo è sempre stato il mio motto sin dalla gioventù. Ancora oggi dentro di me risuona il suo accorato appello: «L’aurora osa, quando si leva».
Le vostre azioni senza paura sono il segno di un’alba di incessanti vittorie.
La primavera, stagione d’intensa attività, è giunta. Recitate con vigore e anche oggi agite con determinazione. Parlate senza esitare e proclamate la vittoria.
L’azione è il vostro orgoglio e la vostra gloria.
L’azione è la vostra trionfante eredità.
L’azione è la strada che conduce alla felicità e a una condizione vitale incrollabile.

©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata