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La preziosa spada della verità - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 14:25

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La preziosa spada della verità

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«La verità è una spada tempestata di pietre preziose» fece notare una volta il mio maestro, rimproverando un giovane. I giovani dovrebbero evitare ogni vanità e arroganza per dedicarsi sinceramente al sentiero della verità e dell’integrità. Dovrebbero rispondere alle menzogne e agli inganni con una giusta collera, estirpandoli con la spada della verità. Questa fu la guida del mio maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai, Josei Toda, che era sempre molto severo.
Il grande scrittore Victor Hugo (1802-85) proclamò: «La menzogna è il male assoluto […], il volto stesso del Demone». E il filosofo Blaise Pascal (1623-62) asserì: «Invidia e odio usano la menzogna e la calunnia». Gli intrighi malvagi ispirati dalla gelosia colpiscono immancabilmente i buoni, i giusti e gli onesti, con la spada corrotta della falsità e della diffamazione. Questa è una verità immutabile ed eterna, di cui i saggi di ogni epoca e luogo sono sempre stati testimoni. Per di più, il Sutra del Loto mette chiaramente in guardia i praticanti avvertendoli che sarebbero stati oggetto di insulti e di oltraggi, e che avrebbero incontrato odio e gelosie ancor maggiori di quelle sperimentate durante la vita del Budda.
Quando il mio maestro Toda è stato attaccato con accuse assolutamente false e infondate, io, come suo fedele discepolo, mi sono precipitato come un falco per disperdere le schiere dei suoi nemici. Mi sono gettato a capofitto nella mischia, come un cavaliere solitario, fosse contro un potente quotidiano o un popolare editore di periodici. Ero animato dalla totale determinazione di proclamare la verità riguardo al mio grande maestro. Nichiren Daishonin scrive: «Una sola verità dissolve molte forze malvagie» (Itai doshin, SND, 4, 268).
I miei avversari, che mi aspettavano in forze, erano sorpresi che avessi il coraggio di presentarmi da solo. Ma alla fine chinarono il capo e dissero: «La sincera devozione che hai dimostrato nei confronti del tuo maestro ci ha molto colpiti». Smascherando le calunnie in accordo con lo spirito del Daishonin di “refutare l’erroneo e rivelare il vero” ho dedicato a Toda innumerevoli vittorie di questo tipo. Il poeta Charles Péguy (1873-1914) dichiarò con veemenza: «Chi, pur conoscendo la verità, non la grida al mondo si rende complice dei bugiardi e dei calunniatori».
Il filosofo Immanuel Kant (1724-1804) – che il fondatore della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, continuava a studiare persino in carcere – descrive il carattere di un ipotetico “uomo onesto”: qualcuno che rifiuta di rendersi complice nella diffamazione di una persona innocente, decidendo, anzi, di rimanere lealmente al suo fianco per proteggerla dalle false accuse, e, senza badare ai tentativi di corruzione o alle minacce, resta saldamente fedele alle proprie convinzioni. Kant conclude che un uomo di tale integrità susciterebbe ammirazione e profondo rispetto nei giovani che dovranno farsi carico del futuro del mondo, costituendo per loro fonte d’ispirazione.
Anche i nostri preziosi membri hanno sempre perseguito i supremi ideali della verità e dell’umanità, insieme ai primi tre presidenti della Soka Gakkai. Nessun complotto o intrigo è in grado di recidere il profondo legame di maestro e discepolo. Mi si stringe il cuore quando vedo i nostri membri, pieni di determinazione e coraggio, affrontare le persecuzioni col sorriso sulle labbra, animati dall’orgoglio e dalla convinzione che tutti questi ostacoli sulla strada di kosen-rufu si accordano con gli insegnamenti del Daishonin.
Niente può sconfiggerci. La verità del Sutra del Loto verrà immancabilmente provata, proprio come il Budda Molti Tesori (Taho) proclamò a Shakyamuni: «Tutto ciò che hai esposto è la verità!» (SDL, 11, 222). Siamo ormai in un’epoca in cui le voci di persone sagge e oneste, simili a quella del Budda Molti Tesori, si fanno sentire da ogni parte del mondo per lodare la correttezza e l’integrità dei maestri e dei discepoli di Soka che hanno trionfato su innumerevoli persecuzioni.
Tra poco sarà di nuovo il 16 marzo, il giorno di kosen-rufu. Il monito appassionato del mio maestro: «Non smettete mai di lottare contro il male» rimarrà per sempre impresso nel profondo del mio cuore.
«Una spada sarà inutile nelle mani di qualcuno che non si sforza di lottare» (Risposta a Kyo’o, vedi a pag. 18), scrive il Daishonin. Mentre avanziamo verso l’ottantesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai nel 2010, mi auguro che impugniate la preziosa spada della verità, della non dualità di maestro e discepolo, con vigore e coraggio ancora maggiori. In questa fase cruciale del progresso di kosen-rufu, con la Divisione giovani in testa, lasciandoci indietro codardi e corrotti, stiamo inaugurando con decisione una nuova era di crescita e vittoria per il nostro movimento.

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