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Verificare le proprie basi - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:02

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Verificare le proprie basi

Gli esami sono un mezzo, a disposizione di tutti, senza limiti di età o livello culturale, per approfondire lo studio del Buddismo. Perchè avere solide basi dottrinali è indispensabile per non dubitare davanti a qualsiasi ostacolo. L’obiettivo non è tanto «passare l’esame» quanto diventare «vincitori nella vita, campioni di felicità»

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Gli esami sono un mezzo, a disposizione di tutti, senza limiti di età o livello culturale, per approfondire lo studio del Buddismo. Perchè avere solide basi dottrinali è indispensabile per non dubitare davanti a qualsiasi ostacolo. L’obiettivo non è tanto «passare l’esame» quanto diventare «vincitori nella vita, campioni di felicità»

Il 19 novembre 2006 si svolgeranno in tutta Italia gli esami di primo livello ai quali potranno partecipare tutti i membri dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai che siano diventati membri entro dicembre 2005, che non abbiano sostenuto alcun esame o che non abbiano superato la prova. Nello stesso periodo si svolgeranno le sessioni di esame anche negli altri paesi europei.

Ma in cosa consistono queste prove?

Queste verifiche sullo studio della teoria buddista furono istituite da Josei Toda con l’obiettivo che i seguaci del Buddismo di Nichiren Daishonin stabilissero solide basi dottrinali. Durante la Seconda guerra mondiale, infatti, a fronte delle minacce e delle persecuzioni del governo militarista giapponese che condussero Toda e il suo maestro Makiguchi in prigione, molti aderenti alla Soka Kyoiku Gakkai, fra i quali molti responsabili, furono intimiditi e abbandonarono la fede a causa della scarsa consapevolezza dei principi buddisti.
Gli esami diventano così un mezzo per approfondire lo studio del Buddismo di Nichiren Daishonin, con un’attenzione particolare nel mettere in pratica nella vita quotidiana quello che si apprende dagli scritti di Nichiren e dalla teoria buddista, anche solo una piccola cosa. Essi sono una grande occasione per ogni persona, senza preclusioni rispetto all’età o al titolo di studio; tutti possono affrontarli e realizzare una preziosa esperienza in un aspetto fondamentale della pratica buddista.
La fede, la pratica e lo studio sono i cardini del Buddismo, come spiega Nichiren Daishonin a Sairen-bo nel Gosho Il vero aspetto di tutti i fenomeni: «Credi nel Gohonzon, il supremo oggetto di culto in tutto Jambudvipa. Rafforza costantemente la tua fede e ricevi la protezione di Shakyamuni, di Molti Tesori e dei Budda delle dieci direzioni. Impegnati nelle due vie della pratica e dello studio. Senza pratica e studio, non può esservi Buddismo. Devi non solo perseverare tu, ma anche insegnare agli altri. Sia la pratica che lo studio sorgono dalla fede. Insegna agli altri come meglio puoi, anche una sola frase o una sola parola» (Il Nuovo Rinascimento, n. 336, pag. 20).
Studiare la teoria buddista non significa quindi raggiungere un determinato livello di conoscenza, ma serve a sviluppare la propria fede, per metterla in pratica con più consapevolezza, più convinzione ed energia.
«Alcuni di voi si staranno domandando – spiegò Daisaku Ikeda a un gruppo di membri che stavano per sostenere un esame – perché si debbano studiare complicate teorie buddiste, quando recitare Daimoku e ricevere benefici è invece una cosa semplicissima. Dovreste tener presente che per quanto la fede corretta permetta di ottenere grandissimi benefici, è anche irta di ostacoli e difficoltà. A meno che non abbiate delle solide basi dottrinali, quando sorgeranno dei problemi comincerete a dubitare. […] Grazie allo studio inoltre, quando parliamo agli altri del Buddismo possiamo far capire la grandezza degli insegnamenti del Daishonin e spiegare chiaramente, logicamente e persuasivamente le basi portanti che una religione corretta dovrebbe avere. È per questi motivi che il Daishonin sottolineò che la pratica deve andare di pari passo con lo studio» (NRU, 7, 100-101).
Il responsabile del Dipartimento di studio della SGI, Katsuji Saito, ha recentemente riassunto in tre punti il significato dello studio buddista:

  • per approfondire il legame con il maestro e rafforzare giorno per giorno la propria fede sperimentandola nella vita quotidiana;
  • per poter affrontare con serietà i temi del Buddismo con le altre persone;
  • per non farsi sconfiggere dagli ostacoli e dalle difficoltà e non smettere mai di praticare.

Come prepararsi agli esami?

Molti pensano che studiare significhi ricordarsi termini, date e definizioni e non ne sono attratti, ma nel Buddismo la cosa più importante è la nostra sincera intenzione (o ichinen). La continua ricerca dei discepoli di far proprio l’insegnamento del maestro è definito nel Buddismo “spirito di ricerca”. Questa attitudine è fondamentale sia per avere costanti verifiche dell’insegnamento buddista, sia per sconfiggere la tendenza, insita in ognuno, all’arroganza, quella che porta a pensare, soprattutto dopo alcuni anni di pratica, di aver già capito tutto. Nel Buddismo non c’è nulla di più falso perché la comprensione e la capacità di mettere in pratica si evolve con l’esperienza e con la profondità della fede individuale. È per questo che il presidente Ikeda ricorda spesso l’importanza di studiare tutti i giorni, anche per soli venti minuti.
Dunque se è vero che dovremmo studiare costantemente il Buddismo di Nichiren Daishonin individualmente, l’esame rappresenta un’occasione particolare e importante perché si è accompagnati nello studio, dalle attività di sostegno e incoraggiamento che si svilupperanno in ogni zona.
Il giorno dell’esame è sempre stato un’occasione gioiosa per ritrovarsi insieme ai compagni di fede, per mettersi alla prova sulla teoria buddista. E nel caso in cui non si superasse la prova? Nessun problema, è l’esperienza accumulata con lo studio che rimarrà impressa nella vita e che rafforzerà la fede, facendo sperimentare ulteriori benefici.
A questo proposito, Ikeda dice ancora: «Gli esami della Soka Gakkai hanno lo scopo di incoraggiarvi a studiare il Buddismo. La cosa fondamentale è che voi non solo rafforziate la decisione di continuare a studiare gli insegnamenti del Daishonin per tutta la vita, ma vi sforziate anche di mettere in pratica quello che avete imparato studiando per l’esame, anche se solo una frase o una parola. Il vostro scopo non è semplicemente quello di passare l’esame, ma diventare vincitori nella fede, campioni di felicità» (NRU, 7,101).
Ci auguriamo che questa occasione possa essere per tutti un’occasione di progresso nella fede e nella vita.

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Gli argomenti dell’esame di ammissione comprendono i tre Gosho che verranno studiati nelle riunioni di studio nei mesi di aprile, maggio e giugno più alcuni principi fondamentali trattati nei Gosho, cenni sulla vita di Nichiren Daishonin e sulla storia della Soka Gakkai.

Tutto il materiale sarà pubblicato sul numero di maggio-giugno di Buddismo e Società n. 116.

PROGRAMMA

Gosho

  • Risposta a Kyo’o (studio del mese di aprile) pubblicato anche sul Nuovo Rinascimento del 1° aprile;
  • Gosho di Capodanno (studio del mese di maggio) pubblicato anche sul Nuovo Rinascimento del 1° maggio;
  • Itai doshin (studio del mese di giugno).

Principi fondamentali

  • la pratica per sé e per gli altri (shin gyo gaku);
  • i dieci mondi e il mutuo possesso;
  • la non dualità di vita e ambiente (esho funi);
  • lo spirito dell’offerta;
  • l’unità di “diversi corpi stessa mente” (itai doshin);
  • kosen-rufu;
  • tre ostacoli e quattro demoni (sansho shima).

 

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