Il desiderio del presidente Ikeda è stabilire solide basi per kosen-rufu nel mondo: iniziando dal 2006, i prossimi cinque anni di attività saranno molto importanti per la realizzazione di questo scopo. La determinazione di sensei è quella di concentrare in essi cento anni di attività buddista: «I prossimi cinque anni – ha dichiarato durante la riunione generale dell’8 dicembre scorso – saranno decisivi, equivalenti per importanza, a un intero secolo. Impegnamoci al massimo nei prossimi cinque anni. Mi auguro che ognuno riesca a rendere la propria vita prospera e in buona salute. Avanziamo insieme pieni di speranza verso il 18 novembre 2010, l’ottantesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai!».
Yoshitaka Oba, direttore generale della SGI, racconta che Ikeda arriva molto presto al suo posto di lavoro: alle 8 ha già letto il Seikyo Shimbun (quotidiano della Soka Gakkai giapponese, n.d.r.) e sta inviando messaggi e incoraggiamenti ai membri di tutto il mondo.
L’attività del presidente Ikeda si concentra quindi sul mettere in luce ogni singola vita, sull’apprezzare ogni singola persona, sul far fiorire il potenziale unico e irripetibile di ogni praticante che, in questo modo, si rafforzerà e diventerà una persona di grande valore nella pratica del Buddismo del Daishonin.
Questa è la determinazione e l’azione del nostro maestro: ognuno di noi – se ha deciso di essere suo discepolo – dovrebbe far propria questa determinazione e agire di conseguenza.
Spesso viene sottovalutata l’importanza assoluta di questo rapporto cuore a cuore con i nostri membri: si privilegiano le riunioni dimenticandoci che l’incontro, il dialogo e l’incoraggiamento individuale sono in realtà la vera forza della Soka Gakkai.
Il direttore generale Oba ha detto: «Noi non ci mettiamo obiettivi concreti per realizzare qualcosa di numerico: lo scopo numerico è secondario. Ikeda a Osaka realizzò oltre undicimila nuovi membri: lui non si era messo questo obiettivo numerico, ma concretamente, tutti i giorni, incontrava i membri, leggeva il Gosho con loro, andava a trovarli a casa. Cercava insomma di incontrare più persone possibile». Questa attività di sostenere una persona dopo l’altra rispecchia quanto insegna Nichiren Daishonin: «E quando, dapprima una sola persona, poi due, poi mille, diecimila, centomila e quindi tutto il popolo da un capo all’altro del paese, reciterà Daimoku, benefici insperati si accumuleranno sulla tua persona» (Lettera a Myomitsu Shonin, SND, 7, 192).
Quindi gli scopi numerici ci servono per stabilire il nostro cammino passo dopo passo, ma l’unico modo per raggiungerli è quello di seguire l’esempio di sensei: incontrare e valorizzare ogni singola persona.
Il presidente Ikeda ripone grandi speranze nell’impegno dell’Europa per kosen-rufu nel mondo, queste speranze le ha espresse in un discorso (pubblicato a pag. 3, n.d.r.) che ha tenuto davanti ad alcuni rappresentanti europei e nel quale riporta una serie di indicazioni precise per la nostra attività: prima di tutto la valorizzazione di ogni singola persona e poi la crescita dei successori, i giovani. Ikeda ci chiede di dare una particolare attenzione alle giovani donne: «Finalmente è arrivata l’epoca delle giovani donne – ha detto – vorrei che la Soka Gakkai mettesse in luce le giovani donne. Così facendo anche la Soka Gakkai verrà rinfrescata e sarà possibile aprire nuove strade, e tutti avanzeranno con speranza». Oba, riprendendo questa decisione di Ikeda ha chiesto a tutti gli adulti di «impegnarsi per la crescita dei giovani. Pregate con sincerità per il loro sviluppo e loro sentiranno questa vostra sincerità».
Facciamo in modo che le guide del nostro maestro non rimangano teoria, mettiamole seriamente in pratica, con umiltà e costanza, e sicuramente vedremo la nostra rivoluzione umana fare incredibili passi avanti.
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