Asa Nakajima ilustra i temi principali dell’attività del 2006 e incoraggia ad approfondire lo studio e a riconoscere che il fattore trainante per costruire una vita fortunata e gioiosa è l’impegno costante nella vita quotidiana e nell’attività buddista
Redazione: Qual è l’attività principale della Divisione donne?
ASA NAKAJIMA: In tutto il mondo l’attività principale delle donne è incontrare e incoraggiare una persona dopo l’altra: questa azione non si vede tanto, ma crea un movimento continuo, giorno dopo giorno, anno dopo anno. È proprio facendo ogni giorno un piccolo passo, incoraggiandosi l’una con l’altra, che si crea un grande movimento. Mentre facciamo questo, ciascuna porta avanti la propria rivoluzione umana. Continuando a lottare nella vita quotidiana, noi donne sviluppiamo una grande forza.
Un altro aspetto importante è creare una solida e forte unità tra di noi, basandoci sulla pratica corretta.
Il presidente Ikeda dice spesso che le donne possono brillare come il sole: questa è una nostra caratteristica e recitando Daimoku possiamo svilupparla ancora di più. Brillare come il sole significa tirar fuori gioia di vivere, significa che ciascuna può far risplendere la propria vita. Riuscire a fare questo richiede una grande lotta con se stesse. È un piccolo passo, ma è l’unica strada per creare solidarietà e armonia tra di noi.
Redazione: Il 10 giugno ricorre il cinquantacinquesimo anniversario della fondazione della Divisione donne: faremo qualche attività particolare in Italia?
ASA: La Divisione donne è stata la prima a essere fondata dal presidente Toda. Forse lui già immaginava quanto sarebbe diventato importante nella Soka Gakkai questo movimento di donne che si adoperano nella società per costruire un futuro di pace, mentre si sforzano di migliorare la propria vita. Per approfondire il significato di questo evento rileggiamo il capitolo Gioia profonda, nel quinto volume della Rivoluzione umana (RU, 5, 51-61, n.d.r), in cui si racconta di quando Toda costituì il primo Comitato della Divisione donne, formato da cinquantadue persone. La riunione di apertura si tenne in un ristorante francese di Tokyo: «[…] Toda era felice, sentiva che la riunione di quella sera avrebbe rappresentato un nuovo punto di avvio per la Divisione donne. Egli osservò per alcuni istanti i gigli che facevano bella mostra di sé sui tavoli, […] e disse: “Voi siete veramente forti; pensando al futuro della vostra divisione e a ciò che sarà la vostra vita negli anni a venire, non posso fare altro che sentirmi felice”» (RU, 5, 61). Per ricordare questa data così importante nella nostra storia, noi donne faremo tante piccole riunioni in tutta Italia.
Ciò che conta non sono le grandi riunioni, ma far sì che ogni persona sia consapevole di quanto è importante per creare la pace, e si sforzi di trasmettere il più possibile lo spirito della Soka Gakkai. In altre parole ciò significa fare shakubuku, far conoscere l’insegnamento del Daishonin alle persone intorno a noi e creare forti legami di amicizia. Per questo vogliamo preparare tante occasioni di incontro, piccole riunioni in cui si possa dialogare e a cui possiamo invitare anche le nostre amiche.
Redazione: Il 2006 è “l’anno dei giovani e dei grandi risultati”. Come possiamo sostenere i giovani e creare una grande crescita nel movimento di kosen-rufu in Italia?
ASA: Il tema di quest’anno non riguarda solo i giovani, riguarda tutti: è importante che ciascuno di noi, recitando Daimoku, migliori la propria condizione vitale, rivitalizzi la propria vita e risvegli se stesso, in modo da ottenere grandi risultati sia nell’attività buddista, sia a livello personale.
Noi adulti dobbiamo incoraggiare e apprezzare i giovani, come fossero nostri figli. Incoraggiare e apprezzare non significa “coccolare”. Per far crescere i giovani ci vuole un forte incoraggiamento e una profonda preghiera al Gohonzon, con la consapevolezza che se i giovani crescono bene possiamo riporre grandi speranze per il futuro. Nella nostra organizzazione c’è spesso troppa distanza tra adulti e giovani, ma quando facciamo attività buddista non dovremmo essere divisi. Soprattutto noi donne dovremmo interessarci di più ai giovani per comprendere il loro modo di vivere, e avvicinarci a loro non per interferire nella loro vita, per schiacciarli o guidarli, ma per comprenderli meglio, come quando c’interessiamo alla vita dei nostri figli. In particolare, sosteniamo e incoraggiamo le giovani donne, affinché possano manifestare il meraviglioso potenziale della loro vita.
Redazione: Nel suo messaggio per il nuovo anno, Kayoko Asano ci incoraggia a «creare forti e solide famiglie […] e a trasmettere la fede corretta ai nostri bambini e ai membri della Divisione futuro» (vedi riquadro). Qual è il modo migliore di trasmettere la fede ai nostri figli?
ASA: È importante credere nel Gohonzon al cento per cento, con tutto il cuore.
Anche se i figli non praticano ora, bisogna mantenere una grande speranza e un forte ichinen: è l’atteggiamento della madre che cambierà la situazione. Tante donne dicono di desiderare che i figli pratichino, ma in realtà non ci credono veramente e nutrono dubbi nel Gohonzon. Ci vuole una forte fede e una grande convinzione; perciò bisogna decidere con più forza di far crescere bene i nostri bambini e credere fermamente che un giorno inizieranno a praticare. È importante sentire questa sicurezza quando recitiamo Daimoku al Gohonzon.
Redazione: Kayoko Asano invita le donne «a utilizzare tutte le occasioni per studiare il Gosho, le guide del presidente Ikeda, come anche la Nuova rivoluzione umana». Spesso però tante donne sono così impegnate che hanno difficoltà a studiare.
ASA: Sappiamo tutti quanto sia importante approfondire costantemente “la fede, la pratica e lo studio” (giapp. shin, gyo, gaku). Se manca anche uno solo di questi, di fronte a ogni ostacolo si avranno sempre dubbi. Chi non ha tempo, o chi ha difficoltà a studiare, deve comunque sforzarsi di farlo, altrimenti la vita non “gira bene”. Nel Vero aspetto di tutti i fenomeni Nichiren afferma: «Impegnati nelle due vie della pratica e dello studio. Senza pratica e studio, non può esservi Buddismo. Devi non solo perseverare tu, ma anche insegnare agli altri. Sia la pratica che lo studio sorgono dalla fede. Insegna agli altri come meglio puoi, anche una sola frase o una sola parola» (Il Nuovo Rinascimento, n. 336, pag. 20).
È proprio così. Bisogna studiare un po’ ogni giorno, anche solo una, due frasi, e metterle in pratica nella vita. Ci è stato sempre consigliato di dedicare allo studio almeno venti minuti al giorno ma a volte ci sembra di non avere neanche cinque minuti liberi. In realtà, non è che non c’è tempo, forse non si vuole veramente, non si è deciso profondamente di farlo. Se c’è la voglia di studiare, un piccolo spazio si trova. Possiamo anche pregare il Gohonzon per riuscire a farlo, magari cinque minuti prima di dormire, oppure, subito dopo Gongyo leggere una frase di Gosho. Certo, quando prepariamo una lezione di Gosho bisogna studiare bene! Ma nella vita quotidiana è sufficiente leggere qualcosa di Buddismo, anche solo per cinque minuti, però tutti i giorni, come l’acqua di un fiume che scorre… Facendo così verrà il desiderio di farlo sempre di più.
Questo vale anche per le mamme con bambini piccoli. So bene che non hanno tempo libero, ma sensei ci esorta a cercare ogni giorno, nonostante gli impegni, un po’ di spazio per leggere il Gosho, altrimenti poi non si farà più!
Redazione: A proposito di giovani mamme, non c’è un’attività specifica in Italia, e tante soffrono perché non possono più fare attività come prima.
ASA: È vero, in qualche città di tanto in tanto si organizza qualche incontro, ma non si fa in modo sistematico. Per ora è così. La cosa importante comunque è incoraggiarsi l’una con l’altra. Chi ha bambini piccoli ha tanto da fare, spesso non può uscire di casa la sera per andare alle riunioni, non ha veramente il tempo per fare attività. Lo capisco, perché anch’io ho vissuto questa condizione. È una fase molto importante nella vita di una donna, in cui si è molto assorbite dai figli e bisogna sforzarsi tanto per trovare un nuovo equilibrio.
Nessuno ha mai detto di restarsene a casa e impegnarsi solo in famiglia, ma non bisogna soffrire perché non si può fare attività come prima. Avere figli non significa essere prigioniere della famiglia. Anche se non si può partecipare a tutte le riunioni, si possono fare tante cose per gli altri, per esempio shakubuku si può fare sempre!
Bisogna essere consapevoli che far crescere bene i bambini è molto importante per lo sviluppo futuro di kosen-rufu.
Ciò che conta di più in questo periodo è il nostro atteggiamento davanti al Gohonzon. È importante mantenere il desiderio di fare attività, anche nei momenti più difficili, ad esempio quando i figli sono malati. Ci sono invece persone che rimangono sempre a casa con i figli, e non hanno più voglia di fare attività. Recitano Daimoku e basta, e aspettano che i bambini crescano. Interrompono il rapporto con l’attività e perdono l’atteggiamento corretto, dimenticando che il Buddismo di Nichiren vive solo dove ci sono persone che lottano insieme agli altri. Se si perde questo, anche lo stato vitale si spegne.
Redazione: Un incoraggiamento finale per le donne.
ASA: Vorrei concludere con le parole di Kaneko Ikeda (moglie del presidente Ikeda, n.d.r): «In ogni paese, in ogni terra, le donne sono la forza trainante di kosen-rufu. Voi, donne della SGI, siete le prime nel far risplendere la luce radiosa della speranza e dell’umanesimo che sono alla base della nostra organizzazione, e al contempo esprimete le vostre capacità nelle rispettive comunità di appartenenza e nella società nel suo complesso.
Io so quanto siete impegnate. Molte di voi lavorano nella società e contemporaneamente si prendono cura della casa e della famiglia. Molte di voi hanno bambini da far crescere. Inoltre, vi assumete anche diverse responsabilità per le tante attività della SGI. Potreste trovarvi ad assumere anche tre, quattro ruoli diversi nel corso della vostra vita quotidiana. Mi inchino con ammirazione ai vostri instancabili sforzi di ogni giorno. Io per prima ho sperimentato la difficoltà di adeguare i miei ritmi interiori ai vari aspetti delle sfide quotidiane. È facile parlare di “adempiere le proprie responsabilità” sia nel lavoro che nell’attività. Ma mettere ciò in pratica è estremamente difficile. Non c’è dubbio, comunque, che tutte le vostre sincere preghiere e gli sforzi coscienziosi che fate per adempiere le vostre responsabilità al lavoro e nella SGI faranno sì che la vostra condizione vitale si espanda, la vostra fortuna si accumuli e la vostra vita si rinforzi. Alla fine vedrete tutte le vostre preghiere e i vostri sforzi nobilitare la vostra esistenza».
• • •
Pubblichiamo un estratto del messaggio per il nuovo anno inviato da Kayoko Asano, responsabile delle Divisioni donne e giovani donne della SGI
1. Tutte noi, donne della Soka Gakkai di ogni paese, mettiamo le nostre energie nell’incontrare e incoraggiare le persone una ad una, e diamo tutte noi stesse per far crescere persone di valore per kosen-rufu. Il Daishonin scrive: «Quando si è molto apprezzati dagli altri, si sente che non c’è difficoltà che uno non possa sopportare. Questo è il coraggio che scaturisce da parole di lode» (WND, 385). Il presidente Ikeda ha anche detto: «È veramente importante aiutare i più giovani a crescere e a esprimere il proprio potenziale. Per fare questo è indispensabile la lode. Se teniamo a mente questo punto, la Soka Gakkai si svilupperà più di quanto non abbia mai fatto». Con questo spirito, arriviamo a tutte le persone, incontriamole e parliamo con loro per aiutarle a diventare veramente di valore.
2. Attraverso lo studio degli scritti del Daishonin, approfondiamo la nostra fede, sviluppiamo la saggezza per distinguere chiaramente tra verità e falsità, e diventiamo leader che denunciano errori e ingiustizie. Il presidente Ikeda ha scritto recentemente: «La pratica comprende la pratica per sé e la pratica per gli altri; ciò significa recitare Daimoku e diffondere gli insegnamenti del Buddismo di Nichiren Daishonin. Pratica e studio sono le due ruote che fanno avanzare la nostra fede; sono le basi fondamentali». Approfondiamo nel nostro cuore la via di maestro e discepolo e lo spirito della Soka Gakkai approfittando di tutte le possibili occasioni per studiare il Gosho e i discorsi del presidente Ikeda, come anche la Nuova rivoluzione umana.
3. Creiamo forti e solide famiglie e facciamo crescere successori di valore per il nostro movimento. Le donne sono il sole delle loro famiglie. La loro fede trasforma il karma della famiglia e determina anche la sua felicità. Riconoscendo la nostra importante missione, trasmettiamo la fede corretta ai nostri bambini e ai membri della Divisione futuro e della Divisione giovani, insegniamo loro ad apprezzare e avere a cuore la SGI. Prendiamoci cura dei giovani uomini e delle giovani donne che guideranno i prossimi cinquanta anni, crescendo e facendo azioni insieme a loro.
• • •
Corso nazionale della Divisione donne
Dal 24 al 26 marzo, a Chianciano Terme, si terrà un corso per le responsabili di capitolo della Divisione donne