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Testimonianze e ricordi - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 16:44

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Testimonianze e ricordi

Simona Fedi, Sesto Fiorentino (FI); Ciro Pellegrino, Perugia

Continuano a giungere in redazione le testimonianze dei membri che da tutta Italia parteciparono ai lavori di ricostruzione del Centro culturale italiano di Firenze. Emozioni, ricordi da “pionieri”, e il piacere di condividerli con chi ancora non c’era

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Continuano a giungere in redazione le testimonianze dei membri che da tutta Italia parteciparono ai lavori di ricostruzione del Centro culturale italiano di Firenze. Emozioni, ricordi da “pionieri”, e il piacere di condividerli con chi ancora non c’era

I vecchi tempi

Simona Fedi, Sesto Fiorentino (FI)

Salve,
ho iniziato a praticare a febbraio del 1987 e avevo 16 anni.
La prima attività che mi hanno fatto fare è stata proprio al Centro culturale… forse per il fatto che abitavo a Castello.
Eravamo in due, io e Laura mia carissima amica, che dopo un paio di settimane che recitavamo abbiamo portato l’acqua alle persone che stavano facendo i lavori e ci siamo impegnate per portarla fresca di frigorifero!
Dopo poco siamo andate a fare le pulizie in quella che allora era la cucina al primo piano, il cotto non veniva mai pulito, più passavamo lo straccio e più diventava opaco! Però era bello fare Gongyo nel butsuma con il camino, anche se ancora non sapevamo farlo. E così ogni volta con un impegno nuovo vedevamo il centro cambiare, diventare bello, accogliente, vitale.
Abbiamo fatto la cerimonia di Gojukai quando è stato inaugurato, eravamo nel butsuma grande, è stata bellissima ed emozionante.
Mi sono trasferita a Roma per fare l’università, ma tutte le volte che tornavo a Firenze andavo al Kaikan perché mi è sempre piaciuta l’aria che vi si respira. Quando sono tornata ho pensato alla grande fortuna di avere il centro così vicino e raggiungibile per i membri. Continuo a fare la Byakuren e a volte racconto alle persone come era diverso quando ho iniziato a praticare, a quanto le persone si sono impegnate a farlo diventare così e quanto è importante prendercene cura.
Vi ringrazio perché è proprio una bella idea quella di farci ricordare i “vecchi tempi” sia per noi che per chi non li ha vissuti.

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L’orgoglio di esserci

Ciro Pellegrino, Perugia

Ricordo quando dall’Umbria partivamo a frotte. Quante meravigliose esperienze abbiamo fatto in quel periodo, tantissimi di noi hanno trasformato la loro condizione.
Ricordo lo stato vitale e i Gongyo mattina (quando era completo) alle 5,30 a casa di Kumar, fatti a velocità supersonica per essere puntuali alle 7,30 al cantiere del Centro culturale.
Le abbuffate nel vecchio refettorio al primo piano, gli spettacolini improvvisati, le nottate nel vecchio butsuma adibito a dormitorio con i materassi per terra, senza mai sentire un minimo di stanchezza, la gioia che sprizzava dai nostri pori e ci contagiava reciprocamente.
Ricordo le tonnellate di terra “spicconata e spalata” per rimuovere gli enormi sassi, “quanti sassi”… di cui era disseminato l’intero Centro.
Le byakuren che di tanto in tanto ci portavano da bere e da mangiare (quelle che non spalavano!).
La dolcezza delle donne che preparavano da mangiare e ci coccolavano come loro figli riempiendoci i piatti traboccanti, perché ne avevamo di fame! La domenica ritornavamo a casa e trascorrevamo la settimana contando i giorni, facendo attività e recitando Gongyo e Daimoku insieme tutte le mattine per ritornare poi il sabato al nostro kaikan per una nuova sfida. Abbiamo dedicato tutti i nostri fine settimana, per anni, nei lavori da manovali. Niente è scontato e il senso di gratitudine mi riempie il cuore di gioia ogni volta che percorro il viale di cipressi e calpesto ogni centimetro quadrato del nostro Centro. Da quel piccolo ritaglio di spazio emergono le voci delle centinaia di uomini e donne che hanno dedicato il loro tempo libero per sostenere il mio cammino. Non dimenticherò mai gli sforzi invisibili di coloro che mi hanno permesso di gioire, di sudare e di diventare quello che sono oggi e sarò domani.
Io c’ero e sono orgoglioso di esserci ancora!

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