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A tu per tu con il presidente Akiya - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:19

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A tu per tu con il presidente Akiya

Pubblichiamo un report della sessione di domande e risposte avvenuta tra il presidente della Soka Gakkai giapponese Einosuke Akiya e i partecipanti al corso SGI dello scorso novembre

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Pubblichiamo un report della sessione di domande e risposte avvenuta tra il presidente della Soka Gakkai giapponese Einosuke Akiya e i partecipanti al corso SGI dello scorso novembre

GHANA: La relazione di inseparabilità di maestro e discepolo esiste anche tra membri e responsabili?
La non dualità di maestro e discepolo esiste tra il Daishonin e ognuno di noi e in una parola può essere definito come il pensare profondamente a come propagare il Buddismo. Il nostro maestro fondamentale è Nichiren Daishonin. Nell’epoca attuale, per quanto riguarda la realizzazione di kosen-rufu, maestri sono i tre presidenti della Soka Gakkai in quanto grazie a essi abbiamo potuto far avanzare la propagazione del Buddismo. Oggigiorno è sensei a guidare la crescita di kosen-rufu. La relazione tra membri e responsabili non ha nulla a che fare con il rapporto di non dualità di maestro e discepolo. Noi siamo compagni di fede, buoni amici che hanno una promessa comune e semplicemente ruoli diversi per cui tra di noi è necessario rispetto reciproco e impegno nei rispettivi ruoli. È importante non confondere la posizione nell’organizzazione con il rapporto maestro-discepolo.

FRANCIA: Qual è il ruolo della Divisione uomini in questo anno dedicato ai giovani?
Il tema per il 2006 è l’”Anno dei giovani e dei grandi risultati”. Questo quindi è un impegno per tutti. È l’anno dei giovani perché nella Gakkai, come nel corso della storia, i giovani sono da sempre coloro che creano un grande cambiamento. Abbiamo un’altra tradizione nella Soka Gakkai: gli adulti che si sforzano di far crescere i giovani. Dobbiamo guardare ai prossimi cinquanta anni di kosen-rufu e costruirne le basi. Questo non riguarda solo i giovani, non è una questione di età. Anche gli uomini dovrebbero, come i giovani, guardare avanti con allegria e passione, un atteggiamento che non deve essere perso con il passare degli anni. Bisogna continuare a essere positivi, a guardare avanti senza rimanere attaccati al passato. La lotta per kosen-rufu è per creare valore, quindi è necessario essere attivi, desiderare di andare avanti, cioè lottare per lo sviluppo. Altra caratteristica dei giovani è quella di unirsi tra loro in modo gioioso. Anche questo dovrebbe essere un tesoro degli uomini da sviluppare sempre. La domanda che dobbiamo porci, quindi, è come possiamo fare per sviluppare la nostra rivoluzione umana, come possiamo essere dinamici, come andare avanti affinché tantissime altre persone possano diventare felici.

PERÙ: C’è qualche consiglio da dare a quei membri a cui è stato proposto di entrare in politica?
La fondazione del partito Komeito fa parte della storia del Giappone. Attualmente la Soka Gakkai è il sostenitore principale di questo partito, ma sensei ha più volte affermato che questo è un tipo di esperienza solo per il Giappone. Ogni paese è diverso e ha caratteristiche diverse. La preoccupazione di sensei è che si possa essere sfruttati da qualche forza politica o che uno schieramento politico possa creare divisioni fra i membri. Per questo ha sempre consigliato alle organizzazioni SGI di non avere legami diretti con forze politiche. Entrare in politica è una scelta personale. Non è certamente perché uno è membro che non può candidarsi, però, allo stesso tempo, non è che per questo dobbiamo sostenerlo come organizzazione. La scelta di sostenerlo o meno è una scelta personale, ma non va usata l’organizzazione per fare propaganda.

INDIA: In India sono successe grandi calamità e attacchi terroristici. Cosa possiamo fare noi giovani per proteggere il nostro paese?
Anche in tanti altri paesi ci sono state calamità e gravi problemi. Possiamo dire che sia un problema mondiale. Nel Rissho ankoku ron, Nichiren Daishonin spiega come possiamo cambiare la causa fondamentale di queste calamità. Solo il Buddismo di Nichiren Daishonin può cambiare questo tipo di destino: di fronte a questi eventi, dobbiamo decidere di lottare ancora di più per kosen-rufu, per poter trasformare il veleno in medicina. Anche se può sembrare la via più lunga, la via più sicura è che ognuno di noi approfondisca la propria fede per contribuire al progresso dei nostri paesi. Ovviamente se ci sono calamità dobbiamo contribuire concretamente sia come organizzazione che personalmente, ma la risoluzione finale può avvenire solo tramite la diffusione del Buddismo di Nichiren Daishonin. Come dice il Daishonin stesso, perché il pianeta possa diventare un luogo di prosperità bisogna che ognuno si impegni al massimo nella fede.

MESSICO: Durante i festival dei giovani c’è una partecipazione altissima alle attività, ma dopo l’evento molti smettono di essere parte attiva nell’organizzazione. Cosa possiamo fare?
Il festival è una occasione per riunire i giovani. È normale che l’impegno diminuisca dopo, d’altra parte non possiamo fare festival tutto l’anno come il carnevale di Rio. Però anche se sembra sparire nel nulla qualcosa rimane nel cuore di chi ha partecipato e verrà il momento in cui riuscirà fuori. Andare allo zadankai e studiare il Buddismo con costanza è più difficile, ma continuando a fare queste attività si cresce. Come fare allora? I responsabili devono seguire particolarmente proprio questo tipo di persone che tendono ad allontanarsi. Un coltivatore di tulipani una volta mi disse: «I tulipani crescono sentendo i passi delle persone». Intendeva dire che il tulipano cresce bene perché i contadini vanno ogni giorno nei campi per curarli, togliere le erbacce intorno, insomma accudirli. Questo significa quindi che se si persevera nello sforzo di sostenere e incoraggiare le persone queste possono crescere nella fede, se lasciate a loro stesse non crescono. Possiamo dire che partecipare al festival è come mettere il seme, poi però bisogna coltivarlo con assiduità. Dove ci sono responsabili con un grande cuore le persone crescono.

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