Il 24 novembre a Roma, presso la sala Santa Cecilia dell’Auditorium, si è svolto un incontro tra i fedeli di tutte le religioni e i Nobel per la pace. Hanno presieduto l’ex premier sovietico Michail Gorbaciov e il sindaco di Roma Walter Veltroni.
L’evento è stato salutato da striscioni esibiti da alcuni ragazzi di varie nazionalità inneggianti alla pace. Un lungo applauso li ha salutati e significativo è stato lo sventolio della bandiera irachena. Dopo una breve introduzione della consigliera delegata del sindaco, Franca Eckert Coen, in cui forte emergeva l’esortazione a conoscersi reciprocamente, poiché la conoscenza porta al rispetto mentre i pregiudizi dividono e creano conflitti, è stato invitato sul palco Michail Gorbaciov che, con la sua celebre simpatia, ha reso immediatamente l’atmosfera carica di allegria e serenità. Il suo pensiero si è rivolto soprattutto ai giovani che stanno vivendo un momento di grande cambiamento nel modo di comunicare. Abbiamo abbattuto le frontiere, afferma l’ex capo di stato, e questa nuova disponibilità va sfruttata al massimo. Per la gioventù è fondamentale perciò studiare tanto e bene, soprattutto la propria storia. La società deve affondare le radici nelle proprie tradizioni; questo rende stabile una nazione e quindi capace di confrontarsi con altre culture. Non sono i politici, prosegue l’ex premier, che possono farci felici, bensì sta a noi rendere efficace la politica attraverso il dialogo e l’apertura verso tutti i popoli. Occorre, inoltre, essere attenti alle manifestazioni di disagio che provengono dalle componenti extra comunitarie delle nostre città, come gli avvenimenti di Parigi. La repressione non è una soluzione, ma è invece necessario capire le cause del problema e andare a fondo per trovare i provvedimenti più adatti. Poi ha invitato i rappresentanti delle organizzazioni religiose a coltivare la tolleranza. La fede, afferma Gorbaciov, è una scelta personale, il diritto a professare una religione è un diritto di tutti.
Al bellissimo discorso sono seguiti tanti mini spettacoli e performance di artisti di tutto il mondo; molto emozionanti le esibizioni di bambini di tutte le nazionalità che hanno cantato e recitato testi in tante lingue ma con un unico argomento: la pace e l’amore. L’incontro si è concluso con un breve discorso di Walter Veltroni con cui il sindaco di Roma rinnovava l’impegno a far sì che la sua città diventi sempre di più un crocevia pacifico e accogliente di tutte le civiltà. Il mondo è bello perché ha tanti colori, e la pace si può realizzare solo accettando e integrando le diversità.
Infine i rappresentanti delle varie confessioni religiose hanno consegnato ai Nobel dei pensieri di pace delle rispettive tradizioni.
I membri della Soka Gakkai, che hanno partecipato numerosissimi all’evento, erano rappresentati dal Direttore generale Tamotsu Nakajima, e hanno contribuito allo spettacolo con una bella performance del gruppo di ballerini di Mariagrazia Sarandrea.
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Alla fiera di Francoforte
di Sergio Notari
La Fiera del Libro di Francoforte, che si tiene ogni anno a ottobre, è una delle più importanti a livello internazionale e certamente la principale che si tenga in Europa. Da tre anni la Soka Gakkai partecipa con un proprio stand per incontrare editori di tutto il mondo, promuovere la pubblicazione di libri del presidente Ikeda e diffondere gli ideali di kosen-rufu e della pace nel mondo.
In particolare, in occasione della recente edizione, che si è tenuta dal 19 al 23 ottobre, la SGI tedesca ha colto l’occasione per presentare al pubblico tedesco una nuova edizione che negli anni ha riscosso moltissimo successo in diversi paesi.
Se infatti la fiera è un importante appuntamento per i professionisti del settore editoriale, d’altra parte, nei due giorni di apertura al pubblico è visitata da un foltissimo numero di visitatori.
Il titolo presentato era l’edizione tedesca dei Misteri di nascita e morte, intitolato in tedesco Il libro della felicità. Ai visitatori veniva proposto di scrivere in un breve commento cosa fosse per ciascuno la felicità; si tratta infatti di un termine che spesso viene usato senza che se ne abbia un’idea chiara e che invece rappresenta, in un certo senso, il centro di gravità nella vita delle persone. Le reazioni degli interpellati sono state ovviamente delle più varie, ma sicuramente si è trattato di un’occasione stimolante che ha permesso di far conoscere a moltissime persone l’insegnamento fondato sul Buddismo di Nichiren Daishonin.
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A Modena, Festival della Cultura per la Pace
di Milena Sala
Dal 7 al 9 ottobre, la Divisione giovani ha organizzato a Modena il Festival della Cultura per la Pace. Una manifestazione, promossa dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai e patrocinata dal Comune di Modena, rivolta al cuore di tutta la città con l’obiettivo di costruire un ponte, con altre associazioni, per il raggiungimento di importanti finalità comuni: la pace e la giustizia sociale attraverso il dialogo. Tre incontri, ricchi di emozioni, che hanno richiamato una notevole affluenza di cuori. Uno spazio pomeridiano dedicato ai bambini: la leggenda del principe Shakyamuni – raccontata fiabescamente, con semplicità e incanto – e l’allestimento di laboratori ludici hanno allegramente animato il sabato pomeriggio dei piccini. E, come tradizione buddista “impone”, la serata domenicale conclusiva, ha accolto un gremito pubblico di persone, catturate dalla suggestiva cornice, per uno spettacolo fra teatro, musica e poesia, ispirato alla Proposta di pace 2004 di Daisaku Ikeda.
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«Illuminarsi alla pace»
di Cristina Provenzano
Decidere se scegliere tra un percorso di pace e uno di guerra. E una frase della Proposta di Pace di Daisaku Ikeda, scritta in giallo su un pannello nero, segno di speranza e luce nel buio del mondo di inferno: «La ricerca della verità nel Buddismo è motivata dal confronto con la sofferenza umana e la vera felicità sorge solo quando si affronta la sofferenza degli altri come se fosse propria». Questo il punto di inizio della mostra “Illuminarsi alla pace”, che si è tenuta a Modena presso la tenda di viale Molza il 15 e il 16 ottobre, organizzata dai giovani del gruppo Leonardo (meno di 25 anni) con l’obiettivo di promuovere la cultura della nonviolenza e della rivoluzione umana, del rispetto reciproco e della pace, intesa come frutto dell’iniziativa di ogni singolo individuo. La mostra prevedeva un passaggio obbligato attraverso un percorso di guerra, tra rappresentazioni di sofferenza, feriti, mutilazioni, degrado dell’ambiente, la ricostruzione di una tenda da campo, una serie di disegni e immagini di giornali. Un vicolo cieco, una stanza buia in cui veniva costantemente proiettato un video di forte impatto, sembrava essere la conclusione, l’unica via d’uscita della guerra ma, attraverso la sofferenza, si arriva alla vera pace e alla Buddità; così, i visitatori, dal vicolo cieco, spostando un telo nero, potevano raggiungere il percorso della pace, in una zona illuminata con uno spazio lettura, disegni, scritte e un rinfresco. Un progetto nato più di un anno fa, grazie unicamente al contributo volontario di tanti praticanti e non, che ha visto una grande partecipazione di pubblico; grande impegno e tenaci sforzi di tutti i giovani del gruppo Leonardo della zona, per i quali è stata l’occasione di realizzare tante, preziose esperienze di crescita.
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Il tempo libero nel quartiere di Castello
di Manola Fiorini
Il filo che ci lega: questo lo slogan di un’iniziativa che si è svolta a Firenze il 3 dicembre. I membri del rione di “Castello” hanno dato vita a un incontro fatto di scambi e di dialoghi con alcune associazioni di volontariato del quartiere 5 presso il Circolo Arci “Tre Pietre” e per l’occasione è stata allestita la mostra “Semi di cambiamento”.
Dopo una breve presentazione della SGI e delle attività che il presidente Daisaku Ikeda, insieme ai membri dell’associazione, svolge a favore della pace nel mondo è intervenuto il presidente della Rete di solidarietà del quartiere 5 Renzo Tomassini, il quale ha spiegato come all’interno del vasto quartiere ci sono migliaia di persone anziane, soprattutto sole, e di come tanti volontari, comuni cittadini, possano riuscire ad alleviare e combattere la loro solitudine dedicandogli un poco del loro tempo libero.
Anna Maria Missoni, responsabile del sindacato pensionati della CGIL, ha raccontato che nel 1997 è nato un progetto particolare: la “Banca del tempo”. In questa banca non circolano soldi o assegni, ma schede dove ognuno mette a disposizione il suo tempo libero e quello che sa fare o ha fatto nel passato. Ad esempio una signora che ha a disposizione un pomeriggio la settimana e sa fare i dolci, deposita questo piccolo capitale a disposizione della banca e può “scambiarlo” magari con un’altra persona che le offre un servizio di baby-sitter per una sera. Si creano così mille opportunità per aiutarsi e per conoscersi. L’associazione “Noi per Voi” è una realtà presente da vari anni sul territorio fiorentino che gestisce una casa per accogliere i genitori e bambini provenienti da fuori Firenze in cura all’ospedale pediatrico del Meyer nel reparto di Oncoematologia.
Andrea Castaldo, dopo un caloroso ringraziamento per la SGI, ha parlato di un’associazione conosciuta a livello globale: “Emergency” che si occupa a 360° dei territori colpiti da guerre, delle vittime delle mine e delle armi da fuoco. L’associazione con il lavoro e il contributo di volontari raccoglie i fondi per la costruzione di ospedali, attrezzature mediche, e tutto quello che può aiutare queste persone così impensabilmente disagiate.
Sabrina Spinelli, rappresentante dell’Istituto Buddista è intervenuta leggendo una frase di Gandhi: «Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo».
Al termine dell’incontro l’associazione Fonùn, il centro danza classica tradizionale egiziana che ha come scopo favorire lo scambio interculturale tra i popoli del bacino del Mediterraneo, ha deliziato i partecipanti con varie danze che risalgono al 3000 a.C. A chiusura un magnifico rinfresco offerto dai membri di Castello è stata una ulteriore occasione per scambiarsi pareri e avvicinarsi di più al mondo del volontariato.
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Prometeo: accogliere e proteggere
di Alberto Ugolini
«Proteggere i Centri culturali della Soka Gakkai e accogliere con calore e rispetto ogni persona che vi si reca». «Far sì che sempre più membri della Divisione uomini partecipino all’attività Prometeo e possano, attraverso di essa, sviluppare lo spirito dell’offerta e crescere nella propria vita personale». «Imparare sempre più nella vita ad ascoltare il proprio cuore e a prendere decisioni serie e profonde». Queste determinazioni sono state espresse in una giornata di corso per i membri dello staff Prometeo, che si è tenuta il 4 dicembre al Centro culturale di Firenze, con la partecipazione di circa centocinquanta membri da tutta la Toscana.
L’atmosfera di calda partecipazione che si è creata sin dall’inizio attraverso i racconti di esperienze commoventi e gli interventi privi di ogni formalità, ha coinvolto tutti. Molti dei presenti hanno rilevato che uno scambio così sincero e diretto è una promettente novità di stile in una riunione i cui partecipanti sono tutti uomini.
Il corso, anche se di poche ore, è stato molto intenso: sono state raccontate diverse esperienze, ci sono stati vari interventi di membri di Grosseto, Livorno e Firenze, un intervento del responsabile del gruppo Prometeo Riccardo Peruzzi e una lezione sul Gosho Risposta a Kyo’o di Andrea Bottai, vicedirettore dell’Istituto Buddista Italiano. Il segretario nazionale dell’Istituto, Vittorio Sakaki, ha letto il messaggio di saluto del presidente Ikeda e ha raccontato la propria recente esperienza.
Il gruppo Prometeo considera come propria missione l’accoglienza di ogni membro che si reca nei nostri Centri culturali, e la protezione dei centri e delle attività che vi si svolgono. Durante il corso, è stato messo in rilievo che realizzare con successo tale compito è, prima di tutto, una questione di fede e di determinazione, e quindi di preghiera. L’attività Prometeo è una occasione preziosa, anzi una serie di ripetute occasioni, attraverso le quali ciascuno può aprire la propria vita a scopi che vanno oltre le preoccupazioni personali, può approfondire lo spirito di offrire con gioia il proprio tempo e sperimentare che ciò si traduce in grandi esperienze di vittorie, crescita e benefici nella vita quotidiana, come è stato mostrato nelle esperienze raccontate al corso.
La promessa di tutti è stata quindi di non sprecare bensì sfruttare al massimo quest’occasione che – per usare le stesse espressive parole di uno degli intervenuti – aiuta a combattere due temibili attaccamenti tipici degli uomini: quello alle pantofole e quello al telecomando. Inoltre, affinché tutti gli uomini che potrebbero partecipare a quest’attività vi partecipino effettivamente, sarebbe importante – è stato rilevato – che in essa fossero più coinvolti i responsabili istituzionali.
Riccardo Peruzzi ha parlato dell’importanza della decisione di aprire, attraverso il Daimoku, la propria Torre preziosa, la propria Buddità, per vincere con coraggio su qualunque proprio limite. E ha citato una frase del filosofo latino Seneca, che bene si accompagna al punto di vista buddista: «Non è perché le cose sono difficili, che non osiamo, ma è perché non osiamo, che le cose sono difficili».
L’importanza della decisione e della determinazione, nella vita personale come nell’attività di protezione, è stata anche l’argomento centrale della lezione di Gosho. Commentando Risposta a Kyo’o, Andrea Bottai ha spiegato che la lotta, nel Buddismo, è tra dubbio/oscurità e convinzione/Illuminazione: se non si prende sul serio questa lotta, si cade sotto l’attacco del “demone”. Se si crede che Nam-myoho-renge-kyo è la nostra vita stessa, e che ha il potere di cambiare l’impossibile in possibile, il Nam-myoho-renge-kyo che è dentro di noi si manifesta, e permette di trasformare il veleno in medicina, l’impossibile – o meglio ciò che noi crediamo impossibile – in possibile.
Si tratta, in definitiva, di trasformare la nostra idea di impossibile. I piccoli benefici arrivano dalla fortuna, ma i grandi benefici arrivano trasformando una sfortuna in fortuna. L’essenza del Buddismo di Nichiren Daishonin è nell’equazione “fede (nella natura di Budda propria e altrui) = Buddità”.
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Assemblea dei bodhisattva del territorio ticinese
di Alessandra Sestito
Il 19 e il 20 novembre a Salice Terme in provincia di Pavia si è tenuto il primo corso autunnale del Territorio Ticinese che comprende la parte Sud Ovest della provincia di Milano fino a tutta la provincia di Pavia. Per 170 persone si è trattato di una grande opportunità per condividere scopi e propositi e per realizzare una crescita significativa nelle rispettive zone di attività.
Il titolo del corso è stato “Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione”: la sera le persone si sono riunite in meeting di discussione e hanno approfondito il significato di questa frase nella propria vita quotidiana e nell’attività, dopodiché un comitato allargato di circa trenta persone, in un clima di grande armonia, ha approfondito le esigenze emerse.
Così il giorno dopo, in quella che è sembrata una vera e propria assemblea fra bodhisattva, se n’è parlato liberamente tutti insieme, toccando dei punti cruciali delle basi del Buddismo col desiderio comune di avanzare in unità col maestro per una grande crescita del territorio, con la consapevolezza che ognuno è leader di kosen-rufu lì dove si trova.
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Un’area vasta per kosen-rufu
di Maria Elena Di Cicco Pucci
“Zone di confine, pronti… via!” Non è uno slogan, ma rende il senso della nuova partenza dell’area Tosco-Umbra, appena formata. Una partenza avvenuta domenica 4 dicembre con la presentazione ufficiale dell’area, durante una riunione che si è tenuta a Sinalunga, che ne è un po’ il baricentro geografico, e che ha visto partecipi persone provenienti da tutti i territori che la compongono. Una nuova “area vasta” che comprende il territorio Chianti-Senese, con la provincia di Siena, Volterra e Sasso Pisano in provincia di Pisa e la parte della Valdelsa che è in provincia di Firenze e che ha Certaldo e Castelfiorentino come suoi centri principali; il territorio Umbria che oltre a tutta la regione comprende parte della provincia di Arezzo con la città di Sansepolcro e parte di quella di Forlì con Bagno di Romagna; poi il nuovo territorio Etrusco con tutta la provincia di Arezzo, il Casentino, il Valdarno da Incisa a Montevarchi, in provincia di Firenze. Insomma un’area comprendente zone molto diverse tra loro, ma che in comune hanno la volontà di uscire dall’isolamento geografico in cui sono state confinate dalla “natura” e di essere finalmente al centro dell’Italia e di kosen-rufu. Per tenere il passo con le attività dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai verrà organizzato un report della Consulta nazionale per tutti i territori dell’area, che consentirà anche di discutere insieme problemi e obiettivi delle varie zone. Insomma un’area vasta sì, ma che ha come intento quello di sviluppare delle organizzazioni locali sempre più autonome e solide, capaci di camminare con le proprie gambe e orgogliose di contribuire allo sviluppo di kosen-rufu e dell’umanesimo buddista nelle proprie zone di “confine”.
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Riunione di studio a Torino
Domenica 13 novembre 2005 si è tenuta al Palazzetto dello sport di Torino una riunione di studio di tutto il Piemonte e Valle d’Aosta. Alla spiegazione del Gosho tenuta da Francesco Geracitano e Franco Malusardi, sono preceduti i ringraziamenti per tutte le persone che hanno partecipato ai lavori di ristrutturazione del Centro culturale di via Cirenaica. La riunione è stata un’occasione per molte persone per rincontrarsi.
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Il patrocinio dell’Istituto per insegnare a gestire i conflitti interreligiosi
di Cristina Mannini
L’Università di Pisa organizza per l’anno accademico 2005/2006 la seconda edizione del master in “Gestione dei conflitti interculturali e interreligiosi”, con la collaborazione e il patrocinio di molti enti e associazioni, fra cui l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.
L’esperienza attuale ci mette di fronte a diversi tipi di conflitto, in cui giocano un ruolo importante il fattore religioso e quello culturale, come nel caso della lotta al terrorismo. Troppo spesso questi conflitti sono affrontati secondo una logica di sopraffazione dell’altro, con l’obiettivo di vincere, prima ancora che di convincere; in questo modo si affronta solo l’aspetto emergente del conflitto, trascurando di esaminarne le cause. L’obiettivo di questo corso di studi, aperto a laureati e non, è trasferire le conoscenze e le competenze necessarie per gestire i conflitti utilizzando gli elementi di conoscenza dell’altro, le capacità di mediazione e di dialogo, il ricorso alle tecniche nonviolente.
Il master formerà esperti della comunicazione interculturale e del dialogo interreligioso, mediatori dei conflitti culturali e religiosi, mediatori di pace da impiegare negli enti pubblici e privati e nelle organizzazioni religiose, operatori della mediazione e conciliazione extragiudiziale. Per saperne di più visitate il sito http://www.pace.unipi.it/didattica/master
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Il libro Felicità in questo mondo, edito dall’Istituto, è stato segnalato in una libreria della catena Feltrinelli a Roma come “il più amato”.
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Kanta e il cervo
Daisaku Ikeda, illustrazioni di Manuela Santini, Esperia Edizioni, 12 euro
Una nuova fiaba di Daisaku Ikeda con le illustrazioni di Manuela Santini esce per i tipi di Esperia Edizioni, che conferma così l’attenzione al pubblico di giovanissimi. Kanta va a vivere sulle montagne insieme al nonno, il Vecchio Gen: i suoi genitori devono lavorare duramente laggiù in città e nutrono la speranza che la vita a stretto contatto con la natura lo renda più forte. In effetti, il timoroso Kanta sarà spinto a superare le sue paure grazie al rapporto con Poyu, il cerbiatto orfano raccolto e allevato con amore. Poyu nasconde un segreto: è in realtà un cervo magico e la sua missione è proteggere il popolo dei cervi dagli avidi cacciatori. Poyu farà scoprire a Kanta e alla cuginetta Yuki un mondo incantato in cui si forgerà un’amicizia indistruttibile.
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Altre due fiabe di Ikeda in preparazione per il 2006
Il castello nel deserto
Guardando una fotografia mostratagli dal suo maestro, Yuta inizia a sognare. Si vede a dorso di un cammello dorato diretto a Dunhuang, la città nel deserto che da tanto tempo desidera visitare. Le pareti dipinte nelle grotte di Dunhuang sono custodite dal vecchio Zhou, i cui insegnamenti saranno di grande importanza per Yuta. Osservando il lavoro di Zhou, Yuta impara che si può infondere la propria bellezza interiore in tutto ciò che si fa con serietà e con sincerità. È questo il prezioso tesoro nascosto nel deserto alla cui ricerca era partito: la consapevolezza che essere un eroe significa continuare a fare del proprio meglio con coraggio, qualunque cosa accada.
La foresta della vita
In una scuola alcuni bambini si cimentano nell’esperimento di allevare le lucciole, ormai quasi completamente scomparse. Ma questi minuscoli messaggeri di pace volano solamente nella “Foresta della vita”, che sa parlare al cuore dei bambini dal cuore gentile. È un racconto poetico e magico, sulla guerra e sulla pace, imperniato sul desiderio dei protagonisti di un mondo in cui le lucciole, come gli esseri umani, possano vivere in pace.
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Merci beaucoup, madame et monsieur Aramaki
Dopo trent’anni di lavoro in qualità di custodi del Centro europeo di Trets i coniugi Aramaki hanno lasciato il posto ai coniugi Sugai, anch’essi giapponesi e vissuti a lungo a Parigi.
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CALENDARIO
Lo studio mensile del Gosho
Gennaio L’eredità della legge fondamentale della vita – parte I
Febbraio L’eredità della legge fondamentale – parte II
Marzo La strategia del Sutra del Loto
Aprile Risposta a Kyo’o
Maggio Gosho di Capodanno
Giugno Itai doshin
Luglio Il comportamento del Budda – parte I
Settembre Il comportamento del Budda – parte II
Ottobre I due tipi di fede
Novembre Felicità in questo mondo
Dicembre I tre tipi di tesori
Le riunioni di discussione
Gennaio 12 e 26
Febbraio 2 e 16
Marzo 2 e 16
Aprile 6 e 20
Maggio 4 e 18
Giugno 1 e 15
Luglio 6 e 20
Settembre 7 e 21
Ottobre 5 e 19
Novembre 9 e 23
Dicembre 7 e 14
Nel 2006
24-26 marzo corso nazionale per responsabili di capitolo della Divisione donne
Luglio corso della Divisione giovani della SGI in Giappone
Fine agosto-inizio settembre corso estivo nazionale per responsabili
19 novembre esame di studio del primo livello. Questo il programma: 1. Gosho di Capodanno; 2. Gosho Itai doshin; 3. Gosho Risposta a Kyo’o; 4. Cenni sulla vita di Nichiren Daishonin; 5. Breve storia della Soka Gakkai; 6. Sulla base del testo dei Gosho si tratteranno i seguenti principi fondamentali: i dieci mondi e il mutuo possesso, non dualità di vita e ambiente (esho funi), spirito dell’offerta (kimyo), la pratica per sé e per gli altri (shin gyo gaku), l’unità di “diversi corpi, stessa mente” (itai-doshin), kosen-rufu, tre ostacoli e quattro demoni (sansho shima); il materiale completo sarà pubblicato nel numero di marzo aprile di Buddismo e società.
Prossimamente pubblicheremo le date dei corsi a Trets
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DALL’ ESTERO
Olanda – 16 ottobre
Circa 150 rappresentanti della Divisione giovani del Belgio, Olanda e Lussemburgo si sono dati appuntamento il 16 ottobre presso il Centro culturale olandese di Zeist per il loro primo meeting generale.
Grecia – 1 novembre
La “Società internazionale di scrittori e artisti greci” ha attribuito un riconoscimento a Daisaku Ikeda in virtù del contributo culturale apportato con i suoi scritti e le sue poesie. L’associazione, fondata nel 1993 e che oggi conta oltre seimila scrittori residenti nel paese ellenico, si è sempre distinta per l’organizzazione di eventi di portata internazionale a favore della letteratura e dell’arte.
India – 4 novembre
Come “promotore dei valori gandhiani fuori dall’India”, Daisaku Ikeda è stato insignito, il 4 novembre, di uno dei quattro premi consegnati per il 2005 dalla Fondazione Jamnalal Bajaj (dal nome di un discepolo e confidente di Gandhi). A presentare la cerimonia c’era il dottor Amartya Sen, mentre a ritirare l’onorificenza al posto di Ikeda il vicepresidente della Soka Gakkai India Akash Ouchi. Nel discorso di ringaziamento il presidente Ikeda ha espresso la massima stima per la Fondazione che, in accordo con gli ideali del Mahatma Gandhi, si è dedicata ad aiutare il popolo indiano ad emanciparsi dal giogo del colonialismo.