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Corso Sgi: tutti a scuola nel Kansai - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:19

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Corso Sgi: tutti a scuola nel Kansai

Nell’ultimo anno il presidente Ikeda ha preso più volte a modello l’esperienza dei membri che vivono nel Kansai. A novembre, in occasione del corso internazionale, non solo se ne è parlato ancora, ma il Kansai è stato teatro della dodicesima riunione generale Sgi

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Nell’ultimo anno il presidente Ikeda ha preso più volte a modello l’esperienza dei membri che vivono nel Kansai. A novembre, in occasione del corso internazionale, non solo se ne è parlato ancora, ma il Kansai è stato teatro della dodicesima riunione generale Sgi

All’arrivo, il 7 novembre, una quindicina di membri sventolavano sorridenti le bandierine rosso-giallo-blu per darci il benvenuto della Soka Gakkai giapponese. Arrivati a Tokyo siamo stati accolti da un caloroso messaggio del presidente Ikeda e dalla notizia di un cambiamento repentino di programma: sensei è partito per Osaka e anche noi domani lo raggiungiamo. È così che il giorno dopo i 220 delegati SGI provenienti da sessanta paesi sono partiti per Osaka, nel Kansai (una regione a sud di Tokyo), sul treno superveloce Shinkansen.
Il giorno successivo, 8 novembre, al Centro Ikeda del Kansai, abbiamo partecipato alla dodicesima riunione generale. Era anche la prima volta dopo sette anni che il presidente Ikeda visitava Osaka e quindi si trattava di un’occasione di gioia immensa per i membri del Kansai che avevano pregato tantissimo per invitarlo. Dopo una prima parte tenuta dai responsabili centrali della Soka Gakkai, è arrivato il presidente Ikeda. Appena entrato ha suonato tre brani al pianoforte che hanno riempito l’auditorium di armonia e leggerezza. Durante tutta la riunione è stato invece diretto e severo: ha letto pochissimo del discorso preparato e ha fatto molti commenti improvvisati. Ha aperto parlando della bellezza e grandiosità dei principali Centri culturali del mondo tra cui quello di Firenze, di Taplow Court (Inghilterra) e di Villa Sachsen (Germania). Ogni volta che citava uno di questi Centri chiamava e salutava i membri di quel paese.
Questi Centri culturali sono nati dai semi piantati nel corso dei suoi viaggi nel mondo. Ci sono ora milleduecento Centri in Giappone e cinquecento nel resto del mondo. Ha ricordato come era cadente il kaikan di Osaka nel ’56 rispetto alla grandiosità di quello che ci stava ospitando dopo cinquantuno anni e ha asserito che ne costruiremo ancora di più e più grandi nel futuro. Ha poi ricordato a lungo i suoi profondi rapporti con il Kansai come descritti nella Rivoluzione umana. Sono stati moltissimi i membri di questa regione che lo hanno sostenuto quando nel ’79 fu costretto a lasciare la presidenza: arrivarono oltre ottomila lettere di sostegno dal Kansai. Ha parlato dei suoi rapporti con Josei Toda che diceva: «Fate del Kansai il vostro modello», e del valore attuale della filosofia della rivoluzione umana: «Voglio dichiarare qui e ora affinché tutti sentano che è arrivato il tempo in cui il Buddismo della rivoluzione umana, come predetto dal Daishonin, sta cominciando a illuminare come il sole il mondo e tutta l’umanità».
Il resoconto completo del suo discorso è visibile in video a partire dai primi di dicembre. La riunione si è conclusa recitando cento Daimoku insieme a lui. Siamo usciti dal Centro di Kansai “volando”.
Tornati a Tokyo, il corso è proseguito con varie sessioni al Centro Internazionale dell’Amicizia. Il responsabile del Dipartimento di studio, Katsuji Saito ha presentato la sua lezione come una risposta all’esigenza manifestata da vari paesi di affrontare sessioni di dialogo interreligioso con altre confessioni. Ha illustrato la linea di continuità della tradizione buddista a partire da Shakyamuni, Vasubandhu, T’ien-t’ai, Dengyo, Nichiren Daishonin fino alla Soka Gakkai. Ha anche approfondito il significato delle “quattro massime” contenute nel Mondo del Gosho alla luce delle critiche di esclusivismo mosse a Nichiren e alla Soka Gakkai. «La Soka Gakkai rispetta tutte le religioni così come sono per il loro comune obiettivo di condurre le persone alla felicità. Su questa base comune bisogna promuovere il dialogo interreligioso, nello spirito di raggiungere la mutua crescita attraverso il dialogo. Questa è la visione di Daisaku Ikeda per una religione nell’era globale».
Il corso SGI si è concluso con i discorsi dei responsabili. Anche Kayoko Asano ha parlato dello “spirito del Kansai”: «I membri del Kansai trattano le persone con imparzialità, sono come una famiglia, da questo si manifesta una grande forza. Sono allegri e divertenti, sono veramente felici e sinceri; la loro umanità è brillante e ricca di calore. Se impariamo dal Kansai la Gakkai potrà manifestare tutta la sua forza. Lì hanno un legame diretto con il maestro».
In chiusura il direttore generale Oba ha indicato tre punti. Primo, diventare modelli di discepoli prendendo a modello i Bodhisattva della Terra descritti nel Sutra del Loto. Secondo, per la formazione di persone di valore bisogna partire dalla rivoluzione umana dei responsabili e dalla relazione fra maestro e discepolo. Il compito dei responsabili è abbracciare ogni persona con tolleranza e calore ed essere di esempio per la propria dedizione. Terzo, continuare sempre a lottare contro le funzioni demoniache che minacciano l’unità dell’organizzazione buddista. In vista delle prossime ricorrenze (2 gennaio 2007, 18 novembre 2010) ha incoraggiato i delegati SGI affermando: «Promettiamo di rispondere nella maniera migliore attraverso le nostre prove concrete alle aspettative del nostro maestro, che sotto tutti i punti di vista ha costruito e consolidato le fondamenta di kosen-rufu e proiettiamo i nostri sforzi verso un nuovo progresso in vista del 2010».
Nell’ultimo giorno di permanenza in Giappone abbiamo avuto l’opportunità di partecipare a un meeting di scambio. Siamo stati ospiti in un grande Centro culturale di Tokyo. In un bagno di folla di centinaia di membri si è svolta poi la riunione di scambio dove abbiamo potuto ascoltare le esperienze fortissime di due giovani che hanno trasformato situazioni di grave malattia e miseria in una splendida prova concreta. Scambi di regali, strette di mano, abbracci e sorrisi hanno concluso così questa esperienza indimenticabile nella terra del Sol Levante.
Nel messaggio con cui il presidente Ikeda ci ha salutato prima di partire si legge: «Io prego sempre profondamente per ognuno di voi miei cari, miei carissimi membri, per le vostre famiglie e per tutti i membri; per la salute, la longevità e le attività nonché per la prosperità e la pace dei vostri paesi. E continuerò a farlo per tutta la vita. Vi prego di portare i miei saluti ai preziosissimi compagni di fede».

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Riviste in prima linea per il 16 marzo 2008

A Firenze riunione generale dei collaboratori delle pubblicazioni dell’Istituto Buddista

«Dare il proprio contributo alla realizzazione de Il Nuovo Rinascimento, Buddismo e Società e Il Volo Continuo non è facile, ma rappresenta una grande occasione per trasmettere la propria convinzione nella pratica buddista». Lo ha detto Tamotsu Nakajima, direttore generale dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, intervenendo alla riunione di tutti i collaboratori delle tre testate che fanno capo all’Istituto e delle edizioni Esperia, svoltasi lo scorso 27 ottobre a Firenze. «Le pubblicazioni hanno un ruolo fondamentale – ha sottolineato Nakajima – perché sostengono l’attività che si fa ogni giorno». La riunione è stata l’occasione per presentare il nuovo direttore responsabile del Volo Continuo, Mattia Duni. Il settimanale è in prima linea nel sostenere i giovani, affiancato in questo dal Nuovo Rinascimento che in ogni numero sta dedicando una pagina alla riunione europea che si terrà a Milano il 16 marzo prossimo, cinquantenario della trasmissione della missione di kosen-rufu da Toda alla Divisione giovani.
Ma non sarà l’unica novità per Il Nuovo Rinascimento, che nel 2008 potrà contare su novità grafiche e di contenuto: «L’obiettivo – ha detto Erica Galligani, direttore responsabile del giornale – è migliorare ciò che stiamo facendo. Per questo continuiamo sempre a riprogettare il giornale e avviare nuove serie che possano incoraggiare i lettori». Un concetto ripetuto anche da Anna Conti, vice direttore dell’Istituto, che ha ringraziato tutti coloro che collaborano alle nostre pubblicazioni.
La riunione è stata arricchita dalle toccanti esperienze di Maria Paparazzo e Alessandra Fornasiero, collaboratrici rispettivamente de Il Nuovo Rinascimento e di Buddismo e Società.

Michele Garbato

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Il quaderno di Hiroshima
di Daisaku Ikeda
Sperling & Kupfer, 2007, 192 pagine, Euro 16,00

Si tratta di un racconto nato per lettori adolescenti, che viene pubblicato in una collana che punta a lettori di tutte le età. Narra delle riflessioni di un giovane sul significato della vita e delle relazioni umane visto attraverso l’esperienza di una zia sopravvissuta al disastro della bomba atomica sganciata su Hiroshima il 6 agosto 1945. Il volume è corredato da alcune illustrazioni di Cecco Mariniello.

Kazushiro per la prima volta affronta un viaggio in treno fino a Hiroshima dove lo aspetta sua zia Yaeko. Il suo compagno di scuola Nakamura, un asso del ping-pong, sta affrontando una grave crisi causata dal fallimento dell’azienda del padre. Kazushiro sa che la zia è scampata per pura fortuna alla bomba atomica e pensa che potrà approfittare dell’occasione per farsi raccontare la sua esperienza. Quello che assolutamente non immagina è quanto doloroso sia per Yaeko il ricordo di ciò che ha vissuto. Ma ben presto capisce che la zia è riuscita a trovare una forza interiore eccezionale, anche grazie all’aiuto di un insegnante di scuola elementare che le disse: «La morte è una scelta facile». Attraverso i racconti della zia, la visita ai musei e ai luoghi della memoria che descrivono l’atrocità della bomba e la sofferenza delle persone per la perdita dei propri cari, Kazushiro impara ad amare la vita e alla fine riesce a trasmettere questo stesso amore al suo amico in difficoltà.

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