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Smascherare con forza le menzogne e far conoscere la verità - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:21

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Smascherare con forza le menzogne e far conoscere la verità

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Il beneficio di coloro
che si impegnano per
kosen-rufu
con lo spirito luminoso e aperto
del Bodhisattva Mai Sprezzante
durerà per eoni infiniti.

Scrive Nichiren Daishonin: «Cosa significa il profondo rispetto del Bodhisattva Fukyo (Mai Sprezzante) per la gente? Il vero significato dell’apparizione del Budda Shakyamuni in questo mondo sta nel suo comportamento da essere umano» (I tre tipi di tesori, SND, 4, 179).
Rispetto per gli altri: questa è l’essenza della pratica del Sutra del Loto. Il proprio comportamento come essere umano è il punto di partenza e il punto d’arrivo del Buddismo. Come indica il suo nome, il Bodhisattva Mai Sprezzante non guardava mai nessuno dall’alto in basso né provava mai disprezzo, ma anzi si inchinava di fronte a ogni persona in segno di rispetto, proclamando che tutti avrebbero certamente conseguito la Buddità praticando la via del bodhisattva (vedi SDL, 20, 355).
È proprio questo tipo di dialogo e di impegno totale nelle relazioni con gli altri che i membri della Soka Gakkai stanno mettendo in pratica, rispettando tutte le persone e apprezzandole in quanto individui, in totale accordo con gli insegnamenti del Daishonin.
La pratica del rispetto per gli altri messa in atto dal Bodhisattva Mai Sprezzante viene naturalmente contrastata e osteggiata dalle forze dell’arroganza, che portano a disdegnare e a disprezzare gli altri. D’altro lato, per coloro che difendono la causa della giustizia incontrare persecuzioni è un onore. È la dinamica della incessante lotta fra la natura di Budda inerente a ogni forma di vita e la natura demoniaca dell’autorità e del potere.
Come ebbe a dichiarare il mio caro amico Nelson Mandela, ex presidente del Sudafrica, vigoroso paladino dei diritti umani, la battaglia contro l’ingiustizia è una battaglia per difendere la nostra umanità: «Dall’esperienza di una catastrofe umana di proporzioni inaudite, durata sin troppo a lungo, deve nascere una società di cui tutta l’umanità possa andare fiera».

Lo spirito indomito di battersi per la verità e la giustizia di Nelson Mandela richiama con forza e profondità lo spirito di maestro e discepolo incarnato dai primi tre presidenti della Soka Gakkai. Proprio per questo motivo il leader sudafricano, dopo aver riacquistato la libertà da una prigionia durata ventisette anni e mezzo – più di diecimila giorni – venne a trovarci a Tokyo nel 1990 nella sede del Seikyo Shimbun dove, sorridente e felice, fu accolto da un folto gruppo di giovani.

Proteggete
la libertà di religione
impugnando saldamente
la spada della giustizia
per sconfiggere
la falsità e l’errore.

Il presidente fondatore della Soka Gakkai Tsunesaburo Makiguchi, il secondo presidente Josei Toda e io, terzo presidente, fummo tutti arrestati e imprigionati ingiustamente. A me successe nel luglio 1957, durante quelli che vengono ricordati come “i fatti di Osaka”. Conosco una coppia di persone meravigliose e indimenticabili che continuò a pregare per me accantonando ogni altro impegno privato per seguire tutte le udienze del mio processo, per quattro anni e mezzo, fino a quando la Corte non dichiarò la mia innocenza. I membri del Kansai si impegnarono con ogni grammo della loro forza per ottenere una vittoria completa, rifiutandosi di permettere alla natura demoniaca delle autorità di battere la Gakkai e calpestare senza pietà le nobili persone comuni, non accettando la sconfitta per mano di coloro che cercano di distruggere il nostro legame di maestro e discepoli uniti per una giusta causa. Oggi, dopo cinquant’anni, nel mese di luglio, il mese di maestro e discepolo, della giustizia e dei giovani, l’appassionato spirito del Kansai arde con forza ancor maggiore.
Nel Sutra del Loto si dice che il Bodhisattva Mai Sprezzante non aveva «il minimo timore» (SDL, 20, 357). Anche il cuore dei nostri membri in Giappone e in tutto il mondo è nobile e coraggioso, ugualmente senza paura. La Soka Gakkai è salda, forte e bella.

La nostra tradizione “sempre vittoriosa”
ebbe inizio con una battaglia rivoluzionaria
per proteggere i diritti della gente.

Scrive il Daishonin: «Se [una persona] non denuncia i nemici del Sutra del Loto, non potrà ottenere la Via» (Incoraggiamento a un malato, SND, 8, 220). La strada grande e diretta per il conseguimento della Buddità in questa esistenza e la realizzazione di kosen-rufu si trovano nella lotta per sconfiggere alla radice l’arroganza che svaluta l’umanità e non rispetta la vita umana. Non si può proclamare la verità se non si è disposti a denunciare la falsità. Solo confutando ciò che è errato si può rivelare il vero. Il grande filosofo tedesco Immanuel Kant (1724-1804), uno dei primi europei a interessarsi al Sutra del Loto, ammonì severamente: «Non tollerate che gli altri calpestino i vostri diritti impunemente».
Il rinomato pianista e compositore Amaral Vieira, che ha manifestato profonda simpatia nei confronti del nostro movimento, ha detto: «La SGI garantisce a tutte le persone la libertà e il diritto di praticare qualsiasi religione e la libertà e il diritto di agire concretamente per migliorare la società. Estendiamole la nostra solidarietà e il nostro sostegno morale e spirituale».
Il Buddismo è una battaglia in cui si vince o si perde. E così è la vita. La nostra impresa per “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese” è una battaglia altrettanto cruciale. Per questo dobbiamo assolutamente vincere.
Louisa May Alcott (1832-88) scrittrice americana che si batté per i diritti politici delle donne, parlava di «[guadagnarsi] un qualche diritto a esultare quando si è ottenuta la vittoria».

Segui fermamente
il sentiero corretto
di confutare ciò che è errato
e rivelare il vero,
così potrai conseguire la Buddità.

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