Partendo dall’assunto che il giornalismo non dovrebbe mai ingannare i lettori, ma raccontare i fatti con imparzialità, Ikeda ravvisa nella purezza del carattere una prerogativa per esercitare questo mestiere
Il mio maestro Josei Toda, secondo presidente della Soka Gakkai, era solito dire che il giornalismo senza integrità è inconsistente come il fumo. Il giornalismo deve possedere le qualità di veridicità, affidabilità, convinzione, integrità e impegno. Non deve mai ingannare, fuorviare, o dare un’idea sbagliata. Il fumo può colpire e attirare l’attenzione mentre fluttua alto nel cielo, ma non appena soffia il vento o il tempo passa, svanisce nell’oblio senza lasciare traccia. Il giornalismo che manca d’integrità è proprio così, se non peggio, visto che alcuni giornalisti generano fumo anche quando non esiste nessun fuoco a provocarlo. Il mio maestro era risoluto nel combattere l’informazione distruttiva, e ci incoraggiava a denunciare la sua falsità. Credeva con tutto se stesso che la verità fosse la cosa più importante e ci diceva di far sparire tutte le bugie con la luce della verità.
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Il giornalismo è il lavoro di esseri umani. Comincia e finisce con la gente. I giornalisti che mentono senza alcun rimorso sono individui dalle vedute ristrette, privi di carattere. Dobbiamo smascherare questi cosiddetti cronisti e rivelare la loro ipocrisia quando affermano di preoccuparsi del benessere delle persone e della società in generale, mentre realmente provano disprezzo verso gli altri e li guardano dall’alto in basso. Questo è quello che il mio maestro mi ha ripetutamente insegnato.
Sin da giovane, ogni volta che i media hanno a torto criticato o calunniato il mio maestro o i compagni di fede, sono andato direttamente alla fonte dell’informazione errata e ho rettificato la notizia. Sapevo che se fossi rimasto in silenzio le calunnie sarebbero continuate. Non potevo fare da spettatore e permettere a questi individui di farla franca provocando falsi scandali o diffondendo menzogne a proprio beneficio. Questo è il motivo per cui senza mai stancarmi ho parlato in modo chiaro e con coraggio in nome della verità.
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Oggi la gente sta perdendo fiducia nei mass media. È con questa consapevolezza che lo scorso anno [2005], ho discusso del vero ruolo del giornalismo e dei giornalisti con Christopher Forbes, vice presidente della compagnia di media ed edizioni Forbes Inc. Egli ha dichiarato che l’accuratezza e l’onestà sono i criteri essenziali sui quali si basano i media. «Fedeltà ai fatti e lealtà verso la persona di cui si scrive»: questo era il dogma di suo nonno, il grande giornalista B.C. Forbes (1880-1954) fondatore della rivista che porta il loro nome. Christopher Forbes richiede con forza a tutti i suoi reporter di essere fedeli allo spirito del fondatore.
Quando si tratta di scrittura, si dice che lo stile sia secondario e che i veri grandi scrittori siano innanzitutto altruisti. Il primo requisito per chiunque desideri essere un bravo giornalista è essere una persona dal carattere puro. Chi è carente in questo non ha i requisiti per tenere la penna in mano e dovrebbe trovare un altro lavoro. Solo la scrittura che nasce dalla crescita personale, dallo sviluppo e che brucia di una grande passione, può ispirare veramente gli altri.
B.C. Forbes, fondò la rivista che porta il suo nome nel 1917, perciò nel 2007 essa celebrerà il suo novantesimo anniversario. Forbes è pubblicata in molte lingue, inclusa quella giapponese, e la sua lista annuale degli uomini più ricchi della terra è ben nota a livello mondiale.
È stato il padre di Christopher, Malcolm (1919-90), che succedendo a B.C. Forbes fece diventare la rivista una delle principali testate economiche internazionali. «Quando smetti di sognare, smetti di vivere», osservava Malcolm Forbes.
Una grande impresa non viene costruita da una sola generazione. Nasce attraverso lo sforzo serio e sincero di almeno tre generazioni. I novant’anni di successo di cui la famiglia Forbes gode sono stati raggiunti superando le numerose difficoltà e sfide connaturate all’avvio e alla prosecuzione di qualsiasi impresa.
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La sfida di iniziare un’impresa e mantenerla è stata oggetto di grande interesse nel passato come nel presente. Questo infatti è l’argomento principale degli Elementi per il governo nell’era Chen-Kuan, un classico cinese sull’arte di governare che Nichiren Daishonin tenne in grande considerazione e che trascrisse personalmente.
In quest’opera T’ai-tsung (600-649), imperatore della dinastia T’ang, chiede ai suoi ministri qual è, secondo loro, l’aspetto più difficile nel costruire un impero – la creazione o il mantenimento. Uno risponde che la battaglia all’ultimo sangue della creazione è assolutamente più difficile, mentre un altro insiste che mantenere l’impero che si è costruito è la cosa più dura di tutte. L’imperatore T’ai-tsung conclude questo scambio dicendo che ora, che la sfida della creazione dell’impero è finita, desidera che i suoi ministri si uniscano a lui nello sforzo di mantenerlo.
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Sotto la guida dei primi tre presidenti la Soka Gakkai è stata istituita e le sue solide fondamenta sono state costruite. Insieme al mio maestro, Josei Toda, ho fondato il Seikyo Shimbun, un quotidiano dedicato alla promozione della verità e della giustizia. Una volta che un giornale inizia a uscire, non c’è tempo per riposarsi. Portarlo avanti richiede un avanzamento costante che non consente pause.
Ogni sera e ogni mattina prego con tutto il mio cuore per la protezione di tutti i preziosi membri che lo consegnano. Inoltre, che io sia in Giappone o in qualsiasi altra parte del mondo, penso sempre al giornale che dovrà uscire il giorno dopo. Prendo sempre in mano la penna sperando di portare gioia ai nostri lettori in qualche modo.
Il modo per assicurare un successo reale è quello di avanzare continuamente, aprire instancabilmente la strada e tracciare nuove vie. Si dice che la miglior difesa sia l’attacco – in altre parole, per vincere occorre prendere l’iniziativa, spingere sempre avanti, provare sempre cose nuove ed essere sempre intraprendenti. La Soka Gakkai, che significa “società per la creazione di valore”, non deve mai smettere di creare, né stancarsi di costruire di nuovo.
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Il nonno di Christopher Forbes aveva sottolineato, nel primo numero della rivista, la sua ferma convinzione che «l’azienda era stata creata per produrre felicità, non per accumulare milioni». Le persone devono essere sempre la prima preoccupazione – negli affari e nel commercio, naturalmente, e anche nel governo e nella religione. La felicità degli esseri umani dovrebbe essere sempre lo scopo di ogni impresa umana.
Lavorando nella ditta di Toda ho imparato molte lezioni di vita. Le sue parole risuonano costantemente nelle mie orecchie:
«Daisaku, quanto più alta è la responsabilità, tanto prima dovresti cominciare a lavorare».
«Cerca il meglio in ogni cosa. Persone di prim’ordine attirano persone di prim’ordine. Mostra sempre la più alta considerazione verso gli altri e costruisci buone relazioni con loro».
«Nelle organizzazioni e nelle aziende, le persone alla dirigenza devono lavorare più duramente. Prendi sempre l’iniziativa. Sforzati in prima persona e incontra più persone possibile per stabilire relazioni positive. Questo è il vero significato del successo».
Toda mi ha insegnato tutto quello che sapeva sulle responsabilità di un leader. Diceva spesso che i leader non dovrebbero mai delegare agli altri, e che dovrebbero sempre stare in prima linea per aprire la strada. Ho seguito le sue istruzioni alla lettera. Ho assunto personalmente la responsabilità e ho analizzato ogni progetto fin nel più piccolo dettaglio, tanto che qualcuno mi ha chiesto che bisogno avessi di coinvolgermi fino a questo punto.
Ho lottato per promuovere la pace, la cultura e l’educazione fondando istituzioni come la Soka University, le scuole Soka, l’Associazione concertistica Min-On, il Tokyo Fuji Art Museum, l’Istituto Toda per la pace mondiale e la ricerca politica e il Centro di ricerca di Boston per il XXI secolo. Ho donato tutti i diritti dei miei libri alla Soka Gakkai, e questa è stata la più grande fonte di finanziamento per la costruzione delle nostre università e scuole.
Il Buddismo insegna lo spirito di “non lesinare la propria vita”. Qualsiasi sia l’impresa, solo dedicandovisi completamente potremo tracciare nuove strade. Lottare senza risparmiarsi è il modo per cambiare il corso della storia, perché questo comportamento diventa un modello al quale possono aspirare le generazioni successive.
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Dopo il nostro incontro, Forbes mi ha inviato un raro libro d’arte sui gioielli imperiali russi. All’interno ha scritto una dedica: «La pace è di gran lunga più preziosa di ognuno di questi meravigliosi gioielli – allo stesso modo l’amicizia e la comprensione sono senza prezzo. Con la più grande ammirazione per un uomo che ha dedicato la vita a questi ideali». L’integrità di Christopher Forbes risplende in queste parole.
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Christopher Forbes
Christopher Forbes, 56 anni, è nato nello stato del New Jersey e si è laureato in storia dell’arte nel 1972, all’Università di Princeton . Nello stesso anno ha cominciato a lavorare nello staff pubblicitario della rivista Forbes, per poi diventare direttore, vice presidente, e nel 1989 vice presidente della Forbes Inc. Riveste incarichi in diverse società internazionali. Ha scritto numerosi libri d’arte, compreso quello sui lavori di Fabergé, il famoso gioielliere di corte dell’impero russo. Nel 2004 è stato eletto presidente dell’American Friends of the Louvre, ed è membro di molte altre istituzioni d’arte e musei.