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Statistica: non solo numeri - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 15:58

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    Statistica: non solo numeri

    Riscopriamo il significato di un’attività che all’apparenza può sembrare arida e burocratica, ma che nella sostanza è di grande importanza per sostenere il movimento di kosen-rufu

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    Riscopriamo il significato di un’attività che all’apparenza può sembrare arida e burocratica, ma che nella sostanza è di grande importanza per sostenere il movimento di kosen-rufu

    La Soka Gakkai esiste per aiutare ogni persona a ottenere il massimo risultato dalla pratica del Buddismo di Nichiren Daishonin; in altri termini ciò significa che la nostra organizzazione si preoccupa della felicità di ogni singola persona. Ogni azione, ogni attività svolta all’interno del nostro movimento deve essere in accordo con questa finalità. In tal senso anche l’attività della statistica ha un grande valore per la felicità delle persone.
    Come responsabili della Soka Gakkai, un giorno ci è stato chiesto se volevamo prenderci cura di un gruppo di praticanti, se volevamo assumerci la responsabilità di occuparci di loro, che fossero dieci, cento o mille, il principio della responsabilità non cambia. Immaginiamo che sensei ci chiedesse: «Per favore potresti occuparti di queste persone al mio posto?». Ecco, sono convinto che vorremmo subito sapere chi sono, dove stanno, insomma vorremmo avere più informazioni possibili, così da poter rispondere alla domanda: «Come posso fare in modo che ottengano il massimo beneficio da questa pratica, come farebbe il nostro maestro?».
    La statistica è uno strumento prezioso per aiutare un responsabile a rispondere a questa domanda. In un messaggio del 2002, il presidente Ikeda afferma: «”La Legge non si propaga da sola; poiché è la persona che la propaga, sia la persona che la Legge sono degne di rispetto” (Gosho Zenshu, 856). Il Daishonin stesso aveva a cuore l’intera popolazione ed era costantemente consapevole delle variazioni numeriche delle persone che recitavano Nam-myoho-renge-kyo al suo tempo. È molto importante avere un’idea precisa dello sviluppo statistico, in altre parole, le statistiche rappresentano un tratto vitale di kosen-rufu».
    Ma che genere di aiuto ci fornisce la statistica, in particolare quella di gruppo? E perché è così importante? Per rispondere analizziamo quattro punti che fanno di questa attività un aspetto vitale della nostra organizzazione.

    Non dimentichiamoci mai di nessuno

    Poiché ci occupiamo di esseri umani e non di numeri astratti, per prima cosa dovremmo avere una lista completa e aggiornata dei “nostri” membri, sapere prima di tutto chi sono. È molto facile dimenticarci delle persone che non vediamo spesso, che frequentano le riunioni saltuariamente, che magari non partecipano da un po’ di tempo o che noi non abbiamo mai conosciuto. Potremmo pensare che il nostro gruppo è composto solo dalle persone che vediamo spesso, ma più profondamente e in accordo con lo spirito della Gakkai siamo responsabili di tutti, ma proprio tutti, i membri della nostra zona. Avere la decisione di non dimenticarsi di nessuno, e magari recitare un po’ di Daimoku anche per coloro che in questo momento si sono allontanati, garantirà al nostro movimento un grande sviluppo.

    Quello che vogliamo realizzare

    Ogni responsabile ha l’obiettivo che il suo gruppo cresca, che tutte le persone sperimentino i benefici derivanti dalla pratica dell’offerta, che approfondiscano il Buddismo grazie allo studio e che partecipino alle riunioni. Il modulo di statistica riassume tutte queste informazioni e sarà utilissimo per capire la situazione reale del nostro gruppo e decidere le azioni da fare per realizzare i nostri obiettivi.

    Lo sviluppo nel tempo

    Anche se il nostro gruppo è composto da una quindicina di persone, forse possiamo avere in mente la situazione attuale, ma sarà difficile avere un’idea precisa di come il nostro gruppo si stia sviluppando nel tempo. Conoscere l’andamento delle presenze alle riunioni negli ultimi sei mesi, ad esempio, può essere interessantissimo, come pure il progresso dello zaimu o degli abbonamenti alle nostre riviste.
    Verificare se i nostri obiettivi si stanno realizzando, sapere da dove siamo partiti e conoscere la situazione attuale può stimolarci a migliorare qualche aspetto o a rafforzare la nostra decisione.

    Siamo parte di un’organizzazione

    La nostra organizzazione ha molti livelli, e la statistica si compone per passi successivi. Grazie alla statistica di gruppo si può fare quella di settore e poi quella di capitolo fino ad arrivare al livello nazionale. Tutto parte però dal modulo di statistica di gruppo, il punto di partenza senza il quale tutto il resto non ha valore. Usare correttamente questo strumento non sarà solo di grande utilità per noi, ma permetterà anche agli altri di poterlo utilizzare.
    La statistica è una di quelle attività nell’ombra, dietro le quinte; si fa perché se ne comprende il valore per noi stessi, per gli altri e per il movimento di kosen-rufu, altrimenti si sente come un peso o un dovere. Una persona un giorno mi ha confessato di aver compreso il valore della statistica solo dopo aver visto il film Schindler List, in cui si vede con quanta accuratezza venivano compilate alcune liste nominative di persone salvate dai campi di sterminio.
    Così ci incoraggia il presidente Ikeda: «Quando penso alla vostra dedizione e al vostro duro lavoro, mi torna in mente un episodio che riguarda il premier cinese Zhou Enlai. Un giorno, mentre era assorbito ore e ore senza riposo da numerosi calcoli, un giovane medico, preoccupato per la sua salute, gli chiese: “Premier, non sarebbe meglio chiedere ad altri compagni di aiutarla nel suo lavoro?”. Lui lo ringraziò per l’intento gentile, ma poi declinò e disse: “Quello che sto facendo è molto importante. Da ciò dipende se centinaia di milioni di persone saranno o non saranno in grado di sfamarsi. Se io stesso non facessi questi calcoli e non conoscessi nei più precisi dettagli numerici i termini della questione, chi altro potrebbe farlo?”. Per il premier Zhou, fare le statistiche incurante della sua stessa persona, significava proteggere la gente e aprire la strada a una vittoria futura. Il lavoro statistico per kosen-rufu significa costruire solide basi per il futuro nell’Ultimo giorno della Legge. Questo lavoro è una nobile battaglia per proteggere la Soka Gakkai in accordo con il volere del Budda e vuol dire, in definitiva, proteggere tutti i nostri compagni di fede che sono tutti Budda. Perciò non c’è alcun dubbio che gli sforzi che fate in tal senso accumuleranno grandi benefici e buona fortuna».

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    Due domande per saperne di più

    intervista a Vittorio Sakaki, segretario generale della Soka Gakkai italiana

    Redazione: Ti sei impegnato per molti anni nella statistica. Che significato ha avuto per te quest’attività?

    (Sorride) Per me è stato un grande “allenamento notturno”! Ho potuto apprezzare il fatto che, specialmente in una certa fase dell’attività italiana, vi fossero molti giovani che indirizzavano le proprie energie verso la costruzione di qualcosa di positivo, nell’ombra.
    Ho imparato cosa significa fare attività per gli altri senza che nessuno ti veda e ti possa apprezzare. Ho compreso inoltre che essere precisi non vuol dire essere rigidi. Spesso precisione si intende come sinonimo di rigidità, esaltando invece l’aspetto creativo. Mi è capitato talvolta di sentir dire che a una grande attività avevano partecipato molte persone, senza però che qualcuno potesse dire, per esempio, se erano esattamente centodue o ottantasette. La precisione è un aspetto importante, che si ricollega direttamente alla cura di ogni singolo individuo e al desiderio che sensei ci trasmette costantemente: avere a cuore ogni persona.

    Redazione: Spesso si dice che la statistica è uno strumento per “leggere” la crescita dell’organizzazione e individuare eventuali problemi nell’attività. Molti responsabili però non la sanno usare concretamente. Come si comprendono i numeri?

    La raccolta delle presenze non è un fatto tecnico. Essa si basa sull’atteggiamento che scaturisce dal condividere il desiderio di Nichiren Daishonin di abbracciare quante più persone possibile.
    Sviluppando questa consapevolezza si comprende veramente che dietro a un numero c’è una persona, che la statistica non è un fatto matematico, una semplice sommatoria.
    A livello di gruppo poi si hanno anche i nomi, nel senso che il responsabile sa chi c’era e chi non c’era, questo aspetto è immediatamente evidente. A livelli più alti, fino al capitolo, sarebbe utile avere lo stesso tipo di “quadro” per poter sostenere le zone e i singoli gruppi che stanno attraversando difficoltà. Diciamo che il numero dovrebbe, anche a questo livello, corrispondere a una persona. Usando come esempio una parabola narrata nel Sutra del Loto, potrei dire che l’atteggiamento dovrebbe essere quello di un genitore che prepara il cibo per i suoi numerosi figli: se uno non mangia, si preoccupa. Lo stesso dovrebbe accadere nel gruppo. Il presidente Ikeda ha la massima cura di ogni persona e si preoccupa di ogni dettaglio: questa sua capacità scaturisce dall’atteggiamento di abbracciare e ricordare ogni persona.
    Anche se durante l’attività buddista capita di parlare di obiettivi numerici, non dovremmo mai dimenticare che i numeri non sono fini a se stessi. Queste cifre, e la loro rilevazione “statistica”, servono a comprendere se il percorso intrapreso dalla determinazione alla realizzazione di un obiettivo è corretto. I numeri sono uno strumento, il fine è la felicità della singola persona.
    Questo mi ricorda i punti cardine per sviluppare una corretta attività di statistica: precisione, puntualità, pazienza, passione e protezione.

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