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«Il mio maestro e io» - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:49

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«Il mio maestro e io»

Quest’anno la SGI-Europa ha lanciato un’iniziativa aperta a tutti: si tratta di esprimere la relazione personale con il presidente Ikeda tramite opere pittorico-grafiche, video-musicali o in forma di testo poetico. Attenzione alla scadenza del progetto: la documentazione relativa ai lavori deve essere inviata entro il 18 novembre 2008

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Quest’anno la SGI-Europa ha lanciato un’iniziativa aperta a tutti: si tratta di esprimere la relazione personale con il presidente Ikeda tramite opere pittorico-grafiche, video-musicali o in forma di testo poetico. Attenzione alla scadenza del progetto: la documentazione relativa ai lavori deve essere inviata entro il 18 novembre 2008

Ricordo ancora con vivida emozione quando il giorno di Capodanno di quest’anno leggemmo il messaggio del presidente Ikeda in cui annunciava che le fondamenta di kosen-rufu nel mondo erano state solidamente completate grazie all’impegno dei maestri e dei discepoli Soka. Il giorno seguente il nostro maestro compiva ottant’anni mostrando a tutti noi una vittoria completa. Nel messaggio si legge: «Viviamo adesso in un’epoca in cui in ogni momento, in qualche parte del mondo c’è sempre qualcuno che sta recitando Daimoku, in cui il grande suono della Legge mistica riecheggia costantemente nel nostro azzurro pianeta ventiquattro ore al giorno» (NR, 388, 6). Che meraviglia pensare che in ogni istante, giorno e notte, qui sulla terra c’è sempre qualcuno che recita Daimoku: il cuore si riempie di speranza, quella speranza di cui spesso Ikeda parla. Ci siamo mai fermati a pensare cosa ha realizzato il nostro maestro, Daisaku Ikeda? Sempre nel messaggio per il nuovo anno Ikeda racconta il momento in cui ha raccolto il testimone dal suo maestro Josei Toda: «Non ho mai scordato le parole che mi disse poco prima di morire e il modo in cui si protese a stringermi la mano: “Ho sognato – disse – di andare in Messico. Tutti stavano aspettando. Ogni singola persona stava aspettando. Tutti erano alla ricerca del Buddismo di Nichiren Daishonin. […] Il tuo vero palcoscenico è il mondo”. Quando diventai terzo presidente della Soka Gakkai, iniziai a viaggiare per il mondo».
Daisaku Ikeda ha sviluppato le basi di kosen-rufu a livello mondiale adempiendo la promessa fatta al suo maestro Toda; egli ha reso nota la grandezza del suo maestro in tutto il mondo, convinto che niente è più forte del legame tra maestro e discepolo. In un suo recente discorso afferma: «A chi tocca ora? Tocca a tutti voi. “Tocca a me!”: questo è ciò che ogni persona dovrebbe decidere nel proprio cuore. Coloro che prendono una simile decisione sono degni di ammirazione. Questo non ha nulla a che fare con l’età o con il ruolo nell’organizzazione: è la via del Buddismo» (NR, 397, 6).
Da questo spirito e da questa decisione nasce il progetto europeo “Il mio maestro e io”. La fortuna di praticare nella stessa epoca del presidente Ikeda e di poter ascoltare in “presa diretta” i suoi incoraggiamenti è probabilmente qualcosa di cui è difficile percepire la grandezza e il valore, possiamo comunque tentare di lasciare a livello personale una traccia di ciò che questo legame “vitale” ha significato e significa nella nostra vita per mostrare la grandezza del nostro maestro alle generazioni future. I protagonisti di questa iniziativa siamo tutti noi, praticanti e non praticanti, tutti coloro che desiderano esprimere la propria testimonianza attraverso un testo scritto (in prosa o poesia), attraverso l’arte visiva (pittura o scultura), attraverso un’opera musicale o attraverso un filmato. L’iniziativa è a livello europeo e il prodotto finale collettivo sarà un DVD in cui saranno raccolte tutte le testimonianze.
Durante una riunione con i rappresentati europei, il 7 gennaio 2006, il presidente Ikeda rivolgendosi ai membri europei disse: «Fate tutti parte della stessa nobile discendenza e siete i coraggiosi pionieri del magnifico sviluppo di kosen-rufu in Europa. Sviluppo che continuerà a dispiegarsi nei secoli a venire e fino all’infinito futuro. L’immenso beneficio che vi ritorna rimarrà con voi vita dopo vita. Vi prego di essere assolutamente certi di questo».

Come e dove inviare i lavori

Testi (non più lunghi di un foglio A4): in formato word o pdf
Pittura o scultura: fotografie in formato jpeg
Musica: in formato mp3
Filmati: in qualsiasi formato video digitale di uso comune

E-mail: ioeilmiomaestro@sgi-italia.org
Posta: Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, via della Marcigliana, 532/9 – 00139 Roma, specificando sulla busta “Il mio maestro e io”

Scadenza per l’invio dei lavori: 18 novembre 2008

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Con parole mie / Coraggiosamente libera

Ho ricercato il legame col mio maestro nel 2002, quando il presidente Ikeda, parlando della Divina Commedia, scrisse: «Quanto è importante la relazione maestro e discepolo. In essa confluiscono e si armonizzano misticamente vite così vaste e senza tempo. Noi esseri umani troveremo la nostra eterna essenza nel profondo di questo legame» (NR, 269, inserto). Decisi di comprendere con la vita queste parole. La mia grande sofferenza era data dall’incapacità di riconoscere la sincerità dei miei desideri e l’autenticità delle mie emozioni. Mi sentivo priva di umanità. Avevo tanta paura della morte ed ero estremamente concentrata su me stessa, reduce da gravi disturbi alimentari. Decisi che la soluzione era dedicarmi agli altri, anche se il desiderio di farlo era solo formale. Iniziai a fare tanta attività per gli altri, soprattutto di protezione al Centro culturale, per percepire l’eternità della vita. Capii che la mia paura della morte coincideva con l’incapacità di vivere il momento presente e di sentire il valore della mia vita, così decisi di trovare questo valore nell’eternità della mia missione, determinandolo tutti i giorni nelle preghiere silenziose anche se non capivo cosa significasse. Da allora ho affrontato le mie paure: recitando tanto Daimoku, leggendo gli scritti di Nichiren Daishonin sempre ad alta voce e partecipando all’attività byakuren ho superato con gioia la dipendenza dal cibo, dal fumo, la paura dell’aereo, la malattia e la morte di persone care; sono riuscita a provare sinceramente il desiderio della felicità degli altri e ho parlato del Buddismo a tante persone. Ho sperimentato che l’unica possibilità che ho di essere «libera dalla paura come il re leone» (RSND, 1, 365), sta nella relazione col cuore del mio maestro. Oggi riesco a sentire e riconoscere le mie emozioni e mi commuove pensare che se cerco il mio maestro trovo la libertà dalla paura! «Che fortuna servire il Budda Shakyamuni, il signore degli insegnamenti, che io non ho mai visto!» (RSND, 1, 352), perché il mio piccolo io che ha paura della morte è una sola cosa col mio grande io che si dedica a kosen-rufu e percepisce l’eternità di questa missione! Ecco cos’è per me la relazione maestro e discepolo: il desiderio e il diritto di afferrare questa non dualità, sempre più profondamente.
Flavia Giovannelli

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