Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
Una buona partenza - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:44

404

Stampa

Una buona partenza

In questo numero, la seconda e conclusiva parte dell’articolo tratto dalla rivista di studio giapponese e dedicato ai più giovani nella fede. Cos’è lo shakubuku e perché è importante? Cosa significa “fede uguale vita quotidiana”? Cosa vuol dire essere Bodhisattva della Terra?

Dimensione del testo AA

In questo numero, la seconda e conclusiva parte dell’articolo tratto dalla rivista di studio giapponese e dedicato ai più giovani nella fede. Cos’è lo shakubuku e perché è importante? Cosa significa “fede uguale vita quotidiana”? Cosa vuol dire essere Bodhisattva della Terra?

Un passo coraggioso

Tutte le azioni per propagare Nam-myoho-renge-kyo sono shakubuku.

«Shakubuku significa raccontare quanto sia meravigliosa la quintessenza del Sutra del Loto, Nam-myoho-renge-kyo, e propagarla, questo è shakubuku». (La saggezza del Sutra del Loto). Il Buddismo di Nichiren Daishonin è fatto di pratica per sé e pratica per gli altri e la pratica per gli altri consiste nello shakubuku, cioè l’azione di spiegare agli altri il Buddismo per condurli verso il Gohonzon. Perché fare shakubuku? Perché insieme alla nostra felicità vogliamo realizzare anche quella dei nostri amici, delle persone che soffrono e costruire la pace nel mondo. Propagare la grande Legge di Nam-myoho-renge-kyo è la pratica concreta di kosen-rufu. È importante desiderare la felicità di un amico, cercare di trasmettergli il potere del Gohonzon e il valore della Soka Gakkai, comunicargli la nostra esperienza di fede, accompagnarlo alle riunioni. Iniziare a parlare di tutto questo anche con una sola persona, facendo un coraggioso passo in avanti, lascia un segno concreto anche nella nostra vita in termini di benefici e di apertura a una più elevata condizione vitale. A prescindere dal come, la cosa importante è impegnarsi costantemente nel dialogo per trasmettere il Buddismo.
«Lo shakubuku deve contribuire ad approfondire l’amicizia e a conquistare la fiducia di una persona. Oggigiorno esistono scambi superficiali, ma i veri dialoghi scarseggiano. Tuttavia, lo shakubuku è un dialogo che scaturisce dal voler bene a un amico, per ispirarlo a camminare insieme lungo la strada della felicità e della vera realizzazione. Il vero dialogo di cuore sul Buddismo consiste nel raccontare, attraverso le proprie esperienze e con riferimenti alla vita quotidiana, che cosa ha valore nella vita, che cosa è giusto e cosa è male. Questo è lo shakubuku, la strada maestra dell’umanesimo» (La nuova rivoluzione umana: riflessioni a margine).
«Da quando sono nato a oggi, io, Nichiren, non ho avuto un momento di tregua: ho solo pensato a propagare il Daimoku del Sutra del Loto» (RNSD, 1, 857). È un brano del Gosho Persecuzioni con spade e bastoni nel quale il Daishonin afferma che la sua vita intera è un susseguirsi di battaglie per la propagazione della Legge mistica. Inoltre ne Il vero aspetto di tutti i fenomeni Nichiren Daishonin scrive: «Devi non solo perseverare tu, ma anche insegnare agli altri» (RSND, 1, 342) e ancora: «Insegna agli altri come meglio puoi, anche un solo verso» (ibidem). Ci esorta non solo a credere personalmente nel Gohonzon, ma a parlarne agli altri, anche con una sola frase o una sola parola. Tali azioni concrete di propagazione diventano una potente spinta per trasformare la nostra stessa vita.
All’epoca dei pionieri, molti membri della Gakkai giravano in tutto il paese a proprie spese nonostante le gravi difficoltà economiche. In qualunque situazione si trovassero, parlavano del Buddismo agli altri senza badare a differenze di status sociale o livello di istruzione, e facevano di tutto per salvare la persona in difficoltà che si trovavano di fronte. Ci fu il caso di una signora di condizioni modeste e senza istruzione che riuscì a convertire un professore universitario parlandogli del Buddismo con grande convinzione.
Lo scopo della religione è salvare le persone. La Soka Gakkai portò la luce nella vita delle persone più disperate. Inoltre, durante la guerra, sia il primo presidente Makiguchi che il secondo presidente Toda furono arrestati con il pretesto della violazione delle leggi sulla pubblica sicurezza e per il presunto reato di lesa maestà. In quelle circostanze per timore di subire rappresaglie da parte del potere politico, il clero commise la grave offesa alla Legge di accettare lo scintoismo. In questo modo tradì la Soka Gakkai che continuava invece a portare avanti coerentemente l’azione di shakubuku, convinta che fosse giunto il momento di ammonire il governo. Pur imprigionati, Makiguchi e Toda esposero apertamente l’insegnamento corretto ai magistrati dell’inchiesta e fecero shakubuku ai guardiani del carcere. Più tardi, uno di quei guardiani entrò a far parte della Gakkai. Nonostante si trovassero in condizioni disperate, i due maestri perseverarono nella nobile pratica di non lesinare la propria vita per la Legge. «Coloro che praticano lo shakubuku sono i veri discepoli che tramandano il grande spirito del Daishonin», «I loro benefici sono incommensurabili». «La nobile storia della Soka Gakkai vanta il fatto di aver sempre mantenuto alta la bandiera di kosen-rufu e di aver irradiato la luce della compassione del Budda nonostante il biasimo e le critiche che riceve soltanto perché desidera la felicità della gente e la pace del mondo» (La nuova rivoluzione umana: riflessioni a margine).

Il beneficio più importante

Quando una persona avanza per kosen-rufu basandosi sulla fede, riuscirà a trasformare qualsiasi situazione e con il tempo la sua vita si stabilizzerà nell’orbita della realizzazione dei desideri.

Quando mettiamo in pratica il Buddismo di Nichiren Daishonin, nella nostra vita si manifestano prove concrete, come ad esempio riuscire a vincere una malattia o risolvere i problemi di lavoro ecc. Anche se questi sono grandi benefici, Josei Toda disse una volta: «Il beneficio di cui parlate è grande quanto la punta del dito mignolo a paragone dell’immenso beneficio che io ho sperimentato». Toda intendeva dire che il vero beneficio consiste nella trasformazione della nostra condizione interiore. Il beneficio fondamentale di chi pratica il Buddismo sta nel conseguire la Buddità, cioè nel divenire persone capaci di superare serenamente qualsiasi sofferenza e difficoltà; questa è la rivoluzione umana.
A proposito del termine “beneficio” (giapp. kudoku), Nichiren Daishonin spiega: «Si riferisce anche ai meriti ottenuti eliminando il male, mentre l’elemento toku, o doku, si riferisce alla virtù che si acquisisce operando il bene» (La raccolta degli insegnamenti orali). Ciò significa che il vero beneficio della pratica buddista consiste in una purificazione profonda della vita che inibisce le funzioni del male e rinvigorisce le funzioni del bene. Questa è la rivoluzione umana. Per questo recitiamo Daimoku e facciamo shakubuku. Quando ci attiviamo per la realizzazione di kosen-rufu trasformiamo naturalmente la nostra condizione interiore e di conseguenza la nostra vita si riempie di benefici. Scrive il presidente Ikeda: «Quando abbiamo la fede con cui avanzare per kosen-rufu riusciamo sicuramente a trasformare tutto in beneficio. Certe volte può capitare di non comprendere la ragione di ciò che ci accade, ma col tempo la nostra vita si stabilizza nell’orbita della realizzazione di tutti i desideri. A posteriori arriveremo a pensare che ogni cosa aveva il suo significato».

La fede è uguale alla vita quotidiana

Pensare che, dato che pratichiamo questo Buddismo, più o meno tutto andrà bene è un atteggiamento irresponsabile. Dobbiamo pregare, sfidarci e vincere. Solo così conquisteremo la fiducia della società.

Ognuno di noi ha il proprio lavoro, ruolo e posizione. Anche le casalinghe hanno diversi ruoli: di madre, di moglie e di membro della società. La pratica buddista ci permette di manifestare la forza per portare avanti brillantemente questi vari ruoli. Una persona riesce ad approfondire la propria fede quando utilizza nella sua vita quotidiana e nella società la forza vitale coltivata attraverso le attività della Gakkai. Secondo il Buddismo è indispensabile che ci sia corrispondenza tra la fede e la vita quotidiana e le nostre azioni tenaci e costanti per realizzare questa fusione elevano la nostra condizione vitale. Questo tipo di sforzo ci permette di sperimentare il potere della fede e l’autenticità della Soka Gakkai, facendo avanzare concretamente il movimento di kosen-rufu. Non è pensabile che una persona risoluta nella fede trascuri la propria vita personale o il lavoro.
La realtà è un duro susseguirsi di sofferenze e difficoltà. È facile cadere in ragionamenti del tipo: «Poiché prego il Gohonzon le cose andranno più o meno bene». Ma un simile atteggiamento non esprime una vera convinzione della fede, piuttosto una fuga, un atteggiamento irresponsabile. Dopo avere seriamente pregato bisogna combattere con tutte le proprie forze dando corpo e anima per realizzare l’obiettivo. Questa è vera fede. Con una fede che rende possibile l’impossibile, come scrive Nichiren: «Sto pregando con tanta convinzione come se dovessi accendere il fuoco con legna bagnata o estrarre l’acqua dal terreno riarso» (RSND, 1, 395). Bisogna sfidarsi e vincere. Così possiamo conquistare la fiducia della società. Questo è ciò che si intende con “la fede uguale alla vita quotidiana”.

La fede per superare le difficoltà

Nel cammino della fede incontriamo vari tipi di difficoltà e lo studio ci serve per superarle.

Quando una persona pratica l’insegnamento corretto si incammina verso una radicale trasformazione della propria vita. Allora, immancabilmente, vari tipi di ostacoli appaiono con la funzione di impedire questo processo di autoriforma. In Lettera ai fratelli, citando le parole del Gran Maestro T’ien-t’ai, Nichiren Daishonin scrive: «Quando la pratica progredisce e aumenta la conoscenza, i tre ostacoli e i quattro demoni emergono in maniera disorientante facendo a gara per interferire» (RSND, 1, 446). Inoltre, dal momento che iniziamo a mettere in pratica la Legge mistica, anche il karma si manifesta. Chi ignora il principio dell’emergere delle difficoltà che derivano dal karma, potrà nutrire dubbi sul beneficio della fede e smettere di praticare. Quando Nichiren Daishonin subì la persecuzione di Tatsunokuchi e l’esilio a Sado, anche i suoi discepoli di Kamakura subirono pesanti vessazioni da parte del potere, come espulsioni, ammende e confische. Molti di loro, spaventati, finirono per abbandonare la fede: «Delle novecentonovantanove persone su mille che a Kamakura abbandonarono la fede all’epoca del mio arresto» (RSND, 1, 415), scrive il Daishonin. Quei discepoli non riuscivano a comprendere perché dovessero incontrare tante difficoltà nel cammino della fede. Per comprendere il significato delle difficoltà si deve studiare il Buddismo. Senza l’approfondimento dello studio, non si può costruire la fede necessaria per superare gli ostacoli.
Dopo la guerra, anche Toda nell’intento di ricostruire la Soka Gakkai ripartì dallo studio. Attribuiva alla mancanza di studio il fatto che tutti i responsabili della Gakkai imprigionati dal governo militare avessero smesso di praticare. Nel dicembre del 1957, l’anno prima della sua morte, Toda, durante la riunione di Centro che celebrava la grande impresa della sua vita, la conversione al Buddismo di settecentocinquantamila famiglie, annunciò i tre princìpi guida per la fede: sviluppare la propria fede per realizzare una famiglia armoniosa; sviluppare la propria fede perché ognuno diventi felice; sviluppare la propria fede per superare ogni ostacolo.
La fede per realizzare una famiglia armoniosa assicurerà la felicità di ciascun membro della famiglia. Ma per fare questo si devono superare numerose prove vincendo le difficoltà. Per innalzarci nel cielo dell’Illuminazione in questa esistenza dobbiamo imparare a spiccare il volo contro il forte vento delle difficoltà.

La dignità della vita altrui

Rispettare ogni singola persona per la sua infinita potenzialità, sfidare insieme le difficoltà e diventare felici. È il ripetersi di questa dinamica che allena la nostra vita e la purifica.

Non si può giudicare la vita degli altri attraverso una nostra scala di valori, poiché tutti siamo egualmente degni. Nichiren Daishonin afferma che una singola vita umana è dotata del grande potere di cambiare l’intera società. Questo è facile da capire in teoria, ma è difficile da mettere in pratica. Questa difficoltà è l’illusione fondamentale (oscurità fondamentale) della nostra esistenza. A causa di questa illusione le persone tendono a non avere rispetto dell’altro, a disprezzare le persone e a trarle in inganno approfittandosene. Si tratta di «una tendenza vitale di base che approfitta di tutto ciò che non è proprio» (La saggezza del Sutra del Loto). La pratica e le attività della Gakkai sono essenzialmente una battaglia contro questa illusione fondamentale. Rispettare ogni singola persona per la sua infinita potenzialità, sfidare insieme le difficoltà e diventare felici. Attraverso il ripetersi di questa dinamica alleniamo la nostra vita e la purifichiamo. È una lotta contro il male fondamentale che tende a strumentalizzare la vita degli altri per fini propri calpestando la dignità della vita. Poiché queste azioni concrete scuotono le radici del potere e dell’autorità che approfittano della gente, come reazione sorgono le persecuzioni.

I Bodhisattva della Terra

I Bodhisattva emersi dalla Terra, come predicato nel capitolo Durata della vita del Sutra del Loto, sono coloro che giurarono di portare avanti la propagazione dopo la morte di Shakyamuni.

Lo scopo della fede è la felicità eterna nei tre tempi di passato presente e futuro. Da questo punto di vista, il tempo presente ha una durata breve come un istante. La nostra pratica serve per consolidare, in un tempo così breve, una felicità che dura eternamente. Che cosa occorre per riuscire a farlo? La fede. Il Daishonin scrive: «Se hai la stessa mente di Nichiren, devi essere un Bodhisattva della Terra» (RSND, 1, 341). La “stessa mente” di Nichiren significa condividere il suo stesso senso di missione verso kosen-rufu. Soltanto coloro che lavorano per kosen-rufu, fermamente decisi a dare la prova concreta della vittoria basata sulla fede, sono i Bodhisattva emersi dalla Terra che combattono con lo stesso cuore del Daishonin.

©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata