L’azione di seguire il maestro fino in fondo è basilare per portare avanti gli insegnamenti del Daishonin. Il secondo presidente Josei Toda difese da solo Makiguchi, accompagnandolo anche in prigione e lo stesso Ikeda parlando del suo maestro dice: «Ovunque andasse, eravamo sempre insieme»
Un benvenuto a tutti i nostri membri SGI in visita, provenienti da venticinque paesi e territori! Grazie di cuore per essere qui con noi! Oggi vorrei parlarvi in modo informale. Un particolare benvenuto ai membri del Perù, che hanno affrontato un viaggio davvero impegnativo per prendere parte a questo corso! E benvenuti anche ai nostri amati membri provenienti da Oceania, Europa, Filippine, Nepal e Sri Lanka: vi ringrazio per il vostro impegno!
Da oggi le riunioni come questa verranno trasmesse in diretta in tutto il Giappone! Infatti, oltre ai collegamenti via satellite con i Centri culturali, già esistenti, sono state realizzate nuove connessioni via internet in grado di raggiungere le cittadine più lontane e perfino i più piccoli villaggi sparsi in tutto il Paese. Zone di attività periferiche che fino a oggi si collegavano soltanto via audio, potranno ricevere anche le immagini in diretta delle nostre riunioni! I membri che vivono in isole sperdute o sulle montagne, dove gli spostamenti sono complicati, potranno assistere a queste riunioni dalle loro case. Sono i nostri nobili membri che si sono impegnati generosamente per kosen-rufu nelle circostanze più difficili e che meritano tutto il nostro incoraggiamento e rispetto! Ho saputo che molti responsabili locali e anche molti amici non praticanti seguono con entusiasmo queste trasmissioni. Colgo l’occasione per esprimere qui il mio più profondo apprezzamento alle famiglie che stanno mettendo a disposizione le loro case per questo nuovo tipo di riunioni.
In particolare a Okinawa, gli abitanti di molte isole potranno finalmente partecipare. Congratulazioni ai membri di Okinawa! Tutti noi in Giappone e nel mondo preghiamo per la vostra brillante vittoria e prosperità. Rivolgiamogli un caloroso applauso!
Tutto ha sempre inizio da Okinawa. È la prima zona del Giappone che vede fiorire i ciliegi, ogni primavera. Se Okinawa vince, tutto il Giappone vincerà. Se Okinawa perde, tutti si demoralizzeranno. Avete una missione importante. Vi prego di avviare una splendida ondata di vittoria e di successo da Okinawa. Conto su di voi.
I ciliegi nel Toda Memorial Park
Recentemente si è svolta la festa annuale per la fioritura dei ciliegi nel Toda Memorial Park ad Atsuta, in Hokkaido, alla quale hanno partecipato oltre millequattrocento ospiti. Mio figlio maggiore, che ha presenziato in mia vece, mi ha riferito che erano tutti entusiasti. Dev’essere stato uno spettacolo straordinario: ottomila ciliegi straripanti di fiori in una splendente giornata di maggio. Non potevano credere che esistessero al mondo fiori così meravigliosi! Complimenti, Hokkaido! Siete stati grandi!
Trentuno anni fa, quando è stato inaugurato il Toda Memorial Park, non cresceva neppure un esemplare di ciliegio Yoshino in quella zona. Si riteneva che quella varietà di ciliegio – la più amata dalla gente – non potesse crescere in quel clima troppo freddo, e nessuno si sarebbe mai sognato di provare a piantarne ad Atsuta. Tuttavia, il mio maestro Toda amava in modo particolare quella magnifica varietà di ciliegio, e io volevo fare un tentativo. Desideravo adornare il parco a lui dedicato proprio con i ciliegi Yoshino. In quanto suo discepolo, volevo realizzare questo suo desiderio. Dopotutto – pensavo – se riescono a fiorire in una zona dell’estremo nord come Sapporo, deve pur esserci una possibilità anche per Atsuta! Tutti dicevano che era impossibile, anche gli esperti sostenevano che era inutile tentare. Ma piantare un albero significa seminare la vita. Inoltre, ero certo che gli abitanti di Atsuta sarebbero stati felici di poter godere della vista dei ciliegi in quella zona. I progettisti di parchi e perfino i responsabili della Gakkai fecero di tutto per dissuadermi.
Tuttavia, ci fu una persona che sposò il mio desiderio.
È chiamato il “guardiano dei ciliegi”. È il famoso Tadashi Sasaki, un nostro compagno di fede e maestro giardiniere, che ancora oggi, all’età di ottant’anni, lavora con orgoglio in prima linea per kosen-rufu. In questo momento ci sta seguendo in diretta dall’Hokkaido: Sasaki, la ringrazio ancora per i suoi preziosi sforzi!
Sasaki si è impegnato anima e corpo per far crescere i ciliegi, sfidando gli inverni rigidi di Atsuta. È stata una dura lotta contro il gelo e gli insetti nocivi. Con temperature inferiori ai diciotto gradi, infatti, le radici degli alberi muoiono e i tronchi si spaccano. Sasaki mi ha raccontato di aver avvolto uno a uno i tronchi dei ciliegi con uno strato di paglia rivestito di plastica vinilica, per proteggerli dal freddo. Ha potato con cura i rami superflui e ha lavorato duramente per migliorare il terreno. Sasaki è stato grande! In ogni ambito di attività, le persone che continuano a sfidarsi oltre ogni limite sono degne di ammirazione. Coloro che perseverano, alla fine vincono. Dopo dieci anni di sforzi, Sasaki ha ottenuto ciò che tutti ritenevano impossibile. Oggi la statua di Toda è circondata da ottomila ciliegi in fiore e sembra abbracciare con lo sguardo sereno di un padre tutto l’Hokkaido, la sua terra natale. Desidero dichiarare che questo meraviglioso Parco dei Ciliegi, questa tranquilla oasi di eternità, è davvero il simbolo della lotta vittoriosa di maestro e discepolo Soka. Evviva l’Hokkaido!
La decisione determina il risultato
Vorrei ora condividere con voi alcune guide del maestro Toda. Una volta, rivolgendosi ai membri della Divisione giovani donne, disse: «Come Bodhisattva della Terra noi siamo infinitamente preziosi! Che grande missione abbiamo! Non esiste giovinezza più elevata, non c’è vita più nobile di quella dedicata a questa missione». Vi prego di non dimenticarlo mai. A prescindere da ciò che gli altri possono dire, il Buddismo del Daishonin è un insegnamento eterno.
Toda disse anche: «Per prima cosa decidete: io farò così. Decidete: vincerò assolutamente! La vittoria dipende da tale decisione». Il risultato dipende dal nostro impegno. Decidiamo seriamente di vincere e diventare felici! Inoltre aggiunse: «Il vero vincitore è colui che affronta e supera sofferenze indescrivibili». Ad esempio, alcuni di voi forse stanno incontrando difficoltà nel parlare agli altri del Buddismo, ma chi supera questa difficoltà è un vero vincitore. Forse c’è chi pensa che se non praticasse avrebbe una vita più facile, potrebbe dormire più a lungo la mattina, o magari non si troverebbe a subire attacchi in quanto membro della Gakkai. Forse, alcuni si sentono frustrati perché, nonostante i risultati raggiunti nelle attività, c’è un responsabile dal “cuore di pietra” che non si lascia mai andare a un sorriso o a una parola di lode! Ci sono anche momenti in cui vi scontrerete con le opinioni degli altri. Ci sono molte persone meschine nel mondo, ma coloro che riescono a superare simili difficoltà grazie alla loro fede sono i veri vincitori nella vita. Questa è una formula immutabile.
Avanzare con spirito invincibile
Toda domandava con severità ai giovani: «Qual è la quintessenza dello spirito della Soka Gakkai? È sostenere il vostro maestro e proteggere i membri con totale sincerità e devozione. Dovete affrontare tutti i nemici con il cuore di un re leone».
Voglio condividere con voi alcune dichiarazioni di Toda. Ho registrato con cura e precisione tutto quello che diceva. Ho preservato tutte le sue guide. Rivolgendosi alla Divisione donne, una volta disse: «È già stabilito che voi diventerete felici, perché avete il seme della Buddità nel vostro cuore. Avete piantato un grande albero adorno di gioielli nella vostra vita. Occorrerà solo un po’ di tempo per vederlo crescere. Ci vuole pazienza». Coloro che continuano a praticare il Buddismo del Daishonin diventeranno sicuramente felici. Questa è l’essenza del Buddismo. Poi, rivolto alla Divisione giovani, Toda dichiarò: «La Soka Gakkai si basa su una suprema filosofia». Io lo so bene, Toda era veramente un grande maestro. Era un uomo straordinario e un grande leader. Eravamo insieme dalla mattina alla sera. È stato difficile. È stato un allenamento molto severo. A volte mi chiamava anche di notte. Ovunque andasse, eravamo sempre insieme.
Dobbiamo seguire il maestro. Se seguiamo fino in fondo il maestro, potremo comprendere ogni cosa. Questo è il preciso e severo insegnamento del presidente Toda.
Diceva anche: «La lotta per confutare il male e dimostrare la giustizia è una questione di forza vitale. Colui che decide veramente, alla fine vince». E poi: «Kosen-rufu è una grande lotta. Lottate con uno spirito forte come la roccia, capace di superare qualunque difficoltà, come il Conte di Montecristo, e realizzate ogni cosa». Io ho vissuto la mia vita con questo spirito e ho vinto. Sono riuscito a fare della Soka Gakkai la meravigliosa organizzazione che è oggi. Nessuno avrebbe mai immaginato che tutto questo fosse possibile.
Abbiamo incontrato vari problemi nel corso della nostra storia. Quando Toda morì, molti studiosi e leader religiosi sostennero che la Soka Gakkai si sarebbe disgregata. All’interno del clero della Nichiren Shoshu alcuni pensarono di poter sfruttare la nostra organizzazione per ottenere tutto il possibile e poi eliminarla. Ma nonostante queste difficoltà, la Soka Gakkai è diventata una organizzazione senza eguali nel mondo. Continuiamo quindi ad avanzare con fiducia.
Un’altra guida del maestro Toda: «Qual è la cosa più importante nella vita quotidiana e nella fede? È la convinzione. Sopra ogni cosa dobbiamo far tesoro della grande e assoluta convinzione del Daishonin».
Non siate indecisi. Decidete di dedicare totalmente la vostra vita a kosen-rufu. Nel lavoro, in famiglia, tra marito e moglie, ciò che conta è la convinzione. Non siate irresoluti. Toda diceva anche: «I membri della Soka Gakkai sono gli inviati del Budda. Siamo stati mandati qui dal Budda. Noi siamo i veri successori del Daishonin. Anche se abbiamo l’aspetto di persone comuni, in realtà siamo degni del massimo rispetto». La vostra esistenza è veramente nobile.
Il maestro Toda disse: «Se la vostra fede è salda, anche le persone che non praticano vi verranno in aiuto e vi proteggeranno. [Come afferma il Sutra del Loto:] “[Persino il demone] pur vivendo là con la sua gente, proteggerà la Legge del Budda” (SDL, 6, 138). Questo è il funzionamento del Buddismo». Proprio come si legge nel Sutra del Loto, le persone di profonda fede possono trasformare qualsiasi funzione del loro ambiente in un potente alleato.
Mantenere la freschezza di spirito
Vorrei condividere con voi altre parole del presidente Toda. Egli disse: «Quando i responsabili perdono la freschezza nella fede, l’organizzazione si indebolisce». I responsabili devono lottare con vigore rinnovandosi costantemente. È come rinascere ogni giorno. Spero che non andrete in giro con espressione stanca, privi di entusiasmo solo perché state avanzando con l’età. Vi prego di incoraggiare ogni persona con tutte le vostre forze e di comunicare il vostro sincero apprezzamento anche alle famiglie che li stanno sostenendo.
Toda affermò: «La capacità di convincere del Daishonin non è mera persuasione. Leggete bene il Gosho. La sua capacità di convincere è basata sulla compassione. Per questo il Daishonin è così grande».
Ogni cosa dipende da cosa c’è alla base. Ci sono persone interessate solo a diventare importanti piegando gli altri alla propria volontà. Se persone di questo tipo diventeranno responsabili nella Gakkai, sarà un problema serio. Tutti i responsabili dovrebbero basare le loro azioni sull’obiettivo del benessere dei membri e dello sviluppo di kosen-rufu.
Vorrei trasmettere ogni parola del maestro Toda, esattamente come la pronunciò. Una volta si rivolse a un gruppo di responsabili della Divisione giovani: «Vi sento troppo formali, così non va bene. In questo modo mettete un muro tra me e voi. Siate coraggiosi nella fede e rivolgetevi a me in modo schietto e diretto, come fa Daisaku». Toda mi chiamava sempre: «Daisaku, Daisaku».
Non siate mai così arroganti da pensare di essere migliori di altri, né scaltri e sleali per sembrare più attraenti. E non siate mai codardi. Un discepolo sincero deve nutrire lo spirito di imparare attivamente dal proprio maestro sulla base della fede.
La relazione tra maestro e discepolo è l’essenza del Buddismo
Ora vorrei citare alcuni passi del Gosho. Il Daishonin scrive: «Se uno dimentica il maestro originale che gli portò l’acqua della saggezza dal grande mare del Sutra del Loto e ne segue invece un altro, sicuramente sprofonderà nelle sofferenze infinite di nascita e morte» (Ammonimenti contro la calunnia, RSND, 1, 663).
Il Daishonin insegna che la relazione tra maestro e discepolo è l’anima del Buddismo. Il nostro maestro originale, naturalmente, è Nichiren Daishonin. Noi stiamo affrontando la sfida di praticare gli insegnamenti del Daishonin e di diffonderli nel mondo in quest’epoca moderna. Purtroppo, non ci è possibile rivolgerci direttamente al Daishonin. Ecco perché è così importante avere un maestro che porta avanti in prima persona gli insegnamenti del Daishonin, adoperandosi altruisticamente per kosen-rufu. La relazione tra maestro e discepolo nella Soka Gakkai è fondamentale.
Nikko Shonin scrisse: «Grazie alla profonda relazione karmica avete incontrato il maestro corretto. E nonostante ciò non riuscite a riconoscere e seguire chi abbraccia correttamente la Legge!». Che cosa insensata! Nikko Shonin e i cinque preti anziani avevano udito personalmente l’insegnamento del Daishonin, eppure solo Nikko Shonin non dimenticò il maestro. I cinque preti anziani pensarono di essere diventati loro i maestri. Questa è arroganza. Chi sta abbracciando e trasmettendo correttamente la Legge? Chi non riconosce tale persona è uno sciocco. I cinque preti anziani non facevano nulla, proprio come gli attuali preti della setta Nikken. Nikko Shonin disse: «Non abbandonare i maestri malvagi che vanno contro l’insegnamento del Daishonin significa commettere un’offesa». Questo è l’insegnamento del Daishonin. Dobbiamo ricordarlo bene. Sono parole di Nikko Shonin. La Soka Gakkai è sulla strada corretta.
Studiare e crescere ogni giorno
Ora vorrei citare alcune parole dello scrittore russo Lev Tolstoj (1828-1910).
Anche durante le riunioni di discussione, citare di tanto in tanto un grande pensatore come Tolstoj è una prova di apertura mentale. Fede, pratica e studio restano sempre il centro delle nostre attività, ma non dovremmo limitarci a ripetere ogni volta le stesse cose già note.
È importante studiare, approfondire e crescere ogni giorno. Fin dai tempi della mia giovinezza ho ritenuto mio dovere leggere buoni libri, utilizzando per questo ogni minuto libero. Toda si avvide che leggevo spesso Tolstoj. Lui si accorgeva di tutto. Mi chiedeva i minimi dettagli di ogni libro che avevo letto, mi interrogava quasi con malizia, per vedere se dicevo il vero. Toda conosceva tutto.
Quando mi sposai, mia moglie e io andammo a vivere in una piccola casa, senza molti mezzi. Tutto ciò che avevamo erano i nostri libri, dove scoprimmo che si annidavano piccole cimici. Una bella seccatura! Ricordo che mia moglie, nel guardare gli scaffali, fu felice di scoprire che possedevo alcune opere di Tolstoj.
La buona vita, pubblicato nel 1887, è un famoso libro in cui Tolstoj descrive la sua visione della condizione umana. Egli afferma: «La vita degli esseri umani è rivolta sempre verso la felicità; le persone vivono per diventare felici, e per questo alla fine potranno diventarlo». Egli scrisse anche che quando le persone seguono la legge dell’amore per la vita eterna, emancipandosi dalla legge della mera sopravvivenza fisica – ciò che egli definiva “esistenza animale” -, allora possono superare tutte le sofferenze, compresa quella della morte. È un pensiero molto vicino al Buddismo, che insegna a basare la vita sulla compassione.
Nobiltà di spirito e ricchezza del cuore
Ho avuto più volte occasione di dialogare con il conte Richard Coudenhove-Kalergi (1894-1972), pensatore austriaco e primo sostenitore dell’unificazione europea. Il mio ruolo di leader buddista di un diffuso movimento di pace attirò il suo interesse e così mi chiese di incontrarci. Anche in seguito mi ha fatto spesso visita in Giappone, e ci siamo scambiati diverse lettere.
Il conte Coudenhove-Kalergi dichiarò: «Un nobile spirito è preferibile a un nobile lignaggio, un cuore generoso è superiore alla ricchezza materiale. Chi non possiede un cuore generoso non può essere grande. Questo è il vero spirito della democrazia». Questo è lo spirito di un leader eccellente.
Quando individui egoisti raggiungono posizioni di potere, tutte le persone ne soffrono. Anche all’interno della Gakkai, se nei cuori dei responsabili non vive lo spirito sincero della relazione tra maestro e discepolo, essi non saranno in grado di ispirare gli altri, non potranno incoraggiarli. Spero che sarete sempre responsabili amati e ammirati da tutti. Non siate mai superbi e parlate in modo schietto e leale.
Progredire con spirito giovane
Molti di voi avranno certo sentito parlare dello scrittore francese André Malraux (1901-76). Uomo di fine intelletto e figura di primo piano della cultura europea, espresse un giorno il suo interesse a conoscermi. Il nostro primo incontro avvenne il 18 maggio 1974, nella sede del Seikyo Shimbun a Shinanomachi, Tokyo. Il secondo incontro si svolse invece a casa sua, nella periferia di Parigi, il 19 maggio del 1975. Ho ancora un ricordo molto chiaro di entrambe queste occasioni.
Dopo la morte di Malraux, nel 1976, sua moglie Marie-Madeleine mi fece omaggio di molti suoi cari ricordi: tra questi, alcune opere d’arte, due volumi rilegati di un’edizione preziosa del suo libro La via reale del 1958, e alcune note manoscritte per uno dei suoi discorsi. Io e Malraux eravamo veramente amici. Vorrei esprimere qui ancora una volta il mio più profondo apprezzamento per il suo sostegno e la sua amicizia.
Malraux combatté nella Resistenza francese contro la ferocia del nazismo durante la Seconda guerra mondiale. In seguito divenne ministro degli affari culturali. Il nostro dialogo è stato pubblicato in giapponese con il titolo Ningen Kakumei to Ningen no Joken (La rivoluzione umana e la condizione umana).
Malraux disse: «La gloria raggiunge il suo massimo fulgore nel momento della persecuzione». I campioni di giustizia e umanità vengono sempre criticati e calunniati. Se ciò non avviene, vuol dire che non sono sinceri, non sono veri leader. Gli autentici leader non si lasciano turbare dalla diffamazione, ma continuano a lottare fino a ottenere la vittoria.
Nichiren Daishonin scrive: «Quando accade un grande male, seguirà un grande bene» (RSND, 1, 992). La storia dello sviluppo della Gakkai testimonia questa verità.
Tuttavia, non sarà possibile trionfare sulle persecuzioni se i responsabili più alti sfuggono di fronte agli attacchi rivolti alla nostra organizzazione e, ignorando la sofferenza causata ai membri, si rifiutano di prendere posizione.
Fin da giovane ho sempre lottato in prima fila, sostenendo il peso di tutte le persecuzioni. Mi sono consacrato a questa lotta con ogni fibra del mio corpo. Ci sono stati tempi tumultuosi. Dalla mattina presto alla sera tardi mi sono adoperato instancabilmente per sostenere il mio maestro. Lui si fidava totalmente di me e mi chiamava al suo fianco ovunque, qualunque cosa accadesse. Io mi sono alzato in piedi da solo e ho trionfato su ogni sfida. È grazie a questi sforzi che è stata costruita la Soka Gakkai di oggi.
Toda disse: «Se ci consideriamo esseri umani, possiamo forse evitare di ripagare i nostri debiti di gratitudine? Assolutamente no!». Questo è il testamento che Toda ci ha lasciato.
È fondamentale che coloro che ricoprono posizioni elevate di responsabilità nella nostra organizzazione proteggano fino in fondo la Gakkai con la massima sincerità – non solo aderendo formalmente, ma agendo concretamente in nome di una fede e di un impegno assoluti.
L’importanza di studiare e di temprare lo spirito
Takasugi Shinsaku (1839-67) fu un’importante figura di samurai che aiutò il Giappone a entrare nell’era moderna. Era discepolo del grande educatore e riformatore Yoshida Shoin (1830-59). Quando, nel 1864, fu imprigionato, Takasugi condivise con gli altri detenuti le parole del suo maestro, giustiziato alcuni anni prima dalle autorità: «Il mio maestro Yoshida mi ha detto: “Se prendete la parola in nome della verità e agite di conseguenza, siate sicuri che verrete diffamati e perderete la vostra posizione nella società. Quando questo avverrà, dovete studiare e temprare il vostro spirito ancora di più, allenando il vostro cuore. Tra dieci anni riuscirete sicuramente a realizzare una grande impresa”».
Takasugi dichiarò che tutto ciò che si era verificato nel corso degli ultimi anni nella sua vita era in completo accordo con le parole del suo maestro. Anche la carcerazione, sosteneva, corrispondeva alla persecuzione da lui preannunciata e rappresentava un’opportunità preziosa per allenarsi, crescere e studiare.
Quando uscì di prigione, Takasugi – come Yoshida aveva previsto – realizzò la grande impresa che avrebbe segnato una svolta nella storia del Giappone. Rese giustizia al suo maestro realizzandone gli ideali.
Una volta liberato dal carcere, anche Toda sostenne kosen-rufu e difese il suo maestro Makiguchi, morto in prigione in nome della sua lotta contro il militarismo giapponese. Io, a mia volta, ho reso giustizia a Toda costruendo una grande rete di pace e felicità che si estende in tutto il mondo. Vi prego di non dimenticare mai questa concreta lotta che unisce maestro e discepolo.
Takasugi, durante la sua prigionia, compose i seguenti versi: Il mio corpo è imprigionato come un uccello in gabbia, / ma il mio cuore è calmo come l’acqua di un fiume che scorre. Nessuna autorità può incatenare lo spirito umano. Qualunque sia la sfida da affrontare, guardate semplicemente al futuro e avanzate con spirito sereno.
Assumersi la responsabilità
Il grande autore francese Victor Hugo (1802-85) osservò che la fede scaturisce dall’abbracciare ogni sofferenza. Non abbiate timore della sofferenza. Invece di fuggire, abbracciatela e affrontate direttamente la situazione dicendo: «Io mi assumo la piena responsabilità».
Oggi abbiamo con noi anche i membri provenienti dalla Germania. Lo scrittore tedesco Friedrich von Schiller (1759-1805), in uno dei suoi lavori teatrali, dedicò questi versi a un personaggio famoso: Il coraggio mi conduce con vigore sui marosi della vita; / Le mie assi sono solide, la mia vela gonfia di fierezza. / Speranza è sempre la mia dea, e il mio spirito è quello della gioventù.
La Soka Gakkai è un’organizzazione giovane. Anche i nostri membri più anziani devono dimostrare il coraggio della gioventù. Fino alla fine dei suoi giorni, Makiguchi si rivolse ai membri dicendo: «Noi giovani». Avanziamo sempre con spirito giovane!
La forza di carattere
I membri SGI sono molto attivi in Indonesia. Vorrei condividere con voi le parole di un grande scrittore indonesiano, Pramoedya Ananta Toer (1925-2006): «Ora comprendo che le persone comuni sono state molto più forti di me. Avevano una forza d’acciaio, perché sono state temprate dalla sofferenza». Nessuno è più forte della gente comune. Anche per me le sofferenze non sono nulla, perché sono stato allenato e temprato come l’acciaio.
Chi gode di un’alta posizione non sa fino a quando durerà. Chi è ossessionato dall’idea del prestigio, vive nel terrore di essere criticato o attaccato. Invece la gente comune possiede solo le proprie capacità. Può contare sui propri sforzi. La gente comune è grande. La sua vittoria è determinata dalla forza di carattere e dalle qualità umane. Può essere sfruttata o disprezzata, ma è comunque forte. Niente può sconfiggerla.
Al contrario, coloro che arrivano a posizioni di potere e ricchezza grazie al lavoro degli altri cadono a pezzi di fronte al primo problema. La gente comune è sovrana e vincitrice. La Soka Gakkai deve avanzare sempre come organizzazione della gente comune.
Karel Capek (1890-1938) fu un grande scrittore e giornalista ceco i cui interessi spaziavano in moltissimi campi. Non esiste oggi un giornalista del genere. I suoi scritti includono importanti romanzi e molte altre opere di fantasia, commedie, saggi, libri di viaggi, storie per l’infanzia e discorsi politici. Capek condannò senza mezzi termini il nazismo e perse la vita nel pieno di questa battaglia.
Pubblicò le sue conversazioni con Tomá Masaryk (1850-1937), statista e filosofo ceco che sarebbe divenuto in seguito il primo presidente della Cecoslovacchia. In quel dialogo discussero l’idea che i valori spirituali universali siano il vero fondamento della democrazia.
Molti pensatori mondiali di primo piano concordano con questa opinione. La Soka Gakkai è nel giusto.
Il primo ministro britannico Winston Churchill (1874-1965) fu un grande leader che lottò contro l’aggressione nazista e la sconfisse. Mentre le forze naziste bombardavano l’Inghilterra, egli si recava a piedi a incoraggiare i suoi cittadini. In uno dei suoi discorsi Churchill dichiarò: «Non dobbiamo mai abbassare la guardia, né permettere in alcun modo che la nostra attenzione si indebolisca». Era fermamente convinto che la sconfitta derivasse dalla rilassatezza. Sosteneva che l’atteggiamento interiore – e non ciò che fa l’avversario – è la chiave per la vittoria o la sconfitta. Anche noi della Gakkai dobbiamo avere questo spirito.
Le azioni compiute nel momento cruciale
Infine, vorrei condividere con voi il testamento del maestro Toda. Durante la guerra, molti responsabili di alto livello della Gakkai tremavano al pensiero della persecuzione da parte delle autorità militari. Nonostante i bei discorsi, erano terrorizzati. Toda descrisse chiaramente questa situazione nel suo romanzo La rivoluzione umana: «Rilasciano dichiarazioni coraggiose, ma nel momento cruciale cosa succede? […] L’ho visto sin troppo bene. Quando compaiono le autorità, essi si ripiegano su se stessi simili a lumache cosparse di sale». Vi prego di impegnarvi con tutte le vostre forze affinché nessuno possa dire mai lo stesso di voi. Conto su di voi!
Come agiamo nei momenti cruciali: questo è importante; così si rivela il vero valore di una persona. Non siate paurosi. Più forte è l’oppressione, maggiore dev’essere il potere, il coraggio e la gioia con la quale prendiamo la parola. Questo è lo spirito della Gakkai; è lo spirito che vive nei cuori dei maestri e discepoli Soka.
Toda difese Makiguchi da solo, accompagnandolo persino in prigione, e in seguito portò avanti da solo il loro comune obiettivo. Anch’io ho servito e sostenuto Toda da solo. Mi sono sempre sforzato di proteggerlo con tutto me stesso. Se voi sapeste cosa ho passato – la lotta per la sopravvivenza che ho combattuto – vi verrebbero le lacrime agli occhi. Nessuno può immaginare quanto sia stato duro.
Prendete ad esempio la nostra vittoria nella campagna di Osaka del 1956, che ispirò ai giornali titoli come: «È stato realizzato l’impossibile!». Nel corso di quella lotta, mi sono impegnato con ogni briciolo di forza che avevo. Ho viaggiato per tutta Osaka chiedendo umilmente il sostegno delle persone. Ho sempre mostrato il mio sincero rispetto e apprezzamento per i membri che lottavano al mio fianco come veri Budda. Alcuni individui cinici hanno riso di me, ma il risultato fu una grande vittoria che nessuno si aspettava. Ho vinto grazie alla mia sincerità e alla mia integrità come persona.
Le zone in cui i responsabili erano arroganti e compiaciuti di sé, invece, hanno finito per perdere. Spero che nessuno di voi seguirà quel destino. Se essere un buon oratore è una qualità importante per un responsabile, ancora più essenziale è avere una sincera preoccupazione per i vostri compagni membri.
Affermo tutto questo sulla base della mia esperienza personale.
Quando vincemmo a Osaka, Toda fu profondamente commosso ed esclamò: «Daisaku, una vittoria straordinaria!». E in seguito mi sussurrò: «Daisaku, ti ringrazio».
Conservo tanti bellissimi ricordi di Toda. La relazione che abbiamo condiviso in qualità di maestro e discepolo fu sincera, seria e profonda. Ho percorso questo sentiero fino a oggi, e seguendo questo sentiero la Soka Gakkai è diventata la grande organizzazione che oggi vediamo.
Nel suo romanzo La rivoluzione umana, Toda scrisse: «Il maestro Makiguchi non ci ha dato soltanto guide sulla fede, ma anche precise lezioni di vita» e «Le parole e le azioni di Makiguchi sono anche le mie». Questa è la non dualità di maestro e discepolo. Non dimenticate mai questo spirito fondamentale.