Il Consiglio comunale di Occhiobello (RO) ha dichiarato il 30 maggio la sua stima nei confronti del presidente della SGI Ikeda. Un evento fortemente voluto dai cittadini
Occhiobello è un piccolo comune di circa 11 mila abitanti della provincia di Rovigo, il primo paese del Veneto che si incontra attraversando il fiume Po, venendo da Ferrara. Il 30 maggio il Consiglio comunale ha conferito la cittadinanza onoraria a Daisaku Ikeda per il suo instancabile impegno come privato cittadino “nell’apertura di canali di dialogo nel sud-est asiatico tra Giappone, Cina e Corea promuovendo scambi culturali tra università e organizzazioni internazionali”, il dialogo come “strumento per garantire la vita e la pace”. Inoltre hanno riconosciuto lo straordinario contributo del presidente Ikeda al diffondersi di una cultura di pace, volta alla prevenzione dei conflitti e contro la proliferazione delle armi nucleari. Nelle motivazioni del conferimento si legge: «Ikeda ha ereditato lo spirito di lotta contro la guerra dai suoi maestri Makiguchi e Toda in una perfetta relazione di “maestro e discepolo” che continua a essere la forza propulsiva di ogni sua azione».
Il consiglio comunale è stato molto partecipe: assessori e consiglieri hanno fatto a gara per parlare lodando lo spirito di Ikeda. Un consigliere ha affermato con forza che dovremmo prendere Ikeda come un esempio non solo nell’ideologia ma nelle azioni. Un assessore ha sottolineato la grande importanza dell’educazione alla pace promossa da Ikeda, e ha affermato di condividere pienamente la sua idea che «l’educazione, nonostante sia il mezzo più lento per produrre cambiamenti sociali, è il solo mezzo che possa farlo davvero». Il presidente Ikeda ha inviato un messaggio di augurio, portato dai vice direttori Asa Nakajima e Vittorio Sakaki. Anche il rettore dell’Università di Ferrara, rappresentato da alcuni docenti che avevano contribuito nel 2003 alla realizzazione della mostra su Linus Pauling presso quell’università, ha inviato le sue congratulazioni a Ikeda per questo riconoscimento. Un sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito al pieno successo dell’evento.
Miriam Malaguti
Da ferrarese a cittadina di Occhiobello
Il disagio del figlio e il desiderio di far conoscere il pensiero di Daisaku Ikeda hanno spinto Sandra a impegnarsi nella comunità. Risultati: la cittadinanza onoraria al presidente della SGI e la manifestazione di un forte carattere da parte di Jacopo.
Quando io e Marcello decidemmo di sposarci, l’unica casa che trovammo fu a Occhiobello. La casa ci piaceva ma noi venivamo da Ferrara e non era proprio il luogo dei nostri sogni. Era il 1993 ed eravamo solo tre praticanti: io, mio marito e Maura. Per i primi tempi non parlavo con nessuno, avevo paura del giudizio dei miei vicini e nessuno sapeva che ero buddista. Tenevo il Gohonzon nascosto, per evitare che chiunque venisse in casa potesse farmi domande. Ma quando recitavo Gongyo e Daimoku mi sentivo soffocare, tanto era angusto il posto in cui lo avevo messo. Quando pensavo che Nichiren ci “aveva affidato” il compito di propagare la Legge in questo paese, mi sentivo male: io non avrei mai parlato di Buddismo ai vicini. Comunque, iniziai a recitare Daimoku per trasformare questa paura che mi frenava e trasferii il Gohonzon nella stanza più bella della casa.
Quando mio figlio Jacopo iniziò la scuola elementare, mi accorsi che aveva difficoltà a leggere e a scrivere e, dopo una serie di peripezie, gli venne diagnosticata la dislessia/discalculia. Cominciai a documentarmi su questi disturbi dell’apprendimento e partecipai a numerosi convegni. Avevo paura ma, leggendo gli scritti del presidente Ikeda, mi sentivo anche incoraggiata a fare qualcosa nel mio ambiente. Fui nominata delegata provinciale dell’Associazione italiana dislessia; stabilii contatti con le istituzioni politiche e scolastiche di Occhiobello, trovai i finanziamenti per organizzare un convegno rivolto alla cittadinanza. Fu un grande successo: aprivo le sessioni leggendo frasi di Daisaku Ikeda sul valore della differenza e sull’educazione. Mi chiedevano di chi fossero quelle frasi e io, con orgoglio, rispondevo che erano del mio maestro e che ero buddista. Cominciavo a non avere più paura! Da quel primo passo, oggi, nelle scuole comunali, i bambini vengono sottoposti a controlli che evidenziano eventuali difficoltà nell’apprendimento.
Mio figlio adesso frequenta la scuola superiore. Durante l’ultimo colloquio, un insegnante ha detto cose orribili su di lui e su tutti i ragazzi “certificati”. Jacopo, che era con me, è uscito con l’idea di lasciare la scuola. La mattina successiva, mi sono alzata presto e ho recitato Daimoku dal profondo del cuore. Lui si è preparato come ogni giorno per andare a scuola. In quel momento ho capito… è forte come una roccia: qualsiasi altra persona al suo posto avrebbe rinunciato dopo avere sentito parole simili! Invece lui non ha mai mollato. Ho capito che il beneficio più grande è essere capaci di sviluppare quella forza e quel coraggio che mio figlio manifesta ogni giorno. Oltre a tutto questo, nel primo quadrimestre aveva sei materie insufficienti ma è riuscito a recuperare ed è stato promosso a giugno!
Nel frattempo mi era nato il desiderio di far sì che il mio Comune riconoscesse il valore del pensiero del presidente Ikeda. Stavo recitando per cambiare lavoro e mi capitò un’occasione: l’amministrazione comunale di Occhiobello indisse un bando di mobilità per un impiegato all’ufficio personale. Io ho sempre lavorato in contabilità, ma inviai ugualmente il mio curriculum. Mi contattarono e un nuovo periodo della mia vita iniziò: ora dovevo proprio dare la prova concreta. Intanto a Occhiobello da tre che eravamo, nacque un gruppo di circa una decina di persone.
L’incontro fra l’Istituto Buddista e il Comune è proceduto per fasi. Un primo passo fu quando l’amministrazione ci permise di utilizzare una sala comunale per tenere le nostre riunioni di studio. Proposi poi al Comune di ospitare la mostra “I semi del cambiamento”, che venne inaugurata nel febbraio 2007 alla presenza di duecentoventi persone. Gli amministratori rimasero colpiti dal calore di organizzatori e partecipanti; la mostra venne visitata da novecentotredici persone in sei giorni. Da quel momento in poi il presidente consiliare Claudio Marzola è stato il nostro portavoce e sostenitore per la richiesta dell’onorificenza che poi è stata decisa all’unanimità dal Consiglio comunale. Finalmente, dal 30 maggio sono ufficialmente una concittadina del presidente Ikeda! Mi sento vicina al mio maestro e gli sono davvero grata perché, seguendo il suo esempio, ho finalmente sentito chi sono veramente. Grazie a tutti questi sforzi, per la prima volta in vita mia, mi sento di appartenere a un luogo e di poter incidere positivamente sul mio ambiente.
Sandra Cavallucci
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Le redazioni guardano al futuro
Un incontro nazionale è stato l’occasione per fare il punto sui nuovi progetti editoriali.
Sabato 4 giugno al Centro culturale di Firenze si è svolta la riunione nazionale delle tre redazioni del Volo Continuo, Buddismo e Società e Il Nuovo Rinascimento (che proprio in questi giorni festeggia il numero 400) oltre a una rappresentanza di Esperia.
Asa Nakajima, responsabile nazionale della Divisione donne, ha aperto la riunione ricordando i quattro punti chiave indicati dal presidente Ikeda lo scorso aprile (in un discorso di prossima pubblicazione): la preghiera, l’azione, l’unità di itai doshin e l’unicità di maestro e discepolo. “Stessa mente” (doshin di itai doshin), ha precisato, significa mettere al centro il Gohonzon e l’obiettivo comune di realizzare kosen-rufu.
Il direttore generale Tamotsu Nakajima, illustrando i concetti che espone nell’editoriale a pag. 11, ha spiegato che questi quattro punti in realtà sono simultanei e uno implica l’altro. Tutto inizia da una preghiera forte e determinata. La preghiera per kosen-rufu comprende tutto; Nakajima ha inoltre spiegato l’importanza di non pensare e di non parlare mai male degli altri praticanti.
Successivamente sono stati presentati i nuovi progetti editoriali.
Anna Conti ha osservato che il nostro atteggiamento dovrebbe essere quello di creare una disposizione alla lettura e allo studio che ci permetta di approfondire sempre di più la nostra fede. Ha annunciato inoltre l’imminente uscita del primo dei due volumi della nuova edizione del Gosho, frutto di un intenso lavoro di traduzione e di revisione tra le edizioni inglese, italiana e giapponese.
Infine un forte ringraziamento è stato espresso per i redattori, collaboratori, traduttori, fotografi e grafici dei giornali, che spesso nella vita lavorano al di fuori dell’ambito giornalistico. L’obiettivo di tutti è quello di accrescere il valore di riviste e pubblicazioni, ascoltando e integrando le richieste dei lettori.
Maurizio Manca e Cristina Mannini
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Dopo quelli dedicati a Ikeda e Toda, debutta sul web il sito di Makiguchi
www.tmakiguchi.org
Dopo il sito internet dedicato a Daisaku Ikeda e quello incentrato sulla figura di Josei Toda, non poteva mancarne uno per rendere omaggio a Tsunesaburo Makiguchi, fondatore e primo presidente della Soka Gakkai. L’apparente lacuna è stata colmata lo scorso 6 giugno, giorno in cui ricorre l’anniversario di nascita dell’educatore giapponese. Com’è noto Makiguchi, classe 1871, morì in carcere nel 1944, nell’ambito di una repressiva campagna del governo tesa a rafforzare il consenso intorno alla religione shintoista e all’imperatore.
Oltre a sezioni “classiche” come quelle dedicata alla biografia, sono presenti percorsi per avvicinarsi alle teorie educativo-filosofiche di Makiguchi come “Il sistema geografico della vita” e “La teoria del valore”, oltre che una sezione ricca di citazioni. Da segnalare, in particolare, la presenza di due interessanti video interviste a Sadako Kaneko, nuora del fondatore della Soka Gakkai che ricorda vari momenti trascorsi insieme alla famiglia Makiguchi.
Alberto Forni
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Un convegno per ricordare Peccei
Una conferenza in occasione del centenario della nascita di Aurelio Peccei. L’Istituto Buddista ha partecipato in virtù del legame creato con la pubblicazione dei dialoghi di Daisaku Ikeda con Peccei e con il presidente onorario Diez Hochleitner.
Il 16 e 17 giugno si è tenuta a Roma la conferenza internazionale “Strategie per un pianeta sostenibile”, in occasione del centenario della nascita di Aurelio Peccei (NR, 400, 22) e del quarantesimo anniversario della fondazione del Club di Roma, la struttura internazionale di cui Peccei è stato ispiratore e presidente fino alla sua scomparsa nel 1994 e che ha dato il via al dibattito mondiale sui limiti della crescita umana in un mondo dalle risorse limitate. Si è trattato di un evento di forte impatto. Esperti provenienti da tutto il mondo hanno dibattuto i principali problemi di ordine globale che il pianeta si trova a dover affrontare, problemi che oggi sono evidenti per tutti ma che solo pochi decenni fa erano intuizioni davvero pionieristiche. Cambiamenti climatici, fonti di energia rinnovabili, scarsità e distribuzione di risorse alimentari e idriche, crisi della biodiversità: sono temi che urge affrontare se vogliamo che il pianeta e la nostra specie abbiano un futuro. In generale, è emerso dagli esperti più ottimismo che catastrofismo, in linea con lo spirito di Peccei: è stato da molti messo in evidenza che la pace, l’educazione e la voce delle donne nella società, insieme alla volontà politica, sono le spinte per tradurre in azione le conoscenze che abbiamo. Fondamentale in questo processo è il ruolo della società civile, la quale non può aspettare che gli stati si risveglino e decidano di scegliere. Rivoluzione dei singoli esseri umani insieme al rispetto delle differenze: questo è esattamente lo spirito che il presidente Ikeda trasmette al mondo, soprattutto nelle sue proposte di pace.
Marina Marrazzi
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Esce la nuova raccolta degli scritti del Daishonin
Daisaku Ikeda scrive nella prefazione appositamente dedicata a questa edizione: «Sono convinto che la pubblicazione in lingua italiana del Gosho diventerà fonte di un maggior approfondimento e comprensione del Buddismo di Nichiren Daishonin e forza motrice per un ulteriore sviluppo della Soka Gakkai europea. […]
«Leggere gli scritti di Nichiren Daishonin, che dedicò la sua intera vita alla felicità del genere umano e a proteggere la Legge mistica, non significa altro che arrivare direttamente al suo spirito nobile e retto. Possiamo infatti ritrovare la luce splendente del cuore del Daishonin in qualsiasi parte dei suoi scritti. […]
«Incontrando lo spirito del Daishonin, la Soka Gakkai ha iniziato a farlo proprio cercando di assorbire e mettere in pratica anche solo una minima parte di ciò che è scritto nel Gosho. In altre parole, abbiamo condiviso la sofferenza della gente comune e perseverato nella pratica di incoraggiare e rivitalizzare le persone, indicando il supremo ideale della natura di Budda inerente a tutti gli esseri viventi».
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I corsi estivi nazionali
Macroarea Sud:
Fiuggi, 28-31/8 agosto
Macroarea Centro:
Rimini 19-21/9
Macroarea Nord:
Riva del Garda, 24-26/10
Verranno studiati alcuni Gosho proposti durante il corso europeo che il responsabile del Dipartimento di studio della SGI Katsuji Saito terrà a luglio in Italia e verranno approfondite le basi dell’attività buddista per valorizzare e sviluppare i gruppi. La partecipazione è soprattutto per i responsabili di gruppo e settore.
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Ecologia e giovani: un binomio importante per il futuro
Il 7 giugno al Centro culturale di Firenze si è svolto l’incontro tra una rappresentanza dei giovani della Soka Gakkai e il presidente della Regione Toscana Claudio Martini, fortemente impegnato sul tema della questione ambientale e ideatore del “Meeting internazionale di San Rossore” che ogni anno chiama a raccolta scienziati, intellettuali, politologi ed esperti da tutto il mondo per discutere gli effetti prodotti dalla globalizzazione: un’occasione per affrontare anche il tema della partecipazione giovanile alla vita sociale.
Pur essendo l’ultimo arrivato sul palcoscenico istituzionale, il problema del deterioramento dell’ambiente è diventato adesso una delle urgenze fondamentali in Italia e nel mondo, non solo per i drammatici cambiamenti meteorologici provocati dall’effetto serra, ma soprattutto per le conseguenze economiche che ne scaturiscono per l’agricoltura e la società in generale.
Rispondendo a un loro invito il Presidente Martini si è reso disponibile a incontrare i giovani della Soka Gakkai per rispondere alle loro domande riguardo alle emergenze ambientali.
Partendo dalla difficoltà da parte delle istituzioni nel dividere le competenze in materia ambientale tra gli enti locali, Martini ha inizialmente esposto gli elementi principali della sua politica ambientale che si snoda lungo un percorso su vasta scala. In essa la scuola è al primo posto, con il compito di formare una nuova generazione consapevole, che rispetti e ami l’ambiente e il paesaggio. Altri temi affrontati sono stati quello dei trasporti, delle fonti di energia rinnovabili, della bioarchitettura, dell’acqua, e naturalmente dei rifiuti: è necessario affrontare la tendenza negativa della nostra società a basarsi sempre più sull’economia del consumo e dello spreco.
Dopo questa introduzione si sono succedute numerose domande e interventi che hanno portato Martini ad approfondire le tematiche dell’educazione, del rapporto con i giovani, dei rifiuti, dell’economia. Alcuni hanno formulato domande basate sulla recente Proposta di Pace del 2008 di Daisaku Ikeda e sulla sua proposta di istituzione di un decennio delle Nazioni Unite per l’educazione allo sviluppo sostenibile. Parlando con i giovani della SGI, il presidente Martini ha ammesso che, nonostante si prendano provvedimenti di carattere politico e istituzionale, ciò che occorre per uscire da questa urgenza è cambiare lo stile di vita delle persone.
Martini ha detto che leggi e decreti da soli non sono sufficienti: è necessario che ogni singola persona diventi consapevole che l’ambiente non è un bene illimitatamente disponibile e che cambi il proprio atteggiamento dimostrando un maggior rispetto per esso nelle azioni di ogni giorno (anche in quelle apparentemente più banali, come chiudere il rubinetto quando ci si lavano i denti!).
Dai vari interventi che si sono susseguiti è emersa la difficoltà che i giovani, e buona parte della società civile, hanno nel dare fiducia alle istituzioni e alla politica. Questo senso di sfiducia dilagante porta verso la perdita di valori sociali e comuni, come appunto il bene ambientale. Pur ammettendo che ciò è tristemente vero, il presidente Martini ha insistito sul fatto che i politici negli ultimi venti anni si sono trovati ad affrontare forti cambiamenti sociali e non sempre sono stati e sono all’altezza di affrontare tali avvenimenti. Questa mancanza di risposte ha provocato la grave crisi di sfiducia nelle istituzioni che viviamo oggi. Tuttavia, Martini crede fortemente – e il suo impegno per la salvaguardia dell’ambiente lo dimostra – che attraverso la presa di coscienza di ogni singola persona, il cambiamento degli stili di vita e l’adozione di un atteggiamento positivo e rispettoso, potremo uscire dall’emergenza e migliorare la qualità della nostra vita salvando il nostro ambiente.
Luisa Giorgi
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In Sardegna e in Toscana incontro generale di Leonardini e studenti
Nel mese della fondazione del gruppo Leonardo, Cagliari e Firenze hanno ospitato centinaia di giovanissimi.
CAGLIARI – “Alzarsi da soli con il cuore del leone”: con questa promessa i giovani Leonardini e gli studenti sardi si sono riuniti al Centro culturale di Cagliari il primo giugno. Una determinazione importante resa ancora più vivace dai giovanissimi presentatori Davide e Francesca.
Alessandra ha raccontato di come sia nato il gruppo Leonardo e come in Sardegna sia presente con ben sette gruppi. «Ho conosciuto il Buddismo a diciott’anni e questo ha cambiato le mie prospettive. Mi ha sostenuto di fronte ai primi ostacoli, come il diploma e la patente, ma soprattutto ho risolto dei problemi radicati nella mia vita, come quelli di salute e con la mia famiglia. Questo mi ha permesso di accogliere il Gohonzon in casa».
Flavia Minoia, in riferimento al significato dello slogan, ha sottolineato che lo spirito di alzarsi da soli coincide con l’unicità di maestro e discepolo, rendendo esplicito questo concetto con una bellissima e sofferta esperienza personale, poi trasformata grazie a tanto Daimoku in una grande vittoria. «È la relazione con il nostro maestro – ha concluso Flavia – che ci permette di sconfiggere l’oscurità».
Francesco Mecorio, ha raccontato come la Divisione studenti sia nata dalla volontà del secondo presidente Toda, consapevole che, per realizzare una società basata su dei sani princìpi, è fondamentale agire nel presente. Francesco ha spiegato che “alzarsi da soli” non significa lavorare da soli, ma recitare Daimoku e agire per primi, non perché ci è stato chiesto ma perché lo abbiamo deciso profondamente.
Come scrive Daisaku Ikeda nel libro I capitoli Hoben e Juryo, ciò significa che dentro di noi è contenuto l’infinito potenziale per risolvere i nostri problemi senza eccezione e se ci risvegliamo a questa determinazione, tutto diventa più facile e il desiderio di aiutare gli altri ci rivitalizza.
Donatella Marchi
FIRENZE – Anche quest’anno ho avuto la bellissima occasione di poter partecipare a questa riunione che puntualmente si conferma come un incontro dal sapore giovanile… ancor più di quelli della Divisione giovani!
Il racconto di quattro esperienze e la proiezione del video La via maestra per la pace: venti minuti che mostrano come le azioni determinate di Daisaku Ikeda per dialogare con molti rappresentanti del mondo politico e civile siano state fondamentali, secondo quanto affermato anche dallo stesso ex premier sovietico Gorbaciov, per disgelare il clima di tensione della Guerra Fredda. Come la pratica buddista può influenzare positivamente le nostre vite e come il nostro cambiamento si riflette sul mondo, è stato il filo conduttore dell’incontro che si è snodato tra le storie di Sabrina, Claudia, Pippo e Ale. Uno dopo l’altro hanno raccontato come, basandosi sulla fede e sugli incoraggiamenti del maestro, abbiano trasformato le proprie vite e siano riusciti ad aprire un varco di fronte a loro, ciascuno nei rispettivi campi; lo studio, «Non c’e nessuna strada facile per la conoscenza. Studiate così duramente da sorprendere tutti. Questo è il modo in cui dovreste pensare. Questo sforzo diventerà un ricordo meraviglioso, nobile e gratificante, sarà una medaglia al valore della vostra giovinezza della quale potrete andare orgogliosi» (D. Ikeda, Protagonisti, 118-119); le relazioni interpersonali, «Dalla mattina alla sera. Oggi e ancora domani. Agire di propria iniziativa, incontrare persone e instaurare il dialogo. Questo è ciò che fece Shakyamuni. Questo è il giusto modo di vivere per gli esseri umani, il cammino corretto per un buddista» (Ibidem, Giorno per giorno, 16 maggio).
Una giornata segnata da un clima di gioia e allegria nella quale io, insieme a più di duecento giovani, ho imparato che così come il presidente Ikeda ha contribuito ad abbattere il muro che divideva i grandi blocchi durante la Guerra Fredda, anch’io posso abbattere i muri presenti nella mia vita.
Fabio Vivarelli
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A Vicenza e a Sondrio la Carta della Terra apre il dibattito
La presentazione della mostra della Sgi sulle tematiche ambientali è stato lo spunto per organizzare due tavole rotonde per riaffermare l’esigenza di cambiare il nostro stile di pensiero e trovare modi nuovi di vedere il mondo.
VICENZA – Il 22 aprile, all’Auditorium “Canneti” di Vicenza, si è tenuta la tavola rotonda: “La Carta della Terra e le sfide della comunicazione e dell’educazione”. Questa iniziativa è stata realizzata dai membri di Vicenza, in collaborazione con il Comune, che ha messo a disposizione sia l’Auditorium che la Chiesa dei SS. Ambrogio e Bellino, sede espositiva della mostra “I semi del cambiamento. La Carta della Terra e la responsabilità individuale”, tenuta aperta dal 16 al 30 aprile.
Alla tavola rotonda hanno partecipato il presidente di Legambiente di Vicenza, Gaetano Callegaro, Giovanna Lodi, esperta di educazione ambientale e Gianni Castoldi in rappresentanza dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. Quest’ultimo, rispondendo alla domanda del moderatore Alberto Belloni su come fare per affrontare e risolvere gli enormi problemi ambientali che incombono sul nostro pianeta, ha affermato che è tutta una questione di responsabilità individuale. «È arrivato il momento di rimettersi in discussione – ha affermato Castoldi – Non esiste solo un’ecologia del pianeta, ma anche un’ecologia della mente. Questo significa smettere di essere cinici. Ricreare prima di tutto un dialogo con se stessi». Quel dialogo interiore che è fondamentale per creare buone relazioni umane, presupposto essenziale per sconfiggere la guerra, la fame, la povertà, e interrompere il circolo vizioso dell’avvelenamento della Terra, che rischia di diventare irreversibile.
Citando il libro di Maurizio Pallante La decrescita felice, Callegaro a sua volta ha indicato proprio nel concetto di “decrescita” una via di fuga: «Nella nostra società, questa parola è come una bestemmia. Il livello di felicità dell’uomo occidentale non aumenta, il PIL invece sì. Dobbiamo imparare a incrementare non il “ben avere”, ma il “ben essere”».
Castoldi, infine, ha sottolineato come sarebbe importante che l’educazione diventasse permanente, come diceva Makiguchi, educatore e primo presidente della Soka Gakkai, che sosteneva che si sarebbe dovuto alternare la scuola al lavoro per tutta la vita. «A pensarci bene – ha continuato – educare e nutrire hanno la stessa radice (educo = tiro fuori, edo = nutro). E la cosa più importante resta sempre non il contenuto, ma il rapporto tra educatore e discente».
Bisogna quindi cambiare il nostro modo di pensare, è stata la conclusione condivisa. Elaborare modi diversi di vedere il mondo, e questa è precisamente la sfida lanciata a tutta l’umanità da quello straordinario documento che è la Carta della Terra.
Lorena Camerini
SONDRIO – Sensibilità ecologica e rispetto per la vita: ognuno di noi può fare la differenza nel costruire una società globale sostenibile. È l’insegnamento della mostra fotografica “I semi del cambiamento”, allestita a Sondrio dal 9 maggio al 18, insieme alla tavola rotonda tenutasi il 10 maggio presso la sala Vitali del Credito Valtellinese. Dietro il tavolo dei relatori: gli architetti del Politecnico di Milano Gianni Beltrame, con un intervento sul tema sul vero e falso sviluppo sostenibile, Giovanni Bettini che ha parlato della ricerca di un sentiero nel territorio dell’impegno ambientalista e Marita Bombardieri, responsabile nazionale del gruppo educatori dell’Istituto Buddista. «In una società dove abbonda la conoscenza e l’informazione – ha detto Bombardieri – ciò che occorre è la saggezza. L’educazione, capace di risvegliare in profondità il potenziale di ogni singolo uomo, deve poter spostarsi da un piano cognitivo a uno affettivo. È importante riuscire a stimolare sentimenti di empatia verso la sofferenza altrui». Solo così sempre più persone potranno abbracciare l’etica della responsabilità, anche nei confronti del pianeta che abitiamo. Perché – come ha ricordato Beltrame nel suo intervento citando un proverbio kenyota – «la terra non ti è stata data dai tuoi genitori, ma ti è stata affidata dai tuoi figli».
Alessandra Praudi e Monica Piccini