Rispetto e gratitudine

In occasione del 9 giugno, “Giorno della Divisione donne italiana”, in tutte le zone d’Italia si sono svolte le riunioni della Divisione donne. Ringrazio dal profondo del cuore tutte coloro che si sono impegnate per realizzare incontri meravigliosi e pieni di gioia, basati sul dialogo e sull’amicizia.
Durante un recente corso in Giappone a cui hanno partecipato dei rappresentanti italiani, il presidente Ikeda ha parlato a lungo dell’importanza di ripagare il debito di gratitudine verso il maestro. La chiave per ripagare i debiti di gratitudine è lottare per kosen-rufu con lo spirito di “non risparmiare la propria vita”. Chi non sente gratitudine verso il maestro non può comprendere il significato di portare avanti kosen-rufu, al contrario per chi sente gratitudine è naturale compiere azioni concrete per la realizzazione della pace.
Come dice Nichiren Daishonin nel Gosho: «Sin da quando ho iniziato a studiare la Legge trasmessa dal Budda Shakyamuni e a sostenere il Buddismo, ho sempre considerato che fosse della massima importanza riconoscere i favori ricevuti e che il mio primo dovere fosse ripagare tali debiti di gratitudine» (Conversazione fra un saggio e un uomo non illuminato, SND, 7, 82).
La gratitudine non si vede, né si può misurare, ma esiste nel nostro cuore e si manifesta attraverso le nostre azioni e il rispetto per ogni singola persona: è questo lo spirito di Nichiren Daishonin, che ha sempre mostrato profondo rispetto verso i discepoli e nel Gosho ha sempre parole di gratitudine per le offerte ricevute.
Quando sentiamo gratitudine riusciamo a comprendere con la nostra vita il significato dello spirito dell’offerta, e nasce naturalmente il desiderio di fare zaimu per sostenere la nostra organizzazione e il nostro movimento per la pace, la cultura e l’educazione. L’offerta come la intendiamo noi non è un semplice finanziamento, è una pratica che è sempre esistita nel Buddismo fin dalle origini e parte proprio dalla gratitudine e dal desiderio sincero di sostenere kosen-rufu. Ora che il Buddismo si è diffuso in centonovantadue paesi, è importante approfondire ancora di più questo atteggiamento, per creare un ulteriore sviluppo.
Il presidente Toda diceva spesso: «La Soka Gakkai è più importante della mia vita», sottolineando così il valore della nostra organizzazione, in cui continua a scorrere il grande desiderio di Nichiren Daishonin di rendere felice ogni persona, perciò è essenziale che ciascuno di noi condivida il suo stesso voto, con azioni dirette a sostenere ogni persona.
Lo scorso aprile, durante una riunione dei responsabili, il presidente Ikeda ha indicato quattro punti fondamentali per vincere e per realizzare kosen-rufu: 1) preghiera; 2) azione; 3) unità di itai doshin; 4) unicità di maestro e discepolo. Sono quattro indicazioni precise per creare un’ulteriore crescita di noi stessi e del nostro movimento.
A proposito della preghiera, il punto di partenza per ogni cosa, vorrei concludere con le parole di Kaneko Ikeda: «Io non sono né forte né saggia, ma mio marito e io preghiamo insieme e crediamo fortemente nel potere della fede e della fortuna, una cosa che continuo a imparare da lui. Se si prega sinceramente e con tutto il cuore, le porte si aprono senza dubbio. La preghiera, questo sì, rientra nei miei poteri» (La forza del sorriso. Ritratto di Kaneko Ikeda, esperia 2008, pag. 78).