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La rilevanza dei piccoli gesti - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:18

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La rilevanza dei piccoli gesti

Tre giorni di incontri, lezioni, sessioni di domanda e risposta, incoraggiamenti e lacrime di commozione. L’appuntamento primaverile si conferma un irrinunciabile momento di crescita e di confronto

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Tre giorni di incontri, lezioni, sessioni di domanda e risposta, incoraggiamenti e lacrime di commozione. L’appuntamento primaverile si conferma un irrinunciabile momento di crescita e di confronto

Ogni fine è un nuovo inizio, si dice. E infatti al termine del magnifico Corso nazionale che si è svolto a Chianciano dal 18 al 20 aprile scorso, le donne si sono date un nuovo appuntamento: per ricordare il 10 giugno 1951, giorno in cui fu fondata la Divisione donne della Soka Gakkai, fra sabato 7 e domenica 15 giugno si organizzeranno lungo tutto lo stivale delle piccole riunioni dove invitare tante amiche e far venire loro voglia di partecipare al nostro movimento per la pace.
Ancora una volta è stato ricordato che siamo entrati nel secondo atto di kosen-rufu, quando cioè i discepoli proteggono il maestro, ovvero ne dimostrano la grandezza attraverso i risultati che conseguono. In vista della scadenza del 2010, ora che il presidente Ikeda ha chiesto di impegnarsi al massimo e vincere, Anna Conti, vice direttore dell’Istituto, ha voluto ricordare che quanto più è difficile una determinata situazione, tanto più Daimoku ci vuole. E ha invitato le donne a recitare più Daimoku possibile in questi due anni che ci separano dal 2010 per dare stabilità alla nostra vita e al movimento di kosen-rufu, senza allentare mai la convizione nel Gohonzon. Con una frase poetica, il concetto è stato così riassunto: è il momento di praticare per i sogni invece che per i problemi.
Il programma del corso prevedeva lo studio del Gosho Il tamburo alla porta del tuono, della Proposta di pace del 2008 e di un recente discorso del presidente Ikeda. A queste lezioni si sono aggiunte numerosissime esperienze, intense e commoventi, una riunione di domande e risposte e un video girato a Milano il 16 marzo scorso, che ha entusiasmato le donne e – casomai ce ne fosse stato bisogno – le ha fatte sentire più giovani che mai. Un ringraziamento particolare è andato a tutte coloro che non erano al corso e che hanno regalato le migliaia di foulard colorati indossati dai giovani europei a Milano. Durante la proiezione del video a Chianciano, si sono sentite in sala le voci sparse delle donne che commentavano: «Hai visto, quello era il foulard che ho cucito io!» Oppure: «Ma quello era uno dei foulard che ha fatto…» e seguiva il nome di un’amica rimasta a casa. Gesti apparentemente piccoli che hanno invece sottolineato la volontà delle donne di incoraggiare i giovani e sostenere così il futuro con piena fiducia in tutti loro. “Uno è la madre di diecimila” era lo slogan scelto per questo corso nazionale, cioè una frase di Nichiren che Kaneko Ikeda aveva ricordato nel suo messaggio di inizio anno. Un solo incoraggiamento sincero è causa di diecimila persone felici, curare bene la relazione con una singola persona è causa di un enorme cambiamento positivo.
Quali sono i punti principali emersi a Chianciano? In sintesi – e come viene invece affrontato in dettaglio nella proposta di pace 2008 – che non possiamo permetterci di assistere passivamente, ma che sulla base di un umanesimo combattivo è necessario darsi da fare per la salvaguardia del pianeta e per creare le infrastrutture della pace. Gli schemi della nostra società attuale vanno esattamente nella direzione opposta e dunque ci vuole una grande forza per portare avanti in maniera indipendente la visione umanista, concretizzata nel Buddismo dalla figura di Fukyo, il Bodhisattva Mai Sprezzante. Ma c’è una domanda da porre a tutte le religioni, compreso il Buddismo: questo credo ci rende più forti o più deboli? Ci fa vivere in maniera più stupida o più saggia? Dobbiamo cercare di ricordare sempre qual è il valore da salvaguardare e da mettere al primo posto nella propria scala personale.
Altro tema fondamentale è stato quello delle riunioni di discussione. «Kosen-rufu si realizza attraverso le riunioni di discussione», scrive perentoriamente il presidente Ikeda. E al corso di Chianciano è stato ricordato che è necessario e naturale rivitalizzare periodicamente questo perno fondamentale del movimento per la pace. «Le riunioni di discussione sono il punto di partenza, sono incontri dove le persone siedono e parlano a lungo affinché il vero messaggio del Buddismo possa arrivare al cuore di ognuno» dice ancora Ikeda. Come prepararle al meglio allora? È stato suggerito che in sostanza preparare vuol dire in primo luogo desiderare fortemente che una riunione vada bene e poi agire di conseguenza. Magari mettendosi nei panni di chi viene per la prima volta, cercando di guardare situazioni e persone con occhi rinnovati. Tutti i partecipanti devono terminare una riunione incoraggiati, non solo chi arriva per la prima volta ma anche chi partecipa sempre, chi pratica da più tempo e “perfino” i vari responsabili invitati. Compito di ognuno è partecipare per lottare, per dare una direzione, per allenarsi al dialogo e perché “il vero messaggio del Buddismo possa arrivare al cuore di ognuno”. Con un atteggiamento attivo di questo tipo è impossibile che una riunione risulti noiosa.
Coraggio e compassione che si trasforma in azione sono un altro concetto affrontato più volte nei tre giorni del corso. Insieme alla saggezza, il coraggio e la compassione corrispondono alle tre virtù del Budda: maestro (saggezza), genitore (compassione) e sovrano (coraggio). Un problema delle donne è quello di avere poca consapevolezza di se stesse, del proprio potere. Viceversa, anche se non è semplice e spontaneo, è fondamentale avere sempre chiaro che ognuno pratica per conseguire la Buddità e per trasmettere correttamente la Legge. Non è qualcosa che viene da sé, ma proprio per non limitarsi a un Buddismo di superficie, alle parole che scorrono e non cambiano niente, è compito di ognuna allenarsi a sviluppare un’identità salda, insieme alla consapevolezza del proprio valore. In questo senso, ancora una volta, è stato ribadito che la chiave sta nell’approfondire con una decisione individuale la relazione con il maestro. Qualcuna ha così sintetizzato con efficacia: avere un maestro nel cuore e stare dritte sulle proprie gambe.
Al termine del corso, insieme alla foto ricordo, ogni partecipante ha ricevuto due cartoline che riportano le tre guide affidate da Daisaku Ikeda alla Divisione donne italiana il 24 agosto 2007: realizzate un forte legame fra maestro e discepolo, unitevi in un meraviglioso spirito di itai doshin, tramite una profonda preghiera date prove concrete nella società. Due cartoline per ognuna, da regalare a due nuove donne che vorranno incamminarsi con noi sulla strada delle regine di felicità.

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Messaggio per il Corso della Divisione Donne

Care amiche della Divisione donne italiana,
congratulazioni per la realizzazione di questo radioso e significativo corso nazionale! Vi dedico questo messaggio immaginando i visi sorridenti di ognuna di voi, che state guidando il nuovo secolo delle donne con speranza e convinzione.
In tutti i centonovanta paesi e territori del mondo in cui è presente la nostra organizzazione stanno emergendo oggi, uno dopo l’altro, ragazzi e ragazze che si faranno carico delle generazioni future della Soka Gakkai Internazionale. In Europa, in occasione del cinquantesimo anniversario del 16 marzo, giorno di kosen-rufu, i nostri magnifici giovani hanno dichiarato di voler portare avanti il movimento di kosen-rufu come protagonisti. Immagino quanto voi, amiche della Divisione donne, vi siate dedicate senza sosta alla loro crescita, incoraggiandoli e prendendovi cura di loro come se foste le loro madri e quanto abbiate pregato per loro con tutte le vostre forze. Mia moglie e io ne siamo pienamente consapevoli. La nostra SGI dovrà continuare ad avanzare con spirito giovanile, con i giovani in prima linea, unendo le nostre forze alle loro.
Compagne di fede della Divisione donne europea, come soli di speranza e di vittoria della famiglia Soka avete pregato con tutte le vostre energie, giorno e notte, per la pace e la prosperità del luogo in cui vivete, per la felicità dei vostri amici e delle vostre famiglie, costruendo una solidarietà ricca di compassione, allegra e brillante. Mia moglie e io desideriamo dedicarvi un grande applauso, colmo del nostro sincero rispetto e della nostra profonda gratitudine, e continueremo a mandarvi Daimoku tutti i giorni per la vostra salute e la vostra felicità.
A proposito dei benefici di myo il Daishonin scrive, nel Gosho Il Daimoku del Sutra del Loto: «In autunno e in inverno le piante e gli alberi sono secchi e spogli, ma quando splende il sole primaverile ed estivo si coprono di rami, foglie, fiori e frutti» (SND, 5, 37). Allo stesso modo il fiore – il cuore – che ricerca la Via suprema sboccia quando incontra il sole della Legge mistica. Non vi è quindi alcun dubbio che tutte voi, che avete abbracciato la Legge mistica e la state propagando, otterrete l’Illuminazione, conseguirete la vittoria e diventerete regine di felicità. Vi chiedo di vincere a testa alta e di vivere fino in fondo, senza paura. Avanziamo con coraggio, per la vittoria personale, quella della nostra famiglia e di tutto il genere umano! Concludo esprimendo il mio più sincero desiderio che voi tutte, donne così preziose, possiate godere di ottima salute, felicità e longevità e prego per la prosperità delle vostre famiglie e di tutti i vostri parenti. Vi auguro di stare bene e spero di rivedervi presto!
18 aprile 2008
Daisaku Ikeda

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